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Natura e Co-Scienza: L’incredibile mondo in cui viviamo, ci muoviamo e siamo

Redazione
"L'ignoranza è il fattore più potente per limitare le possibilità della maggioranza dell'umanità, e così i più continuano a vivere la loro piccola vita meschina e tarpata, semplicemente perché non comprendono la vita maggiore cui hanno diritto. ...... Se ci conosciamo solo come uomini, viviamo come tali ed abbiamo soltanto il potere di uomini; ma quando uno realizza il fatto di essere uomo-Dio, allora uno vive come tale e possiede il potere di un uomo-Dio".
Ralph Waldo Trine

In generale si crede che è in Natura dove sono le cause all'origine della sofferenza e della complicazione del mondo in cui viviamo, ci muoviamo e siamo, in quanto se da un lato essa è provvida, generosa ed offre tutte le cose buone e necessarie alla vita di ogni vivente, dall'altro pone dolore, ostacoli, avversità, sfide ed enigmi.
Gli antichi Egizi simboleggiavano l'ambivalenza della Natura con la Dea Hathor, la "signora di tutto" o "Dea primigenia", che nell'iconografia veniva raffigurata con corna bovine sormontate dal disco solare, perché era sia positiva, benefica e beneaugurante e sia negativa o la vendicatrice divina, apportatrice di avversità e di sventure.

Se però approfondiamo la questione, anche in riferimento agli equilibri naturali ed alla vita, ci accorgiamo che l'aspetto che consideriamo "positivo" o "negativo" non è mai completamente tale, perché dipende dal punto di vista di ciascuno, non è mai fine a se stesso ed ha sempre un'utilità per l'avanzamento e al progredire dei viventi e dell'uomo.
Possiamo dire che la Natura e la vita non sono mai complicate, ma procedono con meccanismi che sconosciamo del tutto tra due metà di un'unicità, dall'interno all'esterno, dalla non esistenza all'esistenza, dall'incoscienza alla coscienza, dal semplice al complesso, dal piacere al dolore, ossia oscillano in un dualismo illusorio, che l'uomo non comprende, perché egli prediligendo o rigettando solo una delle due metà della stessa cosa, non riesce a fonderle come dovrebbe nell'Armonia, il che inevitabilmente lo conduce proprio in ciò che detesta e non sopporta.

Vige in esse una legge immutabile: "Come è dentro, così è fuori; causa, effetto" e le forze del pensiero, i vari stati mentali, le emozioni, i sentimenti, anche se ritenuti dai più ininfluenti, hanno tutti i loro effetti nell'intorno e nel corpo.
In realtà il mistero che è la Sorgente della Vita Infinita e la vita di ogni vita, pervade tutto e per sua stessa e perfetta natura, che è nell'Infinità e nell'Eternità, non ammette malattie o imperfezioni e quindi nessun male fisico, psichico, avversità, alterazione ed anomalia può esistere nel corpo dell'uomo o di qualunque essere o cosa o luogo, ove essa entra liberamente, il che purtroppo al punto dell'evoluzione in cui siamo accade di rado.

Ed ecco che la vita umana, anche dinanzi agli attuali e straordinari progresso e sviluppo tecnologici, risulta solo parzialmente facilitata ed avvantaggiata, perché permane nelle difficoltà, nell'insoddisfazione, nella solitudine, nell'insufficienza e questo a ben pensare è davvero un'assurdità.
Nel tempo tali situazioni e condizioni hanno dato vita ad un sistema sociale, culturale, economico e politico molto complicato, molto lontano dall'umanizzazione.
Nondimeno possiamo individuare alcuni fondamentali punti cruciali di tutto questo, rintracciabili nelle straordinarie "invenzioni" o creazioni sia della moneta, risalente al VII secolo a.C. e sia della banconota, le cui origini risalgono al XIV sec. d. C. .
Queste invenzioni, questi mezzi di scambio, rappresentano comunque delle svolte cruciali e benefiche nell'evoluzione dell'uomo.
Difatti esse hanno proiettato i sistemi umani verso le civiltà moderne, poiché l'abbandono del baratto con la semplificazione introdotta dal denaro, nello scambio delle merci e della ricchezza tra le persone, hanno impresso un'accelerazione eccezionale e positiva al progresso ed allo sviluppo.
Ne consegue che gli strumenti monetari e finanziari non sono positivi o negativi di per sé e non hanno alcuna connotazione in tal senso.
Tutto dipende da come si adoperano e dal sistema che si sviluppa attorno a loro, perché senza un adeguato livello di Coscienza e di Umanizzazione dell'uomo e della società, il desiderio umano sfocia facilmente nella cupidigia e così trascina ogni cosa nel turbine della complicazione e del dolore, compromettendo l'evoluzione e l'avanzamento ulteriori dell'uomo e della sua civiltà.

