Top Five Mese |
novembre 2024
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Scuola pubblica e o privata: Istituto John Dewey Wish – Desideri ed emozioni , un tema comune per le attività didattiche del nuovo anno scolastico |
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Con
la tradizionale consegna delle rose ai docenti e al personale della
scuola il preside
Giuseppe Adernò ha dato inizio al
terzo anno di scuola dell’Istituto Primario Paritario “John Dewey”
di
Via Valdisavoia a Catania
Sulla
scia del pensiero pedagogico di John Dewey, che valorizza le
intelligenze e le
potenzia attraverso un apprendimento efficace, adottando il learning
by
doing, nel tracciare le linee guida del Piano Triennale
dell’Offerta
Formativa è stato scelto il tema
didattico dell’anno, tracciato dalle
indicazioni suggerite nella scelta indicata dal nome “Dewey”
Negli
anni precedenti hanno fatto da guida
“La cultura del Dono”, poi il valore: “Educazione”,
segno di amore e di ricerca del miglior bene per i bambini e quest’anno,
continuando a comporre le lettere
del nome DEWEY, con la lettera “W” è
stata individuata l’espressione “WISH” che in italiano vuol
dire: desiderio.
La
parola desiderio (de-sidera) -
indirizza verso le stelle e nella voce “desiderio” si ritrova l’amore,
il bene,
le emozioni, la bellezza, la bontà, la
virtù, la libertà, la pace, l’armonia, tutti valori che la comunità
scolastica
ha il compito di custodire e coltivare.
Gli
insegnamenti scolastici sono
risposta alle curiosità e ai desideri dei bambini di conoscere, di
apprendere,
di scoprire cose nuove. Le nozioni acquisite diventano “apprendimenti”
e
contribuiscono alla modifica graduale del modo di pensare, di sentire e
di
agire e l’azione didattica è centrata su dare risposta dei bisogni
(impliciti
ed espliciti) dei bambini che crescono e necessitano di una guida ferma
e
sicura, mettendo in atto la progettualità didattica e formativa.
Il
progettare è definito come “l’arte
di mettere in atto un desiderio” e quindi ogni progetto didattico è
in
perfetta linea di sviluppo con il tema proposto per l’anno scolastico,
orientato alla ricerca del miglior bene per ciascun bambino.
Molteplici
le iniziative messe in atto
e particolarmente attivi saranno i “cantieri educativi” del sabato ad
integrazione del percorso formativo mediante laboratori operativi, di
giardinaggio, di equitazione, di attività sportive, il gioco di
scacchi, la pratica
musicale e la lettura di libri in lingua inglese, tedesca e spagnola,
che
vengono insegnate sin dal primo anno di scuola.
Nell’Istituto,
insieme alla bandiera
tricolore sventola la bandiera della Germania, perché l’Istituto
ospita10
bambini che frequentano la scuola tedesca, unica nel Meridione,
coordinata dal
Ministero dell’Istruzione della Germania, per i figli dei militari
tedeschi, in
servizio nella Base Nato di Sigonella. La presenza dei bambini tedeschi
favorisce, inoltre, una positiva interazione linguistica ed un
arricchimento e
scambio di cultura e di civiltà europea.
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Scuola pubblica e o privata: Suor Anna Monia Alfieri - Cavaliere della Repubblica |
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Il Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella ha insignito del titolo di “Cavaliere della
Repubblica” Suor Anna Monia
Alfieri “,pugliese
di nascita, milanese di adozione, legale
rappresentante delle scuole Marcelline in Italia e
membro della Consulta di Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale
Scuola
della CEI, ha condotto una decennale battaglia in favore delle
scuole paritarie,
zelante sostenitrice di “Autonomia, Parità scolastica e Libertà di scelta
educativa“.
La
Suora che da tani anni difende la
libertà delle scelte educative e i valori della libertà di educazione,
nel
2020 ha ricevuto a Milano la medaglia e
il diplomai: ‘Ambrogino
d’oro” prestigiosa
benemerenza
civica
conferita a cittadini che
sono distinti per
particolari meriti .
Commossa
e grata per il titolo di Cavaliere della Repubblica, su
proposta del Presidente del Consiglio del Ministri, Suor Anna Monia ha ringraziato
il Presidente Mattarella per l'alta onorificenza
ricevuta ed ha condiviso tale soddisfazione con i familiari, le
consorelle e i
tanti amici compagni di strada, nel cammino verso quell’ ideale di
civiltà, la
libertà di scelta educativa, per il bene dei giovani, per il bene di
tutti.
Il
sogno una scuola “ascensore sociale” capace di “dare ai
ragazzi il
coraggio della conoscenza”, “una
scuola libera, autonoma, di qualità per tutti” ha
sempre accompagnato l’esperienza
professionale di Suor Anna Monia, nonostante le molteplici difficoltà
lungo il
percorso.
Giuseppe
Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Gli insegnanti (bravi) hanno una vita (di ………). ed è difficile immaginare altro… |
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Un
incontro quasi casuale con una collega e suo marito. Ci sediamo e
scambiamo due chiacchere. Lui lavora
nell’ambito delle emergenze, con turni di notte, reperibilità, missioni
fuori
regione. Lei è
un collega, maestra di scuola primaria.
Ad
un certo punto, mentre sta raccontando un intervento della sua
squadra, Lui ci
fa una domanda: “Perché è più semplice
pianificare una squadra di emergenza che il lavoro di una maestra? Io
ho la
reperibilità, e so che devo partire se mi chiamano. Ma Lei è
in servizio permanente, dopocena, sabato,
domenica…. Ti sembra normale?”
Lei gira
gli occhi al cielo, e mi invita: “Prova a spiegarglielo tu, che io mi
sono arresa…”
Partirei
dalla parola “normale”, usata
da Lui.
E
la risposta è semplice: NO, non è normale che una lavoratrice dedichi
tutto il proprio tempo al lavoro. Non è normale, e non va bene.
Se
invece per normale intendiamo comune o diffuso, allora la risposta è
SI’, una parte degli insegnanti lavora tanto, troppo. E questo è un
serio
problema.
dal profilo
fasebook di
Stefano Zoletto, 17.10.2021
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Scuola pubblica e o privata: A Catania l’Istituto “John Dewey” Scuola Primaria Green di Eccellenza ad Indirizzo Internazionale |
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“Quando chiude una scuola chiude un
paese”. ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi al videoforum
di Repubblica.it. ed oggi possiamo aggiungere che “Quando
nasce una scuola nuova s’illumina una stella o, come si legge nel
logo, si accende una lampadina”.
Una
scuola nuova è segno di vita, la Comunità
cittadina rinasce, le opportunità di crescita e di sviluppo aumentano.
Come
ha dichiarato la signora Martina Formosa:
“L’Istituto
John Dewey nasce in continuità
con la scuola dell’Infanzia “Il
Castello”, accompagna i bimbi verso la scuola Primaria ad indirizzo
internazionale”.
