
Le famiglie scelgono il tempo ordinario
Secondo i dati del Miur,sia per la scuola primaria che per la secondaria di primo grado, la preferenza da parte delle famiglie riguardo al tempo scuola è per il tempo ordinario: il 61% delle famiglie che ha iscritto i propri figli in prima elementare ha scelto il tempo ordinario, soprattutto le 27 ore settimanali. Una percentuale che sale all’85,7% nel caso del tempo ordinario a 30 ore nella scuola secondaria di primo grado.
Complessivamente sono 549mila ragazzi che dopo la terza media hanno deciso di continuare gli studi, il 94,5%dei quali ha scelto una scuola secondaria superiore. Il restante 5,5% (pari a 30.319 ragazzi) ha optato per percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) svolti presso strutture formative accreditate dalle Regioni.
Licei più quotati al Centro, professionali al Sud
Dopo l’esame di terza media sceglie il liceo il 52% dei 14enni, in particolare le ragazze (60,7%). Gli istituti tecnici accolgono il 30,5% dei ragazzi, confermando – dice il Miur – il dato del precedente anno scolastico. In diminuzione dell’1,1%, invece, le preferenze per gli istituti professionali (17,5%).
A livello geografico, i licei registrano il gradimento maggiore nel centro Italia (57,8%), gli istituti tecnici nel nord-est (36,2%), gli istituti professionali, infine, evidenziano le migliori performance nel sud e nelle isole (rispettivamente 19,5%).
Le iscrizioni con un clic piacciono alle famiglie
Secondo il Miur, rispetto allo scorso anno scolastico cresce il gradimento delle famiglie per il servizio di iscrizioni online. Il 64,4% degli utenti ritiene efficiente il funzionamento del servizio (era il 59,7% nel 2015/2016) e il 54,9% considera semplice l’utilizzo del sistema contro il 49,9% dello scorso anno. Il 70,2% considera la procedura vantaggiosa in termini di risparmio di tempo (la considerava tale il 66,3% nel precedente anno scolastico). Per agevolare gli utenti il Ministero ha creatouna pagina web ad hoc e ha messo a disposizione una App (MyIOL) scaricata da oltre 10mila utenti.
Alessia Tripodi
Il Sole 24 Ore