"Il
Consiglio dei Ministri approva la riforma dei licei": finalmente i
licei musicali! Un anno fa eravamo in molti a esultare per questa
grande notizia: che il Ministro Gelmini, raccogliendo le richieste
decennali da parte del mondo culturale, riuscisse a istituire fra i
licei anche quello musicale!
Purtroppo la realtà oggi è assai diversa. Dai 40 previsti ne sono stati attivati solo
28 in tutta Italia e rispetto alle scuole secondarie di primo grado a
indirizzo musicale (centinaia) e i Conservatori (AFAM) che sono quasi
80, il numero esiguo di solo 28 licei evoca lo spettro della
“sperimentazione”, un'opportunità che potrebbe anche chiudersi.
Insomma: la montagna ha partorito un topolino! (da www.ilsussidiario.net)
redazione@aetnanet.org
"Il Consiglio dei Ministri approva la riforma dei licei": finalmente i
licei musicali! Un anno fa eravamo in molti a esultare per questa
grande notizia: che il Ministro Gelmini, raccogliendo le richieste
decennali da parte del mondo culturale, riuscisse a istituire fra i
licei anche quello musicale!
Purtroppo la realtà oggi è assai diversa. Dai 40 previsti ne sono stati
attivati solo 28 in tutta Italia e rispetto alle scuole secondarie di
primo grado a indirizzo musicale (centinaia) e i Conservatori (AFAM)
che sono quasi 80, il numero esiguo di solo 28 licei evoca lo spettro
della “sperimentazione”, un'opportunità che potrebbe anche chiudersi.
Insomma: la montagna ha partorito un topolino!
Questo nonostante il grande bisogno di musica e di educazione musicale
che nasce nei giovani, nonostante la crisi economica che ha portato
decine di licei a chiedere l’accreditamento previsto che poi non si è
avverato; e nonostante le numerosissime scuole e associazioni sparse in
tutto il territorio italiano che offrono “privatamente” corsi musicali
di altissimo livello, in molti casi superiori a quelli del
Conservatorio.
Sì, era un sogno, quello di far diventare l’Italia come gli altri Paesi
europei, musicalmente normale, e con una Tradizione che come affermato
da voci autorevoli avrebbe portato l’Italia a non essere più solo il
Paese delle “storia della musica”!
Ora staremo a vedere come evolverà: in questo periodo si stanno
svolgendo gli esami di accesso: tanti candidati per un numero esiguo di
posti. Candidati poi penalizzati geograficamente perché lontani dai
licei.
Due domande che evocano un altro spettro: come mai solo 28, non è che
il Conservatorio non vede favorevolmente questo liceo e vorrebbe
considerarlo come le scuole medie a Indirizzo Musicale di serie B; e
poi chi andrà ad insegnare in questi licei? Docenti del Conservatorio
che hanno un contratto completamente diverso da quello del comparto
scuola? Si sa che la riforma degli studi musicali è molto osteggiata e
che il Conservatorio vorrebbe mantenere il privilegio di formare i
propri musicisti dall’età infantile (anche molto piccoli) fino alla età
matura!
Questi signori vogliono che la musica si insegni solo da loro! Salvo
poi a lamentarsi perché il Paese, che è stato accuratamente tenuto
fuori da queste diatribe musicali, non vuole sentir parlare di musica
colta e non vuole spenderci soldi; perché il pubblico diminuisce;
perché i diplomati non hanno speranza di trovare lavoro.
E poi: quanti sono gli allievi del Conservatorio e quanti quelli che
finiscono gli studi? Ma qui entriamo in un ginepraio e necessitano
molte più considerazioni. Ora però entriamo in merito a questi nuovi
licei per scoprirne la natura.
Il profilo d’ingresso
Non si può parlare di liceo, soprattutto di un liceo di nuova
formazione, senza prendere in considerazione chi potrà accedervi, quale
sarà il profilo di entrata e qui bisogna fare una considerazione molto
importante che riguarda proprio l’utenza. Chi sono i futuri allievi di
questi licei? E che percorso musicale devono avere già fatto?
La passione per la musica nasce da un incontro, in età infantile, con
la musica suonata: non penso proprio che ci si innamori della musica
solo ascoltandola o conoscendo la storia di qualche musicista. Quindi è
l’incontro con lo studio dello strumento musicale e questo viene
offerto in stragrande maggioranza da soggetti privati, da associazioni
e scuole musicali.
Il percorso poi continua, nella migliore delle ipotesi, nei corsi a
Indirizzo musicale nelle scuole secondarie di primo grado distribuite
in tutto il territorio italiano. Sono stati istituiti nel 1974 con la
finalità di allargare l’esperienza dei Conservatori musicali ed
estendere lo studio dello strumento musicale in forma più capillare sul
territorio.
Attualmente, questi corsi rientrano pienamente nella riforma della
Scuola Secondaria di primo grado. Ma dopo questo triennio c’erano due
alternative: la prima accedere ai corsi del Conservatorio, accollandosi
però un altro istituto superiore (liceo, istituto tecnico,
professionale ecc.) per adempiere il percorso generale formativo (il
Conservatorio offre solo materie musicali); seconda alternativa
accedere ai corsi di scuole private, civiche o di associazioni
musicali, preparandosi privatamente agli esami per ottenere un titolo
riconosciuto valido. In ultima ipotesi l’abbandono!
Con il Liceo Musicale questi ostacoli dovrebbero essere superati in
quanto il curricolo offre sia una preparazione musicale approfondita,
sia un’ampia formazione di tipo liceale.
Il profilo d’uscita
E veniamo ora a capire quale scopo si prefigge tale liceo? Innanzitutto
portare i più dotati e avanzati nello studio della musica a compiere la
scelta, finito il quinquennio, di entrare in Conservatorio (Alta
Formazione Artistico Musicale), ma anche per tutti gli altri che,
finita la maturità, accederanno ad altre università, avendo però una
buona formazione musicale, potendo diventare così intellettuali,
insegnanti, ingegneri, scrittori, responsabili di teatro,
sovraintendenti o altro, finalmente con la cultura musicale oggi
decisamente carente.
Quindi possiamo dire che finito il liceo musicale lo studente medio
dovrebbe essere in grado di eseguire e interpretare sullo strumento
musicale generi e stili diversi, conoscere e analizzare opere
significative del repertorio, conoscere le tecniche compositive e usare
le nuove tecnologie informatiche relative alla musica.
Il monte ore dedicato alle materie musicali è veramente significativo;
speriamo si possa trovare vero spazio alla creatività, alla scoperta
del bello, e non ripiegare solo al tecnicismo.
Importante ora è partire, staremo attenti a valutare tutti i risvolti
positivi e negativi, per far sì che possano negli anni aumentare in
numero e in prestazioni.