
La platea di pensionati interessanti alla norma sarebbe di circa 6 milioni persone, con un danno alle casse pubbliche pari a 9 mld/euro ed oltre, solo per i rimborsi degli anni 2012 e 2013 + rivalutazione monetaria a cui vanno aggiunti almeno 3 miliardi di euro l’anno per il 2016 e 2017. La perdita media pro-capite negli ultimi 4 anni ammonterebbe, secondo le prime stime a 1.779 euro e i sindacati dei pensionati già premono per la restituzione immediata e automatica come è’ accaduto per il prelievo di solidarietà sulle pensioni d’oro. Bisogna adesso capire i modi e i tempi con cui saranno compensate le migliaia di persone danneggiate dal provvedimento, sempre che non si debba ricorrere ai ricorsi per il recupero delle somme indebitamente non erogate. C’è quindi solo da augurarsi che il Governo faccia in fretta con un suo provvedimento e per effetto della legge Fornero (governo Monti) si smetta di fare cassa utilizzando le pensioni e i redditi da lavoro dipendente.
Intanto il presidente della Commissione Bilancio della Camera, il piediellino Francesco Boccia attacca il governo Monti parlando di arroganza per non aver voluto ascoltare i richiami del Parlamento su esodati e blocco delle indicizzazioni.
Una soluzione possibile potrebbe essere quella già adottata dal governo Prodi-Damiano del 2007 con soppressione della rivalutazione automatica annuale per i trattamenti di importo 8 volte superiore al minimo Inps. Una soluzione, quest’ultima, ritenuta legittima dalla Corte perché non violava i principi di uguaglianza, solidarietà, proporzionalità e adeguatezza (artt. 2,3,36,38 della Costituzione) proteggendo gli assegni medio-bassi e colpendo solo quelli alti.
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