La
settantesima edizione del Premio Strega ha rotto l'incantesimo e per la
prima volta non ha avuto luogo il primo giovedì di luglio nel classico
Ninfeo di Villa Giulia, bensì di venerdì e nel più comodo auditorio di
Renzo Piano.
Il premio Strega, fondato dalla scrittrice Maria Bellonci nel 1947,
vinto da Ennio Flaiano, ha avuto negli anni tra i vincitori illustri
nomi come: Umberto Eco, Valentino Zeichen, Dacia Maraini,
Raffaele La Capria, Claudio Magris e nella settantesima edizione, con
la presidenza del Premio affidata dal 2007 al linguista ed ex Ministro
dell'Istruzione, Tullio De Mauro, il premio è stato assegnato ad
Edoardo Albinati con il poderoso romanzo dal titolo: "La scuola
cattolica". E' il libro più lungo (1294 pagine), il terzo per
lunghezza dopo "La storia della mia vita" di Giacomo Casanova e "Lo
Zibaldone" di Giacomo Leopardi e colloca al centro, come protagonista
il Collegio "San Leone Magno" di Roma, diretto dai Padri Maristi, dove
ha studiato anche il Presidente Mattarella.
L'autore racconta la vicenda dei suoi compagni di scuola, alcuni dei
quali sono stati autori di uno dei più clamorosi crimini dell'epoca, il
delitto del Circeo, ed intreccia nel racconto la ricostruzione puntuale
di pezzi di storia della società italiana. Adolescenza, sesso,
religione, violenza, denaro, amicizie, vendette, e poi ancora
professori mitici, preti, teppisti, ragazze enigmatiche e terroristi
escono dalle pagine dell'intricante romanzo che prende le mosse dalla
"scuola cattolica", "un libro che mancava alla nostra cultura".
Nell'ultima pagina di copertina l'editore Rizzoli ha scritto "Il
problema della verità è se dirla o non dirla" ed il romanzo racconta la
verità dei fatti accaduti, corredandola di documenti e testimonianze,
aprendo la finestra della scuola, raccontandola dall'interno, come
viene vissuta dai ragazzi.
La scelta della scuola cattolica, allora "privata", ora "paritaria"
resta sempre a carico dei genitori, i quali esercitano "a proprie
spese" il diritto della "libertà di scelta dell'educazione dei propri
figli", sancito dalla Costituzione.
Scegliere la scuola cattolica era un segno di distinzione, una garanzia
che assicurava ai figli un ambiente sano, protetto ed un'educazione
cristiana.
Le prime scuole cattoliche sono state o maschili, come nel romanzo di
Albinati o femminili e l'impegno dichiarato di formare "buoni cristiani
e onesti cittadini" costituiva lo sfondo dell'impianto didattico di
"scuola seria, rigorosa, dove si studiava tanto e molto a memoria e
s'imparavano tante cose utili per la vita".
L'educazione impartita e appresa nella scuola cattolica lascia un
segno, imprime un carattere "indelebile" e lo stesso Albinati, quasi
"autoaccusandosi" dell'educazione ricevuta nel collegio diretto dai
preti, diventa testimone e portatore, ancorché con distaccata critica,
ben visibile in diversi passaggi nei quali predomina la contestazione
nei confronti di uno stile di vita, di un modo di pensare e di
concepire l'educazione e la scuola alla luce della tradizione degli
Ordini religiosi e del carisma dei Fondatori.
Il volume condensa nei capitoli IX e X della parte prima
l'identità della scuola cattolica, così come appare nei documenti
ufficiali della Conferenza episcopale italiana.
Il poderoso volume, edito da Rizzoli, pesa 1,3Kg, è
organizzato in dieci parti, di cui ciascuna assembla dai tre ai
ventidue capitoli, ora brevi e sintetici; ora lunghi e articolati.
La scuola cattolica che la borghesia romana sceglieva per i
propri figli aveva il compito di dare certezze e consolidare i valori,
secondo "una visione dell'uomo che è insieme frutto di ragione e dono
di rivelazione" proprio per contrastare il pericolo incombente del
relativismo, che ora è diventato norma e prassi comune di pensiero e di
azione.
Oggi vengono meno le regole, i principi, i valori tradizionali; tutto
diventa lecito, ed ogni azione indossa l'abito del "diritto".
Nella sua identità di scuola, anche quella cattolica merita
l'appellativo di "pubblica" in quanto svolge un servizio d'istruzione e
di formazione rivolto a tutti i cittadini italiani.
La scuola cattolica offre, infatti, il suo servizio "sia a giovani e
famiglie che hanno fatto una chiara scelta di fede, sia a persone che
si dichiarano disponibili nei confronti del messaggio evangelico".
La descrizione della vita scolastica e l'attesa delle vacanze degli
studenti del "San Leone Magno", collegio del quartiere Trieste, a
Roma,nonché l'incrocio delle loro biografie con quella dell'Autore,
evidenziano elementi di positività, infarciti di commenti critici sullo
stile educativo e sui principi e valori che non sempre venivano resi
comprensibili ai ragazzi. All'impronta religiosa della scuola cattolica
si mescola la zizzania densa di spore di marxismo che fomentano
contrapposizioni ideologiche e scelte in contrasto a quanto praticato
per diversi anni.
L'enigma dell'amore di Dio rimane inciso nella formazione dello
studente di scuola cattolica, anche se a volte le scelte risultano
"divergenti".
La scuola cattolica di Albinati è il mondo. Egli nel suo romanzo
intreccia il vero, il presunto vero, il verosimile fittizio o
l'inverosimile reale, riporta verbali, interrogatori, interviste e
sentenze del delitto del Circeo ed il titolo "La scuola cattolica"
riaccende una luce che oggi tende a spegnersi nel panorama storico
della società italiana. La scuola cattolica oggi soffre ed ogni giorno
si spengono tante stelle, un tempo luminose e gloriose nel panorama
educativo. Chiudono anche gli Istituti più famosi, dove sono stati
formati dirigenti e professionisti eccellenti, " cadono i cedri del
Libano" e la società diventa sempre più povera di luoghi di educazione.
Le conseguenze si vedranno in seguito e la notte sarà ancora più buia.
L'auspicato riconoscimento della proposta del "costo standard di
sostenibilità per allievo" come documentato da diligenti ricerche e
come si legge nel saggio di Anna Monia Alfieri, Marco Grumo e Maria
Chiara Parola: "Il diritto di apprendere. Nuove linee d'investimento
per un sistema integrato", potrà ridare vitalità e nuova linfa a tutta
la scuola statale e non statale nella realizzazione di un
efficiente servizio di qualità, in quanto espressione di libera scelta
dei genitori, veri responsabili dell'educazione dei figli.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it