Top Five Mese |
gennaio 2021
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Vi racconto ...: Come sarà la festa di S. Agata? |
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Molti se lo chiedono, e non si
hanno informazioni.
Gli altri anni già prima di
Natale il programma era pronto e le attività di preparazione
impegnavano le
giornate del mese di gennaio, in preparazione al grande evento della
festa
solenne
Nella vicina Acireale il
comunicato stampa relativo alla solenne festa di San Sebastiano recita:
“La festa di
quest'anno si svolgerà totalmente all'interno della
Basilica, ma non per questo sarà meno intensa - - Ci sarà la
possibilità di
partecipare alle celebrazioni Eucaristiche, anche se si dovrà prenotare
la
partecipazione, pregare un istante dinanzi alla venerata immagine di
San
Sebastiano e accostarci al sacramento della Penitenza. Saremo tutti
chiamati
però a seguire con attenzione scrupolosa le regole e le normative per
il
contenimento dell'epidemia da Covid-19, per cui vi raccomandiamo di
prendere
visione delle prescrizioni riportate nel programma dei festeggiamenti e
di
attuarle con senso di responsabilità e di rispetto verso se stessi e
verso gli
altri”.
Anche per Catania si
potrebbe utilizzare la medesima modalità,
esponendo il Busto reliquario dal 3 al 7
gennaio e consentire ai fedeli di
esprimere con la preghiera personale la
devozione alla Santa Patrona.
L’incontro con Sant’Agata non può mancare per i
catanesi e
tale opportunità prettamente religiosa
non potrà essere negata ai fedeli, pur rispettando le norme di
prevenzione dei
contagi.
Incontrando un amico,
mi ha detto che ha sognato il Comm. Luigi Maina che si preparava alla
festa di
S Agata che per lui era la vita ed
entrando in Cattedrale sembrava di rivederlo nella sua sedia in devota preghiera.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: ''PER NON DIMENTICARE GIUSEPPE DI MATTEO ''. Un’ora di lezione di Educazione Civica per ricordare, riflettere e capire. |
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Sono trascorsi 25 anni della tragica morte del piccolo
Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido dai suoi carnefici, dopo 779
giorni di prigionia.
L’omicidio
spietato è stato compiuto per punire il padre del piccolo Giuseppe, che
era
diventato collaboratore di giustizia.
Il
Parlamento internazionale della legalità di Palermo
e il suo presidente Nicolò Mannino hanno da sempre sensibilizzato gli
studenti
nel ricordo della tragedia, recandosi al "Giardino della Memoria " per
posare un fiore su quel pozzo e sulla brandina arrugginita del casolare
abbandonato dove il piccolo è stato tenuto prigioniero, è stato posto
un angelo
di porcellana, donati dagli studenti del Liceo di Bronte che
raffigura un bambino con un giglio in mano.
La
manifestazione: “Un fiore per Giuseppe”, avrà luogo
lunedì 11 gennaio alle ore 10,30
e darà conforto alla mamma del piccolo, Franca Castellese, e a tutti i
genitori
delle vittime innocenti dalla criminalità mafiosa.
Quest’anno
è stata proposta una significativa iniziativa
che coinvolge tutte le scuole nel dedicare un’ora
di lezione alla memoria del piccolo Giuseppe.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Il vocabolario del 2020 - Parole nuove sulla scia del Covid |
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Sfogliando
le pagine del vocabolario, che raccoglie le parole vecchie e nuove,
ritroviamo come
il 2020 l’ha arricchito di termini finora poco comuni, di sigle e
d’innovazioni
sociali e culturali che rimangono nella memoria.
Coma
ha riportato Tuttoscuola nell’ABC ritroviamo la ministra Azzolina, i
Banchi, e
il Coronavirus.
L’intero
anno 2020 è stato segnato dalla pandemia Covid-19, esplosa prima in
Cina e
diffusa in Italia nel primo focolaio di Vo’ Euganeo, e quindi in tutti
i
continenti ed ha comportato profonde innovazioni sociali di
comportamento per
il distanziamento fisico (che alcuni chiamano ancora sociale) e quindi
la
necessità dei banchi monoposto, banchi a rotelle, Didattica a distanza
con le
sigle DAD, DID, DDI, i Docenti “fragili” e i supplenti “Docenti Covid”.
Il termine “da remoto” è entrato
nel linguaggio della scuola, delle pubbliche
amministrazioni, delle aziende, dove si lavora in Smart
working.
Per
la valutazione di fine anno sono stati attivati i PIA (piano
d’integrazione
degli apprendimenti) e per gli studenti con “debiti formativi” il
consiglio di
classe ha predisposto il PAI (piano degli apprendimenti
individualizzati.
Anche
gli esami sono stati svolti “a distanza”, come pure le lezioni
universitarie e
gli esami dei concorsi, compresa una speciale seconda prova scritta per
il TFA
sostegno, divenuta “prova pratica ma a distanza”.
E’
stata la stagione della "scuola diffusa", che si è svolta non nelle 45
mila sedi scolastiche ma nei 5 o 6 milioni di case dove vivono gli
studenti, recuperando
in parte le ore di lezione perse in presenza.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Primo anno della Ministra Lucia Azzolina |
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 Lo scorso
anno, proprio in questi giorni all’indomani dell’approvazione della
Legge di Bilancio, il Ministro dell’Istruzione e dell’Università
(MIUR), Lorenzo Fioramonti, in linea di coerenza con i suoi principi e
con la dichiarazione “Se non ci sono almeno tre miliardi per la scuola,
mi dimetto” consegnava al premier Giuseppe Conte, la lettera di
dimissioni.
Il presidente del Consiglio, salomonicamente decise di scorporare il
Ministero: Lucia Azzolina,
allora sottosegretario all’Istruzione, fu promossa a capo del Ministero
della Scuola, (MI) mentre Gaetano
Manfredi fu nominato Ministro dell’Università, della Ricerca
Scientifica e Tecnologica. (MURST)
Non poteva mai aspettarsi, però, Lucia Azzolina, che il suo dicastero
sarebbe finito al centro della più grave emergenza dal secondo
dopoguerra: il Covid-19 ha sconvolto la scuola e ancora oggi si fa i
conti con la pandemia.
E’ trascorso un anno e sembra quasi un secolo per tutti gli avvenimenti
che hanno caratterizzato l’anno 2020, che ha prodotto profonde
trasformazioni di relazioni e di comportamenti civili che rendono
“diversa” la vita sociale, politica e culturale.
“Ai posteri l’ardua sentenza”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: AMBASCIATORI DELL’ EDUCAZIONE CIVICA. Prestigioso riconoscimento dell’UCIIM |
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In
occasione dell’incontro “Riflessioni sul
Natale 2020” promosso dalla Sezione UCIIM (Unione Cattolica Docenti
Educatori e
Formatori) di Catania e realizzato in video conferenza, sono
intervenute per
gli auguri ai Soci nello spirito di fedeltà ai valori dell’UCIIM la
presidente
nazionale, Rosalba Candela e regionale
Chiara di Prima.
La
prof. Maria Antonietta Baiamonte ha
introdotto l’incontro, commentando la particolarità di questo Natale e
lo
status della scuola in questo particolare momento storico segnato dalla
pandemia Covid-19.
Come
ricorda Plinio Corrêa de
Oliveira: “Se è
vero che,
in ogni epoca, il Santo Natale apre una schiarita di allegria e di pace
nel
duro affanno della vita quotidiana, ai giorni nostri la tregua
natalizia assume
un significato eccezionale perché equivale a un grande e universale sursum corda, proclamato a un’umanità
tumultuata e sofferente, che s’inabissa acceleratamente nel caos della
più
completa dissoluzione morale e sociale”.
La
centralità dell’azione
educativa della scuola è orientata a una concreta applicazione
dell’Educazione
civica, che appunto come disciplina trasversale, coinvolge il processo
formativo degli studenti come singoli e come gruppo.
redazione@aetnanet.org
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Vi racconto ...: La politica va a scuola. Futurlab a servizio dei giovani |
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Il
futuro è dei giovani, ma serve una
giusta formazione per vincere le sfide della complessità,
dell’emergenza, della
crisi che caratterizza questo particolare momento storico segnato dalla
pandemia Covid-19.
La
politica per definizione è ”la
ricerca del bene comune” e i ragazzi lo sanno, i politici meno, si
rivelano “impreparati
e distratti”.
Per
questo è nata la “Scuola di
formazione politica per il bene comune”, apartitica, promossa dalla
Fondazione
per la Sussidiarietà in collaborazione con l’Associazione nazionale
“Futurlab”
che ha avuto origine a Catania.
Su
tema: “Democrazia, sovranità popolare e decisione politica”
in
videoconferenza sono intervenuti, diversi relatori e, dopo il saluto
istituzionale dell’assessore comunale Michele Cristaldi , ha preso la
parola,
il dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Francesco
Tuffarelli, docente di Diritto all’Università Roma 3, il quale, su
sollecitazione del giornalista moderatore, Giuseppe Di Fazio, ha
spiegato agli
studenti di quinto anno del Liceo “Cutelli”
e del Liceo “Turrisi Colonna” e ai
soci partecipanti di Futurlab l’interpretazione del termine
“democrazia”,
intesa non come “potere del popolo”, bensì spazio di condivisione che
“dà la
parola al popolo”, realtà multiforme di persone orientate alla civile
convivenza.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Diritti umani: giovedì 10 dicembre. Gli studenti “alfieri dei diritti” |
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In
occasione della Giornata mondiale dei diritti umani che ricorre il 10
dicembre,
la scuola torna ad essere
il punto di partenza per difendere i diritti umani.
A
72 anni dalla storica
data, quando l’Assemblea
Generale
delle Nazioni Unite, ha approvato la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani (UDHR),
il 10 dicembre 1948, si registra come ancora oggi molti Paesi vivono grandi
violazioni
dei diritti umani e la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente peggiorato
la
situazione.
E’
utile e importante rileggere anche in DAD il documento
fondamentale che proclama i trenta diritti inalienabili che
appartengono a
tutti gli esseri umani, “senza distinzione di razza, colore, religione,
sesso,
lingua, opinione politica”. Disponibile in più di 500 lingue, è il
documento
più tradotto al mondo.
L’idea
dei Diritti Umani risale a tempi antichi, ma il concetto
moderno emerse soltanto dopo la seconda Guerra Mondiale che ha ridotto
le città
in cumuli di macerie ed anche gli uomini si erano ridotti a macerie
umane e con
il genocidio degli ebrei era stata idolatrata la Morte e disprezzata la
Vita. Bisognava
riaffermare i valori dell’Umanità tradita e offesa.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: La carriera di un avvocato che diventa onorevole, ministro e presidente. Enzo Randazzo racconta |
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Il presidente
Liccasarda è il politico nato nell'Italia degli anni Settanta, nelle
lotte di
bottega tra potentini locali e governanti illuminati.
Così
lo racconta il
preside Enzo Randazzo,
scrittore versatile e
sperimentalista, alla costante ricerca di un moderno senso di libertà
intellettuale ed esistenziale.
Nella
sfilata di maschere di cartapesta della politica italiana, l’Autore con
un linguaggio fluido e incisivo
ha voluto inserire l’avventura romanzata di un
personaggio siciliano che si fa
largo tra appalti, raccomandazioni e spintarelle
per approdare, ammaccato, ma indenne al Parlamento ed occupare uno di
quegli
scranni dove sono passati eccellenti uomini politici dell'Italia
contemporanea.
L’avvocato
Roberto Liccasarda comunica ai suoi collaboratori di aver ricevuto una
telefonata
dalla Segreteria
Regionale del Partito che intende candidarlo per le elezioni nazionali.
Ad
una candidatura che all’inizio appariva
riempitiva, senza alcuna possibilità di riuscita, segue un
coinvolgimento
generale dei giovani, degli amici, del parroco e all’insegna del
rinnovamento, e
mossi dal desiderio di elaborare nuovi progetti imbocca la via della
carriera politica
che apporta benefici e vantaggi a quanti collaborano fedelmente.