La questione è che oggi la complicazione del sistema monetario e finanziario ha raggiunto livelli critici che sempre più sono degli ostacoli al progresso ed insopportabili, perché incidono negativamente in tutti gli aspetti della vita umana e civile e perfino sulla stabilità della biosfera terrestre.
Infatti succede che qualsiasi persona o nazione, priva o scarsa di mezzi monetari e finanziari, nonostante le insite positive potenzialità, diventano un nulla, una sorta di morto vivente, un fantasma, che però ed incredibilmente diventano dei centri in cui si creano le condizioni predisponenti per l'alterazione dell'intero sistema planetario umano, civile, economico e sociale.

L'ambiente, con la cupidigia e la bramosia dell'uomo protese al soddisfacimento a tutti i costi di ogni bisogno ed esigenza, non può che soggiacere all'inquinamento sia con i rifiuti dispersi quasi ovunque e sia con lo sfruttamento oltre ogni limite di tutte le risorse naturali, col risultato finale di una grave compromissione della Natura, della vita delle piante, degli animali, dell'uomo e della stessa economia.
Tanto è vero che il sistema col trascorrere del tempo è sempre più contro natura ed estraneo all'uomo, al popolo, perché il pianeta è stato trasformato in un oggetto in mano solo dell'economia monetaria e finanziaria.
Ammettiamo pure che questa sia un'ipotesi azzardata, priva di ogni fondamento, però se osserviamo i fatti e quanto succede intorno a noi i riscontri non mancano e sono sconcertanti.

Perché i fatti rasentano la disumanità e sono brutali, paurosi, in quanto il sistema monetario e finanziario si avvale di un'emissione monetaria insufficiente a rimborsare sia il prestito principale che l'interesse.
Difatti il sistema con artifici quasi nascosti, estrae la valuta o la moneta da chiunque, per alimentare un circolo vizioso dissipativo di ogni cosa, proteso agli sprechi, alla distruzione ed alla creazione del debito, di modo che sia a vantaggio esclusivo del sistema stesso e dei pochi individui che ne fanno parte.
Le borse valori mondiali, complice il silenzio degli organi dello Stato, sono uno dei supporti principali di ciò, in quanto fonte di guadagni non leciti a danno dei risparmiatori, che cadono preda dell'illusione di facili guadagni (Ermanno Rea, 2000, L'ultima lezione, Einaudi tascabili, Torino).

Inoltre le Banche emettitrici delle banconote operano ormai senza alcun riferimento al deposito aureo o alla convertibilità aurea della moneta (abolita nel 1971, dal Presidente degli USA Richard Nixon).
In realtà le Banche nazionali creano il denaro dal nulla, per poi prestarlo con l'interesse sia allo Stato e sia ai cittadini, che però non possono crearlo in alcun modo e sono sempre nel debito, sia perché non stampano in proprio la moneta e sia perché non hanno alcuna sovranità monetaria, ossia e in senso lato, non hanno alcuna sovranità.
Ciò traspare dai bilanci o dagli stati patrimoniali delle Banche Nazionali che indicano, sia nella voce dei costi e sia nella voce dei ricavi, lo stesso valore nominale della carta moneta emessa ed in più guadagnano l'interesse dei titoli di Stato dati come loro corrispettivo.

