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Natura e Co-Scienza: Le Piante e la Coscienza - Parte II

Redazione
“Niente riflette l’ostinata e miracolosa insensatezza della vita
meglio dell’atto sessuale.
Pensiamo al giudizio che ne darebbe una pianta”.

Mario Andrea Rigoni

Si ritiene, sbagliando, che la Coscienza sia una caratteristica peculiare dell’uomo o del regno animale, mentre le piante vengono di solito considerate come degli organismi inermi, privi di intelligenza e di qualsiasi altra caratteristica cognitiva, emozionale e coscienziale.
Dire ad una persona vegetale è sinonimo di scarso valore.
Il fatto è che l’apparenza inganna e che in realtà le piante sono degli organismi con un livello superiore di Coscienza.
La Coscienza è Amore.
Un Amore scevro da ogni giudizio, sovente al di là della comprensione umana che con la mente giudica qualsiasi cosa; da non confondere con l’amore effimero, cioè quello limitato al corpo, che finisce quando esso muore.
Si tratta di un Amore straordinario, mirabile ed eccelso, che coinvolge l’Anima e non solo il corpo, perché lo trascende.
Per capirlo in qualche modo basta immaginare di amare una donna e che lei muoia, a questo punto noi saremo ancora in grado di abbracciarne il corpo ?
È ovvio che non è possibile.
Ed allora l’Amore vero anche se la include è al di là della corporeità, perché esso la trascende per protendersi nell’Infinità.
Esso è nell’Anima, dura per sempre e non smette mai d’esistere.
L’Amore è Coscienza.
L’Amore e la Coscienza sono pure legate nel significato etimologico dei termini, i quali sono strettamente confluenti e correlati tra loro.
La parola Amore ha vari significati, ma comunque è riferita al sentimento di legame nel suo senso più ampio, da non confondere con quello ristretto nell’ambito familiare.
Tale accezione indica pure la non morte e l’attrazione di ciò che unisce nell’Armonia ogni parte alle altre o alla comunione.

Il termine Coscienza, che deriva dal latino cum scire, ha un significato quasi uguale, in quanto vuole dire scienza dell’insieme ed identifica quindi l’Amore, cioè la Conoscenza derivata dall’interrelazione e dall’interazione costante e vicendevole di ogni parte con tutte le altre esistenti.
In Natura il Regno vegetale è quello che meglio degli altri esprime tutto questo e la vera natura della Coscienza.
Difatti tali organismi, che rappresentano ben il 99 % di tutta la biomassa terrestre,  hanno un’organizzazione diffusa non gerarchica, simile ad una rete internet.
Il loro corpo è modulare, cioè è ripetitivo in ogni sua piccola parte, privo di organi localizzati, sicché la loro fisiologia può essere svolta non in un organo, ma nell’intero.

In tal modo noi possiamo tagliare diverse parti di una pianta senza cagionare nessun danno, perché in breve tempo li ricostituisce facilmente, mentre se tagliamo una parte ad un organismo animale gli effetti sono diversi, di certo pregiudizievoli perché ne causiamo la menomazione, in molti casi la morte.
L’organizzazione sociale dei vegetali dunque non è gerarchica, in quanto possiedono una struttura modulare ripetitiva, priva del tutto di centri di controllo, dove ogni elemento concorre al funzionamento generale del sistema ed è in interazione in ogni momento con tutti gli altri.
Da questo punto di vista i vegetali sono molto simili ad un ologramma, cioè sono caratterizzati dalla ricorsività e ripetitività dei vari elementi, sia microscopici e  sia macroscopici.
Costituiscono con la loro interconnessione una rete planetaria e non solo, una sorta di internet biologico, in cui ogni parte è connessa con tutte le altre dell’intero.

Le piante mostrano al livello delle radici, degli apici radicali, un’attività nervosa uguale o simile a quella di qualsiasi altro animale e dell’uomo
Figura 1 Le piante mostrano al livello delle radici, degli apici radicali, un’attività nervosa uguale o simile a quella di qualsiasi altro animale e dell’uomo. Inoltre nelle radici si rivengono gli stessi neurotrasmettitori presenti nell’uomo e negli animali. E siccome ogni pianta è collegata all’intero sistema vivente e non, è verosimile che i vegetali diano forma ad un prodigioso ed immenso cervello, per esprimere le prodigiose Coscienza e mente cosmiche, in modo da regolare con delle specifiche caratteristiche e secondo la Conoscenza e l’Informazione planetaria, impressa nella Ionosfera, la vita su tutto il nostro pianeta. Da Pixabay

Invece l’uomo, come è per gli animali, è un individuo ed ha un corpo con organi e un’organizzazione gerarchica, non diffusa o distribuita, sia al livello individuale e sia a quello sociale.
Quindi egli è molto limitato.
Le piante, grazie alla loro interconnessione, seppure siano relativamente immobili, non hanno limiti e riescono a risolvere i problemi posti dall’ambiente, lì dove sono e crescono, perché se non lo farebbero soccomberebbero facilmente e forse la vita in generale sulla Terra non esisterebbe nemmeno.

