Il CCNI sulle
assegnazioni provvisorie rischia di sfasciare 28.000 famiglie.
Per neutralizzare gli effetti nefasti della legge 107/2015, i COBAS
chiedono la rimozione del vincolo triennale sulle assegnazioni del
personale docente. I COBAS denunciano ancora una volta la situazione
inaccettabile dei docenti immessi in ruolo negli ultimi anni, vittime
degli effetti catastrofici della legge 107/2015 e del comportamento
contraddittorio dei governi Renzi e Gentiloni. In particolare,
l’attuale maggioranza di governo dopo aver “stabilizzato” nel 2015 ben
87.000 precari sui posti già vacanti e disponibili nella propria
regione di residenza, con i trasferimenti 2016 ha allocato in maniera
randomica gli stessi docenti secondo i dettami della legge 107/2015.
Questa politica contraddittoria avallata dai sindacati
CGIL-CISL-UIL-SNALS, firmatari dello scellerato CCNI sui trasferimenti
2016, ha generato lo sfascio di ben 28.000 famiglie, quasi tutte
meridionali, che si sono ritrovate i propri familiari catapultati negli
angoli più remoti d’Italia per volontà di un computer e di un codice
sul cui funzionamento ed affidabilità è meglio stendere un velo pietoso.
Un fatto inspiegabile, se non con la cattiva amministrazione
dell’organico della scuola pubblica, il quale dopo il piano
assunzionale vanta ancora al proprio interno circa 30.000 cattedre di
posto comune su organico di fatto e ben 37.000 cattedre su posti in
deroga sull’organico di sostegno. Tutti posti che potevano essere
utilizzati per evitare il trasferimento forzoso dei 28.000 docenti,
oltre che per stabilizzare parte dei precari ancora presenti nelle
Graduatorie di Merito (GM), nelle Graduatorie ad Esaurimento (GaE),
oltre che gli abilitati TFA e PAS.
Sulla base di questi numeri inoppugnabili, e di fronte alla “Caporetto”
del MIUR, il governo Renzi ha pensato bene di usare tali posti
disponibili, e di limitare i danni in tribunale, rimuovendo il vincolo
triennale sulle assegnazioni provvisorie del 2016, salvo poi tentare di
ripristinarlo quest’anno a causa dei vuoti di organico che questa
politica scellerata ha determinato nel Centro-Nord Italia.
Ma il governo è andato oltre, e coprendosi di ridicolo ha giustificato
l’imminente provvedimento adducendo che esso serve a garantire una
fantomatica “continuità didattica”, già morta e sepolta proprio per
effetto della legge 107/2015, usata da molti Dirigenti Scolastici per
“spostare” i docenti, soprattutto quelli più “contrastivi”, da una
classe all’altra e da una sede all’altra. Si tratta di
un’interpretazione illegittima della l. 107, che di nuovo non rispetta
le competenze degli organi collegiali e della contrattazione d’istituto.
Di fronte ad azioni del governo che offendono l’intelligenza dei
docenti e delle loro famiglie, i COBAS chiedono che vengono adottati i
seguenti provvedimenti:
- Eliminare per sempre il vincolo triennale su trasferimenti e
assegnazione provvisorie;
- Avviare una seria trattativa, dopo aver inserito in bilancio congrui
finanziamenti, sul CCNL, dopo 8 anni di blocco, che preveda un adeguato
aumento salariale;
- Inserire nel nuovo CCNL incentivi economici alla mobilità volontaria
dei docenti che intendono andare al di fuori della provincia di
residenza;
- Assunzioni su tutti i posti vacanti e disponibili per i precari della
scuola, compresi i docenti inseriti nella II fascia delle graduatorie
d’istituto non presenti né nelle GaE né nelle GM.
- Abolizione della legge 107/2015.
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