Top Five Mese |
febbraio 2021
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Le
disposizioni concernenti gli esami di primo e secondo grado fanno da
cornice
all’azione valutativa della scuola che trova le radici storiche nella
legge 517
del 1977 e che man mano ha assunto forme ed espressioni diverse in un
costante
processo evolutivo di miglioramento.
Oggetto
della valutazione sono, appunto, le competenze; la prova scritta e
orale degli
esami è orientata a rendere evidente come affermava Grant Wiggins e
come Mario
Castoldi ha tradotto: “Non ciò che lo studente
sa, ma ciò che sa fare, con ciò che sa”.
Il
“sapere” si connette con il “fare “e
le conoscenze si traducono in competenze, principio pedagogico che il
Maestro
Manzi aveva già adottato nella sua azione didattica, quando nel
valutare i suoi
studenti scriveva: “ Fa quel che può;
quel che non può, non fa”, intrecciando conoscenze e competenze.
Il
termine “conoscenze” come ha scritto
Michele Pellerey, è “riferito ai fatti,
alle idee acquisite attraverso lo studio, la ricerca, l’osservazione o
l’esperienza e designa un insieme d’informazioni che sono state
comprese”.
Le
“competenze”, invece, si riferiscono alla capacità di rispondere a
situazioni
complesse, sono i traguardi delle abilità esercitate, dimostrano la
capacità di
applicazione delle conoscenze nella sfera pratica e coinvolgono diversi
ambiti
disciplinari.
Proprio
per questa specifica caratteristica non possono essere quantificate con
un voto
numerico, ma richiedono una descrizione analitica e puntuale, in
relazione al
lavoro effettivamente svolto.
Già
con la circolare n.51 del 20 maggio 2009 le scuole sono state coinvolte
nel
lavoro di sperimentazione delle ”certificazioni
delle competenze” e, oggi, dopo 12 anni, si fatica ancora a
cogliere l’essenza
della valutazione delle competenze, “unità di misura del curricolo” che
prende
in esame non solo le nozioni, ma anche la
capacità di generalizzare,
trasferire e utilizzare le conoscenze acquisita nei contesti reali.
Giuseppe
Adernò
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Voce alla Scuola: Un economista al comando della scuola. Quando il turno di un pedagogista? |
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1) Una nuova
disciplina
Il nuovo ministro è un nome dell'economia dell'istruzione ed è stato
assessore regionale all'istruzione nella Regione Emilia-Romagna. Ogni
ministro si porta appresso il proprio bagaglio di cultura, di
esperienze
e di specifica professionalità. Il bagaglio dell'economia
dell'istruzione non è di quelli che si puo' lasciare a casa ed è molto
ingombrante. Questo ramo dell'economia politica viene fuori con forza
dalle riflessioni sulla crisi fiscale dello Stato negli anni '70 e
anche in Italia ha cominciato ad avere i suoi cultori. Nel DNA di
questa
disciplina c'è l'impulso a rendere efficiente la spesa pubblica per
l'istruzione e soprattutto c'è la preoccupazione a non ad aumentaSi è
cominciato a dire, proprio perché c'è la crisi fiscale dello Stato, che
non è più sostenibile la pretesa di pensare che la composizione della
spesa pubblica non debba cambiare e che debba solo crescere. Le risorse
per l'istruzione che bisogna strappare all'avidità di altri reparti
dello Stato devono essere spese bene, senza sprechi, in modo efficace e
ogni innovazione, così come il mantenimento dell'esistente, devono
essere sottoposti ad una rigorosa analisi dei costi . Anche il diritto
allo studio e alla formazione, come il necessario prolungamento
dell'obbligo scolastico non possono e non devono essere esclusi da una
ricerca approfondita di questo genere. Potrebbero non essere
inviolabili
come si crede. . . Ma già nei primi tempi qualche dubbio sulle pretese
di
questa disciplina incominciò a circolare. In un saggio esemplare per
chiarezza e profondità di analisi pubblicato nel n. 239 del
quindicinale CENSIS del Febbraio '76, U. Trivellato, che è stato sempre
un grande esperto di problemi scolastici e anche Rettore della Facoltà
di Statistica a Padova, indicava le notevoli difficoltà analitiche nel
definire l'impiego ottimale delle risorse in campo educativo.
Raimondo Giunta
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Voce alla Scuola: Na ‘n’ura Diu lavura, ovvero, le rose, a scuola, non si vendono a peso |
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 Cos’altro
potevamo aspettarci da un banchiere!? Da un uomo abituato a far di
conto e a far quadrare i conti. Da un burocrate avvezzo a usare la
calcolatrice per “pareggiare” l’impegno d’un uomo, per resettare una
giornata di lavoro, a misurare la fatica degli uomini con una cifra, a
conseguire il risultato da una somma algebrica, a mettere in colonna
uomini e mezzi e a tirare una linea con l’occhio alla resa, a
frazionare lo sforzo e a moltiplicare i profitti, a centellinare
dividenti per ottenere il resto. A sacrificare tutto e tutti
sull’altare della Quantità.
Ma a scuola no, caro presidente, a scuola non si può calcolare lo
studio, e il risultato dello studio, con i mucchietti di lenticchie,
non si può definire la conoscenza con i dati statistici, non si possono
spiegare gli apprendimenti con i contrassegni numerici. No! Non si può.
Si rischia di prendere fischi per fiaschi, si rischia di definire la
sete di conoscenza con il teorema di Pitagora, si rischia di mettere il
dolore dell’uomo tra le ascisse e le ordinate.
Angelo Battiato
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“Autonomia,
lotta alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, la persona
al
centro dello sviluppo” sono
queste le parole del nuovo Ministro dell’Istruzione, Patrizio
Bianchi, tratte dal libro “Nello
specchio della scuola”, edito da 'Il Mulino' e pubblicato nei mesi
scorsi,
quasi “manifesto” dell’innovazione scolastica che il nuovo Governo,
presieduto
da Mario Draghi intende mettere in
atto realizzando una nuova politica scolastica.
Correlare
politica e educazione significa porre al centro la questione
generazionale di
responsabilità verso il futuro. Educare, infatti, è sempre un
accompagnare,
guidare, prendersi cura degli studenti e orientarli al futuro e alla
realizzazione del progetto di vita, unico e originale per ciascuno.
E’
da rilevare che l’emergenza educativa, da qualche
tempo evidenziata nei diversi settori e ambiti, si presenta oggi come
una vera “catastrofe
educativa”, che Papa Francesco
definisce come “uno dei
mali più drammatici del tempo che viviamo “e “davanti
alla quale non si può rimanere inerti, per il bene delle future
generazioni e dell’intera società”. Nel discorso
ai
membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il Papa
ha dichiarato: «La pandemia,
che ci ha costretto a lunghi mesi d’isolamento e spesso di
solitudine, ha fatto emergere la necessità che ogni persona ha di avere
rapporti umani. Penso anzitutto agli studenti, che non
sono potuti andare regolarmente a scuola o all’università».
Giuseppe Adernò
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Esame di Stato: In vista degli esami: educazione alle scelte e orientamento |
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In
vista dei prossimi esami di Stato a conclusione del primo e del secondo
grado
d’istruzione si ripropone la dimensione orientativa, elemento
caratterizzante
la funzione formativa della scuola che “attraverso l’acquisizione
sistematica e
critica della cultura promuove la formazione integrale della persona,
uomo e
cittadino”.
Una
volta, a conclusione degli esami di terza media, si formulava il
“consiglio
orientativo” che spesso era correlato alla media dei voti
in base alla quale si consigliava
l’iscrizione al Liceo, all’Istituto Tecnico o all’Istituto
professionale.
Nella dimensione educativa, nell’esprimere il
giudizio della Commissione, il consiglio
orientativo avrebbe dovuto seguire la traccia: “L’alunno nel corso del
triennio
ha sviluppato specifiche competenze che potranno essere migliorate e
potenziate
seguendo il percorso liceale, classico, scientifico, tecnologico….”
Spesso,
però, i genitori determinavano la scelta e, a volte, anche
l’orientamento
del gruppo dei compagni diventava
determinante.
Le
innovazioni culturali e sociali di oggi impegnano la scuola a gestire
meglio
questo delicato momento della vita degli adolescenti.
La
domanda “Cosa farai da grande?” non è una formula generica che chiude
il
colloquio d’esame, ma rappresenta una guida orientativa e aiuta a
meglio
comprendere e conoscere le diverse opzioni di scelte possibili da
compiere.
Appare
indispensabile rendere gli studenti attori del loro orientamento,
guidarli a
sviluppare abilità cognitive tali da
poter elaborare le informazioni
funzionali alle scelte da compiere;, collaborare allo sviluppo della
loro
personalità e autonomia;, stimolarli alla realizzazione di un progetto
di
formazione che favorisca la realizzazione di sé;, dare significato al
percorso
scolastico svolto e ai risultati conseguiti.
Sono
questi gli obiettivi che tutti i docenti dovrebbero tener presenti
nell’esercitare il compito di guidare gli studenti verso il mondo delle
professioni, (che) oggi (sono) profondamente mutate rispetto al
passato.
Giuseppe Adernò
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Voce alla Scuola: Il 17 marzo i Ragazzi Sindaci sventolano il Tricolore. Lezione di Educazione civica applicata |
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In occasione del 160° anniversario dell’Unità
d'Italia, mercoledì 17 marzo 2021, i
Ragazzi Sindaci, accogliendo la proposta del Sindaco di Maletto;
Giuseppe De
Luca, si sono resi protagonisti della lodevole iniziativa di esporre
uno
striscione con la scritta: "160
anni L'ITALIA NEL CUORE”.
Lo
striscione sarà preparato dai ragazzi del CCR, con
il coinvolgimento dei compagni e in occasione della ricorrenza, mercoledi 17 marzo, nel
rispetto delle vigenti norme anti
COVID-19, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, si potrà
organizzare una manifestazione, un corteo con le bandiere, esponendo lo
striscione su un monumento cittadino.
La
finalità è, appunto, quella di ricordare a tutta la
cittadinanza la ricorrenza dell'Unità d’Italia (1861-2021) e far sì che
lo spirito
nazionale si rinnovi e aiuti a migliorare il futuro, mettendo in atto
azioni di
cittadinanza attiva e responsabile.
Nella
comunicazione che il Coordinatore dei CCR,
Giuseppe Adernò, ha inviato alle scuole interessate, vengono, altresì,
invitati
tutti gli alunni ad appendere uno striscione con la stessa scritta o ad
esporre
nella giornata del 17 marzo la bandiera tricolore sul balcone di casa.
E’
questa una lezione di Educazione civica ed il
messaggio dell’Unità nazionale, esce dalla scuola e coinvolge le
famiglie e la
Città.
Il
tricolore,
vessillo di Libertà, simbolo dei valori della Patria, custodisce la
storia
d’Italia, che ama, crede e spera, sventolando
nel cielo ogni vittoria e, abbrunato, ricorda ogni dolore.
redazione@aetnanet.org
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Vi racconto ...: Premier Draghi, i giovani e la scuola. Duc in altum – verso un muovo cammino |
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E’ stato veramente magistrale il discorso che il Prof.
Mario Draghi, visibilmente commosso, ha pronunziato nell’aula di
Palazzo
Madama, sede del Senato della Repubblica. I 21 applausi che hanno
scandito il
discorso testimoniano l’ampia condivisione da parte dei Senatori dei
diversi
schieramenti partitici.
Credo
che sia stata scritta oggi una bella
pagina di storia! Parole nuove, sguardo
prospettico, orizzonti, mete e traguardi ben definiti con date e
obiettivi
chiari.
Il
terzo governo della legislatura non poggia su
alchimie politiche, ma sui valori dell’Unità che non è un’opzione,
bensì un
dovere, e scaturisce dall’amore per l’Italia, che rende la politica
viva e
dinamica nella ricerca del miglior bene degli italiani.
Il Presidente
Draghi ha riservato grande attenzione ai giovani, al capitale umano, e
all’impegno di lasciare loro un’eredità migliore e di maggiore
efficienza con
un servizio scolastico di qualità.
“Nella
speranza che i
giovani italiani che prenderanno il nostro posto, ci ringrazino per il
nostro
lavoro e non abbiano di che rimproverarci per il nostro egoismo”.
Nel
paragrafo dedicato alla scuola, il Presidente
Draghi ha sollecitato di “tornare rapidamente a un orario
scolastico normale “ ed
“il ritorno
a scuola deve avvenire in sicurezza”. Occorre
“recuperare le ore di didattica in presenza
perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui
la
didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà”.
Giuseppe
Adernò
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Il primo
febbraio è partito dal porto di Catania,
destinazione Dakar, il container dei
vecchi
banchi scolastici biposto delle scuole delle province di Catania ed
Enna.
Sono
i banchi in buone condizioni sostituiti da quelli
monoposto arrivati dal Ministero in
tutte le scuole a seguito dell’emergenza Covid-19.
L’iniziativa
promossa dall’Associazione
Don Bosco 2000 si inserisce nel progetto
di cooperazione allo sviluppo
“migrazione circolare” attivato
dal 2016 nel Senegal.
Insieme
ai banchi sono stati
spediti anche dei
Kit
didattici e materiali di studio, raccolti tra gli studenti in occasione
del
Natale e dell’Epifania.
Destinatari
di questo dono sono i ragazzi
dei villaggi nella regione di Tambacounda
nel Sud del Senegal.
Tre
“S”: Sicilia e Senegal s’intrecciano nel vicolo della Solidarietà.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: 84 mila euro nel ripostiglio di una scuola con 560 banchi a rotelle inutilizzati |
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La
televisione “Padova Telenuovo” ha scoperto che nella città veneta più
di 560
banchi monoposto a rotelle, per un valore di 84mila euro rimasti
inutilizzati.
Respinti
dai dirigenti scolastici, forse saranno “nei paesi del terzo mondo”,
evitando
loro l’ultimo viaggio verso la via del macero.