L’uomo, come vale per tutti gli animali che hanno la capacità di muoversi, dinanzi ad una situazione critica o di pericolo, trova quasi sempre la soluzione nella fuga e così lascia il problema irrisolto.
Proprio per questi motivi nessun tipo di governo umano di tipo gerarchico o centralizzato o basato su una falsa autonomia è e sarà mai in grado di risolvere i vari problemi umani.
Solo un’organizzazione di rete, di interconnessione, cioè diffusa, distribuita assicura una riuscita in tal senso, poiché in questa maniera si ottiene un’amplificazione esponenziale immensa delle capacità coscienziali, intellettive, emozionali e cognitive, che così divengono perfettamente adeguate a risolvere anche i problemi più complicati e complessi posti dalla vita.

È un fatto che in Natura le associazioni e le organizzazioni ampie, distribuite, prive di centri di controllo sono sempre le più efficienti.
Le decisioni prese da un numero elevato di individui sono quasi sempre le migliori di quelle prese da pochi individui.
Ed allora quando si pensa che la democrazia sia una forma di governo imperfetta si è in una falsità, attribuibile all’innaturale sete di potere individuale.
Pertanto con la diffusione nel mondo dei governi democratici e con l’era di internet l’uomo è entrato nel contesto di un’organizzazione non gerarchica, che ancora non è del tutto efficiente, ma che comunque ricalca o è simile a quella del mondo vegetale.
Ed è proprio grazie ad internet e a tale approccio, che adesso la società umana si ritrova in un punto di mutamento, di crisi e di svolta.

In un punto cioè in cui tutta l’organizzazione umana e gli individui sono sospinti verso un salto evolutivo, in cui alla fine vedremo decadere il mondo che conosciamo, per accedere in un mondo nuovo basato sull’interazione costante e vicendevole tra gli individui, tra tutti gli uomini.
Le piante con la loro organizzazione diffusa compongono così una trama terrestre che intesse tutti i rapporti tra il mondo organico ed inorganico, che non solo regola la vita sul nostro pianeta, ma delinea pure l’evoluzione verso il raggiungimento dell’armonia tra le due polarità o metà complementari dell’Unicità unica ed assoluta.

Mirto, Mortella – Myrtus communis L. – Mirtaceae. Pianta tipicamente mediterranea, simbolo dell’Amore
Figura 2 Mirto, Mortella – Myrtus communis L. – Mirtaceae. Pianta tipicamente mediterranea, simbolo dell’Amore. Da sempre coltivata ad uso ornamentale, aromatico e medicinale. Le sue foglie grazie all’amido contenuto o saccarofillia trattengono l’acqua al loro interno e non la fanno facilmente evapotraspirare all’esterno.  In più sono lucide e così riflettono la forte radiazione solare estiva e in tal modo consentono alla pianta di superare tale periodo critico. Ha proprietà medicinali. I frutti sono bacche ellittiche, nero – bluastre impiegati in liquoristica. Nell’antica Grecia era il simbolo dell’Amore, in riferimento all’Amore vero, che è integralità della vita, Coscienza totale senza alcuna separazione in tutte le sue possibilità dell’esistere.

Ninefa – Nymphea L. – Nympheaceae. Pianta dai fiori acquatici molto decorativi
Figura 3 Ninefa – Nymphea L. – Nympheaceae. Pianta dai fiori acquatici molto decorativi.

Per comprendere la straordinarietà delle piante, basta pensare che il genoma del riso è di 4 volte superiore quello dell’uomo.
Ciò significa che fare una semplice pianta di riso è molto più complesso che fare un uomo.
Noi quando ci nutriamo, respiriamo introduciamo nel nostro corpo gli alimenti e l’aria prodotti dalle piante; così facendo, senza accorgercene, siamo connessi con ogni parte anche quella più infinitesima che esiste.
La cosa ragguardevole ed impressionante di ciò che riguarda la respirazione e non solo è che noi in tal modo siamo connessi con tutto, sia alle parti che a noi sono gradevoli sia a quelle che a noi sono sgradevoli.
Le piante sono l’espressione insuperabile di un’Alchimia mirabile.
Usano gli escrementi, gli scarti, il monossido di carbonio dei polmoni e le spoglie di tutti gli esseri viventi, e con amore, sapienza e mani amorevoli ci donano il loro verdeggiare, l’aria che respiriamo, le fragranze dei loro fiori e la materia prima con cui facciamo i tessuti che ci servono per ricoprire il nostro corpo.

