Sono
giorni particolari quelli che stiamo vivendo e non solo per
l’eccezionalità del problema, ma perché per la prima volta ci stiamo
tutti interrogando sulla valenza dei sistemi di riferimento e sulla
priorità di valori sociali rispetto a quelli economici. Ma una volta
appurato che è meglio per tutti STARE A CASA cosa si può e di deve fare
per mantenere quella rete di relazioni che ci fa sentire vivi e
fiduciosi nel fatto che da questa situazione se ne può venire fuori
fortificati e con una prospettiva diversa rispetto al futuro?
Nel settore di cui mi occupo la scuola, sono infatti docente di lettere
nella scuola media e insegno a Catania presso la scuola secondaria di
primo grado Dante Alighieri, le indicazioni ministeriali sono state da
subito orientate verso l’applicazione della didattica a distanza.
Fiduciosi del fatto che da anni grazie all’introduzione del PNSD, molte
scuole hanno già una base, sia strumentale che di risorse umane, da cui
poter partire si è attivato in maniera massiva questo canale in
considerazione soprattutto del fatto che gli interlocutori, i ragazzi,
gli alunni sono già nutriti di tecnologia e non hanno certo difficoltà
a connettersi con quanto gli viene loro proposto.
Anzi tale situazione di emergenza spinge anche a recuperare un rapporto
con l’uso delle strumentazioni tecnologiche (smartphone Si o No nella
didattica tanto per citarne uno) e l’educazione alla cittadinanza
digitale che in tempi di normalità ha creato non poche problematiche
nella scuola.
Ma cosa si sta facendo in concreto?
Da quando il ministero ha spinto su questa strada, e ha attivato tutta
una serie di strumenti informativi e formativi (cfr. link di seguito
riportati) la risposta del popolo della scuola è stata veramente
eccezionale e si può affermare che non ci sia stata scuola che non
abbia risposto seppur come dicevamo prima con mezzi e competenze
diversificate.
Nella nostra scuola La Dante Alighieri di Catania con la DS prof.ssa
Rita Donatella Alloro ci siamo subito posti la domanda: da cosa
possiamo partire perché tutti possano fare qualcosa e attivarsi? Cosa i
genitori e gli alunni conoscono già e usano per poter trovare
continuità con la didattica? La risposta che ci siamo dati è stata
quella di partire dal registro elettronico. Questo negli anni è
diventato lo strumento di riferimento per genitori e alunni per quanto
riguarda i lavori da svolgere, le comunicazioni, le valutazioni e
quanto concerne l’attività didattica.
Dal registro si possono linkare tutta una serie di strumenti e attività
per livelli secondo le competenze (e la creatività) di docenti e
studenti. Da videolezioni in diretta, a pillole di lezione registrate e
postate sul web. Dall’attivazione e gestione di classi virtuali
all’interno di piattaforme e.learning alla condivisione di materiali
digitali attraverso le innumerevoli piattaforme che una gara di
solidarietà in sinergia tra pubblico e privato ha reso disponibili per
la scuola.
Sta funzionando. Gli alunni e i genitori rispondono a tutto ciò ed
esprimono gratitudine per l’impegno profuso dai docenti e soprattutto
per le finalità relazionali e sociali che ciò comporta.
Certo la SCUOLA, quella fatta di ritardi non giustificati, appello,
vita di classe, rumori, odori, campanella, ennesime uscite per il
bagno, interrogazioni e impreparati, pianti e sorrisi, manca agli
studenti e a noi.
Ecco cosa mi scrive una mia alunna al
riguardo
”In questi giorni di “quarantena” stiamo facendo questa “attività”, che
mi sta coinvolgendo molto.
L’attività si chiama “didattica a distanza” in pratica consiste che,
fin quando ci sarà la scuola chiusa gli studenti, i professori
lavoreranno online attraverso software o siti web, esempio: Edmodo,
Bsmart, Skype, Webex Meeting, Zoom, ma, oltre a questi non dobbiamo
scordare i siti web dei professori.
Noi come classe 2.0 siamo più abituati ad utilizzare questi programmi,
anche se non tutti li conoscevamo … Io, da quando andavo alle
elementari sognavo di fare lezione da casa, belli comodi e senza
stress. Ora finalmente questo sogno si è realizzato, anche se la causa
per cui si stanno facendo queste lezioni online non è molto bella.
Anche perché a dire la verità un po' a tutti manca; uscire di casa,
andare a scuola e socializzare con compagni e professori… Ora mi direte
“sì ma anche da casa puoi
socializzare con i professori e i tuoi compagni”, invece no,
perché una cosa è averli davanti realmente, una cosa è parlarci
virtualmente”
Tranquilla, le dico e vi dico, ritorneremo presto a viverla e forse
anche meglio.
prof. Lorenzo Bordonaro
Lorenzo Bordonaro è profbordo https://www.profbordo.it
https://www.istruzione.it/coronavirus/index.html
http://www.indire.it/2020/03/09/didattica-a-distanza-proseguono-i-webinar-indire/
https://www.youtube.com/watch?v=27wIh76JLWs&t=12s