Nel logo presenta l’immagine del libro, da
sempre segno e simbolo di cultura, di studio, di creatività, una
lampadina
accesa che connota la “scuola del
pensiero intelligente”.
La
scelta della dedica a John Dewey pone al centro la pedagogia del
Maestro e
Filosofo statunitense che ha ideato la scuola
democratica e progressiva, rispondente ai bisogni dell’alunno che “cresce nella Comunità scolastica, diventa
uomo, apre i suoi occhi al vero e scopre la dimensione dei valori”.
“In questa espressione, afferma il
preside Giuseppe Adernò, si condensa la
progettualità didattica di
scuola nuova, aperta, green, “senza zaino”, plurilingue ad
internazionale e
tecnologica.
Sono
queste le caratteristiche
dell’Istituto John Dewey, progettato come “scuola di eccellenza” per la
città
di Catania”.
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: Scuola primaria europea a Catania |
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Tra i cartelloni
pubblicitari delle principali vie di Catania si legge della prima
scuola ad
indirizzo internazionale che prenderà avvio a settembre nella sede
della
“Fondazione Valdisavoia” nei pressi della Facoltà di Agraria, e fruisce
di ampi
spazi esterni e impianti sportivi.
Il
progetto sperimentale
di “Scuola Primaria Europea” secondo le
indicazioni dell’Outodoor education”
nel nome del grande pedagogista John Dewey,
, coniugando gli
obiettivi della scuola democratico-progressiva con la “scuola
green” orientata ad una coscienza sensibile
e aperta verso gli altri e verso alla natura .
La
scuola Primaria si pone in continuità
didattica con la scuola
dell’Infanzia “Il Castello”,
coordinato da Martina ed Elisa Formosa
e consente ai bambini di cominciare il
percorso del ciclo scolastico di primo grado, fruendo di un servizio didattico nel segno di una “Scuola
del pensiero intelligente” , coordinato dal preside Giuseppe
Adernò.
Il
Progetto offre altresì un
accurato pacchetto formativo linguistico in collaborazione con la
scuola “Yeschool formazione linguistica ,
diretta da Maria Grazia Puglisi.
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: Per il futuro delle scuole paritarie, Web pressing con la partecipazione dei parlamentari |
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La fotografia della scuola paritaria in Italia, riconosciuta per legge, ma ostacolata, di fatto, nell’offrire un servizio “pubblico”, facendo parte del sistema scolastico nazionale, è stata presentata il 4 dicembre in un Web pressing al quale hanno aderito 74 associazioni di docenti e genitori di scuole paritarie. 143 istituti scolastici paritari hanno chiuso. Quasi 28.000 studenti hanno perso la loro scuola. Per i disabili scegliere una scuola “paritaria” comporta costi inarrivabili. La partecipazione e gli interventi dei politici hanno dato all’incontro una valenza di alta responsabilità e viva sensibilizzazione alla “cultura della parità” che stenta a decollare. L’incontro in line, introdotto da Domenico Menarello, è stato moderato dal giornalista Giancarlo Loquenzi. Sono intervenuti gli onorevoli: Maria Elena Boschi (Italia Viva), Piero Fassino (PD), Paola Frassinetti di Fratelli d'Italia con i saluti di Giorgia Meloni; Giancarlo Giorgetti (Lega); Stefano Fassina (LEU); Valentina Aprea, che ha portato i saluti di Maria Stella Gelmini di Forza Italia; Stefano Lepri (PD); Maurizio Lupi (Misto); Gianluca Rospi (Misto- ex 5 Stelle). Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Scuola, l’ultimo Dpcm non vieta attività didattiche svolte in teatri, biblioteche, musei. Inviata nota di chiarimento alle istituzioni scolastiche |
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Le attività didattiche che si svolgono
ordinariamente e non saltuariamente in ambienti diversi da quelli
scolastici
(ad esempio parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei), anche
a
seguito di specifici accordi quali i “Patti di comunità”, realizzati in
collaborazione con gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private
variamente operanti sui territori, le realtà del Terzo Settore, restano
regolarmente consentite dopo il Decreto del Presidente del Consiglio
dei
Ministri firmato lo scorso 13 ottobre.
Lo specifica la nota inviata oggi alle
scuole che risponde ai quesiti giunti al Ministero in merito
all’interpretazione e all’applicazione di alcune disposizioni contenute
nel
Dpcm. L’articolo 1, comma 6, lettera s) del Decreto recita infatti:
“sono sospesi
i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le
visite
guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle
istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività
inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento,
nonché
le attività di tirocinio di cui al decreto del Ministro
dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca 10 settembre 2010, n.249, da svolgersi
nei casi
in cui sia possibile garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie
e di
sicurezza vigenti”.
Ma il Dpcm non è riferito, spiega la
nota ministeriale, alle ordinarie attività didattiche organizzate dalle
scuole
in spazi alternativi ubicati all’esterno degli edifici scolastici per
prevenire
e contenere la diffusione del contagio e favorire il distanziamento
fisico in
contesti di azione diversi da quelli usuali.
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Scuola pubblica e o privata: Alunni fragili, Azzolina firma Ordinanza per garantire loro diritto allo studio |
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azzolina
La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha
firmato l’Ordinanza che definisce le modalità
di svolgimento delle attività didattiche per gli alunni fragili, ossia
le
studentesse e gli studenti con patologie gravi o immunodepressi - con
particolare attenzione per questi ultimi - che sarebbero esposti a un
rischio
di contagio particolarmente elevato frequentando le lezioni in
presenza.
L’Ordinanza è passata al vaglio del Consiglio Superiore della Pubblica
Istruzione.
L’Ordinanza punta a tutelare, al
contempo, il diritto allo studio e quello alla salute di questi alunni:
le
scuole potranno fare ricorso, per gli studenti fragili, alla didattica
digitale
integrata o all’istruzione domiciliare. Nei casi di disabilità grave
associata
a fragilità certificata, in cui sia necessario garantire la presenza
dell’alunno
in classe a causa di particolari situazioni emotive, le scuole potranno
adottare forme organizzative idonee a consentire, anche periodicamente,
la
frequenza delle lezioni.
Queste misure saranno applicate utilizzando i docenti
già assegnati alla classe di appartenenza e garantendo, in ogni caso,
la
didattica in presenza per gli studenti con disabilità che non rientrano
nella
categoria degli alunni fragili.
Documenti Allegati
Ordinanza Ministeriale n.134 del 09
ottobre 2020
miur.gov.it
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Scuola pubblica e o privata: Elezioni organi collegiali a.s. 2020-2021. |
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Scuola pubblica e o privata: Dalla Sicilia una proposta d’interazione tra pubblico e privato |
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L’avvio dell’anno scolastico
è segnato da un diffuso caos che alimenta uno stato
di insicurezza che immobilizza e preoccupa i dirigenti: “Come muoversi?
Che fare? Se poi avverrà un contagio, sarò inquisito?”
