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N. 115, 1 settembre 2003
SOMMARIO
1. Moratti anno III, un carico di incognite per la scuola
2. Un altro autunno caldo per la scuola?
3. I docenti italiani, un esercito.in calo
4. Ma l'autonomia consente di anticipare la riforma nella primaria?/1
5. Ma l'autonomia consente di anticipare la riforma nella primaria?/2
6. Il tormentone dei precari,
in attesa del provvedimento
chiarificatore
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.19/115:
8 milioni e 700 mila alunni in attesa della prima campanella
Le incertezze del progetto di innovazione per la primaria
Il tutor l'ha inventato Bertagna? No, il ministro Lombardi nel '96
Sono davvero troppi gli insegnanti della scuola italiana? Si', ma.
Ma senza nomine in ruolo il "tasso di precarieta'" va alle stelle
E per gli alunni delle paritarie la Moratti promette un bonus di
30
euro all'anno
AN: finanziare la riforma con una "tassa di scopo". Ma su che cosa?
E poi tutte le scadenze aggiornate della
scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM
Per saperne di piu': http://www.tuttoscuola.com/focus
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1. Moratti anno III, un carico di incognite per la scuola
Inizia il terzo anno scolastico della gestione Moratti. Sono piu' le
incognite che le attese.
Prima di tutto, dovrebbe essere l'anno dei decreti di attuazione della
riforma. Anche se virtualmente c'e' tempo fino all'aprile del 2005 per
emanarli, dovranno essere tracciati e definiti ben prima, per
poter
affrontare in sicurezza i passaggi delle procedure attuative.
Dopo lo stop imposto al primo decreto
da parte della stessa
maggioranza di Governo, non si puo' azzardare alcuna previsione.
In
particolare e' aperta a qualsiasi ipotesi l'attuazione di quella parte
della riforma che, in
materia di istruzione e formazione
professionale, chiama in causa direttamente la
competenza delle
Regioni.
Non si conosce ancora nulla del piano programmatico finanziario
che
dovra' dar gambe alla riforma: atteso entro la
meta' del luglio
scorso, sembra orma destinato ad essere compreso nella prossima legge
Finanziaria. Il che potrebbe significare che le risorse
necessarie,
oltre a quelle fresche accantonate (quante?),
potrebbero essere
attinte direttamente dai risparmi di sistema (tagli degli
organici,
drastico ridimensionamento delle istituzioni scolastiche funzionanti e
altre economie?).
Dalla Finanziaria 2004 si capira' anche se c'e' un futuro
immediato
per il concorso ordinario per dirigenti e per le immissioni in ruolo
di docenti, oppure se la scuola dovra' convivere
ancora con la
precarieta' di posizione del suo personale.
Infine incombe, anche sul titolare
dell'istruzione, la grande
incognita della possibile verifica di Governo che a gennaio, dopo la
fine del semestre europeo, potrebbe portare a rimpasti ministeriali.
2. Un altro autunno caldo per la scuola?
Ma il ministro Moratti all'inizio dell'anno
scolastico si trova
davanti alcuni problemi piu' contingenti, ma che
non puo' certo
trascurare.
Taglio degli organici, blocco delle assunzioni,
querelle precari
storici-sissini, contestazione della sperimentazione/innovazione nella
scuola primaria, controversie istituzionali con alcune Regioni
(in
primis l'Emilia-Romagna), faticoso avvio sperimentale dei
percorsi
professionali, in attesa della normativa di attuazione del
"secondo
canale". E poi, proteste per il caro-libri di testo, per la carenza di
docenti di sostegno, per gli errori nelle graduatorie dei CSA.
Dopo un'estate torrida, soprattutto dal punto di vista climatico, si
prospetta un autunno che potrebbe essere altrettanto
bollente dal
punto di vista scolastico.
Il ministro ha cercato in questi giorni di gettare acqua sul
fuoco
delle polemiche, spargendo ottimismo a piene mani. Ha assicurato che
il MIUR vigilera' per far rispettare i "tetti" di spesa per i libri di
testo, e che entro il 31 agosto (prima settimana di settembre per il
Lazio) sara' ultimato dalle scuole polo
il conferimento degli
incarichi annuali di insegnamento. E' in corso
il tentativo di
risolvere in via legislativa la
questione dei punteggi nelle
graduatorie (se ne occupa in particolare il
responsabile scuola
dell'UDC Beniamino Brocca), e si comincia a vedere qualche
effetto
positivo, in termini di efficienza, del decentramento che ha condotto
alla nascita delle Direzioni scolastiche regionali.
Ma e' inutile nasconderlo: la situazione non e' affatto tranquilla, e
l'enfasi con cui il ministro ha presentato le
(non) novita' e'
sembrata un alibi per coprire un vuoto. Sull'intera azione di politica
scolastica svolta dal ministro
Moratti gravano i ritardi
nell'attuazione della riforma, nella
predisposizione del piano
straordinario per la messa in sicurezza degli edifici
scolastici,
nonche' la persistenza di alcuni nodi strategici ancora non
sciolti
(esempi: struttura del secondo canale, alternanza scuola-lavoro, stato
giuridico e carriera degli insegnanti), e soprattutto le
incertezze
sulle risorse finanziarie effettivamente disponibili.