L’ex
ministra della Pubblica Istruzione Lucia
Azzolina ha difeso la scelta fatta per l’acquisto dei banchi
monoposto a
rotelle, mai valorizzati, perché avrebbero dovuto“ contribuire a
ridurre i
contagi nelle scuole”, mentre, era in atto la didattica a distanza in
quasi
tutte le Regioni italiane.
Il
distanziamento sociale durante le lezioni è costato circa 400 milioni
di euro,
soldi pubblici, sul consistente ordine di 430 mila banchi del super
commissario
Domenico Arcuri “per banchi non a
norma”, come ha dichiarato il presidente dell’azienda produttrice di
arredi
scolastici Vastarredo.
Giuseppe
Adernò
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Il nuovo Ministro Patrizio Bianchi in una recente
intervista, ancor prima di essere nominato, ha dichiarato che la scuola
necessita di “rilancio” per divenire effettivamente “perno dello
sviluppo del
Paese”.
Egli
stesso ha posto alcune domande
precise: “Quanto incide la scuola su
crescita ed economia?. Perché l’Italia è il paese d’Europa con
i più bassi
livelli d’istruzione, i più alti tassi di dispersione scolastica e il
più alto
numero di NEET?” ed ha constatato come, mentre
nelle altre Nazioni europee viene
assegnato come investimento per l’istruzione il 10-11% della spesa
pubblica, in
Italia si arriva appena al 7%. Adesso occorre dare risposte e
intraprendere una
nuova strada.
Leggendo
i giornali si apprende che in Cina,
il Consiglio di Stato, che comprende 26 dipartimenti a
livello di gabinetto, inclusi 21 ministeri, e la Banca popolare cinese
ha
assegnato all’istruzione 66 miliardi
e l’istruzione è il dipartimento in cui Pechino investe di più.
Giuseppe Adernò
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Patrizio
Bianchi, già presidente della task force del Ministero per
gestire la fase di rientro a scuola nel tempo del Coronavirus da oggi e
Ministro dell’Istruzione nella compagine di governo presieduto dal Prof
Mario Draghi, già Presidente
della Banca Europea.
La scuola ha così una guida tecnica nel “ Governo dei migliori”.
Il Prof. Bianchi ordinario di Economia applicata e titolare della
Cattedra Unesco in Educazione, crescita ed eguaglianza presso
l’Università di Ferrara, dove è stato Rettore fino al 2010; Assessore
alla scuola, università, ricerca, formazione e lavoro della Regione
Emilia-Romagna. Presso la casa editrice il Mulino ha pubblicato numerosi volumi, tra
cui «Il cammino e le orme. Industria e politica alle origini
dell’Italia contemporanea» (2017) e «4.0. La nuova rivoluzione
industriale» (2018). e recentemente “ Nello Specchio della scuola”, nel
quale risponde ad alcune domande precise: “Quanto incide la scuola su
crescita ed economia? Perché l’Italia è il paese d’Europa con
i più bassi livelli di istruzione, i più alti tassi di dispersione
scolastica e il più alto numero di NEET?
Questi interrogativi diventano ora pista di lavoro per una sempre
maggiore qualificazione della scuola italiana che è centrale nella vita
sociale, politica ed economica.
Giuseppe Adernò
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Voce alla Scuola: Intervista Senatrice Tiziana Drago 'Canciari l’Italia' proposte e sogni per una scuola nuova |
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 Il nome della
senatrice Tiziana Drago, siciliana doc, di Catania in questi giorni
circola tra le righe del “totoministri” e si pena a Lei al Viale
Trastevere. In una testimonianza su facebook si legge:
Ricordo i miei quindici anni come fosse ieri... Mia madre desiderava
che studiassi Giurisprudenza Mio padre, invece, col quale avevamo
spesso confronti accesi su temi di giustizia sociale ed economica, a
mo' di provocazione e con sarcasmo pennellato da un sottile
maschilismo, commentava (in lingua siciliana): " A vo' canciari tu l'Italia?".
Forse oggi ci sarà la possibilità di “canciari l’Italia” o meglio dare
una svolta nuova alla politica italiana alla struttura dei partiti e
fare in modo che la politica sia veramente “ricerca del bene comune”.
SENATRICE, Lei sta
contribuendo ad un progetto politico denominato Popolo Protagonista-Alternativa Popolare,
in relazione al quale è stata formata alla Camera dei Deputati una
componente che stenta a partire in Senato, nonostante la richiesta sia
stata avanzata nell'ottobre del 2020 A causa di ciò ufficialmente non
ha avuto modo di far pare della consultazione che il Presidente
incaricato Mario Draghi ha avviato in questi giorni.
Ho letto di una sua lettera aperta a MARIO DRAGHI nella
quale condivide la linea del Recovery Fund, inteso come che
un "debito buono", in quanto capace di generare credito, grazie
ad un moltiplicatore, a vantaggio dell’incremento democratico nei
prossimi anni.
Giuseppe Adernò
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Voce alla Scuola: Scuola Media Pluchinotta - Ricordo della Prof.ssa Lidia Marranca |
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Nel
rispetto delle norme di prevenzione anti Covid, a quindici mesi dalla
scomparsa,la
Scuola Media “M Pluchinotta” ha reso un doveroso omaggio alla prof.ssa
Lidia
Marranca intitolandole il laboratorio multifunzionale e informatico.
Una
cerimonia semplice ma ricca di emozioni ha coinvolto i familiari della
professoressa, il Sindaco del Comune, Marco
Nunzio Rubino, i ragazzi sindaci Miriam
Puliatti della scuola
Pluchinotta, Martina Vaiana
dell’Istituto “S Maria della Mercede” e Francesco
Grippaldi dell’Istituto “De Amicis” di Tremestieri, ed un drappello
di ex
alunni, oggi universitari e liceali, i
quali hanno voluto rendere omaggio alla cara insegnante di Lettere, che
li ha
avviati e guidati nei sentieri della cultura.
La
dirigente Linda Piccione ha
tracciato il profilo professionale della docente, da 18 anni in
servizio presso
la scuola Pluchinotta, apprezzatissima dai genitori e dai ragazzi, ai
quali ha
saputo imprimere “un segno” particolare di cultura, visione della vita,
coerenza e impegno.
Nella
scuola, valorizzando le potenzialità e i talenti dei suoi alunni, è
stata promotrice
di diversi progetti e
concorsi didattici ed i suoi studenti sono stati più volte premiati
anche a
livello nazionale.
Si
è sempre distinta per eleganza, signorilità e impegno civile,
cooperando
anche con il Consiglio Comunale dei
Ragazzi, progetto che ha condiviso con generosa disponibilità
collaborativa,
accompagnando i ragazzi per le visite istituzionali al Quirinale, al
Parlamento, al Senato, al Ministero dell’Interno e degli Esteri.
Gli
ex alunni con parole cariche di ricordi
e di emozioni hanno confermato la bontà e i frutti del “buon seme”
messo a
dimora attraverso la diligente azione didattica che proiettava i
ragazzi al
domani, anche mediante le lezioni aggiuntive di analisi logica e di
latino in
seconda e terza media e numerose attività di laboratorio teatrale e di
recitazione.
redazione@aetnanet.org
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Riuniti
nel cortile della scuola media “M. Pluchinotta” gli alunni di terza
media hanno
ricordato il V anniversario della morte di Giulio
Regeni.
La manifestazione programmata per il 25
gennaio, ma a causa dello stato
pandemico di “zona Rossa” della Sicilia,
è stata rinviata al 9 febbraio.
I
ragazzi hanno esposto le riflessioni scaturite dalla ricerche sul “caso
Giulio Regeni” approfondendo anche
il tema dei Diritti umani di libertà,
dignità e giustizia.
I messaggi “Verità per Giulio” “Io
sto con Giulio” hanno risuonato nelle
comunicazioni degli
studenti, i quali hanno saputo interpretare i fatti accaduti, prendendo
coscienza e consapevolezza dell’efferatezza che ha coinvolto il
ventottenne
studente universitario, il quale da ragazzo di scuola media è stato
consigliere, assessore e sindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi di
Fiumicello in provincia di Udine.
L’iniziativa è stata promossa, appunto, dal CCR della scuola “Pluchinotta” ed insieme
al sindaco Miriam
Puliatti hanno
partecipato anche Martina Vaiana
dell’Istituto “S Maria della Mercede” e Francesco
Grippaldi dell’Istituto “De Amicis” di Tremestieri.
redazione@aetnanet.org
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Mentre
ancora si respira nell’aria l’odore della festa di S Agata che
quest’anno è
stata inusuale “straordinaria” interamente social celebrata nel
silenzio, a
porte chiuse, senza le tradizionali processioni e manifestazioni
cittadine, l’associazione
Onlus “ Giuseppina Turrisi Colonna” ha promosso, domenica 7 febbraio,
un
Webinar sul tema: “Omaggio a Sant’Agata”.
Dopo
i saluti introduttivi della presidente Anna
Maria Di Falco ha preso la parola l’Assessore comunale alla cultura
Barbara Mirabella, in rappresentanza
del sindaco Salvo Pogliese ed ha espresso il plauso
dell’Amministrazione per la
lodevole iniziativa e per l’attenzione che l’Onlus dedica ai giovani,
comunicando fra l’altro che proprio ieri ha ricevuto dal Sindaco la
delega per
le politiche giovanili.
Anche
il Presidente del Consiglio comunale, Giuseppe
Castiglione si è complimentato ed ha portato la sua testimonianza
di
cittadino e devoto che quest’anno non ha potuto condividere con il
“popolo di
Sant’Agata” l’entusiasmo della festa per la pandemia. Ha comunicato ai
presenti
che il Consiglio comunale ha deliberato la costituzione di una
commissione
comunale per la festa di S Agata con la rappresentanza di tutte le
forze
politiche della Città.
Giuseppe Adernò
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08_02_03
Nel corso del Webinar promosso dalla FIDAPA di
Bronte, sabato 7 febbraio, la presidente Enza
Ganci, dopo i saluti delle autorità fidapine, del sindaco di
Bronte, sen Pino Firrarello e delle dirigenti Grazia Emanuele e Maria Magaraci, ha
introdotto la presentazione del libro della giovane socia Concetta Falanga, autrice
del volume “Una didattica per tutti
– Esperienze di flipped classroom e
mastery learning”, edito dalla Erikson.
Il
testo è una preziosa guida didattica per i docenti impreziosita da una
copiosa
documentazione di esperienze didattiche realizzate presso l’Istituto
Brancati
di Catania e la scuola Castiglione di Bronte.
Da
giovane architetto, vincitrice di concorso, ha portato nella scuola un
flusso
di entusiasmo e di creatività, che ha coinvolto i colleghi in un
cammino di
costante formazione e innovazione nella didattica.
Dalle
“Applicazioni tecniche” di un tempo,
insegnate da due docenti, per distinti gruppi maschili e femminili, con
i
differenti lavori manuali, si è passato prima all’Educazione
Tecnica e nella scuola di oggi sono diverse le lauree che
afferiscono alla classe di concorso della Tecnologia,
disciplina che assume un compito di trasversalità tra i saperi.
L’uso
del computer per rendere le lezioni efficaci, il brainstorming di avvio
per
captare l’interesse dei ragazzi verso la disciplina della tecnologia,
che
investe molteplici ambiti del sapere dalle scienze, all’educazione
ambientale;
dall’informatica alla conoscenza del territorio, e poi ancora i
coinvolgenti
mini test al termine di ogni attività, rendono l’ora di tecnologia un
momento
scolastico atteso, gradito, efficace e produttivo di nuove conoscenze e
di veri
apprendimenti.
Giuseppe
Adernò
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Sono lunghi e interminabili i pomeriggi on-line per le
riunioni degli scrutini di fine quadrimestre nelle scuole primarie.
Le
Linee guida per la valutazione senza voti, ma con
giudizi, sono state lette, rilette, commentate e forse non da tutti ben
comprese. La preposizione “senza” non va
intesa in termine di privazione, bensì di formulazione alternativa,
coerente ai
principi della didattica per competenze che necessitano di essere
descritte in
maniera puntuale e coerente.
La
cultura della valutazione scolastica ha subìto negli anni diverse
modificazioni
e adattamenti, apportando criteri innovativi nella ”Scheda
di Valutazione” che un tempo si chiamava
“Pagella”, temine ancora in uso nel linguaggio ordinario e sono stati
modificati i livelli di valutazione che adesso sono formulati con le
seguenti
espressioni: “In via di acquisizione – livello
base – livello intermedio – livello
avanzato”.
Tale
innovazione stenta a modificare il criterio radicato del voto e
pertanto i
livelli proposti in alcune scuole sono stati, erroneamente, assimilati
ad una
comparazione livello-voto come appare da questa tabella
LIVELLO
1.
IN
VIA DI PRIMA ACQUISIZIONE
(INSUFFICIENTE)
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LIVELLO 2.
LIVELLO BASE
6
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LIVELLO 3.
LIVELLO INTERMEDIO
7/8
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LIVELLO 4.
LIVELLO AVANZATO
9/10
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Giuseppe
Adernò
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Voce alla Scuola: Motta S Anastasia - Diana Giuffrida sindaco dei ragazzi. Il CCR festeggia S Agata |
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 Anche in tempo di Covid Consiglio Comunale dei Ragazzi, è
stato rinnovato a Motta S Anastasia, dove il progetto di educazione
civica applicata ha preso avvio nel 1993, ideato dal preside Giuseppe
Adernò e poi diffuso nella provincia e nella regione. Oggi i Consigli
Comunali dei ragazzi sono oltre 700 e presidenti in tutte le regioni
d’Italia.
Nel rispetto di tutte le procedure di prevenzione anti Covid, la
campagna elettorale è stata svolta, on line, con collegamenti e video
incontri, coordinati dal prof. Antonino Aiello. I risultati delle
elezioni sono stati diffusi via social da un “Breaking news” con la
comunicazione dell’elezione a sindaco di Diana Giuffrida classe della
II A e Giuseppe Santonocito classe II C, vice sindaco.