Convinti che “senza crescente pane
non se ne può impastare” Roberto da vero
leader avvia la campagna elettorale e con trecento lire si comprano
dodici
olive essiccate e sette sardine salate, lavate, diliscate e immerse in
olio,
limone e senape, quindi divise con equità e precisione, “una
per ciascuno a voialtri e due per me, che ho bisogno di più energia”,
da qui il titolo di Onorevole Liccasarda (che nel romanzo diventerà
Sottosegretario agli Interni, al Lavoro, Ministro del Turismo e
spettacolo,
Ministro dell’Interno e quindi designato come Presidente per formare un
nuovo
Governo) La data di partenza è il ventuno aprile del 1971.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Premiato con l'Ambrogino d'Oro il sogno di Suor Anna Monia Alfieri |
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“Sogno una scuola che dia ai ragazzi il
coraggio della conoscenza” con
queste espressioni Suor Anna Monia Alfieri,
pugliese di nascita, milanese di adozione, legale
rappresentante delle scuole Marcelline in Italia e membro della
Consulta di
Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della CEI, ha
condotto
una decennale battaglia in favore delle scuole paritarie.
Il
Comune di Milano il 7 dicembre le assegnerà il
prestigioso riconoscimento civico dell’Ambrogino
d’oro,
Premiando
il
suo impegno, la costanza, la tenacia nel sostenere i valori della
scuola che
lei considera un “ascensore sociale”,
capace colmare i vuoti e le diversità dei livelli di partenza degli
studenti.
Sogna
“una scuola ti dà il coraggio di conoscere,
come diceva Kant (“sapere aude”), e la conoscenza rende liberi da ogni
costrizione, ideologica, politica, sociale e dagli stessi lacci del
nostro
pensiero limitato”.
Suor
Anna Monia
si batte contro i pregiudizi delle ideologie partitiche che considerano
le paritarie
“private” e scuole dei ricchi, mentre invece fanno parte del sistema
scolastico
nazionale e svolgono un servizio pubblico.
«Forse
non tutti ricordano che le
scuole cattoliche sono sorte nel Sud Italia per salvare i ragazzi dalla
dispersione scolastica e, più avanti, per sottrarre i picciotti alla
mafia», fa
presente la religiosa ed
aggiunge: «Ci sono sì, le grandi scuole
dalle rette inarrivabili, che sono appannaggio dei ricchi, ma quelle
non hanno
bisogno di essere salvate, perché ci sarà sempre chi potrà
permettersele.
Quelle che rischiano di chiudere, più che mai ora, in epoca di Covid,
sono le
scuole paritarie delle periferie e del Sud Italia, quelle dalle rette
che non
superano i 4000 euro annui. Quelle che permettono anche alle famiglie
modeste una
libera scelta».
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: 50 anni di divorzio. Fu vera conquista di civiltà? |
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Sono trascorsi cinquant’anni dal 1° dicembre 1970 quando con la Legge n.898 “Disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio”, entrata in vigore il 18 dicembre 1970, è stato introdotto in Italia il divorzio, salutato come conquista di civiltà e segno di progresso della società italiana. Agli inizi dell’Ottocento con il Codice Napoleonico era consentito di sciogliere i matrimoni civili, ma la legge era molto complicata da applicare. Nel 1902 il Governo Zanardelli elaborò una proposta di riforma che però non fu mai approvata. Il deputato socialista Loris Fortuna nell’ottobre 1965 presentò una prima proposta di legge sui “Casi di scioglimento del matrimonio” che animò un acceso dibattito e contrasti ideologici tra laici e cattolici, sostenitori dell’indissolubilità. Si costituì la Lega per l’Istituzione del Divorzio (LID) guidata dal partito radicale di Marco Pannella che nel dicembre del 1969 attivava lo sciopero della fame ad oltranza assieme a Roberto Cicciomessere. La legge fu riproposta e integrata con alcuni emendamenti del senatore liberale Antonio Baslini e venne discussa da ottobre a dicembre 1970 alla Camera dei Deputati e al Senato, fino ad arrivare alla data del 1° Dicembre, quando con 319 “Sì” e 286 “No”, fu approvata col nome: di “Legge Fortuna -Baslini”. Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Salviamo la stretta di mano |
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Tra le privazioni più difficili da accettare, durante questo lungo periodo di “privazioni”, è l’astensione dal contatto fisico amicale che consente, soprattutto ai giovani, di trasmettere sentimenti di amicizia e di condivisione anche quando le parole non sanno o non possono farlo.
Ora il distanziamento ci impedisce l’abbraccio: è comprensibile il rischio ed è auspicabile la prudenza da parte delle persone “consapevoli”, ed è consequenziale che questo generi sofferenza nel momento in cui non si può o non si sa ricorrere alle parole.
Per i giovani, che preferiscono un approccio comunicativo più totale, plateale, esuberante è comprensibile che l’abbraccio sia visto come l’unico strumento di “comunicazione”, ma dovendo “rinunziare” all’abbraccio, per chi lo volesse -giovane, adulto o anziano- perché non consentire la stretta di mano, sia pure con la protezione di guanti in pvc!... Forse non sarebbe “bello da vedere”, ma questo non sarebbe l’essenziale: “L’essenziale è invisibile agli occhi” dice il Piccolo Principe nel suo viaggio sul Pianeta Terra, e l’essenziale della stretta di mano non sta nella platealità, ma nel suo tempo e nella sua intensità.
Enza Grecuzzo
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Vi racconto ...: “UOMINI NUOVI” PENSANO LE DONNE Sfogliando il libro di Tiziana Ferrario |
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All’articolata scansione
formulata da Leonardo Sciascia nel definire le categorie sociali e
comportamentali degli uomini.
La
giornalista Rai, Tiziana Ferrario, nel
volume “Uomini, è ora di giocare senza
falli”, scritto durante il lockdown, ha
classificato la tipologia caratteriale del
maschilista, analizzandola negli atteggiamenti subdoli o violenti
manifestati in
famiglia o nelle variegate attività professionali.
C’è
il maschilista inconsapevole (che non
sa di esserlo), il silente (che
preferisce cambiare discorso), l'infastidito
(che trova le donne esagerate nelle loro rivendicazioni), l'indifferente
(che proprio se ne frega dell'argomento) e ci sono
anche i
maschilisti “asintomatici” e “planetari”.
Con
sagace ironia, ma con una critica e attenta lettura del presente, la
giornalista elenca anche le “donne
maschiliste” che non fanno squadra con le altre donne ed hanno
sempre
bisogno di un referente uomo e fotografa
uno spaccato
di società costruita sul modello patriarcale e maschilista in ogni suo
ambito,
dalla politica allo sport, all'istruzione, alla scienza, allo
spettacolo, al
giornalismo e all'editoria.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: NELLA SCUOLA TORNA LA PAROLA EDUCAZIONE. Passaporto per i diritti, fedeltà ai doveri. Webinar dalla scuola “San Biagio” di Vittoria |
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Nella ricorrenza storica della Giornata Internazionale
dei diritti dell’Infanzia più di cento docenti educatori di Vittoria,
Ragusa,
Catania, S Venerina, Treviso e Zevio, in provincia di Verona hanno
partecipato
al Webinar promosso dall’Istituto comprensivo “San Biagio” di Vittoria,
sul tema
“L’insegnamento dell’Educazione Civica Passaporto per i diritti”
con il
coordinamento della prof.ssa Adriana
Minardi.
Dopo
il saluto istituzionale della dirigente
dell’Istituto San Biagio, Giuseppina
Spataro, è intervenuto il commissario straordinario di Vittoria,
Prefetto Filippo Dispenza, il quale ha condiviso
l’impegno delle istituzioni nel dare priorità e attenzione alle
problematiche
riguardanti i minori e l’azione educativa della scuola che intreccia
diritti e
dover, come recita l’art.54 della Costituzione.
Le
Soroptimiste Rina
Florulli, vice presidente nazionale e Valeria
Sanzone, presidente di Vittoria insieme al presidente del Rotary di
Vittoria, Salvatore Cirignotta,
hanno plaudito all’iniziativa e condiviso le finalità dell’evento
formativo per
i docenti e per un rilancio efficace dell’azione educativa in vista di
un
“nuovo e radicale modo di stare nel mondo”.
Con
dettagliata precisione la dirigente dell’USP di
Ragusa, Viviana Assenza, ha presentato
“I nuovi scenari dell’Educazione Civica”,
illustrando le Linee guida della Legge 92/2019, soffermandosi
sulla cittadinanza digitale che impegna la scuola ad un nuovo percorso
educativo nel corretto e responsabile uso d’internet e dei media.
redazione@aetnanet.org
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Vi racconto ...: Ambrogino d'oro 2020. Tra i premiati Suor Anna Monia Alfieri e il prof. Giorgio Vittadini |
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Ogni anno
il Comune di Milano assegna
15
medaglie d'oro e 20
attestati di benemerenza
civica
a cittadini che sono
distinti per particolari meriti
Un
riconoscimento particolare, da tutti condiviso, è una
grande medaglia d’oro alla
memoria degli operatori sanitari morti nello svolgimento del loro
lavoro per
fronteggiare la pandemia del Covid. Milano dice un grazie
collettivo gli
"eroi" che hanno compiuto fino
in fondo il loro dovere di medici, infermieri, operatori della sanità, che
hanno combattuto in prima
linea l’epidemia.
Quest’anno
nell’elenco dei premiati in ordine alfabetico al
primo posto figura suor
Anna Monia Alfieri,
presidente dell'Istituto Marcelline, paladina
delle scuole paritarie, zelante sostenitrice di “Autonomia,
Parità scolastica e Libertà di scelta
educativa”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: “Scintille Dantesche” Diario inedito del Beato Gabriele Maria Allegra. Un contributo letterario da San Giovanni La Punta |
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 In
preparazione alle celebrazioni del VII centenario della
morte di Dante è tornato alla luce il volume di Padre
Gabriele Maria Allegra:
“Scintille dantesche Antologia dai diari”
Edito
da Edizioni Dehoniane di Bologna a cura di Anna Maria
Chiavacci Leonardi e Francesco Santi, come si legge nel piego del
testo: “Dal 1 gennaio al 31 dicembre del 1965 e dal
1 gennaio al 16 dicembre del 1967, il francescano Gabriele Maria
Allegra, dalla
Sicilia, (nato a San Giovanni La Punta in provincia di Catania)
missionario in
Cina, con l’incarico di tradurre la Bibbia in lingua cinese, compose
due diari
danteschi, intitolando il primo, semplicemente, VII
centenario dantesco A.D. 1965 e il secondo Scintille
dantesche A.D. 1967.
I
due quaderni sono rimasti inediti fino al 2011 e
documentano l’attività culturale del grande francescano che ha tradotto
la
Bibbia in lingua cinese e nelle sue lezioni leggeva e commentava la
Divina
Commedia, testi che egli portava sempre con sé in un’edizione tascabile
e come
attesta il biografo Umberto
Castagna nel volume " La parola è seme " era un appassionato
di Dante e,
conosceva la Divina Commedia a
memoria.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: L’intelligenza artificiale. Sfida del terzo millennio. Rotary, Uciim e Ucsi per un cammino insieme |
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10_01
L’intelligenza
artificiale è alla base del cambiamento
di epoca che stiamo vivendo e la robotica può rendere possibile un
mondo
migliore se proiettata verso il bene comune.
Su
questa emergenza sociale, che diventa la sfida del
terzo millennio, anche Papa Francesco ha formulato una speciale
intenzione di
preghiera in considerazione che il progresso tecnologico, pur
apportando
notevoli benefici a volte aumenta le diseguaglianze.
“Preghiamo
affinché
il progresso della robotica e dell’intelligenza artificiale sia sempre
al
servizio dell’essere umano e “sia
umano”.
Sulla
necessità di un approccio etico all’intelligenza
artificiale è stata organizzata dalla sezione UCIIM di Misterbianco una
conferenza educativa con collegamento on-line, alla quale sono
intervenuti come
relatori il dott. Nino Prestipino sul tema “Rome call for AI Etichs”,
i professori Marco Pappalardo e
Alfredo
Petralia, autori del volume “Educarsi ad
educare al Web 30+1
riflessioni, consigli e idee per tutti”: studenti, docenti e
genitori.