Gli appelli dei dirigenti, docenti, genitori e alunni
delle scuole
paritarie sono stati disattesi dal presidente del Consiglio dei
Ministri e
dalla Ministra Azzolina, che finalmente dopo 177 giorni
apre alla possibilità di “Patti educativi con le
paritarie”.
Più volte esponenti del Centro Destra hanno ribadito
l’opportunità di
coinvolgere le scuole paritarie nella ricerca degli spazi adeguati per
gli
studenti, dovendo rispettare le norme di distanziamento fisico e quindi
la
necessità di maggior numero di aule.
La Sen Tiziana
Drago, M5S, ha inserito su facebook la lettera della dirigente di un
Circolo
didattico di Catania, indirizzata al Sindaco, all’Assessore
all’Istruzione al
Patrimonio, alla Manutenzione del comune di Catania, al dirigente
dell’ufficio
scolastico territoriale di Catania con la quale si chiede l’uso dei
locali
dell’Istituto delle Suore Sacramentine (via Bentivoglio) o di
altri Istituti religiosi nelle vicinanze,
per consentire ai mille alunni iscritti al Circolo Didattico di
beneficiare di
locali idonei alle attività scolastiche ed evitare il doppio turno.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Comunicato Stampa del Ministero: del tutto possibile uso paritarie per spazi aggiuntivi |
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Allegati: Download [CS_Paritarie] 129 kB usr.sicilia.it
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Scuola pubblica e o privata: Riparte la scuola, ma non il diritto all’istruzione. Gelmini: “Tante scuole paritarie, rischiano di non aprire” |
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“Tante
scuole
paritarie, un’eccellenza del nostro Paese, rischiano di non poter
riaprire.
Tante famiglie, magari colpite dalla crisi scatenata dal Covid, avranno
grandi
difficoltà ad iscrivere i propri figli in questi istituti. I genitori
che
decidono di seguire questo percorso abbiano la possibilità di dedurre
le rette pagate
per la scuola. Chiediamo che questa misura sia inserita nel decreto
Agosto e
lavoreremo in Parlamento per realizzare questa proposta. Bisogna
garantire alle
famiglie la libertà di scelta educativa, sancita anche dalla nostra
Costituzione”.
Così si è espressa in una nota
Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera,
fotografando una
realtà scolastica che il Governo sembra voler ignorare e disattendere.
A nulla o quasi sono valse le
manifestazioni, le “maratone” per la
Famiglia e la
Scuola, il Web pressing parlamentare,
i flash mob fuori da Montecitorio,
attivati da docenti, studenti genitori e operatori delle scuole
paritarie.
Le belle promesse che assicuravano: “Non
lasceremo indietro nessuno”, sono
rimaste parole al vento e la concretezza dei fatti descrive che a
Settembre
tante scuole cattoliche non apriranno, i genitori che non potranno
pagare le
rette opteranno, loro malgrado, per le scuole statali già in grosse
difficoltà per
la sistemazione degli alunni, e i nuovi non potranno essere accolti per
mancanza di aule e di spazi, determinando in alcuni casi una “lista di
attesa”:
e questa si chiama “parità scolastica”!
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Dalle parole ai fatti. Giovedì 18 giugno flash mob delle scuole paritarie |
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Nel corso del “web-pressing” parlamentare promosso dalle 50 associazioni no-profit: Comitato POLIS PRO PERSONA), da RICOSTRUIRE e dal FORUM delle ASSOCIAZIONI FAMILIARI, a sostegno delle scuole paritarie i diversi gruppi politici hanno espresso condivisione sui principi di libertà, di parità scolastica, di servizio pubblico, di diritti delle famiglie e degli studenti. Il tam tam è stato “virale”, oltre 2500 iscritti al webinar e migliaia collegati in piattaforme facebook sono stati ascoltatori attenti delle dichiarazioni dei parlamentari che hanno espresso apprezzamento, sostegno e volontà di difendere la causa di una dignitosa parità scolastica. La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in una lettera alle associazioni ha spiegato che “oggi più che mai è necessario dimostrare che scuola statale e scuola paritaria non sono l’una alternativa dell’altra, ma uno strumento unico per un’offerta formativa sempre più ricca”. Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Più parità per le paritarie, più libertà per tutti. Web pressing il 15 giugno, flash Mob il 18 giugno |
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Da martedì 9 giugno è in discussione alla Camera dei Deputati per essere convertito in legge il Decreto n.34 denominato “Rilancio”. Si auspica che le tante buone proposte di miglioramento sulla scuola e sulla famiglia possano avere accoglienza e nel testo di legge e che vengano recepite le istanze sociali che nello specifico della scuola riguardano le scuole paritarie che fanno parte del sistema nazionale d’istruzione e sono rimaste emarginate, trascurando il diritto della “parità” e della libertà di scelta educativa dei genitori Continua la maratona per aiutare la famiglia e salvare la scuola pubblica e, dopo il “rumore costruttivo” attivato nei giorni 19 e 20 maggio, mediante la mobilitazione nazionale di numerosi video da tutte le scuole cattoliche, dirette televisive, convegni, comunicati stampa è stato organizzato per LUNEDI 15 GIUGNO 2020 un WEB-PRESSING PARLAMENTARE " sul tema “PIÙ PARITÀ PER LE PARITARIE, PIÙ LIBERTÀ PER TUTTI” Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: All’Istituto San Vincenzo Cantieri educativi e Attività estive per minori |
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Fino allo scorso anno si chiamava Grest oggi, dopo la quarantena per la pandemia le attività pe ri minori prendono il nome di “centri estivi”. Presso l’Istituto Sam Vincenzo, (zona Monserrato – Piazza Cavour) dal 15 giugno al 31 luglio saranno attivi i “Cantieri educativi” per i minori. Positiva occasione di svago e d’incontro tra i ragazzi che sono stati costretti in isolamento domestico dal mese di marzo. I generosi docenti “volontari” si sono messi a disposizione per organizzare le attività di laboratorio creativo, artistico, sportino, animazione, balli di gruppo, piscina interna per i piccoli e nelle settimane di luglio due giorni al mare. Per organizzare l’attività è stato elaborato un progetto nel rigoroso rispetto delle norme di prevenzione indicate dalle Linee guida emanate dal Governo e dalla Protezione civile. La maggior parte delle attività si svolgerà negli ampi cortili e la giornata “estiva” prevede alle ore 8,30 l’accoglienza, alle 9,00 balli di gruppo, quindi attività di laboratorio e dopo la ricreazione giochi all’aperto. Per coloro che ne fanno richiesta, si offe la possibilità di fruire del pranzo a scuola e le attività pomeridiane avranno termine alle ore 16,30. Particolare attenzione viene riservata alla dimensione emotiva e relazionale di bambini, dopo questo non facile periodo di blocco psicologico e con l’aiuto di esperti docenti si provvederà al recupero delle capacità di letto-scrittura e calcolo che non sono state adeguatamente sviluppate tramite la “didattica a distanza”, così da poter essere pronti per il nuovo anno scolastico. I genitori potranno beneficiare dei contributi che lo Stato con il Decreto n.34 “Rilancio”, ha assegnato a questi progetti, presentando domanda all’Inps nell’ambito dei finanziamenti “bonus centro estivo e servizi integrati per l’infanzia”. redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: Quando si tradiscono i diritti. La scuola paritaria è pubblica |
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Con calore e tenacia l’on Luigi Berlinguer, già Ministro dell’Istruzione, ha difeso il principio del diritto all’istruzione che la Costituzione sancisce, dando facoltà ai cittadini di istituire scuole che sono “investimenti pubblici” di educazione e che lo Stato ha il dovere di sostenere e di agevolare.
