Un cospicuo premio di 700 euro e la grande soddisfazione
di vincere un importante concorso
come quello intitolato a Nicholas
Green,
ormai trentennale: questo il risultato che ha raccolto l’alunna Francesca
Cultrera dell’ex VD (maturità
luglio 2025) del Liceo Classico Europeo del Convitto Nazionale Mario
Cutelli
di Catania che martedì 28 ottobre è stata
gratificata del
suo lavoro preparato
nell’ambito
del progetto La
scuola come volano artistico – letterario,
fucina di giovani talenti creata
e curata dalla
prof.ssa
Giusy Gattuso.
La cerimonia di premiazione si è tenuta proprio nell’Aula Magna del Convitto Nazionale Mario Cutelli, suggestiva location nella quale, dalle pareti decorate con disegni a seppia, le magnifiche figure affrescate delle glorie catanesi e siciliane appartenenti al mondo scientifico e giuridico sul soffitto come Caronda o Empedocle e i personaggi di epoche più recenti come Cutelli e Stesicoro, ammiravano il successo dei giovanissimi allievi. Il concorso è un omaggio che si rinnova ogni anno per ricordare appunto il piccolo Nicholas, il bambino che nel 1994 fu vittima si un assassinio sull’autostrada A3 mentre era diretto in Sicilia e i cui coraggiosi genitori decisero di donare gli organi con i quali furono salvate ben sette persone. Fu un evento spartiacque poiché contribuì fortemente a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema e generò un virtuoso e vertiginoso aumento di donazioni, dando vita al cosiddetto “effetto Nicholas”.
All’evento erano presenti la moderatrice prof.ssa Rosalba Laudani, il Dirigente dell’Ambito Territoriale di Catania prof. Emilio Grasso, il preside Giuseppe Adernò e la Dirigente scolastica del Convitto Nazionale Mario Cutelli prof.ssa Anna Spampinato che ha accolto e salutato gli ospiti. Contributi notevoli di riflessione sono stati dati dai testimoni invitati all’incontro, che hanno raccontato in maniera significativa le loro esperienze legate alla donazione degli organi, diretta o dei loro familiari. La platea è stato molto coinvolta e colpita dalle narrazioni degli ospiti che hanno mostrato grande emozione e sensibilità.
Un intervento eloquente è stato quello dell’avvocato Salvatrice Feccia, vicepresidente regionale dell’Aido, validissima divulgatrice della cultura della donazione, che ha sottolineato l’importanza di esplicitare il proprio consenso o meno alla donazione degli organi perché con questo gesto si salvano tante vite e si contribuisce anche a non mettere in difficoltà i parenti di chi dovesse trovarsi in situazioni inaspettate. Molto rilevante è stato anche il racconto di ciò che l’ha condotta verso l’associazione ovvero il “testamento” di una zia che viveva in un piccolo paesino e che, all’insaputa di tutti (nessuno sapeva neanche conoscesse questo tema, men che meno che ne fosse stata sensibilizzata), decise di esprimere la sua volontà in merito e quindi di donare i suoi organi.
Nel corso della mattinata sono stati premiati tre alunni per ogni ordine di scuola coinvolto ovvero primaria, secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado, esposte le motivazioni e mostrati (o letti) i testi realizzati.
Illuminante e struggente, la lettera scritta della nostra vincitrice dal titolo Un cuore in due in cui il protagonista, Andrea, scrive alla sua mamma delineando inizialmente la sua condizione di apparente solitudine mentre osserva dalla finestra la spiaggia deserta e il mare, le cui onde lo rasserenano ma anche “disorientano”. Il protagonista si trova in realtà in una stanza d’ospedale e sente le infermiere bisbigliare il nome del suo donatore “Nicholas”. Proprio così: la nostra talentuosa scrittrice ha immaginato che il personaggio della sua lettera fosse sul punto di ricevere un cuore proprio dal piccolo Green e riflette sul fatto che “tutto ciò che ho io spetterebbe a lui”. Colloca il suo spazio vitale proprio alle pendici dell’Etna dove immagina che il bambino donatore avrebbe avuto il diritto di giocare, ridere, innamorarsi … di vivere, in definitiva. E giura che se tutto andrà per il meglio farà tutte queste cose proprio per lui e che quindi la sua vita sarà la vita di entrambi, la “nostra”, la definisce infatti.
Straziante infine, la sua promessa: “se non dovessi farcela”, scrive alla madre,” vorrei tanto che donassi i miei organi a qualcuno che ne ha bisogno, proprio come hanno fatto i genitori di Nicholas per me”, raccogliendo il testimone dei signori Green e promettendo il suo amore alla mamma anche da lassù, se le cose non dovessero andare come previsto.
Complimenti alla nostra talentuosa Francesca che ci ha immerso nella sua toccante lettera: in questi anni ha dato lustro al gruppo degli aspiranti autori del Convitto, sempre seguiti e guidati della prof.ssa Giusy Gattuso. E un ringraziamento alla nostra Dirigente scolastica che ci permette di cogliere queste opportunità.
L’auspicio è che il lavoro di tutti i partecipanti contribuisca a sensibilizzare sempre più persone sul tema donazione degli organi.
Prof.ssa Giusy Gattuso




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