Hanno partecipato alle elezioni come assessori e consiglieri: Francesco
Pesce, Marta Zappalà, Giorgia Foresta, Leonardo Bruno, Salvo Aiello,
Adriana Filocco e Sofia Nicotra. Segretario di Giunta è stata eletta
Elena Rugnone della classe II D. La prima iniziativa del neo eletto Consiglio dei Ragazzi è stata quella
di meglio conoscere la storia di S Agata.
Il 5 febbraio di 1770 anni fa a Catania, subendo atroci
martiri per non avere accettato le lusinghe del proconsole
Quinziano e rinnovando la sua fede a Cristo, moriva nella fornace
la giovane e bella Agata , il cui nome in greco Agathé, significava
“buona”.
redazione@aetnanet.org
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 “In verità,
non era questa la vita che pensavo di vivere, non era questa la
giovinezza che immaginavo, non erano questi le giornate, le serata che
sognavo”. Come si fa a dire ad un ragazzo di vent’anni: rimani a casa,
chiuditi dentro, non parlare con nessuno, non vedere anima viva, non
abbracciare parenti, amici, fidanzata!? Ditemi, come si fa!? Certo, ci
vuole fegato soltanto a pensarla una storia uguale, forse neppure i
migliori sceneggiatori di Hollywood avrebbero potuto immaginare scene
simili. Non fare una passeggiata in centro, non andare al bar con un
amico, non andare al cinema con la fidanzata, non uscire la sera. Non
poter andare a scuola. Non vivere una vita normale. Un incubo! E tutte
le notti insonni, tutte le ansie, le inquietudini, le apprensioni, per
una vita non vissuta!? E poi ascoltare dai Tg, dal web, dai mass media
solo “parole, parole, parole”, “come cantava la grande Mina”.
Angelo Battiato
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 S. Agata Li Battiati. Invitati dal Sindaco di Sant’Agata
Li Battiati Nunzio Rubino, i ragazzi sindaci: Miriam Puliatti della
scuola media “Pluchinotta”; Martina Vaiana dell’Istituto “S Maria della
Mercede”; Francesco Grippaldi dell’Istituto “De Amicis” di Tremestieri
e Manuel Pillera dell’Istituto “San Giovanni Bosco” di Catania,
hanno partecipato alla Messa solenne celebrata nella Chiesa madre di S
Agata Li Battiati, unico comune della provincia di Catania che porta il
nome di S Agata, e per iniziativa del Sindaco Rubino, dichiarata
“Compatrona” del comune etneo.
Essendo state sospese a Catania tutte le manifestazioni esteriori della
festa per la pandemia Covid -19 e nel rispetto delle norme di
prevenzione del contagio, nella cittadina della cintura metropolitana,
dove un tempo c’era una cappella per i riti del battesimo, dedicata a S
Agata, con una solenne messa cantata è stata onorata la Santa Patrona e
nella chiesa il busto marmoreo della Martire catanese era ricco di
fiori.
Nell’omelia è stato ricordato che” la devozione fa rima con
l’imitazione” e quindi la devozione a Sant’Agata impegna ad imitare il
suo esempio nella fedeltà a Cristo e nell’amore ai fratelli, vivendo
così il proprio battesimo.
redazione@aetnanet.org
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Per
i catanesi l’anno solare e sociale è scandito dalla classificazione
temporale: “prima di Sant’Agata”;
“dopo la festa di Sant’Agata”.
Quest’anno a causa della pandemia la
festa solenne di Sant’Agata non ci sarà
e la preposizione “senza” ne esprime,
appunto, la mancanza, introducendo il complemento
di privazione della visione diretta dal Busto reliquario,
del
contatto ispirato a devozione con la Santa Patrona.
In
città in questi giorni non si respira l’aria
di festa, le luminarie nelle vie principali del percorso agatino, le
numerose
bancarelle di dolci e profumi, l’armonia delle candelore nei quartieri
in
preparazione ai giorni festosi del triduo solenne.
Non
usciranno le due caratteristiche “carrozze
del Senato” che introducono la solenne processione dell’offerta della
cera, non
ci saranno i caratteristici fuochi d’artificio della “sera del tre
febbraio”,
tutti appuntamenti che nel tempo hanno scolpito la solennità della
festa,
classificata come la terza mondiale per importanza e partecipazione di
popolo.
Le
funzioni religiose si svolgeranno a porte
chiuse e saranno trasmesse in streaming e i devoti da casa vedranno
soltanto le
immagini televisive della Vergine martire che dal cielo continua a
proteggere
la sua Città.
I
devoti seguiranno la festa con spirito di
raccoglimento e di preghiera,
che renderà la casa “ piccola chiesa”
riunita
davanti la TV, sforzandosi di cercare l’essenziale ed il vero
significato della
festa: incontro con il sacro, e questa volta in modo spirituale e
virtuale,
senza manifestazioni devozionali esteriori, senza candele, fiori e
processioni.
“La
pandemia di Covid-19 ha smascherato
le nostre vulnerabilità, le false e superflue sicurezze, su cui abbiamo
costruito progetti, abitudini ed effimere priorità” si
legge nel messaggio dell’Arcivescovo.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Conoscere e incontrare chi ha donato gli organi. Problema di civiltà |
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Pubblichiamo
una lettera di Mister Reginald Green, papà del piccolo
Nicholas Green, ucciso dalla malavita
calabrese 25 anni fa. Gli organi del piccolo americano sono stati
trapiantati a sette cittadini italiani e
cinque sono
ancora vivi.
Le
famiglie dei donatori non riescono così a sapere neanche se i riceventi
degli
organi della persona amata sono ancora vivi. E i riceventi non possono
neanche
ringraziare coloro che li hanno salvati quando nessun altro altrimenti
era in
grado di farlo.
Si
attende una legge che consenti chi ha
ricevuto un organo la
possibilità di conoscere e incontrare i
familiari di chi li ha donati.
“La
liberalizzazione dei contatti tra riceventi e
donatori è un gesto di umanità e civiltà, un atto doveroso, che deve
trovare la
giusta collocazione in una modifica della
legge 91 del 1999 che impedisce
al personale sanitario di divulgare qualsiasi informazione sia riguardo
i
donatori di organi che i loro riceventi.
Questa
battaglia si può e si deve portare avanti”.
Il 4
Febbraio sarà il 26esimo anniversario di quando
mia moglie Maggie ed io incontrammo per la prima volta sei delle sette
persone
le cui vite erano state trasformate quando avevano ricevuto gli organi
e le
cornee di mio figlio Nicholas Green di sette anni. Nicholas, un bambino
americano, era stato colpito e ucciso da un proiettile quattro mesi
prima
durante una rapina andata male lungo l’autostrada Salerno-Reggio
Calabria,
mentre la nostra famiglia era in vacanza. Il settimo ricevente stava
bene ma
stava ancora ristabilendosi in ospedale.
Giuseppe Adernò
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Costume e società: Leonardo Sciascia, il 'maestro di Regalpetra'. A cent’anni dalla sua nascita |
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 Tanto si
può dire e scrivere su Leonardo Sciascia, scrittore, saggista,
giornalista, intellettuale siciliano che proprio in questi giorni
ricorre il centenario della sua nascita (Racalmuto, 8 gennaio 1921). Si
può dire della sua professione di maestro elementare, di “scoli vasci”
(come amava dire); dei suoi straordinari romanzi che raccontano la
Sicilia in maniera “spietata e illuminata”; delle sue lucide analisi
sui mali dell’isola; del suo impegno politico che lo ha visto prima
consigliere comunale a Palermo (1975-77) con il Partito Comunista, poi
eletto al Parlamento nazionale (1979-83) con il Partito Radicale, e
componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di
via Fani e sul sequestro e l’uccisone di Aldo Moro, e della Commissione
parlamentare sul fenomeno della mafia; delle sue famose polemiche,
l’ultima, a due anni dalla sua scomparsa, nei confronti dei magistrati
che si occupavano di mafia. A me piace dire del suo amore “smisurato e
ragionato” per la Sicilia e per il suo paese d’origine, Racalmuto, un
piccolo centro in provincia di Caltanissetta, di cui tanto scrisse nei
suoi undici romanzi; del suo attaccamento, del suo “intenso e intimo”
senso di appartenenza a questa terra, “Ce ne ricorderemo di questo
pianeta” (“Così partecipo alla scommessa di Pascal e avverto che una
certa attenzione questa terra, questa vita la meritano”).
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Il Conte di Cagliostro. Una vita avventurosa, tra misteri, magie e alchimie |
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 Mi
arrampicai perigliosamente fin lassù, sulla rocca di San Leo, per una
stradina impervia e isolata, e per tutto il tempo della scalata non
incontrai anima viva, solo silenzio e tanto caldo. Il forte è ubicato
sulla cima d’una punta rocciosa che sovrasta un paesino e domina un
immenso vallone solcato da un sottile corso d’acqua. Giunto davanti la
muraglia, m’addentrai tra le sue possenti e alte mura, ornate, a
tratti, da piccolissime fenditure, fin dentro il cuore dell’edificio.
Sembrava un antico castello medievale, ch’era stato adattato a tetra
prigione e ch’aveva ospitava, nel corso dei secoli, orde di briganti e
malfattori d’ogni specie, che in quell’oscuro luogo scontavano vite
immorale e violenta. Udivo, di tanto in tanto, urla e imprecazioni
bestiali, e percepivo, quasi, la disperazione e la sofferenza dei
condannati, che tracimavano con il loro alito dalle inferriate. Ogni
minuto era interminabile e le giornate non passavano mai. Aiutato da
alcune guardie, dall’aspetto truce, spettinati e malvestiti, che erano
stati in precedenza informati del motivo della mia visita,
m’accompagnarono dritto dritto, attraversando scale e cunicoli, stretti
e freddi, fino al Pozzetto, come chiamavo la cella più buia e fredda
dell’intera prigione. Là giaceva da quasi quattro anni il carcerato
numero 2331: Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro. Erano le tre del
pomeriggio, ma dentro c’era buio pesto. L’ordine emanato dalla Santa
Inquisizione era tassativo: “ Balsamo
non deve parlare con nessuno, vedere nessuno, essere visto da nessuno!”.
Non doveva neppure ricordare com’era la vita prima del carcere di San
Leo. Solo un “lasciapassare pontificio”, che custodivo gelosamente, mi
consentiva di visitare il detenuto. Mi diceva che non passava giorno
che non si chiedeva quale errore aveva commesso, dove aveva sbagliato,
quale passo falso aveva fatto. Balsamo voleva capire in quale momento,
esattamente, la sua buona stella l’aveva abbandonato ed era
incominciato per lui il precipizio, l’abisso, l’inizio della fine.
Un’intera vita, la sua, tra ampolle e alchimie, intrugli e imbrogli,
scommesse e prestiti, spassi e lazzi, sottane e mariti infuriati,
scoperte segrete e formule magiche. Insomma, una vita oltre le righe!
Angelo Battiato
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Anche in epoca Covid e la Sicilia in zona rossa, non poteva mancare il ricordo del 99° anniversario della morte di Giovanni Verga, portando un fiore sulla sua tomba. Un gesto semplice che esprime gratitudine e omaggio al grande “Padre del Verismo italiano” compiuto in forma privata dall’Assessore comunale ai Beni Culturali e Pubblica Istruzione, Barbara Mirabella con alcuni rappresentanti dell’assessorato ed dal preside Giuseppe Adernò che 35 anni fa, giovane preside a Petralia Soprana, (1986) accompagnò per la prima volta i ragazzi delle Madonie per “incontrare il Verga” al quale la scuola era intitolata. Trovarono, egli racconta, la tomba sporca, abbandonata ed un’ape dei rifiuti parcheggiata nell’angolo. I ragazzi sono stati pronti a pulire la tomba deponendo un mazzo di fiori. Nel tempo l’Amministrazione Comunale ha provveduto alla recinzione e cura della tomba del grande scrittore catanese, dando anche ufficialità alla manifestazione. Questo gesto ha coinvolto negli anni prima le scuole intitolate al Verga e dal 2014 anche tutte le scuole della città e provincia, rinnovando ogni anno il gesto di portare un fiore sulla tomba nel giorno anniversario della morte e poi visitando Casa Verga, il museo delle sculture in pietra lavica di Nino Valenziano Sant’Angelo, i luoghi verghiani, Acitrezza, ed alcune scolaresche anche Vizzini. redazione@aetnanet.org
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Vi racconto ...: Padre La Placa, fondatore del Centro per Superdotati di Petralia Soprana. Sulle orme di Don Bosco e di Don Milani |
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Padre
Calogero La Placa, fondatore del centro studi
per Superdotati d Petralia Soprana, il comune più alto delle Madonie,
il 23
gennaio, alla vigilia della III Giornata Internazionale
dell’Educazione, ha
cessato la sua missione di Educatore, Padre Maestro dei giovani.
Padre La Placa,
nato il 18 giugno nel 1924 a Petralia Soprana, dopo gli studi in
seminario a
Cefalù, ordinato sacerdote il 27 marzo del 1948, ritorna a 24 anni come
vice
parroco nel suo paese natale e giovane e zelante sacerdote cominciò
l’opera
educativa per la realizzazione del suo progetto e del suo sogno:
“valorizzare i
talenti”.
“Il
Signore”. Egli diceva spesso, “ha
dotato l’uomo di talenti ed è compito di ciascuno scoprire i propri
talenti,
sviluppare le potenzialità attraverso l’esercizio e la pratica di
ricerca, di
studio e di approfondimento e, quindi, tramutarle in competenze da
renderle
spendibili nella professione.
Girando
tra le campagne e le fattorie delle Madonie Don
Calogero cominciò a scoprire, come perle nascoste, delle belle
intelligenze e
quei ragazzi, se non opportunamente coltivati, sarebbero rimasti a
lavorare nei
campi.