L’istruzione è, infatti, un diritto e un dovere a garanzia del pluralismo culturale che si alimenta della qualità delle proposte educativa. La scuola un tempo “privata” e, a volte, organizzata senza le necessarie garanzie professionali e dei percorsi didattici, con la Legge 62 del 2000, che porta la firma del Ministro Berlinguer, è stata normata come parte integrante del Sistema Nazionale dell’Istruzione, con la dicitura di “scuola paritaria” e con l’impegno di rispettare le norme di regolarità del percorso didattico e della necessaria qualificazione professionale dei docenti. Lo Stato e il Ministero hanno il compito di vigilare e assicurare il rispetto delle norme, riconoscendo la validità dei titoli di studio rilasciati. Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Scuola, subito 331 milioni di euro alle istituzioni statali per la ripresa di settembre,135 milioni alle paritarie |
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Sono 331 i milioni di euro
immediatamente a disposizione delle scuole statali per cominciare ad
organizzare la ripresa di settembre. Si tratta delle somme stanziate
dal cosiddetto Decreto Rilancio, che prevede anche l’erogazione di 135
milioni di euro per le scuole paritarie. Fondi che tutte le scuole
hanno ricevuto in queste ore e che possono cominciare subito a
spendere. Il provvedimento ha inoltre destinato 39,23 milioni di euro
per lo svolgimento in sicurezza degli Esami di Stato del Secondo ciclo,
che inizieranno il prossimo 17 giugno: potranno essere usati per
pulizia, igienizzanti, dispositivi di sicurezza.
miur.gov.it
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Scuola pubblica e o privata: Scuola, dal distanziamento alle modalità di ingresso: ecco le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico per settembre |
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Tornare a scuola in presenza, ma anche
e soprattutto in piena sicurezza. È questo l’obiettivo del Governo e
del Ministero dell’Istruzione, che ha ricevuto oggi dal Comitato
tecnico-scientifico istituito per l’emergenza coronavirus il documento
con le misure per il rientro a settembre.
“Il Governo è al lavoro per riportare tutti gli
studenti in classe. Questo documento è la cornice in cui inserire il
piano complessivo di riapertura: poche semplici regole, soluzioni
realizzabili che ci permetteranno di tornare tra i banchi in
sicurezza”, spiega la Ministra Lucia Azzolina. “A questo documento si
unirà quello del Comitato di esperti del Ministero dell’Istruzione che
offrirà spunti che guardano alla ripresa di settembre, ma anche oltre:
l’uscita da questa emergenza, come abbiamo sempre detto, deve diventare
una straordinaria spinta per migliorare il sistema di Istruzione e per
promuovere l’innovazione didattica”.
miur.gov.it
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Scuola pubblica e o privata: SCUOLA PARITARIA VERSO UN RILANCIO. Appello bipartisan al Senato. |
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Lo slogan # Noi siamo invisibili per
questo governo,
che ha suscitato dal Nord al Sud una significativa mobilitazione di
studenti,
docenti, associazioni, organizzazioni sindacali e di categoria,
messaggi video,
pagine social, stampa e TV in difesa della scuola paritaria e della
libertà di
scelta educativa, sembra aver prodotto non solo un topolino, com’è
apparso nel
decreto “Rilancio Italia” con l’assegnazione di uno “stanziamento di
emergenza”
che destina 200euro per allievo di scuola primaria e secondaria nella
fascia
dell’obbligo, ma è stato un segnale forte di presenza efficace ed ecco
che in
Senato è stato siglato un “accordo tra le forze politiche” per dare
adeguata e
sollecita risposta all’emergenza del rischio chiusura delle scuole
paritarie.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: # Noi siamo invisibili per questo governo. Grido di allarme delle 12.000 scuole paritarie. Il 19 e 20 maggio manifestazione: rumore educativo e costruttivo |
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E’ questo lo slogan che il 19 e 20 maggio le dodicimila scuole paritarie esporranno per far sentire al Governo la loro voce. Il decreto “Rilancio” non ha tenuto conto della scuola pubblica paritaria che è la prima impresa del Paese democratico e con 900.000 studenti, 180.000 tra docenti e operatori scolastici, 12.000 sedi scolastiche, distribuite su tutto il territorio nazionale costituisce il reale volano dello sviluppo sociale ed economico. Quale presidio di libertà di scelta educativa, sancito dalla Costituzione, regolamentato da 20 vent’anni dalla Legge 62/2000, la scuola pubblica paritaria per la maggior parte d’ispirazione cattolica, è un centro di educazione e di formazione integrale secondo un chiaro progetto educativo che mette al centro la Persona, l’uomo, il cittadino. Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Non è più tempo di silenzio. Le Scuole paritarie al collasso. |
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“Senza un intervento serio dello Stato, il
30% delle scuole pubbliche paritarie sarà destinato a chiudere entro
settembre“.
Si continua a erogare un servizio pubblico e non ci sono più soldi per
pagare i
dipendenti; si pagano tutte le utenze ma non arrivano rette sufficienti
per far
fronte alle spese di gestione. Siamo oltre il limite, non ci sono le
condizioni
per arrivare fino a giugno 2020, se non indebitandoci ulteriormente”.
Questa
dichiarazione della Conferenza dei
religiosi e delle religiose in Italia CISM
e USMI
è stata accolta dalla
CEI - Conferenza episcopale italiana che
ha dichiarato: Allo
Stato non si chiedono privilegi né
elemosina, ma di riconoscere il servizio pubblico che queste realtà
assicurano.
Intervenire oggi – con un fondo straordinario destinato alle realtà
paritarie o
con forme di sostegno, quali la detraibilità delle rette, alle famiglie
– è l’ultima
campanella. Se questa suonasse senza esito, diverrà un puro esercizio
accademico fermarsi a discutere circa il patrimonio assicurato al Paese
da un
sistema scolastico integrato”.
Giuseppe
Adernò
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Scuola pubblica e o privata: PROVE TECNICHE DI APERTURA DELLA SCUOLA con gli alunni di terza media e gli studenti della maturità. Proposte al Ministro Azzolina e al Presidente Conte. |
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Ascoltando
il dibattito a Montecitorio e sentendo le diverse opinioni dei nostri
Parlamentari, rappresentanti del popolo italiano, si rimane perplessi e
incerti
sul futuro della nostra bella Italia.