Ma il punto non è tanto questo, né possiamo, né vogliamo indugiare più di tanto su tale argomento, che di suo è già abbastanza contorto, intricato e complicato, poiché ogni aspetto in tale contesto risulta confuso e può essere contraddetto o invalidato da un altro, così come si evince dalla letteratura e dall'informazione diffuse ed ammettendo che tali bilanci siano corretti, conformi alla legge ed ineccepibili, il fatto evidente ed incontestabile è che lo Stato è in grado da sé sia di coniare la moneta e sia di stampare le banconote.
Ne consegue che la Banca Nazionale d'emissione non è una necessità, ma una costosa quanto inutile sovrastruttura e cosa più importante, lo Stato non dovrebbe versare per ogni banconota, così come avviene, il suo stesso valore in titoli di Stato, ma solamente il costo sostenuto per la stampa ed accantonare per sé e in sé il valore rimanente, in una sorta di deposito indisponibile e fintantoché la banconota sia in circolazione, perché in caso contrario lo Stato, nei confronti dell'Istituto Nazionale di emissione, risulterà sempre in debito senza in realtà esserlo.

D'altronde con la riserva frazionaria, le banche commerciali prestano il denaro senza averne il diretto possesso, ma col riferimento, di norma, a 9 volte i depositi dei clienti; tale limite tuttavia viene spesso superato e nella pratica possiamo dire che esso non esiste rigidamente e il denaro viene prestato dalle banche senza averlo veramente.
Questo complicato sistema bancario, monetario e finanziario è dunque incredibile ed assurdo, caratterizza la società al livello mondiale, non dipende e non subisce alcuna influenza da qualsiasi forma di governo e dalle ideologie sociali e politiche della nazione, si riflette e condiziona la mente umana, la vita culturale, civile, sociale, economica, politica ed individuale e conforma su un modello innaturale la vita e l'evoluzione di tutti i viventi.

Ciò perché il funzionamento è basato sul debito perenne dello Stato e dei cittadini, su una crescita economica continua, sulla prevalenza della distruzione, sullo sfruttamento della Natura, dell'ambiente, delle risorse e degli uomini, su consumi sempre più elevati, in modo da avere il flusso continuo di materia e di denaro per ripagare i debiti, pena il pignoramento dei beni, il tutto mosso solo a favore del sistema bancario ed elitario.
Ed è in questo modo che un pianeta dalla straordinaria bellezza come la Terra, ricco di ogni risorsa, è stato trasformato in un luogo di morte, da incubo e di paura, dove l'alterazione psicologica, naturale, ambientale e climatica, la penuria, l'illegalità, i reati, l'omicidio, la fame e le necessità rappresentano delle evidenze e dei problemi quotidiani e pressanti per molti uomini e Nazioni.

E siccome il denaro ha il suo valore per l'accettazione che avviene all'atto dello scambio tra le persone, con lo scambio della moneta e della merce, ogni individuo suo malgrado, anche se inconsapevolmente, alimenta tale sistema allo stesso modo delle classi elitarie, che invece con consapevolezza lo sostengono per il proprio vantaggio.
Pertanto seppure nel caso siano individuabili delle responsabilità, incredibilmente non c'è niente e nessuno da biasimare o da colpevolizzare, perché ciò è il frutto dell'umana fragilità e di una Coscienza individuale e collettiva umane rinchiuse in limiti e paure e quindi siamo dinanzi ad una corresponsabilità di tutti.

In realtà abbiamo bisogno di più dolcezza, amore, simpatia e compassione nella nostra vita quotidiana.
In effetti i pensieri ci fanno quelli che siamo qui ed altrove e il mondo è lo specchio di noi stessi, dei pensieri, delle emozioni e dei desideri che nutriamo, tant'è che il sistema è molto stabile dalle perturbazioni esterne e dagli sconvolgimenti di qualsiasi tipo, quali: rivoluzioni, guerre, disordini, cambiamenti di governo, ecc..
Anzi gli strumenti di morte, tutta l'organizzazione e l'industria correlate, le paure, i disordini, le malattie, l'illegalità, le contese di ogni tipo, gli eserciti e le guerre, che mietono la vita di milioni di uomini, sono degli alleati preziosi del sistema, perché con la disunione e la distruzione si hanno a disposizione le fonti di ricchezze smisurate, finalizzate per il particolare e mai per il generale. Ed è evidente che finché non ci sarà la morte a morire, l'industria della morte insieme a quella della droga, delle armi, degli appalti e dell'usura, rimarrà uno dei più grandi introiti per la criminalità organizzata di alto livello. La più grande infamia del nostro terzo millennio è proprio l'industria della morte.