Questioni di
forte rilievo a cui fa da sfondo il pericolo che perfino le
novita'
piu' condivise, inglese ed informatica, rischiano di restare
sulla
carta.
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3. I docenti italiani, un esercito.in calo
I docenti, di ruolo o supplenti annui, in servizio
nelle scuole
statali nel 2001-02 sono stati piu' di 830 mila; l'anno scorso
sono
scesi di poche migliaia (827.231): quest'anno potrebbero
diminuire
ulteriormente attestandosi sotto le 820 mila unita'.
Al ministero dell'istruzione sperano di scendere fino a
811 mila
insegnanti, se molti degli spezzoni di cattedra
da coprire con
supplenza potranno essere accorpati su una sola nomina.
Il rapporto alunni/insegnanti
(
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_115-2.doc
) fatica notevolmente a
salire, nonostante l'obiettivo del ministro
Moratti (programma
presentato alla Camera nel luglio 2001) di modificarlo
radicalmente
per portarlo gradualmente ai livelli europei. Per il nuovo
anno si
prospetta ancora una volta al di sotto di 10 (alunni per insegnante):
con tutta probabilita' il rapporto sara' quest'anno di 9,37 alunni per
ogni insegnante. L'anno scorso era stato di 9,21 e l'anno procedente
(primo dell'era Moratti) di 9,16 - la punta piu' bassa degli
ultimi
anni.
Ma qual e' il rapporto medio alunni/insegnanti in Europa? Intorno a 13
studenti per ogni docente. In Italia, con
l'attuale popolazione
scolastica, per arrivare a questo parametro si
dovrebbe ridurre
l'organico di circa 230 mila unita', vale a dire di quasi il 30%.
Nella scuola paritaria la situazione e' lievemente superiore:
10,43
come media nazionale complessiva, con gli istituti
superiori che
registrano un rapporto di 4,39 studenti per
professore, mentre
all'opposto nelle scuole dell'infanzia
- dove spesso vi e'
un'insegnante unica per sezione - il rapporto supera il 15. Un dato,
quest'ultimo, piu' che. europeo.
In realta' il rapporto alunni docenti non puo' essere
valutato in
chiave ragionieristica. Occorre verificare le condizioni di contesto
del funzionamento della scuola per rendere i dati confrontabili.
La
media di studenti per classi dipende da molti
fattori: la media
europea andrebbe corretta e ponderata con i parametri
forniti dal
monte ore di impegno dei docenti e degli alunni,
dal livello di
inserimento degli alunni portatori di handicap, dalla
quantita' e
dalla qualita' dei laboratori presenti nella scuola, dalla dimensione
e dall'ubicazione della scuola, dalla conformazione del
territorio,
dalla dimensione dei comuni (oltre i due terzi dei comuni
italiani
hanno una popolazione inferiore ai mille abitanti).
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4. Ma l'autonomia consente di anticipare la riforma nella primaria?/1
Nelle dichiarazioni formali sindacati e Ministero dell'istruzione si
sono sempre trovati in linea nel considerare l'autonomia scolastica un
valore costituzionalmente riconosciuto e
una risorsa per il
cambiamento, ma quando si tratta di attivarla
concretamente nei
riguardi della riforma prevista dalla legge 53/2003, le
posizioni
divergono radicalmente.
Qualsiasi proposta che utilizza il lessico della
riforma (tutor,
portfolio, laboratorio, ecc.) e' considerata dai sindacati sinonimo di
attuazione irregolare della legge in assenza dei decreti legislativi
di attuazione. L'invito alle scuole di
utilizzare l'autonomia
didattica ed organizzativa per accogliere tali proposte diventerebbe
una forma capziosa per far passare surrettiziamente la riforma.
Dal canto suo il ministero,
visti i tempi lunghi per la
formalizzazione dei decreti attuativi, cerca di utilizzare il
piu'
possibile gli spazi offerti dalle situazioni normative attuali
per
avviare i processi di riforma,
confidando sull'adesione degli
istituti.
Ma le scuole (soprattutto quelle del settore primario),
prese tra
l'incudine e il martello, cosa possono e cosa non
possono fare?
Proviamo a fornire qualche elemento di
riflessione, spettera'
ovviamente alle singole scuole la decisione.
5. Ma l'autonomia consente di anticipare la riforma nella primaria?/2
Va detto subito che le scuole
della primaria, a parte la
generalizzazione di inglese e informatica, non hanno alcun obbligo di
dar corso a nuovi ordinamenti, anche se noti nei testi ipotizzati.
Tuttavia, in base all'autonomia didattica, ogni aspetto che non
sia
modifica ordinamentale (e' ordinamento ad esempio:
orario delle
lezioni, programmi di insegnamento, ecc.) dovrebbe
poter essere
liberamente adottato.
Dal 2000 le scuole possono dedicare il
15% del curricolo di
insegnamento (decreto 234/2000) a contenuti diversi da
quelli dei
programmi ordinari. Cosa impedirebbe,
quindi, di assumere a
riferimento, nel limite del 15%,
gli obiettivi specifici di
apprendimento contenuti nelle "Indicazioni nazionali"?