In apertura hanno espresso apprezzamenti per
l’iniziativa la presidente
nazionale UCIIM, Rosalba
Candela; la presidente regionale, Chiara Di Prima; della sezione di
Misterbianco
Letizia Spampinato e di Tremestieri, Agata Pennisi.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Pier Paolo Pasolini, la poetica del corpo, le nuvole e i 'ragazzi di vita'. Un’intervista possibile |
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 L’appuntamento
era fissato per le ore 20.00, in un piccolo ristorante della periferia
di Roma, dove il poeta, di solito, andava a cenare. Era un luogo
appartato, in una zona della città che più amava, frequentato dai suoi
amici, i “ragazzi di vita”, come lui li chiamava. Ed era stato proprio
uno di quei ragazzi che m’avevo fissato l’appuntamento con Pierpaolo
Pasolini, per quel sabato sera. E ricordo che quel ragazzo, che
conosceva bene le abitudini e gli impegni del poeta, mi raccomandò, per
evitare disguidi e imprevisti, di arrivare puntale all’incontro. Forse
il giovane aveva intuito che ci tenevo particolarmente ad incontrare e
parlare con Pasolini. Così quella sera, sabato 1 novembre 1975, alle 20
in punto arrivai nel locale, mi sedetti, presi qualcosa per ingannare
il tempo, ed aspettai un bel po’, poi verso le dieci, dopo aver sentito
all’esterno il rumore d’una macchina, entrò nella piccola sala della
trattoria Pier Paolo Pasolini. Aveva un sorriso pallido, con un’aria di
chi cercava qualcosa o qualcuno, sembrava avere fretta. Dal suo saluto
capii che già conosceva tutti gli avventori e che era un assiduo
frequentatore di quel luogo, soprattutto, in quelle ore notturne. Mi
sembrò di capire che quella sera non aveva tanta voglia di mangiare,
ricordo che prese solamente un piatto di spaghetti aglio e olio e un
po’ di vino rosso, sembrava quasi che avesse fretta d’andar via, che
cercasse, che volesse incontrare qualcuno.
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Je suis enseignant – Siamo tutti insegnanti |
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Samuel Paty , 47 anni,
padre di due bambini, era un insegnante di storia e geografia alla
Scuola media
di Conflans-Sainte-Honorine, nel nord di Parigi.
Venerdì
16 ottobre, con un
gesto premeditato e preparato su istigazione di alcuni adulti, è stato
ucciso
in modo orribile, decapitato, da un suo allievo perché aveva mostrato
in classe
le vignette di Charlie Hebdo sul grande profeta Maometto.
Non
è assurdo che al
giorno d’oggi una persona, in Francia o in un altro Paese europeo,
possa morire
per la libertà? Si chiede Pietro Polito e se lo chiedono tutti gli
uomini ben
pensanti.
Nell’era
del Covid, sotto
l’ombra nera del contagio che miete innumerevoli vittime, si può morire
anche
per la Libertà di opinione e di stampa.
Il
Presidente Macron ha
commentato a caldo quest’orrendo assassinio, dicendo che l’insegnante è
stato
ucciso “perché insegnava la libertà di credere e non credere”.
Paty,
che amava il suo
mestiere, inteso come professione perché “credeva a quel che faceva”,
ha avuto
il “il coraggio di insegnare la libertà”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Le Suore Serve della Divina Provvidenza, di Catania offrono al Papa una casa d’accoglienza per rifugiati |
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La prima Comunità religiosa che ha risposto
all’invito di Papa Francesco, il quale nell’Enciclica “Fratelli tutti”
ha
evidenziato la necessità di preparare un’adeguata accoglienza ai
migranti che
fuggono da guerre, persecuzioni e catastrofi naturali, è stata la
Congregazione
delle Suore Serve della Divina Provvidenza di Catania.
Con spirito di servizio e di
generosità, attraverso l’Elemosineria Apostolica, le Suore fondate nel
1921 dalla
catanese Madre Maria Marletta, in coerenza al carisma di “accogliere i
più
bisognosi nelle “case famiglia”, hanno deciso di offrire a Papa
Francesco, in
comodato d’uso gratuito, il loro stabile in via della Pisana a Roma.
La palazzina, che porta il nome di
Villa Serena, diventerà una casa d’accoglienza per rifugiati, in
particolare
per donne sole, donne con minori, famiglie in stato di vulnerabilità,
che
giungono in Italia con i Corridoi Umanitari.
La struttura potrà ospitare fino a
sessanta persone e avrà principalmente lo scopo di accogliere i
rifugiati nei
primi mesi dopo il loro arrivo, per poi accompagnarli in percorsi di
autonomia
lavorativa e di alloggio.
La casa d’accoglienza è stata
affidata alla Comunità di Sant’Egidio, che sin dal 2015 ha aperto i
corridoi
umanitari per rifugiati siriani, africani, e provenienti dall’isola di
Lesbo.
Il cardinale Krajewski,
Elemosiniere del Papa, ha elogiato «il
grande atto di generosità e solidarietà delle Suore Serve della Divina
Provvidenza di Catania».
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Pennino d’oro al preside Adernò |
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Nella
splendida sala della Biblioteca Comunale
“Giambattista Nicolosi” di Paternò, con la partecipazione del Sindaco,
Antonino Naso, dell’Assessore all’Istruzione ,
delle presidenti della Fidapa di Catania e di Paternò, della
rappresentante
della Città Metropolitana, del Parroco della Chiesa di S Barbara, del
Vicario
foraneo, delle Autorità militari e civili è stato
consegnato al preside
Giuseppe Adernò il premio Pennino d’oro.
L’iniziativa
è stata promossa dall’Associazione di
promozione sociale “ Ideali di giustizia e verità” e la presidente
Carmen
Privitera ha riservato parole di ammirazione e di stima per l’impegno
sociale e
culturale svolto dal preside Adernò negli anni di lodevole
servizio dedicati alla formazione degli
studenti, e allo viluppo di una cittadinanza attiva e responsabile con
l’ideazione del progetto del Consiglio comunale dei Ragazzi,
considerando la
scuola come “piccola città”.
L’attività
giornalistica come pubblicista, continua ad impegnarlo in un servizio
di
promozione culturale nel rispetto della persona umana, della
verità, della giustizia e della difesa dei valori umani e
cristiani.
Il
premio, nella sua prima edizione, è
stata consegnato nell’ambito della presentazione del volume dedicato a
“Santa
Barbara -Luce e coraggio di chi ama” che la scrittrice
catanese Carmen Privitera ha donato al Comune di
Paternò ed al termine della manifestazione
a Lei è stata assegnato un diploma di “cittadinanza onoraria”.
La cerimonia, che si è svolta nel rispetto
delle norme di
prevenzione Covid -19 è stata coordinata del Cav. Francesco
Tartareso, intermezzata
dall’esecuzione di brani musicali
eseguiti dal tenore Di Paola.
redazione@aetnanet.org
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Vi racconto ...: Primo anniversario di Mons. Gaetano Zito |
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E’ trascorso un
anno dalla prematura scomparsa di Mons Gaetano Zito e in Città si
rivivono le
emozioni di quel solenne funerale con un cardinale, 13 Vescovi,
numerosi
sacerdoti, fedeli, studenti, amici, rappresentanti di
associazioni , gruppi ecclesiali, università, centri culturali, comunità
religiose,
Forse l’ultimo
grande evento celebrato nella Cattedrale
di Catania prima della pandemia del coronavirus.
Giovedì 8
ottobre sarà celebrata in Cattedrale la Messa di suffragio e il venerdì
9
ottobre nella Chiesa di San Benedetto, dove è stato da anni Cappellano
le
Monache Benedettine e gli amici fedeli ringrazieranno il Signore per il
dono
prezioso nel cammino della fede .
Nel corso
dell’anno in più occasioni è stata ricordata la sua opera e il suo
ministero
sacerdotale e culturale a servizio della città. In occasione della
presentazione del libro “Chiesa di San Benedetto a Catania: storia,
arte e
spiritualità” di Fernando Massimo Adonia; in
occasione della morte del Comm. Luigi Maina, custode della tradizione
storica e
civica della festa di S.Agata e del primo anniversario del prof.
Antonino
Blandini, che fa parte della triade agatina della città di Catania che
ora dal
cielo accompagna e segue gli eventi delle cittadini, ora vincolati
dalle rigide
norme preventive del contagio Covid-19
Particolarmente significativa è stata la
cerimonia di intitolazione a Mons Zito dell’aula magna dell’Istituto
Ardizzone
Gioeni ed il suo ricordo è sempre vivo
nel cuore degli amici.
In occasione del suo funerale è stato
scritto che “quando muore un sacerdote
nel cielo ci accende una stella” ed ora nel nostro cielo la stella
brilla
luminosa e guida in cammino nel sentiero
della storia in costante e rapido mutamento.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Porta Pia 150 anni dopo |
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La coincidenza
del referendum ha fatto passare silenzio il ricordo dei 150 anni dalla
“Breccia
di Porta Pia”.
Il 20 settembre 1870 alcune settimane
dopo la caduta di Napoleone
III (battaglia di Sedan
1º settembre)l'esercito
italiano guidato dal generale Raffaele Cadorna, con un
colpo di cannone aprì una breccia
nel muro di recinzione della città di Roma, capoluogo dello Stato
Pontificio, a pochi passi dalla Porta Pia disegnata da Michelangelo,
non più difesa
dalle truppe francesi, annettendo lo Stato
Pontificio
al Regno d'Italia e
provocando decine di morti tra soldati italiani e
zuavi
pontifici. A questo evento seguì il 3 febbraio 1871 la proclamazione
di Roma capitale del Regno
Dal 1870 Pio IX, l’ultimo Papa
Re e i suoi successori, non uscirono dai
Palazzi Vaticani in
segno di
protesta, Il conflitto si è protratto per quasi cinquant’anni
sul piano diplomatico, fino alla data dell’11 febbraio 1929, quando il
Trattato
Lateranense ha riconosciuto la sovranità dello Stato della Città del
Vaticano,
che ormai non aveva nulla in comune con l’antico Stato Pontificio.
La Santa Sede
libera dal vincolo di un principato territoriale, assecondando il
processo,
formalizzato nel Concilio Vaticano I, ridefinisce il ruolo del Papato
sul piano
propriamente religioso e sovra-nazionale.
Della “questione
romana” che ha avuto come principale protagonista Papa Pio IX, hanno
parlato
tra gli altri a Pio XI e poi il cardinal Montini poco prima di
diventare Paolo
VI solennemente in Campidoglio alla vigilia dell’apertura del Concilio.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: ANCoDiS: il Recovery fund per la scuola italiana |
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L’emergenza
covidiana ha imposto nuove visioni in diversi settori - a partire da
quello
sanitario – con nuovi modelli organizzativi e nuove prospettive
impensabili soltanto
pochi mesi fa.
La scuola
con tutte le sue componenti – già nella fase emergenziale dello scorso
anno
scolastico – ha dovute progettare e realizzare nuove forme di
“didattica” che,
seppur basate su piattaforme virtuali, ha cercato di non mettere “fuori
gioco”
centinaia di migliaia di alunni ed alunne.
Nella immane
criticità nella quale ci siamo ritrovati durante il lockdown, una
comunità di
donne e di uomini - seppur consapevole dei tanti che sarebbero rimasti
“fuori
dal campo” - si è inventata nuove azioni
pur di continuare a fare Scuola, con la preoccupazione di includere
tutti gli
alunni e le alunne.
L’estate ormai
trascorsa ha visto impegnanti DS, DSGA, Collaboratori dei DS e RSPP in
diversi
monitoraggi, in ipotesi organizzative, in interventi di prevenzione, in
scelte
di acquisto di materiali e servizi utili e necessari per la sicurezza
del
personale e degli alunni, al fine di poter prevedere una ripartenza
quanto più
serena e sicura per le proprie comunità scolastiche.
Siamo ormai
entrati nell’anno scolastico 2020-2021 ed una cosa è certa: dopo tutti
questi
sforzi di progettazione e programmazione resta sempre l’incognita
dovuta all’evoluzione
dell’emergenza pandemica.
Per
Ancodis
Prof.