Novello
Don Bosco aprì a Petralia, in località “Cerasella”
tra il 1967 e il 1975, un Centro studi per ragazzi “superdotati” che
egli
riusciva a scoprire dallo sguardo e dalla vivacità intellettiva,
guardando
tutti e “osservando ciascuno”, divenendo, quindi, maestro, educatore,
consigliere e amico e poi anche Arciprete Parroco della Chiesa Madre
dei Santi
Pietro e Paolo, e guida spirituale dell’intera comunità di Petralia
Soprana.
Giuseppe
Adernò
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25_01_01
Seppur
lentamente e con tutte le criticità non
risolte in alcune aree regionali o territoriali, la didattica in
presenza è
un obiettivo conseguito in quasi tutte le regioni italiane seppur con
tutte le
limitazioni connesse all’evoluzione dell’emergenza pandemica che sembra
allentare molto lentamente.
L’esperienza
di questi mesi ci induce a riconsiderare
la necessità di potenziare le azioni di prevenzione di sistema e
protezione
individuale che sicuramente hanno avuto effetti mitigatori nel
controllo della
diffusione del virus in territorio scolastico per le scuole del primo
ciclo nel
corso del primo quadrimestre.
Nel
rapporto n.
63 dell’ISS si legge che “Per un ritorno
a scuola in presenza, dopo le misure restrittive adottate in seguito
alla
seconda ondata dell’epidemia di COVID-19, è necessario bilanciare le
esigenze
della didattica con quelle della sicurezza. Le scuole devono far parte
di un
sistema efficace e tempestivo di test, tracciamento dei contatti,
isolamento e
supporto con misure di minimizzazione del rischio di trasmissione del
virus,
compresi i dispositivi di protezione individuale e un’adeguata
ventilazione dei
locali.”
Per
ANCoDiS
Prof. Rosolino
Cicero
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 EDUSCOPIO anche
quest’anno ha pubblicato l’atlante delle scuole superiori, di cui ci si
puo’ fidare, perchè vanno bene e fanno tutto quello che bisogna fare
per primeggiare sulle altre. Sono informazioni, ammesso che abbiano
solide fondamenta, utili solo a quelli e a quanti hanno il tempo per
leggerle, ma che contribuiscono a iniettare il veleno della concorrenza
tra le scuole, non certamente per avere migliori servizi.
Questa specie di mercato scolastico è uno dei frutti avariati
dell’autonomia scolastica. La formazione delle nuove generazioni non è
un compito che si puo’ far meglio mettendo le scuole una contro
l’altra; è un compito difficile, complicato che puo’ dare risultati
soddisfacenti solo se le scuole collaborano, se scambiano tra di loro
esperienze e competenze, aperte l’una all’altra e non in guerra per
l’accaparramento di risorse e per vanitose ricerche di visibilità, di
cui fa le spese la coerenza del processo educativo e del curriculum.
Il principio che ogni scuola debba essere una comunità educativa viene
messo in discussione da queste pratiche concorrenziali. D’altra parte
vorrei chiedere a quanti producono graduatorie tra le scuole e se ne
godono se al punteggio contribuisca la capacità di dare risposte
efficaci agli alunni portatori di disabilità o quella di riuscire a
migliorare il rendimento degli alunni difficili o quella di accogliere
nel proprio seno e integrare alunni figli di immigrati. Vorrei chiedere
se sono buone le scuole che lavorano con alunni che non avrebbero
bisogno di insegnanti o quelle in cui ai ragazzi bisogna dare tutto, a
cominciare dai libri di testo.
Raimondo Giunta
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Vi racconto ...: Domenica 24 gennaio Giornata internazionale dell’Educazione |
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Il
24 gennaio si celebra la Giornata
internazionale dell'educazione:
una giornata proclamata nel 2019 dall'Assemblea generale delle Nazioni
unite
per riconoscere all'educazione la sua centralità per il benessere umano
e lo
sviluppo sostenibile.
Il diritto all'educazione è sancito
dall'articolo 26 della Dichiarazione
universale dei
diritti umani, che
sancisce il diritto a un'istruzione elementare gratuita e
obbligatoria,
come si legge nella Costituzione Italiana.
La Convenzione
sui Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza,
adottata nel 1989, si spinge oltre e stabilisce che i Paesi
dovrebbero rendere l'istruzione superiore accessibile a tutti ed ecco
la
necessità di mobilitare volontà e risorse politiche per affrontare il
problema
della mancanza di accesso all'istruzione a livello globale.
La Giornata
internazionale è un’occasione importante
per sottolineare il ruolo chiave dell’educazione nel dare alle persone
le
capacità, i valori e le conoscenze per costruire il loro futuro.
L’educazione è
anche alla base della crescita economica, la coesione sociale e
promuove i nostri
valori europei come la democrazia, l’uguaglianza. L’educazione
è un
diritto umano per tutti e l’istruzione obbligatoria dovrebbe
essere gratuita
ovunque, dare beneficio a ciascun individuo e rafforzare il rispetto
dei
diritti umani e delle libertà fondamentali.
Già lo scorso
anno ancor prima della diffusione del Coronavirus veniva registrato che
262 milioni
di bambini e giovani non
vanno a scuola, 617
milioni di bambini e adolescenti non sanno leggere.
Giuseppe Adernò
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Voce alla Scuola: Parlamento della legalità multietnico all'Istituto “F. FERRARA” di Palermo |
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Gli
studenti e le
studentesse dell'Istituto Superiore "Francesco Ferrara " di Palermo,
con la guida del professore di religione Nicolò
Mannino, hanno attivato il Parlamento della Legalità internazionale
e
Multietnico.
L’Istituto
accoglie,
infatti, studenti di diverse nazionalità che, di là dal colore della
pelle e dell’essere
musulmani, buddisti, protestanti, frequentano con interesse e attivo
coinvolgimento le lezioni di Religione cattolica e sentono forte il
senso della
“fratellanza universale”, si aiutano a vicenda e si sentono tutti parte
attiva
della Comunità scolastica.
Anche in tempo di pandemia Il virus non è
riuscito a spegnere il loro entusiasmo e “a distanza”, con collegamenti
on line
hanno mantenuto vivo il gruppo studentesco, hanno eletto il presidente
e i
collaboratori, continuando nel desiderio di crescere insieme,
incontrando e
condividendo le problematiche sociali e le diversità culturali dei
coetanei.
Sono
giovani studenti
che professano tanti "credo " e arrivano da diverse parti del mondo,
ciò non impedisce loro di condividere un cammino culturale ricco di
riflessioni
a favore di quei valori che volano alto: la dignità della persona
umana, la
libertà, il rispetto, la legalità, l’onore.
Giuseppe
Adernò
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Osservando
le scuole oggi, in tempo di Covid, forse l’unico elemento positivo è
vedere le
scuole pulite, o meglio più pulite di prima, disinfettate, igienizzate,
in
azione protettiva dai contagi del virus Covid-19.
Grande merito si deve attribuire ai
collaboratori scolastici, componenti attivi della Comunità scolastica,
dei
quali si parla poco, ma sono essenziali e preziosi per il regolare e
buon
funzionamento della scuola.
L’incremento
del numero dei Collaboratori sollecitato dall’emergenza pandemica ha
apportato
nella scuola forze nuove e giovani desiderosi di lavorare e fare ben il
proprio
dovere, sentendosi parte attiva della Comunità scolastica, quasi veri
“azionisti” nell’impresa cooperativa della scuola, che cresce in
relazione alla
sempre migliore qualità ed efficienza dei servizi.
L’assunzione
nei ruoli di nuovi collaboratori provenienti dalle aziende che avevano
prima i
contratti di pulizia delle scuole ha facilitato il compito di un più
attento
servizio di pulizia reso urgente delle norme di prevenzione del
Covid-19. La
loro presenza e la loro qualificazione professionale ha positivamente
contagiato il personale in servizio e i nuovi assunti a seguito
dell’ampliamento dell’organico dei Collaboratori e si auspica che non
resti
collegato alla crisi pandemica, ma che il personale assunto resti in
servizio
nella scuola anche dopo la fase emergenziale della crisi sanitaria.
Giuseppe
Adernò
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Le
nuove restrizioni a causa della diffusione del virus per la Sicilia,
dichiarata
fino al 31 gennaio in “zona Rossa”, hanno riservato un segno di
attenzione
verso il servizio scolastico, consentendo ai bambini della scuola
primaria e
della prima classe delle medie di frequentare in presenza.
L’Ancodis,
- Associazione che sostiene il riconoscimento giuridico e
contrattuale dei Collaboratori dei DS e delle Figure di sistema che
lavorano nelle
autonome Istituzioni scolastiche
-. ritiene incomprensibile chiede la
revisione dell’articolo 5 dell’Ordinanza Regionale n. 10 del 16/1/2021
ritenendola
rispettosa del DPCM, ma non coerente con la precedente ordinanza di
didattica a
distanza per tutti gli alunni del primo ciclo fino al 31 gennaio,
perché si determina
un significativo spostamento di genitori che accompagnano i figli a
scuola e
risulta complessa l’organizzazione degli orari scolastici.
Nel
dare priorità ai bisogni degli alunni,
la risposta di buon senso mette in luce le difficoltà oggettive della
didattica
a distanza per i bambini piccoli per i quali è indispensabile la
presenza e la
guida dei genitori e la necessità di non spezzare il legame di
continuità che a
fatica è stato creato con gli alunni in classe.
Giuseppe
Adernò
Ecco
il COMUNICATO STAMPA A.N.Co.Di.S.
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“Visitando la scuola, in occasione
dell’Open day, mi ha colpito la scritta sulle porte delle aule: classe
IA, classe
IIA, classe IIA in esubero, classe IIIA.
Mi
sentivo fortunato poter visitare i
locali della scuola media che mio figlio frequenterà il prossimo anno,
mentre
in altre scuole l’Open day si fa on line e dopo qualche minuto il
collegamento s’interrompe
per dare spazio ad altri.
L’iscrizione
si fa on line e quindi non
c’è alcun contatto neanche con la Segreteria.
A mio parere il termine II A in
esubero sa di eccedente, di superfluo, di discriminante, e
per usare un termine moderno e sociale “di scarto”.
Mi è
stato spiegato che in quell’aula
ci sono i ragazzi della seconda A che è stata sdoppiata nel rispetto
delle
norme Covid, considerato il numero degli studenti e gli spazi dell’aula.
Il
termine appare poco felice e la
scuola, che vuole essere “inclusiva”, non può utilizzare un’espressione
che ha
tutte le caratteristiche della discriminazione.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: “Padre” e “Madre” parole cancellate. '' Sulla carta d'identità degli under 14 torna ''genitore 1'' e ''genitore 2'' |
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Nonostante
la crisi di governo, la pandemia, la
mancanza di
lavoro, la crisi economica e sanitaria,
le scuole chiuse e la didattica a distanza, nonostante l’aumento del
numero
delle famiglie in difficoltà, la Ministra degli Interni Luciana
Lamorgese pone
come priorità quella di: cancellare nella
Carta d’identità, nei documenti e moduli scolastici degli under 14 la
dicitura
di “padre” e “madre” per ri-sostituirli con “genitore 1” e
“genitore
2”.
In
un momento difficilissimo per il Paese, il Ministro
degli interni, ha ri-presentato un progetto
ideologico atto a cancellare il concetto di maternità e paternità per
sostituirlo con una sequenza numerica.
Questo intervento viene considerato
come un ennesimo attacco alla famiglia e il tentativo con cui si
vorrebbe
negare il diritto di ogni bambino ad avere un padre ed una madre!
Giustificando
questo intervento con l’espressione “ce lo chiede l'Europa!”
la Ministra
Lamorgese, dimostra di voler seguire l'ideologia gender e la volontà di
negare
la differenza tra uomo e donna, distruggendo il modello di famiglia
naturale
tutelato dalla Costituzione.
Giuseppe Adernò
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Scientifiche: “Liquido / solido” webinar sulla lettura ai tempi dell’infosfera |
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Nell’ambito
delle attività
del Polo di biblioteche scolastiche che ha come capofila la Scuola
Secondaria
di primo grado Dante Alighieri di Catania diretta dalla DS Rita
Donatella
Alloro, si è svolto il 13 Gennaio 2021, dalle ore 16.00 presso una sala
riunioni virtuale della Gsuite della scuola, un webinar per docenti
sulla
lettura e sui libri ai tempi dell’infosfera, cioè della nostra società
così
fortemente connaturata da relazioni e connessioni virtuali e
tecnologiche che
sembrano aver trasportato la narrazione su altre dimensioni meno solide
(cartacee) e più liquide (digitali).
Ma
come hanno illustrato
sapientemente le due relatrici Francesca Mignemi e Anna Di Paola,
appassionate
professioniste del settore, già libraie ed ora studiose di libri e
letteratura,
le cose non stanno proprio così. In un intrigante percorso che ha
tenuto
attaccati al video docenti di tutte le aree di insegnamento (anche se
con una
certa prevalenza di Lettere), hanno dimostrato che partendo da queste
attuali
realtà virtuali che sembrano monopolizzare le attenzioni e gli
interessi di un
pubblico eterogeneo e variegato si possono “ricondurre a casa” i
lettori
giocando sull’impianto narrativo che soggiace ad ogni forma di
espressione e su
parole chiave che sono appunto “le chiavi” per mettere in relazione
mondi che
apparentemente sembrano inconciliabili e lontani anni luce.
Così
hanno reso evidente
come, evitando anacronistiche crociate, attraverso la sperimentazione e
la
pratica di transmedialità e crossmedialità, ascoltando e studiando si
possono
ritrovare quegli elementi emotivi, empatici che fanno scattare la
complicità
tra io lettore e libro.
Sì,
proprio il libro
perché “solido” o “liquido” comunque leggere libri ci rende unici,
liberi,
appagati e affrancati specialmente in questi tempi tristi. L’istinto
narrativo
che dunque esiste in ogni essere umano merita di essere curato e
sostenuto.