È un insieme organico e funzionale contro natura che condiziona e plasma in coerenza la mente dell'uomo, l'ambiente e la Natura, che pretende che tutte le cose siano quantificabili e sfruttabili in termini economici, monetari e finanziari, che trae alimento dall'individualismo e dall'egoismo fuori misura, dalle malattie, dalla morte, dall'abbandono dell'agricoltura e dell'ambiente, dal limite e dalle paure, dalla cementificazione, dall'illegalità diffusa, dagli sprechi, dalle guerre, dalle rivoluzioni, dalle violenze, dalla carenza di istruzione e di cultura, di lavoro e da tante altre condizioni e situazioni umane pessime, che sono vantaggiose, utili e necessarie per lo sfruttamento degli uomini, delle risorse e dei beni, per il profitto e il guadagno ad ogni costo, in modo da sostenere il correlato ciclo economico dissipativo e distruttivo.
L'agricoltura e l'alimentazione ne risultano condizionate in modo particolare, in modo da plasmare in maniera conforme anche il corpo e la mente dell'uomo con il materialismo più bieco.

Il riferimento è ai limiti della produzione, alla ricerca e sperimentazione in agricoltura che è stata sottratta agli enti pubblici e agli Istituti Agrari Statali, per finire nelle mani di pochi colossi dell'agroindustria multinazionali, alle varie e contorte regolamentazioni, alle royalty imposte dai vivaisti alle varietà vegetali da frutto e soprattutto alla manipolazione genetica dei vegetali, agli OGM e specialmente alla volontà di inserire delle sequenze di codifica genetiche di morte nel DNA dei vegetali e nei semi (Sistema di Protezione della Tecnologia o Terminator), al fine di ottenere dei diritti sulla Natura ed introiti, mediante il blocco della germinazione dei semi o comunque che quelli prodotti direttamente dall'agricoltore non siano più riutilizzabili per la semina, in modo da costringerlo al loro riacquisto.
Tutto questo non curandosi affatto dei quasi sicuri effetti negativi sugli ecosistemi e sulla vita in generale.
Oltre a ciò e necessariamente tale sistema privilegia, con la concessione di agevolazioni e finanziamenti, il privato rispetto al pubblico.

Ma strano a dirsi in tale contesto il privato non è veramente tale ma è una finzione, perché sovente è sostenuto, direttamente o indirettamente, da vari aiuti dello Stato, cioè da tutti noi e nei fatti è dunque statale.
Inoltre il sistema, a dispetto dei principi costituzionali di fraternità e di uguaglianza, crea tutte le condizioni favorevoli per le differenziazioni degli individui nella società e quelle tra le Nazioni, in modo da avere classi sociali e Nazioni povere e misere, in cui è più facile lo sfruttamento delle risorse o in modo da reperire il lavoro manuale a basso costo e garantire così l'agiatezza, il lusso e le comodità alle categorie, alle persone o alle Nazioni più ricche.
La situazione non è recente e risale a tempi remoti e in proposito sono illuminanti le parole pronunciate dal terzo Presidente degli Stati Uniti d'America, Thomas Jefferson:
"Se il popolo americano mai permetterà alle banche di controllare l'emissione della sua moneta, prima attraverso l'inflazione e poi attraverso la deflazione, le banche e le corporazioni che cresceranno intorno a loro priveranno le persone di ogni proprietà, finché i loro figli si sveglieranno senza casa sul continente che i loro padri avevano conquistato. Il potere di emettere moneta dovrebbe essere tolto alle banche e restituito al Congresso e al popolo a cui esso appartiene. Io credo sinceramente che le istituzioni bancarie dotate di potere di emettere valuta siano più pericolose per la libertà che non eserciti permanenti".
Attualmente nel mondo le Banche nazionali e comunitarie, che in senso esclusivo emettono le banconote per conto degli Stati, sono nella sostanza cooperative di banche private e non appartengono pienamente allo Stato ed al popolo, ad eccezione di nove Banche nazionali (Cina, Russia, Iran, Venezuela, Ungheria, Siria, Cuba, Islanda e Corea del Nord), che guarda caso molte sono Nazioni incluse nel cosiddetto "asse del male", oggetto di ogni genere di attacco mediatico e di disordini interni.

