La volontà del
legislatore è stata elusa dal documento governativo LA
BUONA SCUOLA,
proposta che infrange anche le regole del corretto amministrare.
Si consideri il termine AUTONOMIA; il suo autentico significato non è
stato colto
nonostante un ricorrenza di trentanove volte: "
L'autonomia delle istituzioni scolastiche
è garanzia
di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia
nella progettazione
e nella
realizzazione di interventi di educazione,
formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona
umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle
caratteristiche specifiche dei
soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo,
coerentemente con le finalità e gli
obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di
migliorare l'efficacia
del processo di
insegnamento e di apprendimento".
Norma concepita per rispondere a una duplice esigenza: l’abbattimento
della complessità
del servizio scolastico e garantirne l’efficacia.
Norma che si colloca armoniosamente all’interno della struttura
organizzativa
dell’istituzione.
ABBATTIMENTO DELLA COMPLESSITA’
La dimensione del problema scolastico è stata riconosciuta: è stato
scomposto in
- problema formativo,
- problema educativo,
- problema dell’istruzione.
Problema formativo: attiene al
rapporto scuola-società: ha come obiettivo lo sviluppo delle
qualità personali dello studente per dotarlo di comportamenti efficaci
che gli consentiranno di
interagire positivamente con l’ambiente socio-culturale.
Le competenze generali esprimono i corrispondenti traguardiii.
Problema educativo: riguarda
l’ideazione e la realizzazione di processi d’apprendimento finalizzati
alla promozione e al consolidamento delle qualità necessarie
all’esercizio delle competenze
generali individuate nella fase di progettazione formativa.
Le capacità esprimono i corrispondenti traguardi.
Enrico Maranzana