Prende
virtualmente il via domani la maturità 2010, cui sono interessate 28mila classi terminali sparse per
la penisola: con il via alle prove fissato per martedì, quando quasi mezzo milione di candidati al
diploma sarà messo di fronte al canonico tema di italiano, domani
mattina si costituiranno le oltre 10mila
commissioni suddivise per tutto il territorio nazionale. Alle
8,30, stesso orario della prima e seconda prova scritta (fissata per
mercoledì 23), si presenteranno nelle sedi d'esame oltre 40mila commissari esterni e i 14mila
'presidenti', in buona parte dirigenti scolastici, anche loro
sconosciuti agli studenti che si apprestano ad essere valutati.
L'insediamento della commissione si completerà con gli altri 80mila docenti interni, individuati
a marzo dai singoli consigli di classe tra gli insegnanti delle
discipline del quinto anno che il Miur non ha annoverato quest'anno
come 'esterne': al liceo scientifico, ad esempio, i prof provenienti da
altri istituti (quasi sempre della stessa città o comunque provenienti
da zone limitrofe alla sede d'esame) insegnano italiano, filosofia e
inglese; mentre al classico sono docenti di italiano, matematica e
scienze naturali.(Apcom) -
Per molte segreterie scolastiche quella di domani potrebbe rivelarsi
una giornata tutt'altro che transitoria: negli ultimi anni è infatti
cresciuto il numero di docenti e presidenti di commissione
rinunciatari. Il ricorso al certificato medico o ad una motivazione di
carattere personale o familiare particolarmente grave ha in certe casi
motivato la rinuncia anche del 30% di commissari individuati d'ufficio
dagli uffici scolastici provinciali. Creando non pochi affanni agli
stessi Usp per cercare, con estrema urgenza, dei sostituti abilitati
nella stessa disciplina e disponibili a subentrare. Forfait a parte,
saranno comunque 135mila i docenti e capi d'istituto chiamati a gestire
le tre prove scritte (il discusso 'quizzone' è fissato per il 25 giugno
con modalità ed orario stabilito dalle commissioni), le relative
correzioni, il colloquio ed il giudizio finale. E poiché quattro membri
di commissione su sette non appartengono all'istituto frequentato (a
seguito del reintegro, nel 2007, delle commissioni esterne voluto
dall'ex ministro Fioroni e confermato dall'attuale Gelmini), un
abbinamento particolarmente sfavorevole potrebbe determinare votazioni
basse e addirittura un eccesso di respinti. Un numero, quello dei
respinti, che quest'anno si temeva potesse decollare: sinora però
l'obbligo per gli studenti di essere valutati in modo almeno
sufficiente in tutte le materie ha prodotto una percentuale di non
ammessi davvero marginale, inferiore all'1%. Riusciranno i candidati
alla maturità a smentire i pronostici anche al termine delle prove?