La Banca nazionale italiana è un istituto di diritto pubblico, ma ciò non cambia la sostanza, in quanto i partecipanti non devono necessariamente appartenere al settore pubblico e nei fatti la Banca d'Italia è privata.
Lo stesso discorso vale per la BCE, che stranamente conta tra i suoi soci anche delle banche nazionali, come quella della Gran Bretagna, della Danimarca e della Svezia, che addirittura non aderiscono alla moneta dell'euro.
Da tutto questo derivano gli effetti di involuzione, quali il perenne deficit del bilancio dello Stato che nessun tipo di governo è e sarà mai in grado di togliere, la dispersione del denaro in cose inutili, l'illegalità diffusa e quindi il debito artefatto e permanente delle Nazioni e degli individui, che ostacolano, direttamente o indirettamente, l'avanzamento ulteriore della civiltà umana.

E siccome il mantenimento di un sistema così strano ed artefatto richiede una mente in risonanza con lo stesso e più di una forzatura, è necessario che tutti i settori della vita umana, sociale, culturale, civile ne siano condizionati in coerenza e, in particolare, che le informazioni diffuse siano solo in apparenza veritiere e soprattutto siano protese al limite ed all'imperfezione, al rafforzamento del sistema bancario e monetario, mediante una contaminazione coerente sia ambientale con varie ed apposite sostanze, microrganismi e l'inquinamento sia mentale e sia materiale, con l'incoraggiamento dell'uomo verso l'individualismo, il materialismo, l'egoismo, la distruzione della Natura e dell'ambiente, in modo da rendere molto ardue l'umanizzazione, il raggiungimento dell'armonia tra idealismo e materialismo e qualsiasi mutamento del sistema.

In altre parole è indispensabile non creare spazio e tempo per riflettere, ai dubbi ed alle perplessità sulla validità del sistema che è, ripetiamo, contro natura, brutale e disumano.
La manipolazione ambientale e dell'informazione sono essenziali per conformare in un certo modo la mente e conseguentemente il mondo in cui viviamo, ci muoviamo e siamo.
In particolare veicolando l'informazione idonea a plasmare in un certo modo la vasta mente subconscia ed inconscia dell'uomo, che è alla base di tutto ciò che osserviamo intorno a noi, in modo che la vita e la mente di ogni uomo siano incentrate sui suoi bisogni primari ed ossessivamente sul guadagno, sul possesso del denaro, delle persone e dei beni, spacciando tutto questo come le sorgenti di ogni gioia, pienezza e felicità, in coerenza del sistema ed allo stesso tempo indurre e fortificare la credenza, che esso sia il migliore possibile e sia naturale in questo modo, il che non è affatto vero.
Questo traspare chiarissimo nelle trasmissioni televisive e cinematografiche, in cui si assiste a dibattiti televisivi in cui il litigio e la polemica sono la norma o a scene contenenti una profusione impressionante nell'uso di ogni tipo di arma, pieni di immagini di violenza, di crudeltà, di uccisioni, con un linguaggio e contenuti delinquenziali di ogni genere involutivo, in modo da creare le paure, i modelli o i riferimenti individuali, culturali e sociali per conformare la mente sul paradigma della separazione da ciò che ci circonda; ovvero sull'egoismo e sull'individualismo, sul materialismo, sul guadagno e sulla competitività smisurati, per instillare giorno dopo giorno nella mente dell'uomo il cinismo, l'insensibilità, l'incrudelimento, l'abbrutimento, la disunione dai suoi simili, dall'ambiente e dalla Natura.