In
più interventi è stata citata la scuola, i bambini, il danno
psicologico, le
difficoltà delle famiglie, quando a maggio i genitori potranno
riprendere il
lavoro, e per di più senza poterli affidare ai nonni.
E’
stato detto che in Francia la scuola riprenderà a maggio. In Italia no!
Si
chiede alla Signora Ministro: sono forse più bravi i Francesi, meno
contagiati,
più attrezzati, più incoscienti?
Negli
interventi dei Parlamentari è risuonata più volte la parola “rinascita”.
La riapertura delle scuole è un segno di effettiva
rinascita del Paese, dopo questa triste primavera segnata dalla crisi
sociale,
economica e culturale, a causa del
Coronavirus.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Scuola paritaria ed equità sociale. Casellati e Bassetti insieme per una possibile soluzione |
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“Dare
agli studenti e ai genitori la possibilità di
scegliere tra una buona scuola pubblica statale e una buona scuola
pubblica
paritaria, favorirebbe una proficua, leale e necessaria concorrenza tra
gli
istituti scolastici”. Con queste parole la presidente del Senato della
Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha avviato il seminario
su
“Autonomia, parità e libertà di scelta educativa in Italia e in Europa”
che si
è tenuto oggi presso la sala convegni Usmi (Unione superiori maggiori
d’Italia)-Cism (Conferenza italiana superiori maggiori). La tanto
conclamata
“equità sociale” ha inizio dalla possibilità economica di accedere
all’istruzione, nel rispetto dei principi della libertà di scelta
educativa che
la Costituzione garantisce ai genitori, primari responsabili
dell’educazione
dei figli. “Promuovere una
vera uguaglianza nell’accesso all’istruzione, ha detto la Presidente
del
Senato, significa sostenere una crescita equa di tutto il Paese, basata
sul
merito, sulle capacità, sull’impegno e sulla passione”. Per
conseguire tale
traguardo occorre mettere in atto la proposta contenuta nel documento
della CEI
(Conferenza Episcopale Italiana), che suggerisce la determinazione di
un “costo
standard di sostenibilità per studente” a carico dello Stato,
da
distribuire a beneficio tanto delle scuole pubbliche, quanto di quelle
paritarie”.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Il Decreto-scuola discrimina 2.200 laureati che lavorano nelle paritarie |
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Il decreto-legge
"Salva Precari" del 10 ottobre 2019, tanto atteso dai docenti precari e
sostenuto dai Sindacati, autorizza il Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca (MIUR) a bandire un concorso
straordinario abilitante per l'assunzione di almeno 24.000 docenti
nella scuola secondaria statale di I e II grado per il prossimo anno
scolastico (il 2020/2021). Vengono esclusi da tale opportunità i
docenti delle 2.200 scuole secondarie pubbliche paritarie. Nonostante
la legge 62/2000 obbliga le scuole paritarie, che svolgono un "servizio
pubblico", rispettano le condizioni richieste per il riconoscimento
della parità e fanno parte del "Sistema nazionale d'istruzione", ad
avvalersi di docenti abilitati, pena la chiusura, lo Stato, cui spetta
il diritto-dovere di abilitare i docenti, non avvia i percorsi che
possano permettere ai giovani laureati di conseguire l'abilitazione
all'insegnamento nella scuola secondaria, potendo poi scegliere la
paritaria. Non si comprende la ragione di tal esclusione.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Chiudono le scuole paritarie, 104 in Sicilia. Alleanza tra genitori e docenti e all’orizzonte il costo standard |
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Scorrendo il
riepilogo dei principali avvenimenti che hanno caratterizzato la scuola
italiana nel 2017, compilando un dettagliato elenco dalla A alla Z, la
redazione di Tuttoscuola, alla lettera "C" ha inserito " Chiusura di scuole paritarie",
mettendo in evidenza come continua inarrestabile la crisi delle scuole
paritarie costrette a chiudere. Rispetto al 2015-16 il numero delle
scuole paritarie è diminuito di 415
unità e ogni anno chiudono i battenti più di 200 scuole paritarie per
un decremento complessivo del 3,2%, mentre nello stesso periodo le
scuole statali sono aumentate di 92 unità. In termini assoluti il
maggior numero di chiusure di scuole riguarda la Sicilia con 104
strutture che hanno chiuso i battenti, seguita dalla Campania con 70
chiusure; Lombardia e Piemonte ciascuna con 42 chiusure, la Toscana 32,
la Puglia 28 e la Calabria 22.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Scuole paritarie: uguali doveri, minori diritti |
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Il Ministro
dell'Istruzione Valeria Fedeli è intervenuta al Convegno
"Arte-Formazione-Cultura", svoltosi presso l'Istituto Marcelline di via
Quadronno di Milano, dedicato alle scuole paritarie. La Fedeli,
intervistata prima della partecipazione al convegno, ha risposto alle
diverse tematiche che interessano le scuole paritarie: il costo
standard per studenti "argomento da studiare e approfondire"; la
libertà di scelta della scuola, il reclutamento dei docenti nella
scuola paritaria. Rincalzando l'osservazione di Don Giorgio
Zucchelli, direttore de "Il nuovo torrazzo" di Crema, in merito allo
svuotamento delle scuole cattoliche perché con le assunzioni statali
tanti docenti hanno lasciato l'incarico, la Fedeli, ha sottolineato che
sono stati gli insegnanti a scegliere e che il problema essenziale sta
nel garantire la qualità dell'offerta formativa anche nelle paritarie e
tale garanzia si può avere solo con criteri di reclutamento uguali a
quelli previsti per la scuola statale.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: La cultura delle riforme. Verso una migliore allocazione delle risorse e il costo standard per studente |
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In un appassionato
e pungente editoriale del Corriere della Sera (9 settembre) Francesco
Giavazzi, dopo l'attenta analisi della situazione socio politica
italiana conclude, auspicando "un programma di governo che dovrebbe
lasciar da parte le «grandi riforme» e concentrarsi invece su piccole
correzioni delle norme che, consentano una migliore allocazione delle
risorse", anche attraverso interventi mirati sulle norme del codice
civile che regolano alcuni adempimenti. Nella scuola, anziché
l'ennesima «grande riforma» si potrebbe sperimentare, seguendo
l'esempio degli Stati Uniti, ma anche della Svezia e di altri Paesi,
qualche charter school, non scuole private, ma istituti (sia
d'istruzione secondaria che professionale) che godono di particolare
autonomia, soggetti ad un minor numero di regole, leggi e vincoli
statutari e legati a un sistema di finanziamento misto al quale
contribuiscono fondi pubblici e privati. Non ne servono mille. Per
diffondere il miglioramento ne basterebbero due o tre per regione.
Nella proposta del costo standard di sostenibilità per allievo,
applicabile ugualmente a tutte le scuole pubbliche, paritarie e
statali, della quale Suor Anna Monia Alfieri si è fatta promotrice e
attiva sostenitrice, si rende possibile un effettivo risparmio ed un
efficace servizio, con positivi vantaggi per la Comunità nazionale.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Per una scuola libera e una società onesta. Il costo standard per studente fa risparmiare due miliardi allo Stato |
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Il sistema
scolastico italiano è classista, regionalista e discriminatorio.
