Ogni
semestre gli studenti di tutte le Facoltà italiane vengono chiamati a
riempire un questionario di valutazione delle attività didattiche. Non
tutti sanno però a che cosa realmente serva tale procedura, introdotta
dalla la legge n. 370/99.
È molto importante che gli studenti siano ben consapevoli di avere tra
le mani uno strumento fondamentale per l’organizzazione degli Atenei e
che, pertanto, non sottovalutino la compilazione di questa scheda.
Infatti, a partire da quest’anno accademico, tale prassi ha acquisito
un peso ancora maggiore.
Precedentemente, essa si esauriva in una constatazione dell’andamento
generale della didattica, con lo scopo di migliorare sempre di più il
servizio offerto dall’Università. Ogni scheda di valutazione prevede un
determinato numero di voci ad ognuna delle quali si è tenuti a dare un
punteggio, espresso in numeri arabi, che, solitamente, va da 1 a
7.
Nonostante il fatto che i giudizi che i ragazzi sono invitati ad
esporre non riguardino esclusivamente il lavoro del docente, ma anche
l’organizzazione complessiva del semestre e la validità dell’
attrezzatura che la struttura mette a disposizione, tuttavia è la
sezione dedicata al rendiconto dell’operato del docente ad avere le
implicazioni più rilevanti.
Ad esempio, le conseguenza di una valutazione negativa variano a
seconda dei casi: se l’interessato è un docente a contratto, egli,
almeno in teoria, rischia di non vedere riconfermato il suo ruolo per
l’anno successivo, se invece si tratta di un docente ordinario, il
Preside di Facoltà si limita ad un richiamo verbale nei riguardi del
professore in questione. Da qui nasceva il malcontento degli studenti
che lamentavano l’inutilità dei test di valutazione.
Ma, come si è già detto, le cose a partire dall’anno accademico
2011/2012 sono notevolmente cambiate. Ovviamente il suddetto
procedimento non è stato eliminato, ma al controllo del Preside si è
aggiunto quello di un organo istituzionale apposito l’Agenzia Nazionale
di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) che ha
il compito di attribuire un premio maggioritario sullo stipendio dei
docenti la cui valutazione è stata particolarmente positiva.
L’ente è stata istituito con DPR 1 Febbraio 2010, n.76 e la sua
attività è iniziata proprio quest’anno accademico e ha lo scopo di
effettuare un controllo che sia esterno alle Università. Esso però,
copre un raggio di azione molto più ampio, occupandosi anche della
supervisione dell’andamento della Ricerca nel nostro Paese.
Infatti il 7 novembre 2011 l’ANVUR ha lanciato l’esercizio di
Valutazione della Qualità della Ricerca in Italia nel periodo che va
dal 2004 al 2010 ( VQR 2004 – 2010) che avrà il compito di effettuare
la valutazione dei risultati della ricerca scientifica prodotti dalle
Università statali e non statali ma riconosciute, degli enti di ricerca
pubblici vigilati dal MIUR, e da altri soggetti pubblici e privati
impegnati nella ricerca.
La normativa e le procedure della valutazione sono dettagliatamente
esposte sul sito dell’ANVUR http://www.anvur.org.
Giuseppina Iervolino (da http://www.controcampus.it)
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