Difatti la separazione, l'odio e i sentimenti affini sono fuori dall'Armonia e dalla Natura, dell'ordine dell'universo, perché se l'Amore è l'adempimento della legge naturale e spirituale, i sentimenti opposti sono la violazione della legge che apporta dolore e sofferenza sotto qualsiasi forma.
E tutto questo non è limitato e circoscritto, ma permea ogni ambito dell'umano pensare ed agire.
Ed è così che perfino l'organizzazione e la regolamentazione normativa dello Stato sono in funzione di tale sistema, il che è possibile con la dispersione delle risorse e dei beni, con delle norme ed adempimenti scarsamente aderenti alla logica e al buon senso, che forzatamente devono risultare in gran numero, abnormi, complicati, contorti, di difficile ed ambigua interpretazione.

Ne deriva che da questa abbondanza di norme, ordinanze, circolari, note, abbiamo pure l'impressione che ogni Ministero sia guidato da persone straordinarie, che ci siano delle persone bravissime, estremamente abili, dei geni senza rivali, capaci e preparati nel trovare le più insperate risposte e le soluzioni ad ogni problema.
E la gente intimidita dalla propria ignoranza, dalle preoccupazioni quotidiane, spesso alla presa con problemi di ogni sorta, non è in grado di seguirne le complesse quanto ardite elucubrazioni.
L'insieme è sostenuto dal prestigio delle cariche e dei titoli e sovente anche da basi scientifiche, che plasmano così il pensiero corrente in un senso fortemente condizionato e disumano.
L'importante è non fare trapelare il dubbio che le informazioni e i modelli di riferimento siano distorti, disumani, falsi, contro natura, privi di senso e di razionalità, cioè che siano inutili.
Si tratta di una struttura e di un funzionamento idonei per attuare un'ipnosi collettiva, un incantesimo, una distrazione persistente, in cui si vogliono mantenere quasi tutte le persone, in modo che l'esercizio del potere e il guadagno di pochi individui non siano mai messi in discussione.

Ebbene in questo mondo artefatto ed artificiale, l'importante è che tutti i settori della vita culturale, sociale ed economica e la pubblica amministrazione siano pervasi da idee e meccanismi conformi al sistema monetario e finanziario.
Ed ecco che anche l'istruzione e l'educazione sono anch'esse in risonanza con tutto questo, tanto è vero che non sono rese organiche e funzionali, ma poste lontane dall'armonia tra la teoria e il fare e trasformate sovente in strumenti per l'indottrinamento.
Anzi devono vivere in condizioni e situazioni paradossali ed assurde, tali da peggiorare la situazione degli studenti e dei genitori e soprattutto la condizione lavorativa, economica e sociale degli insegnanti e del personale ATA, il tutto contornato da circolari, ordinanze, per lo più contorte che aprono la via a ricorsi nei Tribunali e ad uno sperpero di denaro pubblico senza fine, insieme ad una differenziazione sempre più grave e diffusa tra chi li vince e chi non fa nulla, con la grave conseguenza che le norme sono valide solo per coloro che non possono permettersi il lusso di fare il ricorso. In tal modo l'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge è diventata una favola ed naturale chiedersi a che serve il governo, la politica e la normativa se poi tutto questo si svolge nelle aule dei tribunali?

Difatti la cosa grave è che ogni governo che si avvicenda nell'amministrazione dello Stato anziché risolvere le varie e complesse questioni, cade preda di una folle ideazione ed invece di cercare le soluzioni sforna strane, assurde quanto inapplicabili provvedimenti e riforme, che in tutti questi anni e di fatto hanno reso sempre più difficile la vita in ogni Istituto scolastico.
Infatti, al di là delle parole e dei principi assunti, ogni provvedimento e riforma non vengono inseriti nel senso di un mutamento, ma nel vuoto quasi assoluto, in un nulla di vuote parole, in un contesto privo di sostanza incapace di migliorare le cose, perché non nutre l'interesse, cosicché nei fatti li peggiora.