Una
vasta e aggiornata
bibliografia è stata fornita ai docenti con specifiche indicazioni per
una
fruizione integrata in contesti scolastici applicabile sia in presenza
che a
distanza come per adesso accade. Un grazie accorato da parte di tutti i
docenti
intervenuti alle due esperte relatrici.
Prof.
Lorenzo Bordonaro
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Cultura e spettacolo: AUTONOMIA E QUALITA’. CONVEGNO MARATONA PROMOSSO DA AICQ (Associazione Italiana Cultura e Qualità) |
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La XII edizione
del Convegno Nazionale del Settore Education di AICQ sul tema “Autonomia
del
Servizio Scolastico e Qualità Sostenibile - Potenzialità
dell’Autonomia
Scolastica in era Covid” ha avuto luogo il 12 gennaio dalle ore 14,
alle
ore 20,30
Oltre
duecento partecipanti hanno seguito l’intensa
carrellata d’interventi l’autonomia scolastica è stata esaminata e
riletta alla
luce della pandemia che ha messo a fuoco una cultura di scuola non
ancora adeguata
ai principi della qualità.
Dopo
i sei interventi dei saluti istituzionali da
parte dell’Assessore Regionale all’Istruzione, Roberto
Lagalla; del Direttore dell’USR, Stefano Suraniti;
dei presidenti dell’Associazione Cultura e
Qualità: Giovanni Mattana
(nazionale), Pietro Vitiello
(regionale); Catterina Pasqualin
(AICQ Education), coordinati dal referente AICQ Sicilia, Carmelo
Diana, sono intervenuti 10 relatori, moderati dal Prof. Salvatore
La Rosa, direttore della
rivista “Le nuove frontiere della scuola” e presidente regionale AIDU.
La lectio
magistralis del prof. avv. Alessandro
Pajno ha percorso il cammino
storico dell’autonomia scolastica che scaturisce dagli artt, 32 e 34
della
Costituzione, avviata con la Legge 537 del 1993 e definita con l’art.
21 della
Legge 59 del 1997 e dal successivo Regolamento del DPR 275 del 1999
Giuseppe Adernò
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Voce alla Scuola: Pandemia educativa 34 mila gli assenti da scuola. Con questo titolo il quotidiano “Avvenire” ha presentato il rapporto di Save the Children, descrivendo lo stato di stanchezza, sfiducia, paura del futuro tra gli adolescenti. |
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Dopo la
pausa delle vacanze natalizie tradizionalmente
si rientrava a regime nel ritmo dello studio, delle interrogazioni di
fine
quadrimestre e poi…. Le schede di valutazione.
La
ripresa quest’anno è stata rallentata e
diversificata nel territorio nazionale e questo stato di confusione ha
fortemente inciso sullo stato d’animo degli studenti, i quali hanno
attivato
anche manifestazioni di “sciopero bianco” chiedendo le lezioni in
presenza.
“Vedere
gli studenti in piazza a chiedere:
garanzia del diritto all’istruzione; autonomia ai presidi e alle scuole
mi pare
il riscatto della Libertà educativa”, ha scritto Suor Anna Monia
Alfieri.
Oltre
alla pandemia sanitaria, l’Italia deve
affrontare la pandemia educativa, che pone una pesante ipoteca sul
successo di
una generazione e sullo sviluppo del Paese. Due anni senza scuola
regolare, fa
registrare un rallentamento nello sviluppo culturale di cinque anni e,
purtroppo il tempo perduto non si potrà recuperare, nonostante tutto
l’impegno
e le innovazioni didattiche e tecnologiche. Il 46%,
degli studenti intervistati parla di un "anno sprecato"
e la
costrizione di vivere incontri solo virtuali ha
fatto riscoprire a molti il valore della relazione "dal vivo".
Giuseppe
Adernò
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Voce alla Scuola: SCIOPERO BIANCO ALLA PARINI “ I nostri figli non seguiranno alcuna lezione a distanza; svolgeranno i compiti assegnati dalle maestre, ma non si collegheranno da remoto” |
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12_01_01
LETTERA
APERTA DEI GENITORI DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE 2a A DELL’
Istituto “G. PARINI” CATANIA : niente
didattica a distanza.
Alla
dirigente scolastica
Noi
genitori degli alunni della classe 2°
A, preso atto dalla decisione di istituire la didattica a distanza per
la
settimana intercorrente tra i giorni 11/ 1 e 15/1 pp.vv. e dopo esserci
riuniti, abbiamo deciso di rivogerLe il nostro pensiero comune.-
I
recenti provvedimenti adottati dai
nostri amministratori locali penalizzano oltremodo i nostri figli
costretti -
nuovamente – a restare chiusi in casa.-
Ci
permetta di dire, senza timore di
essere smentiti, che le motivazioni frettolosamente sbandierate a
giustificazione dell’improvvisa chiusura della scuola primaria appaiono
ai più
pretestuose e del tutto contrarie allo spirito di protezione delle
nuove
generazioni, ancora una volta calpestate.
E’
opportuno premettere che nessuno, tra
noi, sottovaluta l’attuale situazione emergenziale e siamo ben
consapevoli
della pressione che subiscono le strutture ospedaliere chiamate a
fronteggiare
il copioso aumento dei ricoveri.
Tuttavia,
non è in alcun modo
condivisibile la scelta di posticipare il rientro a scuola individuando
tra i
giovani alunni la categoria sulla quale far ricadere il peso di
condotte di una
minoranza ristretta di incoscienti e che per i loro comportamenti si
decida di
recludere i nostri figli a casa, negando loro il diritto alla
formazione.
Sembrerebbe
mancare qualsivoglia criterio
in ciò che viene deciso per le scuole.
A
nome dei genitori : Avv. Todaro
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News: APPELLO PER LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE |
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Da marzo 2020 da quando è stata dichiarata
la cosiddetta pandemia gli studenti italiani, più di ogni altro loro
coetaneo
europeo, praticamente salvo pochi giorni di ordinarie lezioni, non
hanno più
frequentato in presenza le lezioni; la sola alternativa della didattica
a
distanza, nonostante il più che ordinario impegno profuso dagli
insegnanti, non
rappresenta che una brutta copia di ciò che dovrebbe essere un serio
corso di
studi.
La
scuola italiana già abbandonata sia nelle strutture sia nei programmi
che
privilegiano un presente sganciato da una indispensabile conoscenza del
passato
e proiettato acriticamente verso un futuro incerto, sta subendo il
colpo
mortale non per il virus ma per la cattiva gestione di questa
emergenza.
Diffondendo
paura con la complicità dei
mezzi di informazione, il governo peggiore del mondo, che ha realizzato
il
record mondiale di morti e la peggiore decrescita del pil, ha
introdotto una
serie di norme e divieti in alcuni casi assurdi se non ridicoli come
per
esempio i banchi a rotelle, inoltre molti presidi dal canto loro non
hanno
fatto altro che essere “più realisti del re” aggiungendo altre
restrizioni
piuttosto che cercare soluzioni alternative che esistono.
redazione@aetnanet.org
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La normativa ha individuato, per la scuola primaria,
un impianto valutativo che supera il voto numerico su base decimale
nella
valutazione periodica e finale e consente di rappresentare, in
trasparenza, gli
articolati processi cognitivi e meta-cognitivi, emotivi e sociali
attraverso i
quali si evidenziano i risultati degli apprendimenti.
La
motivazione principale di tale innovazione trova le
sue radici nel cuore dell’azione didattica che è orientata non solo
all’acquisizione
di nozioni, ma ancor più allo sviluppo di apprendimenti e quindi di
specifiche competenze,
espressione della modificazione dei comportamenti, del modo di pensare,
di
sentire e di agire dello studente.
Le competenze
non sono elementi misurabili con il metro del voto, né utilizzando la
scala
numerica decimale, né tanto meno sono codificabili con termini
descrittivi
preconfezionati dei “livelli di apprendimento”.
Unica
formula della valutazione delle competenze è di
tipo descrittivo, che prevede una dettagliata elencazione dei traguardi
conseguiti in stretta connessione con il percorso didattico realizzato.
Tale
descrizione va espressa sotto forma di parole che fotografano nel
dettaglio gli
effettivi obiettivi raggiunti e le competenze acquisite.
Giuseppe Adernò
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Voce alla Scuola: UNA MAESTRA INDIGNATA. La scuola è un ambiente educativo e di apprendimento. I nostri alunni nutriti con amore, condivisione, collaborazione, curiosità, affettività in una didattica che coniuga cervello ed emozioni |
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10_01_01
Considero
una vergogna nazionale chiudere nuovamente i giovani a casa,
rinfacciando a
tutti la festa organizzata da una superficiale di qua o un deficiente
di là.
È vero da Nord a Sud un gruppetto d’incoscienti
c’è stato, anche percentualmente era prevedibile, ma da qui a recludere
tutti
in casa, negando il diritto alla formazione, lo trovo un abuso. La cosa
più
grave è che sono stati proprio i giovani di Catania e provincia a
organizzare
una petizione affinché non si tornasse in presenza… “per la
tutela della salute propria e dei propri cari.”
L’80% di essi ritiene non sia sicuro ritornare
a scuola… piuttosto che scendere in piazza per pretendere mezzi di
trasporto
dedicati, tamponi settimanali o quindicinali, garanzia di tracciamento.
È
evidente lo stato di ottundimento: in solo 8 mesi d’isolamento, i
giovani si
sono abituati e quasi rassegnati alle norme dei DPCM.
Analizziamo
insieme il termine rassegnarsi: disposizione
ad accogliere senza reagire fatti che
appaiono inevitabili: soffrire con santa, eroica rassegnazione],
ma
non con rassegnamento e sottomissione.
longanimità, pazienza, che molti oggi confondono con il più nobile
sostantivo resilienza che
implica, invece, la non alienazione della propria identità.
Ins.
Paola Liuzzo
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Voce alla Scuola: CAOS SCUOLA. LO SCOTTO PIÙ DEVASTANTE PER I RAGAZZI, LE FAMIGLIE ED IL PAESE. Quale futuro per gli studenti Covid-19? |
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08_01_04
"I genitori italiani sono gravemente preoccupati
per le scelte politiche sulla scuola che il Governo sta attuando in
risposta
alla crisi pandemica", queste parole di Carlo Stacchiola, Presidente di
Articolo 26, Associazione nazionale membro del FoNAGS, il Forum
Nazionale dei
Genitori nella Scuola presso il MIUR, trovano consenso diffuso tra
genitori,
docenti, e studenti.
L’incertezza
della data di ripresa delle lezioni al termine delle vacanze natalizie,
la
variegata modulazione di orari e di tipologia didattica “ distanza” o
“in
presenza” sono il segno della pesante confusione che caratterizza
ancora una
vola il nuovo anno appena iniziato.
“Spettacolo indecoroso, sulla pelle degli
alunni, delle famiglie, dei dirigenti e docenti, dell’intera società,
che,
temiamo, sarà destinato a proseguire”, afferma l’ex ispettore,
Roberto
Leoni, presidente della Fondazione “Sorella Natura”.
I ragazzi, le
nuove generazioni stanno pagando il prezzo
più elevato
in termini di disagio psicologico, rischio d’insuccesso
e abbandono scolastico.
Giuseppe
Adernò
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Voce alla Scuola: Festa del Tricolore. Lezione di Educazione Civica con 55 ragazzi sindaci |
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Il 7 gennaio, primo girono di scuola dopo le vacanze
natalizie, si celebra il 224° anniversario della Giornata nazionale
della
Bandiera, il simbolo della Patria, di onore di unità nazionale.
Era
il 1797 quando da Reggio nell’Emilia
ha avuto inizio il percorso durante il quale il Tricolore si è radicato
lungo
tutta l’Italia come simbolo dello Stato unitario e poi della
Repubblica,
affermando i valori di libertà e democrazia che hanno ispirato tante
generazioni d’italiani».
Durante
il lockdown abbiamo provato una grande
emozione nel vedere tanti tricolori esposti alle finestre, sulle
terrazze e
sulle case lungo tutta la Penisola. Lo scorso 2 giugno la pattuglia
acrobatica nazionale
delle “Frecce tricolore” hanno “visitato”
diverse città capoluoghi di
regioni e la ricorrenza del 7 gennaio ha impegnato 55 ragazzi sindaci e
consiglieri
del CCR di: Catania, Motta S. Anastasia, Piano Tavola, Camporotondo,
San Pietro
Clarenza, Tremestieri, S Agata Li Battiati, Caltagirone e poi ancora il
CCR di
Zevio e Palù in provincia di Verona.
In
video conferenza hanno seguito con vivo interesse la
lezione di Educazione Civica sulla storia del Tricolore tenuta dal
coordinatore
dei CCR, preside Giuseppe Adernò,
nominato dall’UCIIM ambasciatore dell’Educazione Civica.
redazione@aetnanet.org
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Molti se lo chiedono, e non si
hanno informazioni.
Gli altri anni già prima di
Natale il programma era pronto e le attività di preparazione
impegnavano le
giornate del mese di gennaio, in preparazione al grande evento della
festa
solenne
Nella vicina Acireale il
comunicato stampa relativo alla solenne festa di San Sebastiano recita:
“La festa di
quest'anno si svolgerà totalmente all'interno della
Basilica, ma non per questo sarà meno intensa - - Ci sarà la
possibilità di
partecipare alle celebrazioni Eucaristiche, anche se si dovrà prenotare
la
partecipazione, pregare un istante dinanzi alla venerata immagine di
San
Sebastiano e accostarci al sacramento della Penitenza. Saremo tutti
chiamati
però a seguire con attenzione scrupolosa le regole e le normative per
il
contenimento dell'epidemia da Covid-19, per cui vi raccomandiamo di
prendere
visione delle prescrizioni riportate nel programma dei festeggiamenti e
di
attuarle con senso di responsabilità e di rispetto verso se stessi e
verso gli
altri”.