Classista perché impedisce ai più poveri di scegliere per i propri
figli la scuola pubblica non statale, regionalista perché evidenzia
risultati molto diversi a seconda delle zone del Paese, e
discriminatorio per i docenti che a parità di titoli non possono
scegliere dove insegnare, tra scuole pubbliche statali e paritarie, e
se chiamati dallo Stato sono di fatto costretti ad accettare per
comprensibili motivi di maggiore retribuzione. Di conseguenza l’Italia
è al 47mo posto nella classifica mondiale della libertà di scelta
educativa, ed è un’eccezione negativa in Europa, dove meritocrazia,
libera concorrenza tra privati e stato, valutazione dei docenti e
autonomia sono caratteristiche dell’offerta scolastica di quasi tutti i
paesi. Eppure sono decenni che in Italia si discute di parità, ma
ben
poco si è mosso: resistono vecchie contrapposizioni, rendite di
posizione, interessi politici e sindacali. La contrapposizione
ideologica non è più forte come un tempo ma ancora latita la volontà
politica di risolvere un problema che non ha colore politico, poiché è
trasversale rispetto al vero bene del Paese.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Autonomia, parità e libertà, i pilastri di una scuola nuova e moderna |
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Mons.
Mariano Crociata, già vescovo di Noto ed ora vescovo di Latina,
presidente della Commissione episcopale per l’Educazione
cattolica ha recentemente illustrato il documento del Consiglio
Nazionale della Scuola Cattolica, intitolato: “Autonomia, parità e
libertà di scelta educativa” dichiarando che “ è frutto del lavoro
comune compiuto dalle varie sigle e realtà che lo compongono e che
rappresentano mondi in parte diversi per età, modalità di gestione e
destinatari. La convergenza di tanti soggetti merita un’adeguata
considerazione.” Primario obiettivo è quello di sensibilizzare il
mondo politico e amministrativo, a cui appartengono le maggiori
responsabilità per colmare i vuoti legislativi esistenti. Sono
trascorsi 17 anni dalla legge 62/2000, firmata Berlinguer, che definì
il nostro sistema nazionale di istruzione costituito da scuole statali
e paritarie, eppure la piena parità scolastica non è ancora stata
raggiunta, né viene garantita la libertà di scelta educativa.
Giuseppe Adernò
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Scuola pubblica e o privata: Scuole paritarie 'libere di ... morire' |
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Il futuro della
scuola cattolica è stato il tema dell'incontro promosso dal Rotary
Catania Ovest e dopo il saluto del presidente, notaio Carlo Zimbone, ha
preso la parola Fratel Donato Petti, direttore de "La rivista
Lasalliana", già Visitatore Provinciale dei Fratelli delle Scuole
Cristiane. Con animata passione è stato analizzato il problema
dell'eutanasia della scuola cattolica, constatando che in questi ultimi
tre anni sono state chiuse ben 429 scuola cattoliche ed ogni anno si
riducono i numeri dei frequentanti, rendendo instabile e insicuro il
servizio scolastico di tanti docenti. La crisi delle vocazioni, la
difficile situazione economica, la crisi della famiglia che si sfalda e
perde i punti di riferimento, barattando la responsabilità educativa,
sono tutti elementi che rendono complessa la situazione della scuola
libera in Italia. Negli altri Stati europei la libertà di educazione è
riconosciuta,
valorizzata e sostenuta, come in ...
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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Scuola pubblica e o privata: Il diritto di apprendere. Prezioso manuale a tre mani per la definizione del 'costo standard di sostenibilità' per le scuole pubbliche, statali e paritarie |
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A
quindici anni dalla legge n. 62/2000, che ha definito il Servizio
Nazionale di Istruzione costituito dalla scuola pubblica statale e
paritaria, la famiglia non ha ancora il pieno esercizio della libertà
di scelta in un reale pluralismo educativo. Per fare un passo avanti
decisivo, di civiltà e di diritto, avendo già sostenuto da ben
dieci anni, si propone di introdurre il criterio del costo standard per allievo
nell'unico Sistema Nazionale di Istruzione, molto auspicabile in
politica di spending rew e alquanto significativo per una
migliore "qualità educante", che ritrova "insieme" e non solo "accanto"
le scuole statali e paritarie, entrambe riconosciute come istituzioni
pubbliche al servizio del cittadino. Attribuendo al colore verde il
segno della speranza e del futuro, il
volume dal titolo "Il diritto di apprendere- nuove linee d'investimento
per un sistema integrato" (Giappichelli editore) può essere definito il
"libro verde" della nuova scuola.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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Scuola pubblica e o privata: Pubblicato on line 'Il Libro Nero della scuola italiana'. Scarica gratuitamente la versione in pdf |
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Un libro inchiesta che fa riflettere sull'illegalità nell'istruzione italiana (pubblica e privata) e le pressioni della Cei, Compagnia delle Opere, Opus Dei per la completa parità scolastica delle scuole religiose. " Ciao Paolo, sono andato al colloquio in una scuola paritaria e quando si è toccato il tasto stipendio, il vice preside mi fa: "lei sa che in Sicilia la maggior parte delle paritarie non pagano, noi paghiamo" sai quanto caro Paolo? 4 euro all'ora.. l’USR Sicilia ha inviato un'informativa alle paritarie siciliane invitandole a non spezzettare una cattedra tra più docenti, infatti anche il vice preside mi ha detto che erano soliti fare così, 18 ore divise tra 4 docenti, è per questo che per un precario del nord ce ne sono 4 del sud. ciao e grazie..." Alessandro (nome di fantasia) prof. Paolo Latella - Membro dell'Esecutivo nazionale del sindacato Unicobas Scuola paolo.latella@alice.it
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Scuola pubblica e o privata: Le Cartoniadi a Milano. Escluse le scuole paritarie |
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Il Comune di Milano
lancia le Cartoniadi che puntano a valorizzare l'impegno della
collettività verso un obbiettivo comune: quello di una più corretta
gestione dei rifiuti, si legge nel programma di presentazione. Un
progetto che coinvolge Nove Zone per un totale di 1.300.000 abitanti.
Un progetto di alto valore educativo e civile indirizzato alla
collettività tutta, cui si rivolge per un contributo al buon esito
dell’iniziativa, ma che poi destina, in modo discriminato, alle sole
scuole comunali e statali, della Zona vincitrice, un monte premi in
denaro per finanziamento di beni o servizi. Le scuole paritarie sono
state escluse dal progetto come denunciano le
Associazioni dei genitori: AGesc, Age, Faes, i gestori: Amism, Aninsei,
CdO Opere Educative, Comitato Politico Scolastico, Fidae, Filins, le
associazioni professionali dei docenti: Diesse e Uciim.
