Nel mese di
maggio, mese dei fiori, e per tradizione popolare
consacrato alla Madonna, si celebra la "Festa della Mamma".
Momento delicato di ricordi e di attenzione, occasione per rinnovare
alle Mamme il "grazie" per il dono della vita e per l'amore, la
dedizione e lo spirito di servizio e di sacrificio che caratterizza
tutte le mamme nei confronti dei figli.
"Ogni persona deve la vita a una
madre, e quasi sempre deve a lei molto della propria esistenza
successiva, della formazione umana e spirituale" ha affermato
Papa Francesco nel corso della prima udienza del 2015.
Fare la mamma comporta sempre "problemi" e "lavoro", ha sottolineato il
Santo Padre, e nel ricordo esistenziale di ciascuno c'è sempre la
vigile presenza della madre che accompagna, guida e sostiene.
L'icona della mamma che insegna al bambino le preghiere, che accompagna
il figlio a scuola, al catechismo, alla prima comunione, all'altare il
giorno del matrimonio, è sempre viva e suscita emozioni e sentimenti di
gratitudine e di tenerezza.
Anche le recenti tragedie che presentano una madre fragile e condannata
per l'uccisione del figlio, o di quelle che abbandonano la creatura
appena nata in un cassonetto delle immondizie, o dei figli che uccidono
i genitori per i soldi, fanno riflettere sulla normalità e bontà di
tante generose ed eroiche mamme che si dedicano totalmente alla
famiglia e sentono il peso e la responsabilità dell'educazione e del
futuro de figli.
Si registra che da quando anche la donna è uscita da casa, modificando
il suo primario ruolo di genitrice e di madre ed è diventata
"lavoratrice" ed è entrata "in carriera", si sono modificati gli
equilibri della "normalità" familiare e si sono registrati numerosi
scompensi sociali.
In contrapposizione alla tensione egoistica e individualistica, la
madre è segno di comunione, di condivisione, centro vitale della
famiglia, che costituisce la prima societas che s'incontra nella storia
personale.
Nella società d'oggi la figura materna, pur essendo molto esaltata dal
punto di vista simbolico, - tante poesie, tante cose belle che si
dicono poeticamente della madre: "Son tutte belle le mamme del mondo".
"Mamma son tanto felice di ritornare da te.......Mamma la mia parola
più
bella sei tu...", " Mia madre ha 60 anni e più la guardo e più mi
sembra
bella" - la mamma viene poco ascoltata, poco aiutata nella vita
quotidiana, è poco considerata nel suo ruolo centrale nella società,
anzi, ha affermato il Papa:
"si approfitta della disponibilità delle madri a sacrificarsi per
i figli per 'risparmiare' sulle spese sociali".
In altre Nazioni la maternità è protetta, tutelata e sostenuta.
In Germania, ad esempio, per la nascita di un bambino, la madre riceve
un compenso mensile che consente di poter vivere con dignità e
dedicarsi ai figli.
Pur affermando che una società senza madri sarebbe una società
disumana, si constata che il ruolo della maternità non riceve, oggi, la
considerazione che meriterebbe, in contrasto con in contrasto con le
Carte internazionali come la Dichiarazione Universale dei Diritti
dell'Uomo, che definiscono la famiglia quale «nucleo naturale e
fondamentale della società» e riconoscono che la «maternità è una
funzione sociale».
La "tenerezza", la "dedizione" e la "forza morale delle mamme
costituiscono il più efficace antidoto all'individualismo e all'egoismo
e dà origine e vita alla famiglia composta dall'unione di due persone
di sesso maschile e femminile.
L'appellativo di "madre" è stato attribuito alla Chiesa, madre dei
popoli che genera alla vita spirituale e della grazia che salva. Non
siamo orfani, come comunità, siamo figli della Chiesa, figli della
Madonna, donataci come madre sulla croce "Ecce mater tua" e siamo figli
delle nostre mamme.
Accanto alla meritata lode per le mamme, occorre aggiungere la
riflessione sulla crisi del matrimonio che fa registrare un calo sempre
maggiore. La diminuzione delle nascite, la crisi del matrimonio, la
diffusione della pratica delle unioni civili, che non possono
dar vita a nuove creature, si ripercuote come danno sociale
sull'intera umanità.
I dati Istat comunicano, che le nozze celebrate con rito religioso,
sono oltre 44mila in meno negli ultimi cinque anni. Gli sposi scelgono
sempre di più il regime di separazione dei beni e la diminuzione dei
matrimoni è dovuta in parte a un "effetto struttura", in quanto la
contrazione delle nascite, che s'intensifica da un trentennio ha
determinato una netta riduzione della popolazione nella fascia di età
compresa tra 16 e 34 anni e i giovani in questa fascia di età sono
oltre un milione in meno rispetto agli anni precedenti.
Parlare di mamme significa parlare di famiglia, ma oggi si assiste ad una defamiliarizzazione della società, in
favore sostanzialmente di una società di singoli anziché una società di
famiglie.
Tutto è piegato all'individualismo, ogni legame durevole risulta
pesante in questa società 'liquida' che guarda solo al benessere
personale e non familiare, domina il conservatorismo antimoderno.
La famiglia si può costruire soltanto sulla roccia, non sulle sabbie
mobili, non sul blob gelatinoso dell'instabilità e la madre, al di là
di tutte le mode e le istanze progressiste, resta sempre il perno della
vita familiare, segno e modello di legame durevole e stabile.
In risposta all'individualismo egoistico che pervade la società e nel
termine "Individuo" si esplicita " ciò che non si può dividere", le
madri per natura si "dividono", sono disponibili, accoglienti a partire
dal concepimento, quando accolgono la nuova creatura che nasce e viene
donata al mondo per costruire una nuova storia.
La società di oggi ha bisogno di una "mamma" che guida e sostiene,
educa e insegna, testimonia i valori, diffondendo gioia e tenerezza.
Quanti oggi vogliono cancellare la parola "mamma- madre " tentano di
distruggere la cosa più bella che l'umanità conserva, adottando una
terminologia neutra. Nelle certificazioni civili ad esempio si legge
non più "Padre, Madre", ma: "Genitore 1 e genitore 2", nelle cartelle
ospedaliere persino le gestanti sono definite "persone in gravidanza" e
non "madri".
In risposta a tanto degrado, andiamo avanti noi che ci crediamo: la
famiglia è il vero, straordinario «motore del mondo e della storia», il
modello di relazioni fondate sull'amore e sulla capacità di generare e
la parola "Mamma" riempie il
cuore di gioia.
Giuseppe Adernò