L’uomo dinanzi a tutto questo quindi non si è guadagnato il diritto di vivere al di sopra del Regno della Natura e delle Piante.
Il DNA stesso dei vegetali non è rigido, non è omogeneo, ma molto più plasmabile di quello degli animali e può essere persino diverso nelle diverse parti della stessa pianta.
Le mutazioni gemmarie o somatiche che si verificano nelle piante dimostrano tale elevata plasticità di mutamento del DNA vegetale.
Eppure l’uomo non vede tutto questo mirabile stato delle cose, non vede la vera realtà e il suo cervello ha proprio una cecità o blindness alle piante.
Egli gli ignora del tutto e solo pochi individui riescono a vederle e ad apprezzarle.
Invero esse costituiscono la fonte della Vita e sostengono il mondo intero in tutte le sue espressioni, sia esse nell’armonia e sia esse nella disarmonia.
Producono il cibo, la biomassa e l’ossigeno atmosferico, indispensabili agli altri organismi viventi.
Il petrolio, i combustibili fossili e il legno usati dall’uomo sono doni delle piante.
In modo misterioso le piante sono consapevoli dei pensieri dell’uomo e del desiderio umano; del desiderio di avere specie produttive e facili da coltivare e sono capaci di soddisfarlo cambiando, spontaneamente o meno, le loro caratteristiche in modo corrispondente.
Sono capaci di sviluppare resistenza a vari prodotti chimici usati dall’uomo come gli erbicidi.
Sintetizzano col metabolismo primario e secondario delle molecole che nell’uomo e negli animali sono capaci di curare molte patologie, di contrastare il dolore e che sono psicoattive.
Molte molecole prodotte dalle piante hanno effetti contrari, sono tossiche e velenose.

Ed allora è da dire che le piante conoscono molto bene il mondo che le circonda,  la costituzione, la fisiologia, la patologia degli esseri viventi e quella dell’uomo.
Conoscono la felicità, la gioia, il benessere, il dolore, la sofferenza, il malessere e la morte.
Sono a conoscenza di quanto li aspetta, perché ogni pianta manifesta con i suoi adattamenti la certezza di quanto sta per accadere e del progredire terrestre.
Ogni pianta conosce quando è prossima la primavera o quando è vicina qualsiasi altra stagione o variazione ambientale, planetaria e cosmica e si prepara ad affrontare il mutamento.
Altrimenti sarebbe inspiegabile di come riescano, tramite le specifiche molecole, ad adattarsi per tempo ai mutamenti, a facilitare, a cambiare o interrompere un determinato metabolismo, i cicli vitali e biologici nella cellula, nei tessuti nelle varie sue parti.

In risonanza con la loro organizzazione diffusa le piante hanno una sessualità straordinaria.
Hanno diversi sistemi di riproduzione o di scambio dei gameti e tutto questo senza ricorrere all’atto sessuale o all’accoppiamento.
Inoltre sono capaci di propagarsi per via agamica, ossia senza scambio dei gameti.
Il regno vegetale conosce l’immortalità, il mistero della vita e ne cela nel suo cuore il segreto.
Caratterizzano ogni luogo in modo particolare ed irradiano nell’intorno l’Armonia, grazie al principio di corrispondenza tra forma e frequenza.
Costruiscono ogni ambiente e paesaggio in ogni pianeta dell’Universo.
Ogni ambiente naturale, sociale, urbano incluse tutte le diverse caratteristiche di ogni regione o nazione sulla Terra, in modo silente ma potente, è condizionato nel suo modo particolare proprio dalle piante, dalle specifiche flora e vegetazione esistenti nel luogo considerato.
Quindi ogni pianeta è plasmato in un certo modo dalle piante e senza di esse niente può essere in vita.

Loro da soli continuerebbero a vivere sul nostro pianeta.
Noi insieme agli altri organismi viventi, senza le piante, dopo pochi mesi spariremmo dalla Terra.
In effetti  loro con tutto ciò che vive e non danno vita ad una rete interattiva, in cui ogni vivente è costantemente in interazione con le altre parti dell’intero sistema, di cui le piante sono la parte fondamentale e preponderante.
I riscontri sono numerosi e non mancano.
Citiamo in proposito il caso del bambù, un pianta che fiorisce ogni 25-30 anni, ma che lo fa interessando tutti gli esemplari nello stesso istante,  in tutti i luoghi della Terra.
Questo fenomeno sarebbe impossibile a verificarsi senza l’esistenza di una rete interattiva in cui vi è una costante comunicazione tra tutti gli elementi della specie e dell’intero sistema planetario e cosmico.

Riguardo l’attività mentale e cerebrale noi sappiamo che le piante al livello delle radici, ossia degli apici radicali, svolgono funzioni neuronali ed hanno le stesse molecole di neurotrasmettitori nervosi degli animali.
Le piante vivono, pensano, hanno coscienza, emozioni, sentimenti ed intelligenza.
Siamo noi che non li comprendiamo, perché abbiamo un’organizzazione, un livello di Coscienza, un linguaggio e delle caratteristiche differenti.

Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it





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Postato il Domenica, 03 marzo 2019 ore 08:30:00 CET di Michelangelo Nicotra
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