Attuare una differenziazione tra il personale di ruolo con una mobilità in ambiti e fasi, prive di qualsiasi fondamento giuridico, è stato forse migliorativo ? Fare concorsi per chi già è abilitato non è forse un'assurdità ?
Possiamo aggiungere che richiedere oltre la Laurea anche l'abilitazione non significa forse sminuire il percorso scolastico, accademico ed universitario di ogni persona, perché ciò sottintende che esso è valido fino ad un certo punto, che non è adeguato o che è una farsa ?

Intanto tutto ciò non solo non viene fermato, anzi continua a complicarsi sempre di più, col concomitante peggioramento delle strutture edilizie e delle dotazioni delle scuole, che rimangono quasi sempre inadeguate e, in ogni caso, poco si spende per migliorale, magari con la scusa che i soldi non ci sono e si è in un periodo di ristrettezze.
Ma sappiamo che ciò non è vero, perché se guardiamo a ciò che succede in ogni scuola, in ogni anno scolastico, in cui sono in campo bonus vari e progetti di ogni tipo, in cui si spendono dei soldi in cose utili fino ad un certo punto o addirittura che non servono proprio a nulla, tranne che al guadagno delle persone coinvolte, si scopre che i soldi ci sono.
Accade così che i soldi non vengono spesi per il necessario e l'utile ma per il superfluo e non è raro che gli studenti frequentino scuole limitate, caratterizzate da carenze di ogni tipo, talvolta in condizioni e situazioni che nessun genitore mai riserverebbe ai propri figli.

Sono dei paradossi e degli assurdi di un sistema che nessuno riesce a modificare e che accadono con la complicità di tutti, di tutte le istituzioni, incapaci di ogni buon senso e di rispettare le stesse norme che emanano, incluse quelle relative all'edilizia scolastica.
Di conseguenza il trattamento riservato al personale della scuola e ai docenti è quello che è, ossia di creare un ambiente particolare, in cui qualunque cosa si faccia non si deve avere la vita semplice, con l'attenzione di riservare al personale scolastico un trattamento economico al limite della sopravvivenza, di impegnarlo in riunioni spesso inutili, e soprattutto che non ci siano buone cose da dire sulla professione e che non siano riservate ad essa gratificazioni o agevolazioni di nessun genere.

Ciò succede perché le norme sono ormai talmente complicate e disuguali tra i cittadini e i lavoratori, che sono contro ogni principio di vita pratica e di uguaglianza costituzionale.
Il problema è che il popolo, la Costituzione, in un sistema siffatto e così poco nell'armonia, sono validi fino ad un certo punto, ovverossia non possono esistere in generale delle norme coerenti ed applicabili con i principi enunciati e cioè delle norme uguali per tutti, dalla persona di "prestigio" sino al più "umile" dei lavoratori.
Certamente il principio di uguaglianza è uno dei più difficili da applicare, in quanto in ogni situazione c'è sempre il particolare e una cosa diversa da prendere in considerazione e che in questo mondo la perfezione in sé non esiste, perché essa è sempre insieme all'imperfezione.
Bisogna capire.

Comunque le disuguaglianze non dovrebbero esserci o almeno essere contenute, poiché nel caso non sono di poco conto ma notevoli, di certo inammissibili da ogni punto di vista.
Al riguardo basta pensare agli stipendi o alla pensione dei comuni mortali al confronto degli stipendi e delle pensioni di importo assai elevato dei Parlamentari, del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Dirigente dell'INPS, del Dirigente delle Ferrovie, dei presentatori televisivi, dei calciatori, degli attori e degli ufficiali delle forze armate e chissà di quanti altri ancora, che potrebbero vivere bene lo stesso, come i lavoratori più fortunati, anche con 2000 euro al mese.

