Spesso - si
dice - non tutti i mali vengono per nuocere.
Paradossalmente, è vero. Oggi i nostri figli, non potendosi cullare
più nella speranza di avere un posto fisso di lavoro in Patria,
costretti dalle precarie condizioni economiche a cercarselo
fuori, di necessità han fatto virtù. E così, armi e
bagagli in mano, emigrati all'estero, si son dati da fare;
e, finalmente, imparate, di necessità, le lingue, son diventati
più colti ed europei, anzi, che dico!, sono diventati più
apprezzati e consapevoli cittadini del mondo! La saggezza antica
dei proverbi si è rivelata ancora una volta incontrovertibile: Cu
nesci, arrinesci!
Volpino elogio per dissimulare l'italica precarietà
odierna? No, semmai, presa di coscienza che la storia è
cambiata; anch'essa si è delocalizzata, spostata
sempre più in là; e nessun carro-armato ideologico
può pretendere di ingabbiarla o di arrestarla nel suo
cammino fatale! E chi pensava, come noi, padri fissati del
posto fisso, che fosse la sua perdita una sconfitta per i
propri figli, un andare indietro, dobbiamo
riconoscere, invece, che è un andare avanti, un guadagno,
piuttosto, per loro!
Astuzia volpina, questa sì, della Storia! Vera e
inconsumabile dialettica! Oh!, imprevedibile eterogenesi dei suoi fini!
La società, questa determinata nostra società
padreternale che voleva tenersi per sé, dentro di
sé, a casa i propri figli, ha finito, suo
malgrado, per costringerli a cercare
oltre di sé, fuori di sé i mezzi necessari di sussistenza!
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com