«La buona
scuola è un flop». Non usano giri di parole la senatrice Alessia
Petraglia e l'onorevole Annalisa Pannarale di Sinistra Italiana, prime
firmatarie di una proposta di legge depositata nelle rispettive Camere.
«A quasi due anni dalla legge 107, voluta fortissimamente dall'ex
premier - continuano le parlamentari - troppi sono i problemi
irrisolti, anche rispetto agli obiettivi dichiarati e più volte
inutilmente rivendicati. Il caos dei trasferimenti, gli effetti della
chiamata diretta dei presidi, il bonus del merito e i risultati
dell'alternanza scuola-lavoro, sono lì a testimoniare che la riforma è
stato solo un maldestro tentativo di guadagnare il consenso della
categoria, ottenendo peraltro il risultato opposto, perché la
sensibilità degli insegnanti italiani, tra i più malpagati in Europa, è
stata ferita».«Soprattutto - sono sicure Petraglia e Pannarale – i docenti sono stati feriti dalla pretesa di squilibrare il potere a favore dell'uomo solo al comando». Da qui l’esigenza di “tutta un’altra scuola”, la proposta di Sinistra Italiana che, tra le altre misure, vuole abrogare proprio il potere discrezionale dei dirigenti scolastici nel meccanismo della chiamata diretta. La legge, però si propone principalmente di sanare il precariato della scuola attraverso un piano pluriennale. «Occorre rendere immediatamente disponibili per l'immissione a tempo indeterminato i posti attualmente coperti con incarico annuale, riconoscere il diritto a tutti i diplomati magistrali di entrare nelle GAE, e introdurre l'organico di potenziamento nella scuola dell'infanzia, relegata a Cenerentola dell'Istruzione».
Istruzione, poi, che dovrebbe esser obbligatoria fino ai 18 anni, «come migliore ricetta contro la dispersione» e poi sarebbe necessario abbassare il numero degli alunni per classe per migliorare la qualità della didattica.
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