Rosolino Cicero
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Vi racconto ...: Primina è bello |
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Per l’accesso all’Università e nelle graduatorie dei concorsi la norma prevede che a parità di punteggio precedono i più giovani di età. Si è verificato in modo evidente nella graduatoria degli ammessi alla facoltà di Medicina nella quale la maggioranza degli ammessi, tutti ragazzi eccellenti, hanno riportato punteggi alti, ma sono entrati soltanto quelli che hanno conseguito la lode e di quelli che avevano la votazione di 100/100 hanno avuto la precedenza i più giovani di età e quindi quei ragazzi, i cui genitori li hanno iscritti a scuola a cinque anni ed hanno frequentato la “primina” sostenendo gli esami di ammissione alla classe seconda. Quindi fare la ”primina” è una cosa buona, utile e saggia. Perché ancora molti la ostacolano? Perché tanti dirigenti e docenti sono contrari? La norma appare restrittiva nei confronti dei bambini svegli e pronti ad affrontare il percorso scolastico a 5 anni. Certamente la richiesta dei genitori deve trovare riscontro anche nel parere dei docenti della scuola dell’Infanzia che hanno seguito ed osservato il ritmo veloce di apprendimento, che a volte potrà anche subire un rallentamento nel percorso scolastico, ma è bene tentare ed essere proiettati ad una meta alta da raggiungere e non accontentarsi della sufficienza, del minimo sforzo, degli obiettivi minimi. Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Nicholas Green 33 anni. Oggi, 9 settembre Nicholas Green avrebbe compiuto 33 anni essendo nato a Badega Bay nel 1987 |
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Nel
messaggio inviato al Papà Reginald
Green è stato scritto:
“
Nel ricordo del giorno del compleanno con affetto porto un fiore sulla
sua
tomba, accompagnato dal suono delle campane che vibrano al vento
dell’Oceano
Il
ricordo del piccolo grande Nicholas è sempre vivo nella memoria e la
sua
“lezione” di amore e di donazione è
sempre viva.
Quel piccolo seme
ha germogliato un
grande albero con tanti rami e foglie, moltiplicando e diffondendo la
cultura
della donazione del mondo.
Nel
ricordo del 25°anniversario della tragica
morte al Policlinico di Messina è
stato intitolato a Nicholas il nuovo
reparto di rianimazione e oltre la targa ricordo è stato esposto un
dipinto di
Anna Bonomo (foto) che raffigura il piccolo americano sullo sfondo del
mare di Messina.
Le
ricorrenze sono occasioni per non dimenticare.
“Un popolo che perde la memoria del passato
non ha futuro”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Per i 250 anni della nascita di Hegel |
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 In occasione della
ricorrenza dei 250 anni dalla nascita di Georg Wilhelm Friedrich Hegel,
il 27 agosto 1770, il mio intento non è di rendere un mero e banale
ossequio commemorativo, in ogni caso dovuto, nei confronti di una
personalità che si staglia tra i sommi protagonisti e gli interpreti
migliori della civiltà e dello spirito europeo ed universale, bensì di
rispolverare i temi da lui meditati ed affrontati con la forza
penetrante di un genio assoluto e inarrivabile. Hegel campeggia a pieno
titolo nell'Olimpo dei pensatori più influenti e geniali della storia
della filosofia. È stato un autentico titano del pensiero, un punto di
riferimento, sia per i suoi epigoni e ammiratori (dalla "destra
hegeliana" alla "sinistra" dei "giovani hegeliani", dalle cui fila sono
scaturiti altri titani: Ludwig Feuerbach, Karl Marx e Max Stirner, vale
a dire, rispettivamente, il padre dell'ateismo moderno e del
"materialismo naturalistico", il fondatore del "materialismo storico" e
del "socialismo scientifico", uno tra i massimi teorici dell'anarchismo
individualistico), sia per gli avversari e i detrattori (da
Schopenhauer a Nietzsche, da Kierkegaard ad Heidegger).
Lucio Garofalo
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Vi racconto ...: Il meglio del giallo in salsa svedese con contorno nordico |
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Nella splendida
sala comunale di Zafferana Etnea è stato presentato per iniziativa del
“Lions
Club Zafferana Ionica”, il saggio del Magistrato Alessandro Centonze,
Consigliere presso la Prima sezione penale di
Cassazione.
L’originalità
del titolo: “Il giallo nordico e i suoi
dintorni” ha incuriosito i numerosi intervenuti i quali hanno
“scoperto” e
apprezzato una perla letteraria prima sconosciuta.
Il volume, pubblicato da “Prova d’Autore”, entra
a far parte della ricca collana di libri “gialli”, finora di esclusiva
pubblicazione degli editori Marsilio di
Venezia e Sellerio di Palermo.
In questo
ventennio i romanzi gialli si sono
imposti nella letteratura internazionale ed hanno ampliato gli
orizzonti
coinvolgendo anche le problematiche sociali dei Paesi nordici: Svezia,
Norvegia
ed anche Islanda e Danimarca.
Il genere
letterario del “giallo”, accompagnato
dall’aggettivo “nordico”’, termine coniato
da Alessandro Centonze, ha avuto fortuna, connotando un settore
specifico della
letteratura scandinava, che assurge a fenomeno letterario contemporaneo
supportato da una serie televisiva prodotta dalla BBC.
Le trasposizioni televisive dei celeberrimi
romanzieri gialli svedesi hanno come tema e filo conduttore: un
omicidio, e
quindi un assassino, un investigatore, intrecciando una storia
romanzata
attorno ad un crimine, ambientato tra i fiordi norvegesi, le foreste
svedesi e
le coste danesi. Panorami sconfinati, un
po’ cupi al primo impatto, ma che rivelano un fascino nascosto,
difficile da
cogliere, come la nebbia che li avvolge, eppure tremendamente belli.
Dalle righe dei
romanzi emergono i problemi sociali, il divario tra ricchi imprenditori
e
semplici lavoratori, giornalisti, hacker, studenti, poliziotti,
semplici
operai, donne in carriera, ragazze in difficoltà in cerca di fortuna.
Il primo ciclo
narrativo è ambientato a Stoccolma con l’ispettore Martin Beck e
proprio in suo
onore è stato istituito un prestigioso premio che l’Accademia svedese
assegna agli
scrittori di gialli.
Il volume, opera prima, o come dice lo stesso Autore,
“figlio unico”, raccoglie un’articolata
antologia di autori ed opere costruendo quasi un albero genealogico che
fa
riferimento ai “Padri nobili del giallo
nordico”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: UNITI PER RINASCERE. Dall’Uciim un appello ai partiti |
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Un appello a
tutti i partiti politici perché solo uniti si può “rinascere”. A
lanciarlo è
l’Uciim (Unione cattolica italiana insegnanti, dirigenti, educatori,
formatori), che sul proprio sito ha creato l’area dedicata “Uniti
per rinascere” per sostenere docenti, dirigenti, studenti e
famiglie. nel post-Covid19.
“Stiamo vivendo
un momento storico inimmaginabile, pervaso da un
‘nemico invisibile’ che
ha stravolto la società intera”, si legge nell’appello che valorizza
l’unità
come “strada da seguire per rinascere”.
L’appello
costituisce un pressante invito ad uscire dalle polemiche e dalle
contrapposizione
tra i partiti di maggioranza e di minoranza.
La vera politica
consiste nella “ricerca del bene comune”
e nello specifico in questa eccezionale emergenza il bene comune che
coinvolge
tutta la Nazione è la funzionalità della
perché possa ripartire in sicurezza e
per il “miglior bene degli studenti”
“Non è
il momento di mire al potere, se non vogliamo soccombere tutti.
Fermatevi! Non servono contrasti animosi né velenose diatribe:
essi in
questi nostri giorni distruggono più del Covid stesso”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Primo anniversario di Cesarina Checcacci. Presidente emerita dell’UCIIM |
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E’ trascorso un
anno dalla dipartita della Prof.ssa Cesarina Checcacci, (26 agosto
2019)
cofondatrice
insieme a Gesualdo Nosengo dell’UCIIM (Unione Cattolica Insegnanti
costituita
nel 1944), per oltre venti anni (1974-1997) alla presidenza dell’Unione.
Figura centrale dell’associazionismo
cattolico, iscritta alla Compagnia di Gesù Maestro, ha vissuto
con una forte impronta
personalistica e comunitaria la sua “vocazione-missione” di educatrice,
ha coordinato dal Consiglio Nazionale della
Pubblica Istruzione la stagione delle riforme della scuola media (legge
n. 1959
del 1962, e “I nuovi programmi del 1979” e della scuola secondaria
superiore,
con tutte le sperimentazioni innovative del progetto Brocca.
Importante è
stato il suo contributo all’introduzione dell’insegnamento
dell’Educazione
civica, come materia curriculare, nata
come progetto UCIIM nel convegno nazionale celebrato al Castello Ursino
di Catania
(febbraio 1957) e che dal prossimo settembre ricompare nella
valutazione del
percorso formativo.
Il suo ricordo e
la sua testimonianza di “donna di scuola” rimangono vivi e intensi;
significativi sono i suoi articoli, le testimonianze, le
relazioni svolte nei congressi nazionali e nei corsi di aggiornamento
per
docenti e dirigenti e i numerosi editoriali pubblicati sulla rivista
dell’UCIIM:
“La scuola e l’Uomo”, su “Ricerche didattiche”, “Presenza nella scuola”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Ricordo del professor Fernando Mainenti |
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All’alba
del 15 agosto ha cessato di vivere il
Cav. Prof. Fernando Mainenti, insigne cultore di storia di Sicilia,
originario di Giarre e collega di tanti illustri studiosi
dell’Università di
Catania.
La
Redazione formula sentite condoglianze ai familiari e pubblica il
profilo
presentato in occasione del funerale presso la Basilica Collegiata.
Classe 1928, ha visto coi propri occhi le brutture
della guerra e ha respirato gli anni della rinascita e della
ricostruzione
partecipando attivamente alla vita politica siciliana, anche su fronti
ideologici spesso avversi alle posizioni cattoliche, eppure mai nella
sua vita
ha assunto atteggiamenti anticristiani ed anzi ha voluto per i suoi
figli, in particolare
per Francesco, una solida educazione cattolica, consapevole del grande
valore
della cultura cristiana.
Legatissimo alla figura della madre e devoto a
quella del padre, ufficiale della Guardia di Finanza, è stato sempre un
grande
amante delle tradizioni e soprattutto un appassionato cultore della
storia di
Sicilia che sapeva trasmettere con una aneddotica stuzzicante e sagace.
Spirito spesso dissacrante, con un umorismo
tagliente, è stato sempre un gentiluomo generoso, grande amante della
compagnia
degli amici che accoglieva alla sua tavola trasformando quegli incontri
conviviali in veri e propri simposi nei quali, con garbo e simpatia,
regalava
sempre straordinarie pillole di cultura che spaziavano dalla storia
delle
gustose pietanze che amava preparare a eventi storici che si perdevano
nella
notte dei tempi.
Per lui la Sicilia e la Sicilianità erano tutto.
Innumerevoli i suoi scritti pubblicati sulla rivista Agorà coi quali
custodiva la memoria storica di personaggi ed
eventi spesso sconosciuti ai più mediante uno registro verbale classico
ma
accattivante.
Fabio Adernò
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Vi racconto ...: Addio compagno di banco |
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 Addio
compagno di bagno, non ci rivedremo più! Era un conforto ogni mattina,
ritrovare l’amico seduto accanto a te, con la tua stessa espressione,
la tua medesima preoccupazione, le tue identiche abitudini. Passava più
lieta la giornata, si dimezzavano le paure, si ampliavano i momenti di
svago, aumentava a dismisura persino la ricreazione. Si condividevano
gli appunti da copiare e gli errori, e gli esercizi di grammatica,
fatti in casa, diventavano patrimonio comune da sfruttare sotto il
banco. E se poi qualcosa non andava durante la giornata, c’era sempre
il libro di storia da “mettere nel mezzo” che diramava ogni litigio,
che cancellava qualsiasi incomprensione. Bisognava fare fronte comune,
occorreva saltare il fosso, salire sulla barricata per vincere il
professore di turno, “l’avversario”.
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: “Insegnare a pensare” Dal Maestro Manzi a Sabino Cassese verso portfolio dell’Educazione Civica |
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E’
compito della scuola non “trasmettere il già
pensato”, formule e contenuti disciplinari, bensì “insegnare
a pensare”, ad usare la testa, a saper guardare oltre,
ad osservare, a saper ascoltare e
saper riflettere, mettendo in atto creatività e intelligenza al fine di
tradurre gli insegnamenti in veri ed efficaci “apprendimenti” che
aiutano a “modificare il modo di pensare, di sentire e
di agire dello studente”.
Lo
diceva anche lo storico Maestro televisivo Alberto Manzi che attraverso
la
trasmissione RAI dal titolo: “Non
è mai troppo tardi “, ha insegnato a leggere e a
scrivere a migliaia d’italiani, in
un periodo di
cambiamenti in cui la società italiana usciva dal dopoguerra, ed ha
consentito
a molti il
conseguimento della “licenza
elementare”,
prima tappa del curricolo scolastico.