Anche per Catania si
potrebbe utilizzare la medesima modalità,
esponendo il Busto reliquario dal 3 al 7
gennaio e consentire ai fedeli di
esprimere con la preghiera personale la
devozione alla Santa Patrona.
L’incontro con Sant’Agata non può mancare per i
catanesi e
tale opportunità prettamente religiosa
non potrà essere negata ai fedeli, pur rispettando le norme di
prevenzione dei
contagi.
Incontrando un amico,
mi ha detto che ha sognato il Comm. Luigi Maina che si preparava alla
festa di
S Agata che per lui era la vita ed
entrando in Cattedrale sembrava di rivederlo nella sua sedia in devota preghiera.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: ''PER NON DIMENTICARE GIUSEPPE DI MATTEO ''. Un’ora di lezione di Educazione Civica per ricordare, riflettere e capire. |
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Sono trascorsi 25 anni della tragica morte del piccolo
Giuseppe Di Matteo, sciolto nell’acido dai suoi carnefici, dopo 779
giorni di prigionia.
L’omicidio
spietato è stato compiuto per punire il padre del piccolo Giuseppe, che
era
diventato collaboratore di giustizia.
Il
Parlamento internazionale della legalità di Palermo
e il suo presidente Nicolò Mannino hanno da sempre sensibilizzato gli
studenti
nel ricordo della tragedia, recandosi al "Giardino della Memoria " per
posare un fiore su quel pozzo e sulla brandina arrugginita del casolare
abbandonato dove il piccolo è stato tenuto prigioniero, è stato posto
un angelo
di porcellana, donati dagli studenti del Liceo di Bronte che
raffigura un bambino con un giglio in mano.
La
manifestazione: “Un fiore per Giuseppe”, avrà luogo
lunedì 11 gennaio alle ore 10,30
e darà conforto alla mamma del piccolo, Franca Castellese, e a tutti i
genitori
delle vittime innocenti dalla criminalità mafiosa.
Quest’anno
è stata proposta una significativa iniziativa
che coinvolge tutte le scuole nel dedicare un’ora
di lezione alla memoria del piccolo Giuseppe.
Giuseppe Adernò
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Costume e società: 54° Giornata mondiale della pace - 1° gennaio 2021. La cultura della cura come percorso di pace. Un nuovo CPS per il cammino del 2021 |
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Il messaggio di Papa Francesco in occasione della 54° giornata mondiale della pace risuona come monito per tutti i popoli, per il Governanti, e per il semplice cittadino, che come persona contribuisce alla costruzione della comunità civile. Il 2020 è stato segnato dalla grande crisi sanitaria della pandemia Covid-19, che ha prodotto una pesante crisi economica, lavorativa e provocando pesanti sofferenze e disagi. Guardando al futuro e iniziando il nuovo anno l’esortazione del “prendersi cura” del fratello che soffre, del bimbo che cresce, dello studente e del giovane che ha bisogno di una guida, e poi ancora il sentirsi “custodi del creato”, di un dono prezioso che Dio ha affidato all’uomo per renderlo fruttuoso e non per danneggiarlo o usarlo in maniera inopportuna. Il “prendersi cura” è un gesto di maternità, di tenerezza che nell’iconografia del Natale appare evidente e Papa Francesco l’ha evidenziato facendo notare come Maria tiene in braccio il suo bambino prendendolo dalla culla. Giuseppe Adernò
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Per salutare il 2020, un anno da dimenticare, pieno di preoccupazioni, smarrimenti e tristezza, un anno che ci ha messo tutti sullo stesso piano e che ha fatto scendere piogge di lacrime, non potevamo fare altro che recitare la preghiera che Papa Francesco ha scritto per il bene dell’umanità, in questo momento afflitta dalla Pandemia. È questa l’iniziativa promossa dal Comune di Maletto, rivolta a tutti i #Sindaci e ai Baby Sindaci della Sicilia, uniti insieme nella preghiera per le proprie comunità, la sera del 31 dicembre alle ore 18:00. Un modo per essere uniti, seppur distanti, con un pensiero rivolto a coloro che hanno perso una persona cara o che lottano in prima persona per fronteggiare l'emergenza sanitaria come gli operatori sanitari, le forze dell'ordine e tutti i lavoratori dei servizi essenziali, e con la speranza che tutte le famiglie del mondo possano superare questo brutto momento guardando al futuro con coraggio e ottimismo. Delle nove provincie siciliane oltre 100 Comuni hanno aderito all’iniziativa, coinvolgendo Sindaci e Assessori dalle sale dei Consigli Comunali e, dalle loro case, in video collegamento il baby Sindaco, il vice sindaco, e il presidente del Consiglio Comunale dei Ragazzi. I social hanno diffuso la notizia condivisa con tanti “mi piace”. Della provincia di CATANIA hanno aderito i comuni di: Maletto, Bronte, Maniace, Randazzo, Linguaglossa, Biancavilla, Paternò, Ragalna, Belpasso, San Pietro Clarenza, Camporotondo, Tremestieri, Trecastagni, Sant'Agata Li Battiati, Nicolosi, Fiumefreddo, Mascali, Giarre, Mazzarrone, San Michele di Ganzeria, Caltagirone, Grammichele, Zafferana, Gravina di Catania, Caltagirone, Pedara, Licodia Eubea, Motta Sant'Anastasia. redazione@aetnanet.org
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 È l'eterna
lotta tra il passato e il futuro. Tra ieri e domani. Tra il prima e il
dopo. La memoria di ciò che era, e la speranza di ciò che sarà. Il
ricordo, la nostalgia, la rimembranza, anche dolorosa, faticosa,
difficile da decifrare del passato; e il desiderio, la speranza, la
fiducia, il coraggio del futuro, del nuovo giorno, del nuovo anno. Il
vecchio e il nuovo anno che si incontrano, ogni anno, proprio a
mezzanotte. Si danno appuntamento il 31 dicembre. Per dirsi addio, con
tenerezza, con indulgenza. Il vecchio anno muore e il nuovo anno nasce.
Che coincidenza! Che destino! E nel mezzo scorre la vita, sempre nuova
e sempre uguale. Si, la vita degli umani.
Che meraviglia! Buona vita a
tutti!
Angelo Battiato
Lu
trenu
Nta la stazioni di lu nostru munnu,
la notti tra dicembri e jnnaru,
s'ancontrunu, ma sulu ppi ‘n secunnu,
du treni, unu scuru, l'autru chiaru.
Unu si nni va lentu, pari stancu,
nun avi luci, è tuttu impolveratu.
L'autru arriva in fretta, è beddu, iancu,
di fili argentu e oru è cummigghiatu.
Supra a banchina c'è tanta cunfusioni,
carusi, picciriddi, genti ranni,
arrivunu di tutti li nazioni,
ccu tamburi, stindardi, interi banni.
“Evviva, finalmente, benvenutu!"
ci gridunu tra applausi e mortaretti.
Veni, ca tantu l'autru si nna gghiutu,
ccu li so tanti peni e i so dispetti.
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 Il tempo è una ruota
perfetta, diretta, navigata. Costruita da mani esperte e giudiziose.
Generata in un luogo lontanissimo, che nessuno ha mai veduto. Non ha un
inizio e una fine. Non ha amici, né nemici. Non conosce padrone, non
accetta consigli, non chiede aiuto, non prende ordini. Tira dritto per
la sua strada, senza guardare in faccia a nessuno. Senza lesinare
nulla, senza risparmiare un sol centesimo, senza centellinare un
millimetro. Conosce tutti i segreti, tutti i misteri, tutti i
nascondigli. Misura il vettore, la direzione e l’intensità. Sa dove va
e cosa vuole. Sa cosa lascia e a cosa mira. Prende tutto ciò che vuole,
lascia tutto ciò che non serve. C’è nel primo vagito e c’è nell’ultimo
respiro. Ha visto il Big Bang e vedrà la fine di tutto. Ha osservato
tutte le notti e tutti i giorni del mondo. Ha scrutato le stagioni e i
dolori dell’uomo. Carpisce l’ineffabile, l’indicibile,
l’incommensurabile. E’ l’Alfa e l’Omega. L’inizio e la fine. Il
principio e la meta. La partenza e il traguardo. E’ infinito. E’ tutto.
Angelo Battiato
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Vi racconto ...: Il vocabolario del 2020 - Parole nuove sulla scia del Covid |
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Sfogliando
le pagine del vocabolario, che raccoglie le parole vecchie e nuove,
ritroviamo come
il 2020 l’ha arricchito di termini finora poco comuni, di sigle e
d’innovazioni
sociali e culturali che rimangono nella memoria.
Coma
ha riportato Tuttoscuola nell’ABC ritroviamo la ministra Azzolina, i
Banchi, e
il Coronavirus.
L’intero
anno 2020 è stato segnato dalla pandemia Covid-19, esplosa prima in
Cina e
diffusa in Italia nel primo focolaio di Vo’ Euganeo, e quindi in tutti
i
continenti ed ha comportato profonde innovazioni sociali di
comportamento per
il distanziamento fisico (che alcuni chiamano ancora sociale) e quindi
la
necessità dei banchi monoposto, banchi a rotelle, Didattica a distanza
con le
sigle DAD, DID, DDI, i Docenti “fragili” e i supplenti “Docenti Covid”.
Il termine “da remoto” è entrato
nel linguaggio della scuola, delle pubbliche
amministrazioni, delle aziende, dove si lavora in Smart
working.
Per
la valutazione di fine anno sono stati attivati i PIA (piano
d’integrazione
degli apprendimenti) e per gli studenti con “debiti formativi” il
consiglio di
classe ha predisposto il PAI (piano degli apprendimenti
individualizzati.
Anche
gli esami sono stati svolti “a distanza”, come pure le lezioni
universitarie e
gli esami dei concorsi, compresa una speciale seconda prova scritta per
il TFA
sostegno, divenuta “prova pratica ma a distanza”.
E’
stata la stagione della "scuola diffusa", che si è svolta non nelle 45
mila sedi scolastiche ma nei 5 o 6 milioni di case dove vivono gli
studenti, recuperando
in parte le ore di lezione perse in presenza.
Giuseppe
Adernò
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Voce alla Scuola: ConvittOrienta 9-13-23 gennaio 2021. Prenota il tuo webinar al Convitto Cutelli per la Scuola Primaria, Secondaria di Primo Grado, Liceo Classico Europeo sul sito istituzionale http://convittocutellict.gov.it/ |
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Quest’anno l’orientamento
sarà tutto in modalità on line, dal momento che le piattaforme
didattiche hanno
temporaneamente sostituito la fisicità di alunni, docenti e famiglie.
Il Convitto Cutelli
organizza dei virtual open days in
sostituzione degli open days in
presenza. E se quest’anno non sarà possibile, com’era nostra
consuetudine,
permettere agli alunni delle scuole medie del territorio della Sicilia
Orientale di trascorrere una giornata da semiconvittori, vivendo sulla
pelle
emozioni ed esperienze, per poter poi scegliere in serenità il proprio
percorso
di studi al Liceo Classico Europeo, cercheremo di accogliere virtualmente al Convitto Cutelli tutti
coloro che lo vorranno.
Il nostro canale youtube Convitto Nazionale M. Cutelli
Catania
mostrerà gli interni del nostro splendido palazzo monumentale e il suo
moderno
adattamento alle aule scolastiche, oltre alle attività e peculiarità
delle
nostre scuole, attraverso i video dei nostri alunni.
Prenotando sul sito
istituzionale http://convittocutellict.gov.it/
il webinar on line sarà possibile conoscere il Convitto nei suoi tre
ordini di
scuola, Primaria, Secondaria di Primo Grado e Liceo Classico Europeo,
anche
interagendo formulando domande sugli aspetti di maggior interesse.
Accedendo ai
link sarà possibile ricevere l'invito (link sulla e-mail indicata nel
modulo di
prenotazione) al webinar prescelto dal calendario. Vi aspettiamo
numerosi.
Sito
istituzionale: http://convittocutellict.gov.it/
- Canale youtube: Convitto
Nazionale M. Cutelli Catania
Calendario
webinar:
http://convittocutellict.gov.it/media/attachments/2020/11/20/calendario-webinar-orientamento.pdf
Modulo adesione webinar
Primaria https://forms.gle/ZPMBXhcDJ9FNvb9Y6
Modulo adesione webinar
Secondaria Primo Grado https://forms.gle/mB1eLonwpmGehfiA7
Modulo adesione webinar
Liceo Classico Europeo https://forms.gle/9LJ6U4vsPef5GTpV6
Stay
tuned 😜
Team Orientamento Convitto
Cutelli
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 Lo scorso
anno, proprio in questi giorni all’indomani dell’approvazione della
Legge di Bilancio, il Ministro dell’Istruzione e dell’Università
(MIUR), Lorenzo Fioramonti, in linea di coerenza con i suoi principi e
con la dichiarazione “Se non ci sono almeno tre miliardi per la scuola,
mi dimetto” consegnava al premier Giuseppe Conte, la lettera di
dimissioni.
Il presidente del Consiglio, salomonicamente decise di scorporare il
Ministero: Lucia Azzolina,
allora sottosegretario all’Istruzione, fu promossa a capo del Ministero
della Scuola, (MI) mentre Gaetano
Manfredi fu nominato Ministro dell’Università, della Ricerca
Scientifica e Tecnologica. (MURST)
Non poteva mai aspettarsi, però, Lucia Azzolina, che il suo dicastero
sarebbe finito al centro della più grave emergenza dal secondo
dopoguerra: il Covid-19 ha sconvolto la scuola e ancora oggi si fa i
conti con la pandemia.
E’ trascorso un anno e sembra quasi un secolo per tutti gli avvenimenti
che hanno caratterizzato l’anno 2020, che ha prodotto profonde
trasformazioni di relazioni e di comportamenti civili che rendono
“diversa” la vita sociale, politica e culturale.