Fidae.it
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Postato da Redazione Lunedì, 27 ottobre 2014 08:30:00 (4446 letture) (Leggi Tutto... | 4579 bytes aggiuntivi | Voto: 0) |
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Scuola pubblica e o privata: L'Unicobas 'buca' i media sullo scandalo scuole paritarie |
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RETTIFICA: L'Unicobas 'buca' i media sullo scandalo scuole paritarie. ATTENZIONE: l'intervista a Paolo Latella, Segretario Unicobas Lombardia e autore del dossier sulle scuole paritarie illegali e (sottolineiamo E) che non pagano gli insegnanti (i quali s'accontentano dei punti del servizio - regalati loro dalla vergognosa legge di 'parità scolastica' approvata ai tempi del ministro Berlinguer che ha equiparato il servizio nelle private a quello maturato negli istituti statali - per superare quanti fanno la fila nelle graduatorie pubbliche), sarà trasmessa giovedì 15 Maggio alle 20,30 nel Tg2 della Rai (e non più martedì 13 maggio). unicobas.rm@tiscali.it
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Scuola pubblica e o privata: Bologna, il referendum sulla scuola riscopre guelfi e ghibellini |
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Domenica sarò a Bologna per vedere come andrà il referendum che deciderà cosa fare del finanziamento alle scuole materne private. Sarò sotto la torre degli Asinelli perché Bologna è solo il simbolo di ciò che accade in molti altri comuni d’Italia dove i finanziamenti pubblici, finiscono grazie a convenzioni, nelle mani di scuole paritarie spesso amministrate da enti religiosi. Alex Corlazzoli - Ilfattoquotidiano.it
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Scuola pubblica e o privata: Referendum, Bologna dice no al finanziamento alle scuole private |
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Il no ai fondi alle scuole private dell'infanzia ha vinto il referendum consultivo di Bologna con il 59%. Sono i dati definitivi forniti dal sito del Comune. Per l'opzione A hanno votato 50.517 persone: 35.160, pari al 41%, per quella B, in difesa dell'attuale convenzione. La cronaca di ieri Bologna, la rossa e dotta città della cultura si spacca oggi (ieri, ndr) proprio sull'educazione e scopre, suo malgrado, che le sfumature possibili di rosso se non sono 50, di sicuro sono almeno due. A rendere edotti i bolognesi circa la nuova scala cromatico-politica e' un referendum sui finanziamenti pubblici alle scuole private. Deborah Dirani - Ilsole24ore.com
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Postato da Redazione Lunedì, 27 maggio 2013 10:13:23 (3272 letture) (Leggi Tutto... | 5033 bytes aggiuntivi | Voto: 0) |
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Scuola pubblica e o privata: Domenica 26 maggio 2013 vai a votare e invita ad andare a votare: ''A'' scuola pubblica!! |
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Vota "A" scuola pubblica !! al Referendum di Bologna del 26 maggio 2013 dalle ore 8:00 alle 22:00, vai a votare!! Esercita il diritto di democrazia e partecipazione alle scelte che ti riguardano!! IL QUESITO: " Quale fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali che vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie a gestione privata ritieni più idonea per assicurare il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia?" A) utilizzarle per le scuole comunali e statali b) utilizzarle per le scuole paritarie private L’ABC DEI PERCHE’ .... cobas.comitati.di.base.scuola@gmail.com
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Postato da Redazione Venerdì, 24 maggio 2013 07:45:00 (3568 letture) (Leggi Tutto... | 8401 bytes aggiuntivi | Voto: 0) |
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Scuola pubblica e o privata: Profumo, scuola pubblica in Italia è molto importante |
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''La scuola e' la
scuola ma la scuola pubblica in Italia e' molto importante''. Lo ha
detto il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, lasciando il
Quirinale dopo il giuramento nelle mani del capo dello Stato.
Ai giornalisti che lo incalzavano chiedendogli da dove iniziera' il suo
lavoro, il neo ministro ha risposto: ''Inizieremo dagli studenti e dai
ricercatori''. Riferendosi poi alla manifestazione degli studenti in
programma nei prossimi giorni, Profumo ha sottolineato che ''bisogna
sentire le loro istanze e le loro aspirazioni per il futuro''.
''Il governo - ha quindi aggiunto - e' un governo molto attento che
dovra' lavorare per il futuro del paese. Bisogna fare le cose con calma
e attenzione. Poi, qualcosa si riuscira' a fare''.(ASCA)
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: Calabria, scuola: tutti i numeri delle scuole paritarie |
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In occasione del
Consiglio nazionale che si è svolto in questo fine settimana a Reggio
Calabria, A.Ge.S.C. (Associazione Genitori Scuole Cattoliche) ha
elaborato i dati MIUR (Ministero Istruzione Università Ricerca)
sull’andamento del numero degli iscritti alla scuola paritaria e
statale in Calabria e in provincia di Reggio, tra l’anno scolastico
2004/05 e 2008/09.
A livello regionale risulta che la scuola paritaria cresce per numero
di iscritti del 12,43% (20.974 studenti contro 18.655 del 2005). Al
contrario, gli studenti della statale fanno registrare un calo pari al
7,30% (312.672 alunni contro 337.280 nel 2009).
Analizzando per gradi (scuola / infanzia / primaria / secondaria di I e
II grado) l’andamento dei due comparti (paritaria e statale) risulta
eclatante la variazione nella scuola dell’infanzia nelle paritarie (+
19,51%). La scuola non statale fa riscontrare tra il 2005 e il 2009 un
incremento anche nella scuola primaria (+1,60%). (Da
http://www.strill.it)
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: Scuole paritarie, salta tetto minimo. Pochi alunni, insegnanti in nero |
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Le scuole paritarie
potranno osare quello che è vietato alle statali. Mentre il lavoro nero
nelle scuole è in aumento, una recente circolare del ministero
dell'Istruzione consentirà alle private di formare classi con meno di 8
alunni. Due aspetti che soltanto apparentemente sono separati. Ma
andiamo con ordine. L'altro ieri, sul sito del ministero
dell'Istruzione è comparsa la circolare numero 4334, datata 24 giugno,
che ha per oggetto "scuole paritarie: numero minimo di alunni per
classe". Il direttore generale
Carmela Palumbo spiega che il Tar Lazio, con due diverse sentenze del
2009, ha annullato la disposizione introdotta nel 2007 dal ministro
della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, relativa al requisito del
numero minimo di alunni per classe per il riconoscimento della parità
scolastica. (da La Repubblica)
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: Berlusconi contro la scuola pubblica. Pantaleo: parole eversive |
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Le parole del
Presidente del Consiglio contro la scuola pubblica sono eversive perché
mirano a cancellare la libertà d'insegnamento. È un ulteriore attacco
ai valori della Costituzione per sostituirli con i suoi interessi
privati.
Appare chiaro, da quelle farneticanti parole, come le controriforme del
Ministro Gelmini mirino unicamente a distruggere l'istruzione pubblica
e la libertà nelle scuole e nelle università pubbliche.
