''Un insegnante che si fa uno spinello ogni
tanto e' compatibile con l'insegnamento? Secondo me si', come avviene
in tante parti del mondo.
Altrimenti dovrebbero licenziare
probabilmente la meta' dei dipendenti pubblici''. Lo ha
dichiarato Mimmo Pantaleo, segretario Cgil scuola, intervenuto a '24
Mattino' su Radio 24 dove si parlava della possibilita' di fare i test
antidroga per gli insegnanti dopo il caso di un'educatrice che in una
scuola elementare di Firenze ha assunto eroina in bagno.
''Se si scoprisse che un insegnante e'
drogato non puo' insegnare, certo - ha aggiunto Pantaleo - ma vanno
fatte distinzioni tra uso di droghe leggeri e pesanti. Siamo
pronti a discutere dei test ma non se si ha in testa un meccanismo
automatico di
esclusione''.
''Va capita esattamente la condizione psicologica dell'insegnante
che dovesse fare uso di stupefacenti. Bisogna vedere insomma - ha
spiegato il segretario di Cgil scuola - se quell'insegnate ha l'attitudine
all'insegnamento indipendentemente o no dall'uso di stupefacenti. E
questo non lo si puo' fare con un semplice test antidroga. Non mi piace
il radicalismo e la logica dell'esclusione, altrimenti estremizzando il
discorso dovremmo dire a tutti gli studenti italiani che fanno uso di
droga che non possono piu' entrare nelle aule. Introduciamo un criterio: vorrei una
valutazione di come si puo' stabilire la conseguenza della droga su una
persona rispetto alla possibilita' che questa persona insegni''.
(ASCA)
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