Tutto questo dimostra palesemente quanto sin qui abbiamo detto e l'inesistenza e la falsità di un vero deficit del bilancio statale, perché i soldi ci sono e non ci sono a piacimento, secondo la convenienza di chi nel momento e veramente gestisce il flusso monetario e finanziario.
In pratica ciò accade in modi più o meno accentuati a livello globale, in tutta la società e nella pubblica amministrazione di qualunque Stato e Nazione, perché la normativa complicata, la dispersione della moneta e gli sprechi di ogni genere sono utili ad un sistema che di umano ha ormai poco o niente, per alimentare la differenziazione tra gli uomini e le nazioni, e di conseguenza il debito che è sempre più utile al particolare e mai al generale.
Ovviamente per la salvezza dell'uomo tutto ciò dovrebbe essere ricondotto in termini, situazioni e condizioni più umani, evoluti ed emancipati.
Magari con la consapevolezza che niente è nostro di ciò che non possiamo ritenere e della conseguente trasformazione della società in cui il denaro sia ricondotto a strumento che non si oppone agli avanzamenti ulteriori della civiltà umana, così come si evince dagli studi e ricerche di molte prestigiose Università, riguardo i diversi livelli di civiltà raggiungibili dall'uomo e ciò indipendentemente da qualsiasi ideologia o forma politica.

In realtà il denaro e il sistema correlato sono strumenti utili fino ad un certo punto, perché con la cupidigia non potranno mai mutare la società così come noi oggi la conosciamo, o accettare o sostenere mai alcuna innovazione scientifica e tecnologica, di qualsiasi tipo che superi l'uso dei combustibili fossili e che sia gratuita, autonoma e indipendente dall'uso del denaro (energia elettrica senza fili e gratuita, motore a free Energy, motore elettro - gravitazionale, ecc.).
In tal senso si tratta di attuare una trasformazione e una umanizzazione della società, insieme a un rinsavimento della mente e una guarigione del corpo dell'uomo, in modo da dare vita a una nuova cultura e società, con vere riforme sociali, politiche, economiche, scolastiche e civili a cui purtroppo le classi più forti della società, allo stadio attuale dell'evoluzione, si oppongono e si ostinano a rinviare all'infinito, non comprendendo che tale mutamento è anche a loro favore.

Certamente quanto abbiamo detto può fare sorridere, perché comunemente crediamo che il mondo sia naturale così come lo conosciamo e che l'umanizzazione e la civiltà umana del futuro siano degli avvenimenti lontani ed utopistici, ma questo non è vero perché il mondo in cui viviamo, ci muoviamo e siamo, può mutare in un istante se cambiamo il pensiero e la Coscienza ponendoli in risonanza con un mondo diverso, più umano, evoluto e progredito.
Intanto possiamo dire che questo sistema alimentato dall'ingordigia senza limiti sta contribuendo a distruggere il pianeta, il quale mostra sempre più scompensi globali nel clima e negli ecosistemi, ed è quindi sempre più pressante la necessità di uno sforzo umano, per condurlo almeno nell'alveo di una certa misura e decenza, pena la rovina completa della Terra, della Natura e perfino la scomparsa dell'uomo.

In effetti è molto difficile comprendere che siamo sulla stessa nave e se essa affonda ciò vale per tutti, ed è qui tutto il limite e la pericolosità dell'attuale ed artefatto sistema sociale, economico, politico, civile, finanziario, culturale basato sul denaro, sulle banche e sul debito, capace di distruggere se stesso e di travolgere nel suo degradare tutto e tutti, inclusi coloro che lo sostengono.
In conclusione riportiamo un brano di Ralph Waldo Trine, che riesce a ben condensare quanto sin qui abbiamo descritto: "Vi sono moltitudini di "uomini" intorno a noi che non hanno nemmeno imparato le basi del vero vivere. Essi sono schiavi, miseri schiavi delle loro accumulate ricchezze temporanee. "Uomini" i quali, pur credendo di possedere la loro ricchezza, sono invece da essa posseduti; "uomini" la cui vita è relativamente sterile per coloro che li circondano e per il mondo in generale; "uomini" che quando non potranno più conservare il loro corpo - l'agente che li connette al mondo materiale - se ne andranno poveri per davvero, compassionevolmente poveri. Incapaci di portare con sé anche una minima particella delle loro ricchezze, incominceranno la nuova vita nudi ed indigenti". Tali sono le persone che si affaticano per il possesso dei beni terreni e sciupano la preziosa opportunità della vita che gli è stata donata per seguire il solo scopo di avere quelle cose, che poi inevitabilmente perdono.

Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it





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Postato il Venerdì, 16 dicembre 2016 ore 07:30:00 CET di Michelangelo Nicotra
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