Un presidente del Consiglio e un Governo moralmente impresentabili non
hanno alcun diritto di attaccare il diritto allo studio e la dignità
dei docenti. Risponderemo con lo sciopero generale del 6 maggio e con
una mobilitazione immediata nelle scuole e nelle università.
Sappia Berlusconi che non riuscirà a trasformare gli insegnanti in suoi
portavoce o nelle veline delle sue televisioni. (da Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: Gli studenti contro gli attacchi del premier: ''Non crede nella scuola pubblica? Vada a casa'' |
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Silvio
Berlusconi torna ad attaccare 1 la scuola pubblica, che "inculca
ideologie e valori diversi da quelli della famiglia". E la reazione
degli studenti, di chi vive ogni giorno la scuola, non si fa attendere.
Il messaggio è firmato dalla Rete
degli Studenti: "Il premier come al solito ci delizia con uno
dei suoi show che hanno come protagonisti i comunisti, gli insegnanti
di sinistra e le scuole private, paladine della libertà". Uno show che
stanca, annoia: "Se il premier la pensa in modo diverso dalla
Costituzione lo pregiamo di andare a casa". Poi l'appello: "Tutti
in piazza il 19 aprile". (di Carmine Saviano da Repubblica)
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: Scuola pubblica significa scuola libera |
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Libertà
di pensiero, di parola, di manifestare.
Libertà di insegnamento. Libertà di essere liberi.
Diritto all’istruzione. Diritto alla formazione. Diritto al lavoro.
Diritto alle pari opportunità.
Diritto alla scuola pubblica. Diritto all’Università pubblica.
Diritto di sentirsi cittadini italiani.
Diritto si essere cittadini di un’Italia ancora UNA – UNITA-
REPUBBLICANA
A Catania siamo scesi in piazza in migliaia. I numeri li lasciamo agli
altri.
Vengano a contarci ad uno ad uno. Le immagini parlano e il composto
corteo tricolore lungo via Etnea è la più eloquente testimonianza.
Antonella Distefano
Segr. Provinciale Flc Catania
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: “Giù le mani dalla Costituzione….. e dalla scuola pubblica”. La FLC Sicilia aderisce all’appello e partecipa alle manifestazioni del 12 marzo. |
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Il 12 marzo
sarà un grande evento per la partecipazione di tante italiane e tanti
italiani liberi che “scenderanno in piazza senza essere
strumentalizzate” come invece ha dichiarato il ministro Gelmini (sigh!).
Il 12 marzo sarà ancora una volta un fiume di popolo, perché… “ se non
ora quando” invadere pacificamente le piazze d’Italia risvegliando le
coscienze a difesa della Carta Costituzionale e della scuola
pubblica statale dopo le recenti farneticazioni del Presidente del
Consiglio(sigh!) sugli insegnanti e sugli insegnamenti.
Per difendere la scuola pubblica che il Governo ha praticamente
distrutto perchè TUTTI comincino a difenderla e non solo chi ci lavora
o chi la frequenta, TUTTI per essere pronti a ricostruirla meglio di
come l’abbiamo lasciata all’inizio di questo incubo berlusconiano.
La FLC Cgil siciliana aderisce alla manifestazione “ A DIFESA DELLA
COSTITUZIONE ( e della scuola pubblica statale ). SE NON ORA, QUANDO?”
partecipando con le proprie Federazioni provinciali per garantire la
presenza delle lavoratrici e dei lavoratori della Conoscenza alle
iniziative programmate nei territori dal comitato promotore per il 12
marzo 2011. (Comunicato Stampa)
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: La nuova piazza: «Il 12 marzo in difesa della scuola pubblica» |
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È rivolta fra
insegnanti, studenti e sindacati, compresa l’Ugl, per l’attacco
lanciato sabato da Silvio Berlusconi contro la scuola pubblica: nella
sua pseudo-smentita conferma il concetto sull’«indottrinamento politico
e ideologico» che farebbero i docenti. La ministra dell’Istruzione,
Mariastella Gelmini, invece di sentirsi colpita nel suo ruolo, difende
il premier. Al punto che il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ne
chiede le dimissioni: «Se la Gelmini fosse un vero ministro, invece di
arrampicarsi sui vetri per difendere Berlusconi, dovrebbe dimettersi».
Perché «la scuola pubblica è nel cuore degli italiani. Da Berlusconi
arriva uno schiaffo inaccettabile, non permetteremo che la distrugga».
E Dario Franceschini, Pd, da Twitter lancia la proposta di una
manifestazione per «difendere la scuola pubblica dagli insulti di
Berlusconi»: «Tutti di nuovo in piazza, come le donne il 13 febbraio,
senza simboli e bandiere ». (da l'Unità di Natalia Lombardo)
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: Bastico (PD): ''Inaccettabile che Gelmini difenda Berlusconi invece che la scuola pubblica: si dimetta'' |
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"Invece di difendere
la scuola pubblica, della quale in qualità di Ministro ricopre il ruolo
di prima responsabile, la Gelmini difende Berlusconi, che ha attaccato
in modo pesante e inaccettabile la scuola stessa." Lo dichiara la senatrice Mariangela
Bastico.
"Me lo aspettavo - prosegue la Senatrice -, perché si è sempre
comportata così! Perché condivide con il premier il disegno di
impoverimento e di dequalificazione della scuola pubblica a vantaggio
di una scuola privata per i ragazzi appartenenti a famiglie agiate, a
favore di un “mercato” dell’istruzione, anche sostenuto con risorse
pubbliche attraverso i buoni scuola, nel quale le famiglie e gli
studenti più forti economicamente e più istruiti possano rafforzare
ulteriormente la loro posizione, mentre i più deboli, quelli ai quali
le istituzioni pubbliche dovrebbero garantire maggiore sostegno e
risorse (art. 3, c. 2 Costituzione), saranno sempre più
indeboliti ed emarginati."
redazione@aetnanet.org
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Scuola pubblica e o privata: B. contro la scuola pubblica (di nuovo) |
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La “bulimia
oratoria”, come l’ha chiamata Angela Finocchiaro, di Silvio Berlusconi
non risparmia la scuola pubblica. Non è la prima volta, lo sappiamo. Ma
in questo momento in cui lo iato tra ruolo istituzionale del premier,
sue condotte private e pubbliche e dichiarazioni contro alcune delle
maggiori istituzioni della Repubblica rischia di creare un vero e
proprio corto-circuito della democrazia, la cosa fa ancora più
impressione.
Il presidente del Consiglio ha stigmatizzato la possibilità, il
“rischio” che ai genitori possa essere impedito di scegliere una scuola
privata (da chi? Non certo da questo governo che, a fronte di 8
miliardi di euro tagliati in tre anni alla scuola pubblica, ha
mantenuto inalterati o addirittura aumentato i sussidi a quella
privata. Da chi? Dalle regioni di centrodestra che, come la Lombardia,
elargiscono il buono scuola a chi non si serve della scuola dello
Stato?). (Boscaino da http://www.ilfattoquotidiano.it/)
redazione@aetnanet.org
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