Le scuole hanno potere di autonomia
organizzativa e didattica
(articoli 4 e 5 del Regolamento di cui al dpr 275/1999). La modalita'
laboratoriale puo' essere considerata una forma di
organizzazione
dell'attivita' didattica; il portfolio, uno strumento
in uso in
diverse scuole soprattutto del settore materno,
potrebbe essere
utilizzato in via ordinaria, escludendo comunque che sostituisca
la
scheda individuale dell'alunno prevista oggi.
L'autonomia consente di fare molto, molto di piu' di quanto oggi
le
scuole osano fare. D'altra parte nel caso
specifico certamente
disorientera' i collegi dei docenti l'"auto-sconfessione" da parte del
Miur della circolare n. 62, un gesto con pochi precedenti in
campo
amministrativo, come anche va notata la mancanza di un provvedimento
formale di approvazione delle Indicazioni Nazionali,
che tuttora
potrebbero essere oggetto di modifiche.
Insomma un bel rebus. Ma sia ben chiaro, le norme sull'autonomia non
le ha abrogate nessuno.
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6. Il tormentone dei precari,
in attesa del provvedimento
chiarificatore
Si rincorrono in questi giorni indiscrezioni
sui contenuti del
provvedimento che il Governo sta mettendo a
punto per mettere
d'accordo precari-sissini e precari storici, dopo la cancellazione dei
18 punti di "riequilibrio" imposta dalla sentenza del Tar del
Lazio.
Il provvedimento verra' presentato al Consiglio dei ministri
entro
meta' settembre, come ha assicurato lo stesso ministro Moratti.
Secondo le anticipazioni fornite dall'Ansa,
la bozza del ddl
prevederebbe un bonus di 6 punti per gli insegnanti precari
storici
(vincitori di concorso e abilitati nelle sessioni speciali).
Verrebbero dunque confermati, secondo queste anticipazioni, i 30 punti
assegnati ai diplomati delle Ssis: 12 per ognuno dei 2 anni di corso
(equiparati a due anni di servizio) + 6 conseguiti al
superamento
dell'esame finale. Proprio questi ultimi 6 verrebbero concessi anche
agli "storici" in riconoscimento del superamento di concorso.
Il provvedimento prevederebbe, inoltre, una ridefinizione dei punteggi
per quanto riguarda i vari titoli: concorsi, laurea, specializzazioni,
etc., e una riduzione dei passaggi di ruolo.
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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.19/115:
8 milioni e 700 mila alunni in attesa della prima campanella
Saranno esattamente 8.666.956 gli alunni che
tra pochi giorni
siederanno sui banchi delle scuole statali e paritarie per il
nuovo
anno scolastico.
Quasi un milione (.) http://www.tuttoscuola.com/focus
Le incertezze del progetto di innovazione per la primaria
Nel cuore dell'estate e' avvenuto un po' di tutto.
Le scuole dovranno ora
decidere se avvalersi (.)
http://www.tuttoscuola.com/focus
Il tutor l'ha inventato Bertagna? No, il ministro Lombardi nel '96
Il docente tutor per alcuni e' diventato sinonimo di
controriforma.
Eppure a meta' degli anni '90, proprio
una delle disposizioni
ministeriali considerate piu'
innovative, la circolare (.)
http://www.tuttoscuola.com/focus
Sono davvero troppi gli insegnanti della scuola italiana? Si', ma.
Secondo un recente studio, promosso dalla Banca d'Italia, il numero di
anni di istruzione completati dagli allievi delle scuole italiane nati
tra il 1941 e
il 1970 e' aumentato
(.)
http://www.tuttoscuola.com/focus
Ma senza nomine in ruolo il "tasso di precarieta'" va alle stelle
La questione dei punteggi, ammesso che risolva una volta per tutte il
contenzioso tra precari-sissini e precari-storici, non risolve pero'
il problema di fondo che e' quello delle nomine in ruolo.
Per il secondo anno consecutivo non vi sono state
immissioni (.)
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E per gli alunni delle paritarie la Moratti promette un bonus di
30
euro all'anno
Al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione il ministro Moratti ha
confermato l'impegno a favore delle
paritarie: un fondo (.)
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AN: finanziare la riforma con una "tassa di scopo". Ma su che cosa?
Perche' non finanziare la riforma della scuola facendo
pagare una
tassa su "consumi specifici, in settori
non strategici per lo
sviluppo?" AN ci
aveva gia' provato (.)
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E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
INDICE
1° settembre - Avvio del nuovo anno scolastico
1° settembre - Calendario scolastico
1-27 settembre - mobilita' personale accademie e
conservatori di
musica
3 settembre - esami abilitazione odontotecnico e ottico
9 settembre - inizio prove suppletive Esami di Stato
10-26 settembre - inizio delle lezioni
10 -16 settembre - scadenze amministrative
relative al mese di
settembre
15 settembre - iscrizione a CORSI PER ADULTI
30 settembre 2003 - modelli 770/2003
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