“Ai posteri l’ardua sentenza”.
Giuseppe Adernò
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Progetti: Viene Natale. Tra i grandi cantanti siciliani il coro di voci bianche “V.Bellini” di Catania |
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Il progetto solidale Sicilia per l’Italia
con la canzone “Viene Natale - Se stiamo
lontani staremo vicini” ha raccolto
in un CD le voci più significative
nel panorama musicale nazionale.
All’iniziativa
promossa dalla Regione
Siciliana e dalla Fondazione Istituto Sam Raffaele Giglio, di Cefalù
hanno
aderito: Carmen Consoli, Suor Cristina, Silvia Salemi, Deborah Iurato,
Giovanni
Caccamo, Loredana Errore, Giuseppe Anastasi, Mario Venuti, Roy Paci,
Vincenzo
Spampinato, i Kaballà, Vincenzina Grillo e Lello Amalfino e poi ancora
i
mattatori televisivi Rosario Fiorello, e Nino Frassica che hanno
aderito con
entusiasmo all’iniziativa “corale”.
Nell’albero
di Natale realizzato con lo
foto dei cantanti al centro c’è il Coro di Voci Bianche “Vincenzo
Bellini” di Catania, diretto dai maestri Daniela Giambra e
Alessandro Vargetto e aggrega studenti di diverse scuole della città di
Catania.
La
gioia dei piccoli cantori, coinvolti
nel progetto di solidarietà, coordinato da Alessandra La Ferlita è
stata
condivisa dai genitori degli studenti ed hanno dedicato attenzione e
professionalità nel registrare il canto presso il Teatro “Vincenzo
Bellini” di Catania, nel rispetto delle norme di
prevenzione Covid-19, con la partecipazione del presidente del coro,
Giuseppe
Adernò
L’obiettivo
del progetto è quello di
raccogliere fondi a sostegno delle famiglie degli operatori sanitari
che hanno
sacrificato la propria vita in prima linea negli ospedali italiani, e
per le
donazioni libere la Fondazione Giglio ha attivato un conto dedicato
(IBAN:
IT78Y0521643260000000091315) e una raccolta su Gofundme. (http://gf.me/u/zdgknt).
Un
appello alla solidarietà in questo
Natale “speciale”, giunga a tutti per “sentirsi vicini anche se
lontani”
attraverso il linguaggio universale della musica, che in questo
particolare
momento dà voce al disagio e cura l’anima con un corale: “We
are the world” alla siciliana.
redazione@aetnanet.org
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Costume e società: La redazione di AETNANET si congratula con il preside Giuseppe Adernò per avere ricevuto dall’UCIIM il prestigioso riconoscimento come “AMBASCIATORE DELL’ EDUCAZIONE CIVICA” |
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In occasione dell’incontro “Riflessioni sul Natale 2020” promosso dalla Sezione UCIIM (Unione Cattolica Docenti Educatori e Formatori) di Catania e realizzato in video conferenza, la presidente Maria Antonietta Baiamonte ha consegnati i diplomi di “Ambasciatore dell’Educazione civica - al prof. Luciano Corradini, già Sottosegretario dell’Istruzione e presidente emerito dell’UCIIM, promotore del “Progetto giovani” e tenace difensore dei valori della cittadinanza attiva e responsabile ha tracciato il percorso storico dell’Educazione civica che completa il progetto educativo di formazione integrale dell’uomo, persona e cittadino; - alla prof. Lucrezia Stellacci, presidente regionale UCIIM di Puglia e coordinatore del Comitato Tecnico scientifico nazionale dell’Educazione Civica presso il Ministero dell’Istruzione, ha illustrato le Linee guida che accompagnano l’attuazione della Legge 92/2019 che introduce l’Educazione Civica nel curricolo didattico della scuola italiana; - al preside Giuseppe Adernò, presidente emerito della Sezione UCIIM di Catania, promotore del progetto “Ragazzi 2000” già dal 1993 ha reso concreta e pratica l’Educazione Civica attraverso l’attivazione del “Consiglio Comunale dei Ragazzi”, spazio di democrazia e di partecipazione nella scuola, considerata come una “piccola città”. Nel ringraziare per il prestigioso riconoscimento il preside Adernò, che si è sempre speso per i ragazzi, organizzando iniziative, progetti, visite didattiche e istituzionali che hanno sviluppato tra i giovani il senso civico e l’amore per la politica, intesa come “ricerca del bene comune, ha comunicato che oltre il libro “ La scuola piccola città- Guida alle elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale dei ragazzi” è in cantiere una raccolta di testi scritti dai ragazzi sull’esperienza della pandemia Covid-19 dal titolo :“ Scrivere dritto su righe storte”. E’ la voce dei ragazzi che descrivono i loro sentimenti durante il lockdown e raccontano i loro sogni per il post Covid e per il loro futuro. redazione@aetnanet.org
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Vi racconto ...: AMBASCIATORI DELL’ EDUCAZIONE CIVICA. Prestigioso riconoscimento dell’UCIIM |
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In
occasione dell’incontro “Riflessioni sul
Natale 2020” promosso dalla Sezione UCIIM (Unione Cattolica Docenti
Educatori e
Formatori) di Catania e realizzato in video conferenza, sono
intervenute per
gli auguri ai Soci nello spirito di fedeltà ai valori dell’UCIIM la
presidente
nazionale, Rosalba Candela e regionale
Chiara di Prima.
La
prof. Maria Antonietta Baiamonte ha
introdotto l’incontro, commentando la particolarità di questo Natale e
lo
status della scuola in questo particolare momento storico segnato dalla
pandemia Covid-19.
Come
ricorda Plinio Corrêa de
Oliveira: “Se è
vero che,
in ogni epoca, il Santo Natale apre una schiarita di allegria e di pace
nel
duro affanno della vita quotidiana, ai giorni nostri la tregua
natalizia assume
un significato eccezionale perché equivale a un grande e universale sursum corda, proclamato a un’umanità
tumultuata e sofferente, che s’inabissa acceleratamente nel caos della
più
completa dissoluzione morale e sociale”.
La
centralità dell’azione
educativa della scuola è orientata a una concreta applicazione
dell’Educazione
civica, che appunto come disciplina trasversale, coinvolge il processo
formativo degli studenti come singoli e come gruppo.
redazione@aetnanet.org
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Voce alla Scuola: S. AGATA LI BATTIATI – Si insedia il Consiglio Comunale dei ragazzi dell’Istituto S Maria dalla Mercede |
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“Giuro
di essere fedele alla Repubblica … mi impegno a collaborare per il bene
della
scuola, piccola città”
Con
queste parole Martina Vaiana, con solennità
e grande emozione ha pronunziato la formula del giuramento come quarto
sindaco
del Consiglio Comunale dei Ragazzi dell’Istituto S Maria della Mercede
e,
quindi ha ricevuto dal Sindaco Nunzio Rubino la fascia tricolore.
Nella
sala del Consiglio comunale di S
Agata Li Battiati alla presenza del Sindaco Nunzio Rubino, dei
dirigenti
scolastici Lina Di Caro, dell’istituto Mercede; Linda Piccione della
scuola
Pluchinotta; del preside Giuseppe Adernò, e di Miriam Puliatti, Sindaco
dei ragazzi
della scuola Pluchinotta, si è svolta la cerimonia che ha visto in
sequenza la
recita della formula da parte dei componenti della giunta e gli
assessori hanno
presentato i loro programmi: Martina Argurio, vice sindaco e assessore
alla
solidarietà; Matteo Messina, assessore alla cultura; Valerio Giuffrida,
assessore al bilancio e all’economia; Gaia Alberati, assessore allo
sport;
Luigi D’Arrigo, assessore all’ambiente; Lorenzo Duscio, assessore
all’igiene.
redazione@aetnanet.org
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 1) Parlare di giustizia
La disuguaglianza a scuola è un problema serio,ma è
scomparso da tanto tempo dal dibattito pubblico, come
se fosse stato risolto o semplicemente perché non ha avuto
più alcuna rilevanza nelle preoccupazioni delle formazioni
politiche che hanno costituito i governi nell’ultimo ventennio. La
giustizia a scuola, anche se disattesa,è un problema politico di prima
grandezza, preminente sui problemi dell’organizzazione,
dell’efficienza, dell’autonomia, della qualità e delle dotazioni
tecnologiche ai quali si è voluto ridurre la questione scolastica e ai
quali ci si è interessati in modo esclusivo.A quanti non si
interessano di sapere se a scuola c’è giustizia, si deve ricordare che
ancora oggi non tutti i gradi di istruzione sono accessibili alla
generalità dei giovani e che rimane alta la percentuale delle persone,
che escono dal sistema scolastico e formativo prive delle necessarie
competenze per esercitare i diritti di cittadinanza. Quasi
sessanta anni dopo la riforma della media unificata (‘62) e dopo
decenni di scolarizzazione di massa non si riesce di fatto a
parificare l’istruzione tecnica e professionale con quella liceale e a
disarticolare la confluenza, socialmente condizionata, degli alunni
verso i vari indirizzi di istruzione secondaria superiore. Non solo.
Più gravi sono diventate le conseguenze sociali dell’insuccesso
scolastico. L’attuale organizzazione del lavoro non è in grado di
offrire opportunità ai drop-outs del sistema scolastico e di assorbirli
come avveniva non molto tempo fa. Proprio per questo è sempre meno
tollerabile la disparità nella qualità dell’insegnamento dato e
ricevuto. L’attenzione verso la giustizia nella scuola
esprime una preoccupazione realistica per quelle disuguaglianze che
possono diventare intollerabili e incompatibili con la coesione
sociale. Una scuola giusta rimane sempre la più importante
giustificazione della sua esistenza ed è la via d’uscita
dalla sua crisi. Rappresenta la sfida per il suo futuro. La
scuola pubblica deve formare cittadini uguali, con uguali chances di
partecipare alla vita pubblica, economica e sociale. Al centro
del problema della giustizia a scuola si pone il bene,
primario e necessario nel terzo millennio, della conoscenza e del
sapere. Il problema è quello della distribuzione e dell’accesso
al sapere e alla conoscenza. Bisogna chiedersi allora se
il patrimonio collettivo di esperienze e conoscenze consegnatoci
dalle generazioni precedenti sia al servizio di tutti o di pochi
privilegiati e se la conoscenza come bene pubblico per
definizione non debba essere posseduto da tutti.Se la conoscenza
è e deve essere per pochi, infatti, non si capisce perché si debba
mantenere un sistema pubblico di istruzione.
Raimondo Giunta
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Progetti PON: Progetto PON 'Comunicare per crescere'. Ovvero, insegnando s’impara, al Circolo Didattico Teresa di Calcutta, Tremestieri Etneo |
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 In tempo di Covid bisogna alzare lo sguardo verso il
cielo, oltre le stelle. Per allontanare il male e per dimenticare il
dolore del mondo. Ed è proprio quello che hanno fatto al Circolo
Didattico “Teresa di Calcutta”, di Tremestieri Etneo, dove numerosi
bambini delle seconde e delle terze del plesso di via Guglielmino, e la
2^ A e la 4^ B del plesso di via delle Scuole, coordinati dalle
insegnanti Anna Maria Gazzana, Rosella Scalisi e Anna Arcidiacono, e
incoraggiati dalla Dirigente Scolastica, la prof.ssa Benedetta Liotta,
nell’ambito del progetto PON “Conoscere e comunicare per crescere.
Innov@ti II Edizione. A che servono le STEM?”, hanno realizzato un
avvincente percorso didattico dal titolo, “Fantastico viaggio tra le
stelle”. Il progetto, adattato all’età dei piccoli destinatari,
appartenenti a classi diverse, è stato fin da subito accattivante e
giocoso, proprio per agevolare la conoscenza reciproca, stimolare la
curiosità e la riflessione su argomenti come spazio, sole, stelle e
cielo. Inoltre, sono state adottate delle metodologie innovative e
coinvolgenti per conoscere le competenze di base dei bambini ed
adeguare gli interventi educativi.
La metodologia didattica utilizzata è stata quella del brainstorming,
outdoor training, cooperative e collaborative learning e toturing. Le
attività, accolte con molto entusiasmo da parte dei bambini, hanno
facilitato la comprensione dell’acronimo STEM, soprattutto nelle
attività di Tinkering, caratterizzate da abilità creativa, espressione
e pensiero.
Angelo Battiato
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Il progetto
pilota “La
sicurezza a partire dai banchi di scuola: 10 Scuole, 10 Ordini, 10
Città”,
elaborato dal Gruppo di lavoro Sicurezza del CNI e avente
come obiettivo primario la diffusione della cultura della sicurezza e
della
salute nei luoghi di lavoro, ha coinvolto e premiato anche una scuola
siciliana: il IV Istituto Comprensivo Giovanni Verga di Siracusa, ad
indirizzo
musicale.
Il
14 maggio 2019 è stato sottoscritto
un importante protocollo d’intesa tra il Consiglio Nazionale Ingegneri
(CNI),
il Ministero dell’Istruzione (MIUR) ed il Dipartimento della Protezione
Civile
della Presidenza del Consiglio dei Ministri per sviluppare un programma
di
promozione e di educazione alla sicurezza partendo dai banchi di
scuola, a
cominciare dalla scuola media inferiore. Il
progetto
è stato
avviato nel mese di settembre 2019 e si è concluso nell’ottobre 2020,
nonostante le difficoltà e i condizionamenti dovuti alla pandemia
Covid-19.
Mercoledì
16 dicembre
nel corso di un webinar si è svolta
online la Cerimonia di Premiazione dei progetti che il comitato
paritetico del
progetto con rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha selezionato Sono stati premiati i tre
migliori safety project e sono state assegnate due menzioni speciali.
Giuseppe
Adernò
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Il
futuro è dei giovani, ma serve una
giusta formazione per vincere le sfide della complessità,
dell’emergenza, della
crisi che caratterizza questo particolare momento storico segnato dalla
pandemia Covid-19.