Lo
ripete anche Sabino Cassese, presidente emerito della Corte
Costituzionale, il
quale rispondendo alla domanda di Mario Leone, giornalista de “Il
Foglio”, su quali
caratteristiche dovrebbe avere la “sua” scuola, risponde: “Istruire,
nel senso di insegnare a pensare, a discutere, ad analizzare.
Dare nozioni, ma anche spiegare come si ragiona. Aiutare a comprendere,
ma
anche insegnare ad esser aperti all’altrui ragionamento”.
Non
è quindi un ritornello che si ripete, ma un principio e un valore
condiviso che
deve trovare applicazione nella concretezza dell’azione didattica.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Maria Teresa Moscato: Pedagogia del conflitto coniugale (Percorsi di genitori e figli fra crisi e risorse) |
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La lettura dell’esortazione apostolica “Amoris laetitia”,
dono di Papa Francesco
alla Chiesa (2016), ha indotto la psicopedagogista Maria Teresa
Moscato, già
ordinario di pedagogia generale all’Università di Bologna, a scrivere
un
prezioso volume: “Pedagogia del conflitto
coniugale. Percorsi di genitori e
figli tra crisi e risorse” (Marcianum Press - 2020)
Nei quattro capitoli vengono
approfondite in maniera originale le tematiche educative alla luce
della
pedagogia dell’Amoris laetitia”, che
pone al centro la responsabilità non delegabile dei genitori, che
afferisce
all’educazione morale, intesa non come elencazione di norme etiche, ma
di “orientamento dell’Io del figlio
(intelligenza ed affettività) nei confronti della realtà interna ed
esterna
all’io e nei confronti dell’esperienza del vivere”.
L’Autrice analizza il processo educativo
che, come avvenimento di lunga durata è dinamico, complesso e
interattivo, risponde
ai bisogni e costruisce legami e relazioni tra genitori e figli,
stimolando il
senso d’identità e di appartenenza che, quando vien meno genera il
“conflitto
coniugale”, con le dannose conseguenze sulla crescita armonica dei
figli.
L’indebolimento dei ruoli di “adulti
significativi”, con la specificità delle funzioni paterne e materne,
provoca dinamiche spesso imprevedibili e incontrollabili.
La sindrome di Geppetto, il viaggio di
Pinocchio, il gioco del tiro alla fune, i porcospini di Schopenhauer,
la
saggezza di Salomone, la zizzania e “la preoccupazione
e protezione del grano”, la “danza
dell’amore” sono tutte metafore, parabole ed esemplificazioni che
l’Autrice
utilizza per spiegare il rapporto genitoriale, il “viaggio iniziatico”
nello
sviluppo educativo che “fa nel bambino le
veci dell’adulto che questi sarà” come affermava il pedagogista
salesiano don
Gino Corallo.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Ricordo di Remigio Tosoni |
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La prematura e improvvisa scomparsa del
prof. Remigio Tosoni, ha commosso docenti, studenti e genitori e la
scuola
catanese perde un valente docente di matematica con la grande passione
per le
scienze e per la natura.
I tanti progetti di educazione
ambientale realizzati nella scuola media “D’Annunzio” di Motta S.
Anastasia l’hanno
visto protagonista attivo e dinamico promotore.
La preziosa pubblicazione didattica di
“Eolo”, periodico di educazione ambientale, e del “Parco dell’Etna”
porta la
firma del caro Remigio, che ha condiviso con Luigi Lino e Nuccia Di
Franco
l’impegno del WWF e i numerosi progetti di difesa della fauna selvatica
e la
protezione dell’ambiente anche mediante l’istituzione di parchi e
riserve
naturali in Sicilia.
La sua professionalità pedagogica e
didattica, la preziosa competenza scientifica e informatica,
hanno tracciato un solco incisivo nella
formazione dei ragazzi di Motta, che Lo ricordano con tanta stima e
sincero
affetto e numerosi docenti hanno attinto dalle sue lezioni nei corsi di
formazione spunti e opportunità per una didattica efficace e
coinvolgente
Ha partecipato con intenso
coinvolgimento come tutor esperto a numerosi progetti PON, ha seguito
le
innovazioni ministeriali che negli anni ’90 hanno caratterizzato la
stagione
delle riforme e delle sperimentazioni della scuola italiana ed ha
proficuamente
contribuito alla realizzazione di nuovi progetti realizzati con nuove
tecniche
e metodologie all’avanguardia.
Quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo
e apprezzarlo come professionista e amico sono custodi di un’eredità di
testimonianza che aiuta a “guardare in
alto e pensare in grande”.
Nel porgere alla moglie Pinella e al
figlio Vitaliano le più sentite condoglianze anche dalla Redazione di
Aetnanet,
rinnoviamo la fervida preghiera di suffragio, dicendo: “Signore non ti
chiediamo perché l’hai tolto, e in modo così repentino e
improvviso, Ti ringraziamo perché l’hai donato”.
Grazie, Remigio, per quanto ci hai
insegnato con il tuo esempio.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Ricordo del Grande Ufficiale Luigi Maina che oggi avrebbe compiuto 90 anni |
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Lo ricordiamo così, in preghiera davanti
al Busto Reliquario della Martire Agata.
Così Luigi Maina, cerimoniere emerito
del Comune di Catania, trascorreva le giornate della Festa di S Agata,
guardando il volto della Santa Patrona.
La festa, che per i catanesi costituisce
il centro focale della vita cittadina e tutte le attività sono ordinate
ad un
“prima di Sant’Agata” o a un “dopo Sant’Agata”, veniva preparata nei
minimi particolari
e nei dettagli organizzativi dal cerimoniere che firmava il programma
della
festa che si predisponeva subito dopo
l’Immacolata e prima di Natale.
A Gennaio curava l’esposizione dei
drappi dai balconi del Municipio, e le diverse fasi della festa: la
cerimonia
dell’accensione della lampada votiva nella corte del Palazzo degli
Elefanti; la
consegna della Candelora d’oro, che nel 2013 è stata assegnata proprio
a Lui,
come riconoscimento cittadino per la fedeltà alle tradizioni; la
processione
della cera con la caratteristica “carrozza del Senato” il 3 febbraio,
apertura
dei festeggiamenti; i fuochi d’artificio della ”a sira o tri”; la Messa
dell’aurora;
il giro esterno del 4 febbraio; “A calata da Marina” all’alba del 5
mattina; il
solenne pontificale; la processione in Via Etnea, il canto delle
Benedettine;
il rientro in Cattedrale.
Con grande devozione raccontava commosso
l’incontro con Papa Giovanni Paolo II quando è stato esposto in forma
riservata
il Busto reliquario in Cattedrale.
Gr. Uff. Giuseppe
Adernò
Presidente ANCRI
Catania
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Vi racconto ...: La Crociata, l’Inquisizione e la fine dei Catari |
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 Il primo
sovrano europeo a scatenare una violenta repressione contro i catari,
nel 1017, fu il re di Francia, Roberto II il Pio, perché li considerava
responsabili di gravi fatti di violenza e di massacri nei territori
francesi. Pochi anni dopo l’imperatore Enrico III fece impiccare alcuni
eretici catari, ritenuti protagonisti di gravi misfatti, ma le azioni
si estesero anche nei Paesi Bassi dove un fervente cataro di nome
Tanchelmo si circondò di tremila proseliti e portò scompiglio e
devastazione in tutta la regione, la repressione condotta dal duca di
Lorena fu terribile. La chiesa di Roma aveva già messo in atto vari tentativi per impedire
la diffusione del catarismo: già nel 1143 san Bernardo da Chiaravalle
vide fallite le sue predicazioni a Tolosa, e nel 1165 un pubblico
contraddittorio tra teologi cattolici e catari tenutosi a Lombez
risultò inutile. Nel marzo 1179, nel terzo Concilio Lateranense,
convocato a Roma da papa Alessandro III, appositamente per discutere
dell’eresia dei catari, venne deciso di condannare e di confiscare i
beni a tutti coloro che abbracciavano la fede catara, inoltre, si
invitarono i principi secolari a porre gli eretici nella debita
soggezione, disponendo un’indulgenza biennale, o più ampia, a
discrezione dei vescovi, per chi prendeva le armi contro i Catari,
colpiti da anatema e accusati di professare dottrine eterodosse e di
sovvertire l’ordine sociale: ...
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Tutto quello che senza l’Unione europea non avremmo mai avuto. Europa “Il bicchiere mezzo pieno” |
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 Si parla tanto
di Europa, di benefici economici che non arrivano o non corrispondono a
quelli promessi e si alternano ora apprezzamenti e fiducia, ora
opposizione e distacco. Anche i partiti politici si mostrano alcuni favorevoli, altri contrari
e di conseguenza le scelte e i benefici che se ne potranno ricavare
diventano stellette di merito per i sostenitori, o pesanti pietre di
accusa e di condanna. Il Piano 2021-2027 non è “prendetevi i soldi e fatene quel che volete”,
ma i fondi sono destinati per creare nuova occupazione, più
infrastrutture, più digitale, più agricoltura rafforzando scuola e
sanità. L’Italia ha ottenuto di più degli altri Stati per la gravità della
pandemia e potrà disporre di 209 miliardi (81,4 di sovvenzioni e oltre
127 di prestiti) di cui 58 nei primi due anni.
