Dopo due estenuanti e
inconcludenti meeting al MIUR di contrattazione
sul rinnovo del contratto della dirigenza scolastica inframezzati da
altri quattro tavoli sulla semplificazione amministrativa, cioè sulle
molestie burocratiche di cui sono vittima i presidi, e dopo il flop
della convocazione all'ARAN delle tredici confederazioni del pubblico
impiego, alla fine di tutto questo la balena si è arenata sullo scoglio
e si è spiaccicata di malo modo.
Basta leggere il comunicato dell'ANP che in maniera sconsolata
esordisce "In conclusione, alla luce di quanto NON È SUCCESSO, la
protesta di ANP continua."
Non è successo nulla di nulla di quanto doveva succedere e tutto viene
rinviato alla calende greche. Paradossalmente il comunicato del
cartello della quatriade del 52% di Carlini si ritiene invece
interessato alla prosecuzione della trattativa, senza dire se a queste
condizioni firmerebbero il contratto di svendita.
L'altro commensale, il sindacatino della Puglia dei 19 buontemponi
dello sciopero della fame abortito, non si è raccapezzato di nulla e
non ci ha capito di nulla e medita di sfuggire dai tavoli.
Allora vediamo di capire cosa non è successo il 28 giugno e che invece
avrebbe dovuto accadere. Doveva proseguire l'agenda concordata il 21
giugno e cioè la Fedeli avrebbe dovuto presentare la bozza dell'atto di
indirizzo ai sindacati dell'area istruzione.
Ora tutti sapevano che la Fedeli è senza laurea ma non tutti
sospettavano che fosse digiuna di giurisprudenza e di procedure
negoziali anche se si dice provenire dal sindacato dei tessili. Ora
potrà essere esperta di tessuti e di filati ma non ci azzecca con le
cattedre e con l'accademia.
Pensate che si è dovuta rimangiare la promessa dei 10 milioni che aveva
dichiarato di aver reperito per il FUN 2016/2017. Il Dott. Greco ha
spiegato che attualmente tale incremento è oggetto di un emendamento,
collegato alla conversione in legge del decreto relativo ai vaccini.
Ma come fa a promettere una cosa che dipende dal parlamento e dal
governo?
Come poteva promettere una bozza di atto di indirizzo quando tutti
sanno che è il comitato di settore responsabile della redazione di
quest'atto?
Sin'ora l'unico atto di indirizzo è quello della Madia della Funzione
Pubblica che è stato notificato all'ARAN ed illustrato da Gasparrini
nella seduta del 27 con le 13 confederazioni sindacali.
L'atto di indirizzo Madia è un indirizzo quadro a cui debbono adeguarsi
tutti i successivi atti di indirizzo delle 4 aree dirigenziali e dei 4
nuovi comparti.
Non c'è uno straccio di appiglio in questo atto di indirizzo Madia che
possa creare un'aspettativa per nuove risorse sul salario accessorio e
cioè sulla perequazione sulla posizione e sul risultato.
Il Governo ha approvato il 17 maggio 2017 il testo definitivo del
Pubblico Impiego, che all'art. 23 statuisce il blocco di tutti i FUN e
il loro congelamento al 2016: "...a decorrere dal 1º gennaio 2017,
l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al
trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di
ciascuna delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma
2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il
corrispondente importo determinato per l'anno 2016".
Non solo: all'art. 24 statuisce la famosa invarianza di risorse, cioè
non ci sono soldi aggiuntivi e freschi per i contratti: "1.
All'attuazione delle disposizioni di cui al presente decreto si
provvede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie
disponibili a legislazione vigente, ivi comprese quelle di cui
all'articolo 22, comma 3, e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per
la finanza pubblica."
Questo significa che chi promette impegni per il "reperimento delle
risorse necessarie all'armonizzazione delle retribuzioni dei dirigenti"
dice una bugia sapendo scientemente di mentire.
Come si può essere così ingenui da pensare che un atto di indirizzo
impossibile della Fedeli possa stravolgere l'atto di indirizzo Madia
dello scorso febbraio?
E infatti i burosauri del MIUR presenti al tavolo del MIUR hanno tutto
rinviato a data da destinarsi: il terzo incontro previsto per luglio
forse non si farà mai più.
Ora tutto questo è noto allo scaltro Carlini gestore del cartello di
maggioranza relativa che si appresta a ferragosto a firmare quella che
sarà la bozza definitiva del contratto barattando ancora una volta la
mancata perequazione con la richiesta di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL
Scuola RUA, SNALS CONFSAL di prevedere nell'atto di indirizzo la piena
applicazione dell'Accordo del 30 novembre (Accordo di Palazzo Vidoni)
visto che il dott. Pinneri ha chiarito che la Ministra intende
rispettare nella sua interezza l'impegno assunto con l'Accordo, anche
tenendo conto degli aspetti non tradotti in maniera esaustiva nella
modifica del Dlgs 165/2001.
Si baratterà la mancata perequazione con un piatto di lenticchie e gli
basterà l'Incremento una tantum del FUN 2017 di 10 milioni di euro
(lordo stato) per contenere gli effetti dei tagli sulle retribuzioni di
posizione e risultato dei dirigenti scolastici se il parlamento
approverà l'emendamento.
Ora il problema è di capire cosa farà la categoria quando verrà posta
davanti alla firma ferragostana dell'accordo Fedeli-Carlini.
Cosa fatta capo ha dice il proverbio e tutti e 7.000 i presidi
continueranno nei lidi ferragostani sotto gli ombrelloni a godersi le
meritate ferie.
Ci potrà essere uno scatto di orgoglio per pretendere un referendum
preventivo o confermativo sulla falsariga Alitalia che impedisca
l'accordo Fedeli-Carlini?
L'UDIR aderente alla CONFEDIR l'ho ha chiesto e si prepara a gestirlo
anche da sola e per questo ha convocato una assemblea nazionale a
settembre ben sapendo purtroppo che ad agosto la categoria non è
disposta a nessuna riunione.
L'UDIR-CONFEDIR ha chiesto al governo un DPCM per ridefinire i FUN
dirigenziali e per abbattere la giungla dei FUN di singola
amministrazione per creare un MONTANTE UNICO NAZIONALE di un solo FUN,
che, a risorse invariate per come vuole la legge, redistribuisca
equamente tra tutta la dirigenza statale i 2,5 miliardi sulla posizione
e sul risultato.
Rembado avrebbe solo questa freccia nella faretra per contrastare
Carlini ma non la vuole usare per non inimicarsi le altre dirigenze
nella sua CIDA.
Se è vero che l'ANP ha ancora acceso il ricorso al TAR Lazio sul FUN,
lo faccia valere e lo riprenda allargandolo a tutte le altre
fattispecie denunciate sul sito www.governarelascuola.it.
Allora la conclusione scontata, che andiamo ripetendo ossessivamente da
tempo, è il ricorso alla magistratura con una gigantesca class action.
L'UDIR-CONFEDIR che ha ereditato tutto l'esperienza giuridica e lo
staff dei legali è l'unico in grado di pilotare questa macchina
complessa e alternativa ai tavoli sfracellati della contrattazione
impossibile.
Salvatore Indelicato
330365449
s.indelicato@libero.it