La
politica per definizione è ”la
ricerca del bene comune” e i ragazzi lo sanno, i politici meno, si
rivelano “impreparati
e distratti”.
Per
questo è nata la “Scuola di
formazione politica per il bene comune”, apartitica, promossa dalla
Fondazione
per la Sussidiarietà in collaborazione con l’Associazione nazionale
“Futurlab”
che ha avuto origine a Catania.
Su
tema: “Democrazia, sovranità popolare e decisione politica”
in
videoconferenza sono intervenuti, diversi relatori e, dopo il saluto
istituzionale dell’assessore comunale Michele Cristaldi , ha preso la
parola,
il dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Francesco
Tuffarelli, docente di Diritto all’Università Roma 3, il quale, su
sollecitazione del giornalista moderatore, Giuseppe Di Fazio, ha
spiegato agli
studenti di quinto anno del Liceo “Cutelli”
e del Liceo “Turrisi Colonna” e ai
soci partecipanti di Futurlab l’interpretazione del termine
“democrazia”,
intesa non come “potere del popolo”, bensì spazio di condivisione che
“dà la
parola al popolo”, realtà multiforme di persone orientate alla civile
convivenza.
Giuseppe Adernò
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News: “La Rendicontazione sociale delle scuole”. Premiato il Ministero dell’Istruzione |
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Come si apprende da un comunicato del Ministero
dell’Istruzione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
in
occasione della Giornata nazionale dell’innovazione, ha premiato il
Ministero
dell’Istruzione per il progetto “La
Rendicontazione sociale delle scuole”
Il
Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei
Premi” è stato istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri
presso la
Fondazione COTEC, costituita il 24 aprile 2001, con l’obiettivo di
rafforzare
la competitività tecnologica dell’economia italiana, coinvolgendo i
rappresentanti delle istituzioni pubbliche, le imprese e il mondo
accademico e viene
conferito annualmente alle
pubbliche amministrazioni, imprese industriali e di servizi, banche,
studi di
design e start up accademiche che abbiano realizzato significative
innovazioni.
Nell’XI
edizione è stato ritenuto degno di premio il
progetto della Rendicontazione sociale delle scuole, promosso dal
Ministero
dell’Istruzione attraverso la semplificazione e la dematerializzazione,
che ha
reso l’amministrazione sempre più efficiente, trasparente, sensibile
alle
esigenze dei cittadini.
Giuseppe
Adernò
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 Italia sì, Italia no,
Italia gnamme, se famo 2 spaghi ... LA TERRA DEI CACHI, così cantava
Elio e le storie tese nel 1996. Oggi mi verrebbe da dire e scuola sì, e
scuola no, e DAD si, e DAD no ... la strage impunita! Le scuole aperte
in questo periodo di pandemia ... che vergogna! Il governo non ci
tutela! Quei poveri bambini " costretti"
quotidianamente a dover affrontare questo titano che incombe come un
macigno sulla testa di ciascuno di loro. Potevano lasciarli a casa, al
sicuro, al calduccio senza doverli sottoporre allo strazio di dover
indossare quelle maledette e/o benedette mascherine per oltre 5 ore. E
invece no, si sono ostinati all’apertura della scuola.
Di contro però c’è chi sostiene, invece, che sì la scuola DEVE ESSERE
IN PRESENZA, perché la DaD no, quella non è certo scuola!
La DAD, questa tanto contestata didattica a distanza, nulla di serio,
di costruttivo, di educativo, nulla che possa lontanamente avvicinarsi
a ciò che la Didattica per accezione dovrebbe essere - solo un
surrogato!!!
Eh già ... sicuramente la scuola ha un significato molto più ampio,
concordo anch’io. La scuola non è solo cultura, la scuola è
socializzazione, è contatto fisico, umano, la scuola è crescita, la
scuola è CONFRONTO tra pari e non, la scuola è rigore, regole, ma è
anche risate, divertimento, condivisione, interazione, EMPATIA! Chi di noi avrebbe voluto rinunciare “in toto” a quel periodo magico
che la scuola ha rappresentato nella vita di ciascun adolescente.
Però, per fortuna, a noi ragazzi degli anni’70 non ci è mai stato
negato il diritto di poter andare a scuola. E se anche così fosse stato
cosa avremmo potuto fare per ovviare ad una simile privazione?
Simona Privitera
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Voce alla Scuola: Il Convitto Cutelli vince al Concorso “Con lo sguardo del cuore” ed. 2020. I silenzi del lockdown che “urlano” sui fogli digitali… In occasione della “Giornata internazionale del disabile 2020 |
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”Il Centro Italiano Femminile, il Centro Amico Onlus e il
C.I.F.,
Casa dell’Amicizia hanno indetto l’ottava edizione del concorso "Con lo
sguardo
del cuore", a cui hanno partecipato sei nostri alunni del Liceo
Classico Europeo
nelle due aree letteraria e grafico visiva. Ci sono sembrate
interessanti,
infatti, sia il tema proposto per la sezione scuole ovvero “Il
lockdown: una
parentesi di silenzi che urlano”, sia la possibilità di promuovere un
mondo
post Covid-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile per
combattere ogni forma di discriminazione. E, difatti, abbiamo sentito i
ragazzi
molto coinvolti da entrambe le riflessioni e il risultato non ha
tardato ad
arrivare poiché, a parte la cospicua partecipazione, due allieve hanno
ottenuto
il primo premio in entrambe le sezioni: Anna Allibrio di ID per aver
realizzato
un magnifico disegno digitale dal titolo “Immersa per tutti” e Lisa
Behm per il
racconto “Il silenzio di Lucy” in cui narra le vicende della
protagonista
durante il periodo del primo lockdown e di come, con coraggio e
determinazione,
non si è abbattuta nel dover continuare ad affrontare “i silenzi, i
lunghi e
interminabili silenzi: per le strade, nelle piazze, nei vicoli…”,
interrotti
solo “dai canti e dalle ballate sui balconi: voci sparse di un popolo
con il
desiderio di condividere, di incontrarsi, in qualche modo”. Per lei è
stato
“come se il mondo intero si fosse ritirato da qualche parte”. E, nelle
motivazioni, vengono sottolineate appunto “la puntualità cronachistica,
le nitide
e piacevoli riflessioni, la speranza di riavere la libertà quotidiana”
per il
racconto così come “l’immagine surreale che già nel titolo evidenzia la
precarietà di una situazione che rendono la protagonista prigioniera in
una
capsula di vetro con gli occhi vuoti e la mano tesa in cerca di aiuto”
per il
disegno. Nel corso della cerimonia di premiazione, tenutasi on line a
causa
dell’emergenza Covid-19 giovedì 10 dicembre, le giovani studentesse
hanno
ricevuto in premio due targhe-ricordo e due buoni libri. La prof.ssa
Giusy
Gattuso, referente per i concorsi artistico-letterari del Convitto, le
ha
seguite ed accompagnate nelle varie fasi della partecipazione come per
tutti i
concorsi proposti, al fine di educare gli studenti del gruppo Aspiranti
autori
alla “buona” competizione, intesa come valore positivo, per far
emergere i loro
talenti e le loro peculiarità ed indirizzarli a riflettere sui temi
proposti
per poi “mettersi alla prova” sperimentando la scrittura e la
produzione
artistica personale.
Prof.ssa Giusy Gattuso
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Nel
giorno che ricorda il 72 °
anniversario della Dichiarazione
universale dei Diritti umani, appresa la
notizia delle chiusura delle indagini per il
rapimento, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni , i
Ragazzi
Sindaci hanno scritto una lettera al
Presidente della Camera dei Deputati , Roberto Fico,
dichiarando di volersi costituire parte civile”
nel processo a
sostegno della verità e della giustizia, sul caso Giulio Regeni denunciando gli errori commessi
a causa del non corretto svolgimento delle
indagini e delle falsità che dal 2016 hanno costellato la complessa
vicenda,
che nel tempo ha assunto carattere diplomatico e internazionale.
Nella
lettera hanno presentato la
motivazione della proposta in considerazione del fatto che Giulio
Regeni nel
triennio 2001-2003 è stato Sindaco dei Ragazzi di Fiumicello, in
provincia di
Udine, e questa esperienza d’impegno civile l’ha formato a quella
serietà e
coerenza, che hanno caratterizzato il suo operare, fino alla tragica
fine, come
si evince dalle indagini della Procura di Roma.
Il
racconto dei testimoni e le atroci
torture subite dal giovane ricercatore suscitano sentimenti di rabbia e
attivano il grande desiderio di giustizia e di verità.
Già
dal 25 gennaio del 2016 quando si è
appresa la notizia della morte di Giulio Regeni i ragazzi del CCR
dell’Istituto
“Parini” con la guida delle professoresse Graziella Buscemi, e Loredana
Raudino
hanno fatto una ricerca su Giulio ed hanno preparato delle riflessioni
e messaggi
sull’impegno sociale di Giulio, maturato anche grazie all’esperienza di
“Sindaco
dei Ragazzi”.
Hanno
scritto di lui: Ludovica Lentano,
Giusy Seminara, Maria Zorzanello e Salvo Di Bartolo. Il Dossier è stato
presentato al Presidente della Repubblica e ai Presidenti della Camera:
Laura
Boldrini e Roberto Fico.
Nella
lettera, i Ragazzi Sindaci, che hanno
nel ricordo di Giulio una testimonianza di ricerca del bene, una
lezione da
imitare ed un modello d’impegno civile da seguire, rinvolgono un
messaggio di
solidarietà e di vicinanza ai cari Genitori, che stanno affrontando con
ammirevole coraggio e forza il difficile cammino verso la verità.
Giuseppe
Adernò
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Vi racconto ...: Diritti umani: giovedì 10 dicembre. Gli studenti “alfieri dei diritti” |
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In
occasione della Giornata mondiale dei diritti umani che ricorre il 10
dicembre,
la scuola torna ad essere
il punto di partenza per difendere i diritti umani.
A
72 anni dalla storica
data, quando l’Assemblea
Generale
delle Nazioni Unite, ha approvato la Dichiarazione
Universale dei Diritti Umani (UDHR),
il 10 dicembre 1948, si registra come ancora oggi molti Paesi vivono grandi
violazioni
dei diritti umani e la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente peggiorato
la
situazione.
E’
utile e importante rileggere anche in DAD il documento
fondamentale che proclama i trenta diritti inalienabili che
appartengono a
tutti gli esseri umani, “senza distinzione di razza, colore, religione,
sesso,
lingua, opinione politica”. Disponibile in più di 500 lingue, è il
documento
più tradotto al mondo.
L’idea
dei Diritti Umani risale a tempi antichi, ma il concetto
moderno emerse soltanto dopo la seconda Guerra Mondiale che ha ridotto
le città
in cumuli di macerie ed anche gli uomini si erano ridotti a macerie
umane e con
il genocidio degli ebrei era stata idolatrata la Morte e disprezzata la
Vita. Bisognava
riaffermare i valori dell’Umanità tradita e offesa.
Giuseppe Adernò
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Vi racconto ...: La carriera di un avvocato che diventa onorevole, ministro e presidente. Enzo Randazzo racconta |
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Il presidente
Liccasarda è il politico nato nell'Italia degli anni Settanta, nelle
lotte di
bottega tra potentini locali e governanti illuminati.
Così
lo racconta il
preside Enzo Randazzo,
scrittore versatile e
sperimentalista, alla costante ricerca di un moderno senso di libertà
intellettuale ed esistenziale.
Nella
sfilata di maschere di cartapesta della politica italiana, l’Autore con
un linguaggio fluido e incisivo
ha voluto inserire l’avventura romanzata di un
personaggio siciliano che si fa
largo tra appalti, raccomandazioni e spintarelle
per approdare, ammaccato, ma indenne al Parlamento ed occupare uno di
quegli
scranni dove sono passati eccellenti uomini politici dell'Italia
contemporanea.
L’avvocato
Roberto Liccasarda comunica ai suoi collaboratori di aver ricevuto una
telefonata
dalla Segreteria
Regionale del Partito che intende candidarlo per le elezioni nazionali.
Ad
una candidatura che all’inizio appariva
riempitiva, senza alcuna possibilità di riuscita, segue un
coinvolgimento
generale dei giovani, degli amici, del parroco e all’insegna del
rinnovamento, e
mossi dal desiderio di elaborare nuovi progetti imbocca la via della
carriera politica
che apporta benefici e vantaggi a quanti collaborano fedelmente.
Convinti che “senza crescente pane
non se ne può impastare” Roberto da vero
leader avvia la campagna elettorale e con trecento lire si comprano
dodici
olive essiccate e sette sardine salate, lavate, diliscate e immerse in
olio,
limone e senape, quindi divise con equità e precisione, “una
per ciascuno a voialtri e due per me, che ho bisogno di più energia”,
da qui il titolo di Onorevole Liccasarda (che nel romanzo diventerà
Sottosegretario agli Interni, al Lavoro, Ministro del Turismo e
spettacolo,
Ministro dell’Interno e quindi designato come Presidente per formare un
nuovo
Governo) La data di partenza è il ventuno aprile del 1971.
Giuseppe Adernò
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“Se sapeste che iattura sono i banchi a rotelle, specie in una scuola media inferiore. I ragazzi li hanno accolti con entusiasmo euforico. Al vederli hanno realizzato subito che è finita la scuola ed è iniziata la giostra. Loro ci hanno messo pochi secondi, a renderli funzionali allo scopo. La Ministra ancora non si rende conto e si vanta di questa prodezza. A nulla sono servite le proteste degli insegnanti avviliti ed esasperati.”. E’ questo un messaggio captato su WhatsApp in una chat di professionisti impegnati sul sociale e sulle problematiche della famiglia. La professoressa Angela continua il messaggio allegando la lettera inviata alla Dirigente della scuola media di Gagliano, in provincia di Enna. Gentile dirigente, preside -----,
Giuseppe Adernò
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