La storia dell’Unione Europea che ha avuto come Padri fondatori
gli italiani Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli insieme
ai francesi Jean Monnet, e Robert Schuman a Joseph
Bech del Lussemburgo, a Konrad
Adenauer della Germania e a Paul-Henri
Spaak del Belgio, registra un cammino di valori di pace tra i
popoli, di accordi, patti e alleanza finalizzate allo sviluppo e alle
crescita economica e sociale dei Paesi membri
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Alceo di Mitilene, poeta e combattente dell’antica Grecia |
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 Alceo è stato tra i più significativi e originali poeti dell’antica Grecia, cantore della libertà, dell’amore e dei piaceri del vino che ha celebrato con versi immortali, ha combattuto per la sua città, contro le ingiustizie e la tirannia. Conterraneo e contemporaneo della famosa poetessa Saffo, nacque a Mitilene, nell’isola di Lesbo, attorno al 630 a.C., da una famiglia aristocratica. Della sua vita si hanno poche notizie storiche, così come delle sue opere ci sono pervenute solamente alcuni frammenti, tra i quali, “Inno ad Apollo” (solo il primo verso, ma possiamo ricavare la parafrasi da un’orazione di Imperio); “Inno a Hermes” (solo la prima strofa); “Inno ai Dioscuri” (che ha un precedente nel XXXIII inno omerico e un seguito nel XXII idillio di Teocrito); “Canti conviviali” (dove celebra i lieti banchetti e i convitti dell’eterìa); “Carmi della lotta civile” (canti politici e di battaglia). Sappiamo che la sua opera venne divisa dagli alessandrini in 10 libri, ordinati per argomento: inni agli dei, canti delle lotte civili, canti conviviali, simposio, canti erotici, e altri canti, di cui rimangono circa 400 frammenti. Celebre rimane l’immagine nella quale paragona la sua città, Mitilene, ad una nave, il mare alle alterne vicende, e la tempesta alle battaglie, l’immagine della nave sbattuta dalla tempesta come metafora del travaglio dello Stato in pericolo (“ Non riesco a capire la rissa dei venti...”). Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Curvare la Didattica: mista, compatta, intensiva e modulare. Proposte e percorsi di sperimentazione |
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La moda delle sigle ha facilitato nella scuola la scrittura dei verbali, ma spesso ha confuso le idee. L’acronimo PEI che una volta stava per “Progetto Educativo d’Istituto”, è stato utilizzato per il “Piano educativo individualizzato” e poi ancora per il “Progetto educativo di “integrazione” prima e di “inclusione” dopo. Poi c’è stato il PNSD “Piano nazionale della scuola digitale” e a marzo è nata la nuova siglia DAD: “Didattica a distanza”, seguita a fine maggio dalla VAD: “Valutazione della didattica a distanza” Con l’O.M 11 del 16 maggio 2020 sono comparsi due nuovi acronomi: PIA (Piano di integrazione degli apprendimenti) e PAI (Piano di apprendimento individualizzato) per gli alunni ammessi alla classe successiva con delle insufficienze. L’acronimo PAI corrisponde anche al “Piano annuale dell’inclusione” inserito nel PTOF. La moda degli inglesismi, inoltre, ha mortificato la bellezza e la ricchezza della nostra lingua italiana ed oggi si parla di “didattica blended”, mentre risulta certamente di più chiara comprensione anche per i genitori l’espressione “didattica mista o ibrida”. Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: DANIELA LO VERDE, preside allo Zen di Palermo, CAVALIERE DELLA REPUBBLICA. “Ha servito la Comunità durante l’emergenza Covid-19” |
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«L'ho saputo poco fa. Spero sia un nuovo inizio per questa periferia spesso dimenticata». Così ha commentato Daniela Lo Verde, preside della scuola “Giovanni Falcone “che si trova nel degradato quartiere Zen di Palermo, da oggi Cavaliere della Repubblica. Nell’emergenza della pandemia per il Covid-19 la dirigente scolastica, da sette anni in trincea, non ha pensato solo a mandare avanti la didattica a distanza, ma ha cercato di essere vicina ai bisogni delle tante famiglie povere, diventate ancora più povere mettendo in ginocchio i tanti lavoratori in nero del quartiere. Ha lanciato una campagna di raccolta fondi per donare cibo, e non solo, ad alcune famiglie in difficoltà. Il suo l'appello per recuperare pc e tablet per consentire ai suoi allievi di seguire le lezioni a distanza è stato raccolto da tutt'Italia. La dirigente, ringraziando il Presidente Mattarella per l’attenzione, coinvolge in questa esperienza eccezionale tutti i docenti ed il personale della scuola che in questi anni, ha fatto un grandissimo lavoro educativo e didattico. Il riconoscimento presidenziale riaccende i riflettori su una periferia cittadina che merita un riscatto, non solo economico ma anche sociale, quale “presidio di protezione e sicurezza”, offrendo ai ragazzi dello Zen la possibilità di sognare come gli altri giovani di Palermo e di ogni altra parte d’Italia. Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: L’isola misteriosa: quando la nobiltà è una virtù |
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Queste le parole scelte per il titolo del suo ultimo romanzo dallo storico Roberto de Mattei, accademico, già vice presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e presidente della Fondazione “Lepanto”. Il prof. de Mattei è erede d’una nobile famiglia siciliana da sempre distintasi per l’eccellenza nel mondo accademico, vissuta a Catania nell’ultimo secolo ma ormai trapiantata a Roma da tre generazioni. Eppure, l’ancestrale legame con l’Isola del Sole cantata da Omero si avverte ancor oggi come vibrante linfa in questo ultimo testo, edito da Solfanelli, nelle cui fitte 137 pagine, si respira profumo di zagara e d’incenso. Il romanzo, infatti, grazie ad estetismi stilistici e percezioni sensoriali che solo la prosa intrinsecamente sicula possiede, ha il pregio di proiettare il lettore con vibranti suggestioni nella Sicilia orientale degli ultimi sospiri dell’Ottocento e nei vivaci primi decenni del secolo breve, avendo l’abilità di passare dai raffinati salotti di Palazzo Asmundo a Catania alle macerie del terremoto di Messina del 1908, attraverso pennellate biografiche (tutte assolutamente storicamente fondate, come si può leggere nella nota di chiusura) di personaggi di altissimo profilo che hanno solcato la storia contemporanea dell’amata terra di Sicilia. Il tono del testo è elegante, a tratti descrittivo, a tratti profondamente analitico, denso, gravido di riflessioni di carattere storico, clinico-medico, teologico, e soprattutto altamente etico più che religioso, come potrebbe indurre a pensare erroneamente una lettura superficiale. L’autore riesce a sviscerare e a dar forma, con la consueta lucidità riflessiva nota a chi non lo legge per la prima volta, a concetti di altissimo livello, come il problema del male, della sofferenza umana, passando anche attraverso la descrizione di delicate fasi di transizione storica in anni che furono di grande fermento sociale, politico e religioso; egli però non si ferma né al mero dato di cronaca né a una impersonale trattazione accademica, che potrebbe risultare asettica, bensì riesce a offrire, attraverso la tratteggiatura dei profili dei personaggi che animano le pagine, una chiave di lettura onesta e concreta, disvelando così al lettore delle personalità che, ignote ai più, proprio perché realmente esistite, si smarcano da un’aura mitologica ed assumono le fattezze d’un vero e proprio esempio tangibile di esperienza di vita. Fabio Adernò
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Vi racconto ...: A SCUOLA SI ENTRA PER CONCORSO. |
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Questa
massima ha guidato come stella polare il cammino storico della scuola
italiana.
Un anziano preside, ora si chiamano “dirigenti”, affermava con
saggezza: “A scuola si entra dal portone principale,
passando dal concorso” e non dalle finestre o dalle porte laterali
che
negli anni le organizzazioni sindacali hanno aperto adottando leggi e
leggine,
interpretando articoli e commi, allargando graduatorie “ad
esaurimento”,
consentendo l’accesso alla “cattedra”, che non è un comune e semplice
“posto di
lavoro”, anche a docenti non adeguatamente preparati alla non facile
funzione
educativa.
Il
mancato apporto dell’aggiornamento “obbligatorio” ha reso ancor più
distante il
divario tra docenti eccellenti, preparati culturalmente e
didatticamente e
docenti che fanno solo presenza se non, a volte, anche notevoli danni.
Leggendo
le recenti dichiarazioni della Ministra Azzolina: “Così si
garantisce il merito”; “Il concorso come percorso di
reclutamento per i docenti. È stata anche accolta la richiesta di
modificare la
modalità della prova, eliminando i quiz a crocette previsti nel decreto
sulla
scuola votato a dicembre in Parlamento. Saranno sostituiti da uno
scritto, in
modo da garantire una selezione ancora più meritocratica” si
comprende che
si vuole salvare la forma e si auspica che si salvi anche la sostanza.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Come le stelle sono i ragazzi, per sostanzia, essenzia, delizia |
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 “Chi non ha
sognato mai il grande amore, e chi non l’ha trovato mai e sogna
ancora!”. Si può afferrare una stella!? Così cantava la nostra
generazione, negli anni ‘80, insieme a Bennato, su spiagge assolate,
lungo i mari del sud, e sotto cieli d’agosto, carichi di sogni e
d’avventure. Dicono che nelle stelle sia segnato il destino d’ogni
uomo, sin dalla più tenera età. Come le stelle sono i ragazzi. Tutti
uguali ma tutti diversi, semplici ma misteriosi, vicini ma
lontanissimi, sembra di toccarli ma sono irraggiungibili. E come le
stelle i ragazzi sono altro, sono altrove, sono più lontani del
mattino, più veloci della luce. Come ogni stella ha la sua luce, il suo colore, il suo calore, la sua
storia, la sua traiettoria, la sua galassia, e tutte insieme fanno il
firmamento, l’intero universo, così i ragazzi, unici e irripetibili,
per “sostanzia, essenzia e delizia”.
Angelo Battiato e Anna Maria Gazzana
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Vi racconto ...: I cento anni di Giovanni Paolo II |
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Il 18 maggio del 1920 nasceva a Wadowice in Polonia Karol Wojtyla, che il 16 ottobre 1978, diventerà il 264° Papa con il nome di Giovanni Paolo II, primo papa non italiano dopo quattro secoli, ora Santo. La ricorrenza suscita sentimenti di nostalgia nel ricordare i 27 anni di un pontificato che ha tracciato un solco profondo nella storia della Chiesa e dell’umanità. Le conquiste sociali, culturali, politiche, realizzate, sono frutto di un carisma che coniuga estro poetico, artistico, sportivo e profondo spirito di preghiera, hanno reso Papa Wojtyla un “papa grande”, vero “Papa Magno”, acclamato dal popolo “Santo subito” mentre un misterioso vento sfogliava e chiudeva il vangelo deposto sulla sua bara in piazza San Pietro nell’aprile del 2005 durante l’ultimo planetario saluto. Il suo primo paterno invito: “ Aprite, spalancate le porte a Cristo” ha tracciato un percorso non facile, innovativo, spesso contrastato, ma il suo progetto di umanesimo cristiano è stato sempre chiaro e lineare.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Il Covid-19 uccide la carità |
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Nel tragico caos sociale e culturale che la pandemia ha prodotto, si registra anche il blocco della carità. Si constata che le norme prescrittive di prevenzione del contagio che hanno segregato in casa le famiglie, che hanno chiuso le scuole e le chiese, che hanno ingessato per due mesi la società, il commercio, il lavoro, con profonda amarezza, hanno soffocato anche la carità. La benemerita istituzione della Casa della Carità, fondata da Suor Anna Cantalupo nel 1923, è stata costretta a sospendere la raccolta dei vestiti da destinare ai poveri, nel rispetto di tutte le norme igieniche e di prevenzione della diffusione del virus. Anche se adesso si provvederà alla sanificazione degli ambienti, non sarà possibile riattivare il servizio , per cui le numerose borse che vengono depositate dietro il portone di Via San Pietro, restano fuori e poi portate via dagli operatori ecologici come “raccolta indifferenziata” mentre “i poveri restano sempre più poveri” e s’incrementa lo spreco del consumismo. Oggi, la paura del contagio e la rigidità delle norme hanno, di fatto, venir meno una risorsa di carità per i numerosi poveri che crescono sempre più nel numero e nella diversità di classi sociali.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: I Catari, l’eresia medievale dei 'buoni cristiani' |
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 “Loro non imbrogliano,
non opprimono e non fanno male a nessuno, credono nella reincarnazione,
e in un dio buono e in un dio cattivo”. Loro, i “buoni uomini” e “buoni
cristiani” vestiti di nero, che si aggiravano tra i paesi e le campagne
di mezza Europa. Loro, i catari. Il più diffuso, originale e
organizzato movimento eretico del Medioevo, sorto ai margini
dell’ortodossia cattolica, che riuscì a contrastare lo strapotere della
Chiesa di Roma e a destabilizzare, per oltre tre secoli, l’intero
assetto sociale e religioso dell’Europa. Temuto e combattuto con
spietata energia dalla chiesa cattolica, per la sua capacità di
espandersi e di influenzare vasti strati della società dell’epoca, il
movimento cataro venne infine annientato e cancellato dalla faccia
della terra con una imponente e feroce crociata, organizzata dal papa
Innocenzo III. Come per tutti i vinti della storia, le informazioni sul
movimento ci sono pervenute dai suoi nemici, che, molto probabilmente,
e come sempre succede, hanno “ritoccato” e deformato a loro piacimento
la memoria e la storia della dottrina e dell’organizzazione religiosa
catara.
Ma chi furono i catari? In che cosa credevano? Perché furono
considerati eretici e perseguitati duramente dalla chiesa ufficiale di
Roma? E in cosa consisteva la loro dottrina? In cosa credevano? E
perché i catari si diffusero così rapidamente in ampi strati della
popolazione di molte regioni europee, e soltanto dopo un intervento
armato, con una vera e propria crociata (la prima contro una
popolazione cristiana), si riuscì ad “estirparli” definitivamente dalla
storia? Per molti secoli il loro movimento è stato occultato e immerso
nell’oblio del tempo, perché?
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Accordo Cei-Governo per le Sante Messe dal 18 maggio. Leggendo il Protocollo sanitario |
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Dopo il rintocco di campane tra Palazzo Chigi, (le Messe sono sospese, autorizzati solo i funerali con 15 persone ); l’attacco della CEI (violazione della libertà di culto) e la campanella di Santa Marta: "Obbediamo alle regole per non far tornare la pandemia", al termine di una lunga trattativa durata settimane, ecco finalmente firmato a Palazzo Chigi, il protocollo che permetterà la ripresa delle celebrazioni religiose con la partecipazione del popolo. Il documento è stato firmato dal presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. "Il Protocollo, frutto di una profonda collaborazione e sinergia fra il Governo, il Comitato Tecnico-Scientifico e la Cei, dove ciascuno ha fatto la sua parte con responsabilità": come ha dichiarato il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ribadendo "l'impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto", indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l'accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche, e alcuni suggerimenti generali.
