''Lo Stato non vuol
pagare le scuole paritarie? Noi ne chiederemo la messa in mora e, se
necessario, ricorreremo anche alla Corte Costituzionale''. Lo ha
dichiarato il Presidente della regione Veneto, Luca Zaia, all'assemblea
interregionale delle scuole paritarie, presenti 3000 fra genitori,
studenti e professori, svoltasi a Roncade, in provincia di Treviso.
Assemblea che ha contestato il governatore veneto per alcuni passaggi
del suo discorso.
''Noi abbiamo aperto un tavolo ufficiale cercando un dialogo fino in
fondo.
Questo dialogo e' iniziato. Ovviamente oggi vediamo le prese di
posizione rispetto ai bilanci nazionali che ci dicono che ci sono
sempre meno soldi - ha dichiarato tra l'altro Zaia
Noi i 94 mila ragazzi che mandiamo alle scuole paritarie li difendiamo
fino in fondo''. Zaia ha poi spiegato che ''la messa in mora significa
azione legale e poi, se necessario, anche ricorso in Corte
Costituzionale''. Quanto alla contestazione ricevuta Zaia ha dichiarato
ai giornalisti che ''noi abbiamo portato delle argomentazioni ma non
vorrei passasse l'idea che sul tavolo degli imputati c'e' la regione
perche' io sono veloce ed agile a saltare le barricate come ho dato
dimostrazione. Penso che le argomentazioni sia di tutt'altro genere. Le
persone vanno fino in fondo capite. La nostra strategia e' quella di
dire al mondo intero che in Veneto c'e' un modello che e' unico nel suo
genere, dove il 68% dei giovani vanno nelle scuole cattoliche paritarie
e costano la meta' al budget nazionale. Quindi ci diano i nostri soldi.
Roma apra le casse e ci dia i soldi che avanziamo''.-(ASCA).
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