Fioretto
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Vi racconto ...: Ponte Morandi: lezione di speranza e metafora d’innovazione anche per la scuola |
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Le emozionanti immagini del Ponte Morandi di Genova, ricostruito in meno di due anni dopo il tragico crollo (14 agosto 2018), diventano una positiva lezione di speranza e di ripresa della bella Italia, un traguardo simbolico ed un costante monito per una sempre diligente manutenzione degli edifici e delle strutture del servizio pubblico. L’opera, progettata dall’Architetto e Senatore Renzo Piano, lunga 1.067 metri, con 17.500 tonnellate di acciaio, è stata portata a compimento con l’elevazione e il varo della diciannovesima campata in ancor meno di 20 mesi e a luglio sarà resa percorribile. L’intreccio tra il ferro e il vento, il senso del silenzio e della memoria delle 43 vittime del tragico crollo, la linearità della “prua della nave”, che la notte diventa sorgente luminosa, sono tutte suggestioni che Renzo Piano ha trasmesso nella sua intervista, spiegando il significato dell’opera. “Costruire ponti è meglio che costruire muri, si mette in atto un’azione di dialogo, d’incontro, di collegamento”, di cui oggi abbiamo tanto bisogno. Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: I figli della pandemia. Il Movimento per la Vita in Sicilia |
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In un servizio televisivo sul coronavirus è stata rivolta particolare attenzione ai 600 bambini di Bergamo nati in questi due mesi di pandemia, con tutti i blocchi e vincoli che hanno limitato e vietato la presenza dei padri al parto o la visita e l’abbraccio dei nonni 25 di questi bambini sono nati da mamme che risultavano positive al Covid-19, come la famiglia del paziente 1 di Codogno. Anche in Sicilia sono nati in questi mesi diversi bambini e le norme di prevenzione e di distanziamento hanno reso impossibile ai nonni e agli zii di vedere e abbracciare i nipotini. Dinanzi al mistero della vita che nasce, si rinnova il segno evidente che “Dio non si è stancato degli uomini”. Come ha dichiarato il giurista Sabino Cassese, il valore universamente alto dell’esistenza umana non può essere subordinato all’economia, né veicolato a “targhe alterne”. Per coerenza il Governo e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, impegnati nella tutela della salute come bene primario dei cittadini, dovrebbero condannare l’aborto e l’eutanasia, segno che “l’uomo si è stancato di Dio“ e lo vuole mettere da parte, anzi, prendere il suo posto e sentirsi onnipotente. Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: IL MOVIMENTO PER LA VITA IN SICILIA. |
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Umberto Ienzi
In
Sicilia la legge Quadro sul Volontariato,
n. 266/91 è stata recepita dalla legge Regionale n. 22 del 7 Giugno
1994, con
la quale il Comitato di Gestione per il Fondo Speciale per il
Volontariato in
Sicilia ha istituito i tre Centri di Servizio per il Volontariato
previsti
nella regione: Palermo (CESVOP), Catania (CSVE) e Messina (CESV).
Il CENTRO DI SERVIZI PER IL VOLONTARIATO
ETNEO, Associazione di volontariato, fondata sul principio della
cittadinanza
attiva e responsabile, attenta alla partecipazione e aperta alla
cultura della
solidarietà, ha nel collegio dei Saggi in Catanese Umberto Ienzi, che,
in modo
solidale e vocazionale è stato molto vicino a Carlo Casini, quale
Cofondatore e
responsabile per tutta la Sicilia, essendo anche componente della
“Federazione
Europea per la Vita” e della Commissione “Uno di Noi”.
Il Centro opera nelle province di Catania,
Enna, Ragusa e Siracusa offrendo servizi di Formazione, Consulenza,
Assistenza
alla progettazione e svolgendo attività di ricerca, documentazione,
promozione
e informazione, a favore delle oltre mille Organizzazioni di
Volontariato
presenti nella Sicilia Orientale.
Attualmente sono 50 i Movimenti e i Centri
di Aiuto alla Vita della Federazione Sicilia e tanti i Volontari che ve
ne
fanno parte.
L’on. Alessandro Pagano ha lodato Ienzi,
allora, Presidente della Federazione Movimenti per la Vita della
Regione
Sicilia, per il prezioso intervento al Seminario “Vittoria Quarenghi”,
nel
quale ha ulteriormente esternato i principi, colmi di sapienza, con i
quali
sono stati palesemente espressi le attenzioni prioritarie verso il più
grande
dei Valori, quale la Difesa della Vita, fin dal suo concepimento.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: CARLO CASINI. Un uomo per la vita |
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Carlo Casini
In una
società che mette al centro del sistema politico ed economico il
primato della salute non si può trascurare il valore della vita che
nasce.
In questi giorni di Coronavirus le notizie delle nuove nascite sono
state
salutate come segno di speranza e di ripresa. “E’ segno che
Dio non si è stancato degli uomini”.
Appare altresì doveroso ricordare il magistrato fiorentino Carlo
Casini,
deputato e parlamentare europeo, promotore e accanito sostenitore della
tutela sociale
della maternità, mediante la modifica della Legge 194, intesa come
legge
sull’aborto.
Nel trigesimo della scomparsa di
Carlo Casini, deceduto il 23 marzo, mentre imperversava il picco della
pandemia
a causa del Covid 19 e le bare dei bergamaschi venivano trasportate dai
camion
dell’esercito, si ricorda il magistrato e politico democristiano, che
ha
dedicato tutto il suo impegno politico e sociale alla difesa dei
diritti del
bambino sin dal concepimento. La sua azione culturale e politica, anche
se sconfitta dall’esito negativo dei
referendum, ha tracciato un solco, che rimane indelebile.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Didattica a distanza. Esperienza di una neo Dirigente siciliana in Piemonte |
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La scuola sta affrontando un momento di emergenza senza pari. All’improvviso si è trovata a combattere una guerra contro un nemico invisibile, un virus, che subdolamente si è insinuato nelle vite di tutti noi, strappandoci la cosa più preziosa che abbiamo: la normalità. Chiusi dentro le nostre case, lontani da tutto e da tutti, ne abbiamo riscoperto la bellezza e il valore: il suono della campanella, le corse dei ritardatari nei corridoi, le aule e i laboratori illuminati dalla vitalità dei ragazzi, i cortili affollati e gioiosi durante la ricreazione, le palestre rumorose, sono le cose che più ci mancano. Oggi più che mai comprendiamo che l’essenza della scuola è l’incontro, la relazione, la condivisione e la comunicazione. A scuola si impara insieme agli altri, o meglio si impara perché si sta con gli altri: l’apprendimento è sempre un processo sociale, costruttivo e contestualizzato. Lo studente, infatti, costruisce le proprie conoscenze e sviluppa le proprie competenze solo elaborando e integrando prospettive diverse, informazioni ed esperienze molteplici, ricavate dal confronto e dalla collaborazione con gli altri. Sabrina Zinna
Dirigente Scuola secondaria di I° grado “Angelo Brofferio” Asti
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Vi racconto ...: Germanico, il mancato imperatore romano |
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 Tra le
pieghe del tempo incontriamo un grande personaggio vissuto tra la fine
del I sec. a.C. e gli inizi del I sec. d.C., un valoroso condottiero,
un patrizio romano appartenente alla dinastia Giulio-Claudia, tra le
più antiche e nobili gens dell’antica Roma: Nerone Claudio Druso
Germanico Giulio Cesare. Lo storico Tacito, molti anni dopo, dirà di
lui, “Il giovane possedeva un carattere mite, una straordinaria
affabilità, tutt’altra cosa dall’aspetto e dal parlare di Tiberio,
superbo e impenetrabile”, ma Tiberio (suo zio paterno) diventò
imperatore (14-37 d.C.), mentre lui morì a soli 34 anni, in circostanze
non chiare. Germanico Giulio Cesare, mancato imperatore, avrebbe potuto dare un
nuovo volto all’impero romano e cambiare il corso della storia.
Germanico è stato anche un fine studioso e traduttore del poeta greco
Arato di Soli, vissuto tra il IV e il III sec a: C., di lui ci
rimangono 725 esametri, scritti in prosa e in versi, di una libera
versione in latino del I libro del poema greco sull’astronomia,
“Phainomena” (I fenomeni), e cinque frammenti di una versione del poema
“Diosemeia” (I segni del tempo). Nato il 24 maggio del 15 a.C., con il
nome di Nerone Claudio Druso, e morto ad Antiochia di Siria il 10
ottobre del 19 d.C., Germanico è stato tra i maggiori e più importanti
politici e generali del suo tempo, amato dal popolo e dai suoi soldati,
adottato come figlio dall’imperatore Augusto, avrebbe potuto assurgere
alla carica imperiale se non fosse stato “fermato” da un male oscuro
all’apice del suo successo politico e militare mentre si trovava nelle
province orientali dell’impero, dove ricopriva la carica di Proconsole.
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Auguri originali per una Pasqua speciale ALLA RICERCA DELL’ESSENZIALE |
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Nell’isolamento
e distanziamento fisico tra le persone, utilizzando i nuovi strumenti
tecnologici per le comunicazioni, sono pervenuti diversi e originali
messaggi
di auguri, immagini, disegni, video, canti, cerimonie in streaming,
evidenziando l’eccezionalità e “unicità” di questa Pasqua sotto il
segno del Coronavirus.
Una
Pasqua nella quale accanto alla “S” della sofferenza s’intrecciano la
“S” della
Solidarietà e della Speranza, celebrata da Papa Francesco come un
“diritto”.
Le
tre “S” s’intrecciano e tracciano il percorso della nuova era che il
Covid 19 ha
segnato una linea di discontinuità nella storia.
Nel
d.C. (che non è il “dopo Cristo”, ma l’attuale e contemporaneo “dopo il
Coronavirus”) le cose andranno diversamente, cambiano gli stili e le
relazione
tra le persone, si mantengono le distanze che non sono “sociali”, bensì
di distanziamento
fisico tra le persone.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Incontro con Gesù a Gerusalemme |
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 La via
principale della città era piena zeppa di gente, una moltitudine di
persone, come non si vedeva da molto tempo, come capita di vederla solo
nelle grandi occasioni, in alcune ricorrenze importanti. Gente ovunque,
lungo la via, davanti le case, affacciati alle finestre, sui muri,
sotto gli alberi, tutti allegri, festanti, gioiosi. Chi salutava, chi
batteva le mani, chi sollevava rami d’ulivo o di palme, chi s’agitava
con vigore per farsi notare, chi chiamava, chi urlava un nome ad alta
voce, chi invocava qualcuno. Tra la folla c’era chi spingeva, chi
strattonava per farsi largo, chi chiedeva aiuto, i bambini, aggrappati
alle vesti delle loro madri, piangevano impauriti, altri rimasti soli
si disperdevano nella confusione , madri che cercavano i figli, anziani
che soffrivano e s’agitavano per la ressa, tutti si muoveva a fatica,
molti tra spintoni e grida cadevano a terra. Per non parlare degli
animali, cavalli, muli, asini, cani, anatre, infuriati, imbizzarriti
sollevavano polvere a non finire, da non far capire e vedere nulla.
Insomma, la città era in festa, dappertutto grida di gioia, di
esultanza, di giubilo.
Io, in un primo momento, non compresi il motivo di così tanta baldoria,
non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, m’avvicinai alla marea di
gente, con prudenza per non rimanere travolto, e chiesi spiegazione, la
risposta, stranamente, fu istantanea, precisa: “ Stamani in città è venuto Gesù, il
Nazareno, il Rabbi, dicono che in Galilea ha fatto tanti miracoli, ha
resuscitato persino un uomo morto. Se rimani qua, lo vedi passare pure
tu”.
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Lettera aperta ai docenti da una madre anestesista rianimatore in emergenza coronavirus |
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Innanzitutto porgo i miei saluti a tutto il personale docente e ringrazio per il lavoro che sta svolgendo e per l’impegno profuso. Io sono un anestesista rianimatore e lavoro in Terapia Intensiva con pazienti Coronavirus gravissimi. Tutto il personale sanitario è impegnato a tempo pieno in questa terribile emergenza. E’ una battaglia quotidiana e durissima che richiede uno spiegamento immenso di mezzi e risorse sia umane che materiali e che mette a dura prova sia il fisico che la mente. Alcuni di noi sono già o saranno contagiati. Alcuni di noi non vedranno la fine dell’epidemia. Ma questo è il nostro lavoro e lo facciamo con anima e corpo. Ma sono anche una madre. La mia unica figlia è una vostra studentessa. Questa lettera aperta vuole essere un invito a continuare ad esserci, nonché una richiesta di aiuto se non un lascito morale. Il personale docente ha un ruolo educativo fondamentale, non solo in termini di pura didattica, ma anche e soprattutto nel senso più ampio di riferimento, guida e formazione di individui adulti. Ora più che mai la vostra presenza è fondamentale. dott.ssa Elena Borsotti
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Vi racconto ...: 5 marzo 2020. Primo giorno a casa |
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5 marzo 2020. Primo giorno a casa. Così improvvisamente un’ordinanza chiude le scuole e ci ritroviamo come mai era accaduto prima a fare i conti con una nuova realtà. Tutti penseranno: che bello non c’è più la scuola! No, non è così, la scuola c’è … on line. Ci dobbiamo attivare, che possiamo fare, cosa sarà più easy o più smart? Questo sto pensando … e intanto il telefono squilla, WhatsApps bippa, il vicino ti suona alla porta, il gatto miagola… E’ già un inferno! Lasciatemi riflettere! Che possiamo fare? Ripenso alle parole di una collega: “ah se viene il finimondo cosa te ne farai di tutta questa tecnologia?”. Il finimondo è arrivato e sarà proprio grazie a questa tecnologia che ci potremmo permettere di poter continuare a stare in contatto! Vivere, vivere virtuale, ma vivere … “onlife”. Ma da cosa iniziamo? Non cose difficili, ma cose facili che tutti sanno già fare e conoscono… Ci sono, iniziamo dal registro… scrivo una scaletta la mando alla preside e poi lunedì ne parliamo con i colleghi. Ma lunedì si potrà uscire? Boh! Intanto lavoriamo. Ma che ora è? Caspita come passa velocemente il tempo è già sera! Una bella lettura e a dormire; come si chiamava quel libro… Ah eccolo “Tutti assenti!” Andiamo bene! Buonanotte
Lorenzo Bordonaro
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Vi racconto ...: Figli.... |
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Figli
.....
Hai
chiamato Madre?
Non ti abbiamo sentito.
Hai tossito Madre?
Passerà
Come sono passate altre crisi.
Siamo impegnati Madre.
No,Madre
Non ci possiamo fermare.
Hai
tremato Madre!
Perché?
Ci metti paura!
Maria
Antonietta Baiamonte
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Vi racconto ...: Prima e Dopo il Coronavirus. Si entra nella storia |
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 Il
momento storico che stiamo vivendo segna la Storia: è significativo
osservare e leggere in alto a destra dello schermo televisivo, durante
la trasmissione di alcuni programmi che la Rai trasmette, l’espressione
“Programma registrato prima del DPCM per il Covid 19”. Si comprende
che, siamo giunti ad una fase di passaggio epocale e come nelle date
della storia si trova la sigla: a.C. e d.C. che corrisponde al Prima e
al Dopo la nascita di Gesù Cristo, anche se nelle
scuole britanniche queste espressioni vengono evitate non offendere gli
studenti di altre religioni e sostituite con altri indicatori :“ era comune” e “ prima dell’era comune”, a
seguito di questo evento e epidemico credo che saremo costretti a
scrivere “ Prima e Dopo il Coronavirus”
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: La preghiera del Papa per il coronavirus. Giornata indimenticabile: La carezza del Papa, la carezza di Dio. |
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 La
giornata del venerdì 27 marzo passa alla storia per l’elevato
numero di decessi (969) con o per il coronavirus e per la suggestiva e
commovente preghiera del Papa, in un clima di assordante silenzio,
interrotto dalla pioggia e sotto lo sguardo del miracoloso Crocifisso
della Chiesa di San Marcello, che nell’agosto del 1522 ha percorso le
vie di Roma colpita dalla peste.
In una Piazza San Pietro deserta, Papa Francesco, solo in mezzo al
colonnato del Bernini ha riunito in preghiera il mondo impaurito,
smarrito davanti alla prima pandemia nel tempo della globalizzazione.
La pioggia che ha bagnato il Crocifisso miracoloso ha simboleggiato il
pianto composto e sgomento del mondo che cerca di ascoltare e capire
cosa, come, perché. “ Da settimane
sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate nelle
nostre piazze, strade e città. Si sono impadronite delle nostre vite e
le hanno riempite di un silenzio assordante. Si sente nell'aria, si
avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e
smarriti” Con queste parole Papa Francesco nella meditazione ha
commentato il Vangelo che racconta la tempesta sedata, la paura degli
apostoli, mentre Gesù dormiva e l’interrogativo “ Perché avete paura?” corrisponde alla
tempesta di dolore e di morte che il COVD 19 ha seminato nel mondo
intero, mettendo a nudo le nostre fragilità, “lasciando scoperte quelle
false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende,
i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità”.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Le domeniche in tempo di Coronavirus. |
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E’
questa la terza domenica che costringe tutti a stare in casa, nel
rispetto
delle norme emanate dal Governo per limitare al massimo la diffusione
del
contagio, mediante il distanziamento sociale e le regole d’igiene e di
pulizia
per la persona e l’ambiente. Oggi,
IV domenica di Quaresima, per la liturgia è la: “Dominica
Laetare” per le espressioni dell’antifona d’ingresso: Rallegrati,
Gerusalemme, e voi tutti che
l’amate, riunitevi. Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza:
saziatevi
dell’abbondanza della vostra consolazione. E’
un invito alla gioia, un’apertura alla
speranza, una pausa nel cammino quaresimale verso la Pasqua e gli stessi paramenti liturgici sono di colore rosa,
quasi per stemperare il colore viola della penitenza. In
questa Quaresima in quarantena tutto ciò non è possibile. Non si riesce
a
formulare espressioni di gioia, di esultanza. Quel “Rallegrati,
Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi” è
un’esortazione veramente difficile
da realizzare, essendo costretti a stare
in casa, spesso nella solitudine e distaccati dagli altri.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Aspettiamo Primavera - Un self, un messaggio di speranza per allontanare la paura |
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La
primavera è arrivata, e con un giorno
di anticipo, essendo un anno bisestile. Restando a
casa non si percepisce, ma è arrivata
veramente.
Come diceva Giorgio La Pira “I giovani sono
come le rondini, annunciano la primavera”.
Ora
la primavera è alle porte ed il calendario non è soggetto alle norme
restrittive del DPCM .
Il
Presidente del Parlamento della legalità internazionale, Nicolò
Mannino, ha
lanciato un invito rivolto a tutti i cittadini, in modo particolare ai
giovani,
agli studenti: realizzare
un self, un appello al
positivo, un messaggio che sa' di bellezza e di fresco profumo di
speranza e
piazzarlo sui social per allontanare i segni della paura
e dell’angoscia.
Si
estende l’invito ai Ragazzi Sindaci
e dei Consigli comunali dei ragazzi per essere sempre promotori di
messaggi
positivi nell’ottica della ricerca del bene comune.
Venerdi
20 marzo
“aspettando primavera“ con ciò che di bello, di
vero, di positivo abbiamo nel nostro cuore.
condividiamo-proviamoci.
In queste ore tanti giovani dalla Lombardia
alla Sicilia stanno facendo sentire il loro appello e chiedono
"vita".
La
primavera, rompe il silenzio, spezza le catene della paura ed è un
messaggio di
vita : è l'amore che vince su ogni morte.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Giordano Bruno, la tempesta del dubbio e gli infiniti mondi. Un’intervista possibile |
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 “I miei occhi
sono puntati dritti al Vaticano! Guarderò in faccia per sempre quegli
uomini vestiti di nero! E i papi devono stare attenti a parlare di
“male e di genocidio”, perché il primo genocidio della storia lo ha
commesso la chiesa di Roma. Il male non si misura con la matematica!
Ditemi voi, chi fa più male, chi uccide un milione di persone, chi ne
uccide sei milioni, o chi ne uccide uno solo!? E’ più ladro chi ruba
cento denari o chi ruba un semplice baiocco!? E lo dico io che sono
stato massacrato da Santa Romana Chiesa. E mai lo dimenticherò!”.
E’ un fiume in piena Giordano Bruno, reduce dall’ultimo “duro”
interrogatorio dai giudici della Santa Inquisizione romana. Lo
incontro, quasi di nascosto, nella penombra della sua cella, è molto
provato, stanco, parla con un fil di voce, l’ultimo “colloquio” con i
suoi accusatori lo ha sfiancato, ma conserva ancora tanta serenità,
tanta forza d’animo e desiderio di lottare e di dimostrare la sua
totale innocenza. E’ veramente un grande uomo, come pochi, al giorno
d’oggi…
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Padre Calanna - Imprenditore della carità e dell’inclusione |
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"Generoso dono alla Chiesa, diligente
attenzione agli ultimi e ai disabili. Con un'ammirevole
imprenditorialità creativa ha prodotto un'impresa, capace di dare
lavoro e servizi" è questa l'espressione sintesi che descrive i
92 anni di Mons. Antonino Calanna, storico fondatore dell'Opera
Diocesana Assistenza di Catania.
Commentando le letture della Messa di suffragio al Duomo di
Catania, l'Arcivescovo Mons Gristina, ha dichiarato che " Mons. Calanna ha asciugato tante lacrime".
Il 14 aprile del 1961, all'età di 24 anni, giovane sacerdote, ordinato
nel 195 da Mons. Pennisi, don Antonino Calanna, dal piccolo
seminario di Bronte fu chiamato da Mons. Guido Luigi Bentivoglio
e dal Vicario Generale, Mons. Nicolò Ciancio e fu
incaricato a dirigere la P.O.A. (Pontificia Opera Assistenza), rete di
sostegno, fondata da Papa Pio XII nel 1944 che inizialmente
rivolse particolare attenzione ai reduci di guerra e ai deportati
nei campi di concentramento. Nacquero così le mense dei poveri, le
colonie estive per i bambini, i percorsi di avviamento al lavoro e
l'azione della Chiesa, attraverso la Pontificia Opera Assistenza, era
rivolta verso le periferie del Paese, rispondendo ai disastri della
guerra, della disoccupazione e del sottosviluppo.
Cominciò così la sua "avventura" di "sacerdote amministratore" che è
durata per 43 anni attraverso l'ODA (Opera Diocesana Assistenza)
istituita nel 1962 quale Ente Ecclesiastico riconosciuto dalla
Presidenza della Repubblica come Ente Morale con il decreto n. 819 del
24 aprile del 1963.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: Il cacciatore di sogni |
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 Ne ho viste cose quest’estate che voi insegnanti non potreste neanche immaginarle! Navi e astronavi in fiamme al largo dei bastioni di Orione, il sole albeggiare di notte, la luna spuntare dal monte e ricoprirsi di gloria, il mare valicare i confini dell’ignoto, la Montagna sputare fuoco e i sogni galoppare a perdifiato fino al nuovo giorno. E ho visto spose bellissime, vestite d’un sorriso giovane e meraviglioso, sotto antichi archi di pietra nera, e madri felici e compiaciute, e padri sereni e appagati, e tutt’intorno l’Etna e da lontano il mare. E ho visto il sole sorgere all’orizzonte e annunciare il bel viaggio, e mattine d’estate, ed empori fenici con madreperle, coralli, ebano e ambra, tutta roba finissima, e cammelli, tanti cammelli, quaranta cammelli in cambio d’una sicula fanciulla inspirata. Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Giacomo Leopardi, mio fratello |
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 Se ne stava
tutto il giorno rintanato in quella fredda stanza. La biblioteca di
papà. Piena zeppa di libri, quaderni, fogli, pergamene, con un odore
d’antico, di chiuso, di solitudine. Stava seduto in quella scrivania da
mattina a sera, estate e inverno, con il freddo, con il caldo, con la
pioggia, con il sole, non c’era domenica né giorni festivi, tutti i
santi giorni! E non c’era verso di fargli cambiare idea! A quali! E
dire che quand’eravamo piccoli giocavamo spesso insieme, nel grande
giardino di casa, con i nostri fratellini. Che bei tempi! Poi
crescendo, Giacomo cambiò carattere, diventò cupo, triste, solitario.
Non era interessato alle feste, alle serate di gala, ai ricevimenti,
che pure il papà ogni tanto organizzava nel nostro palazzo. Non andava
mai alle scampagnate, alle passeggiate con i suoi coetanei, alle feste
di paese. Niente! Amava solo i suoi libri, immerso com’era in uno
“studio matto e disperatissimo”.
Angelo Battiato
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