A Berlino le scuole si
sono riaperte lunedì (lì il Ferragosto non esiste) dopo sei settimane
di vacanze. E si riaccende la polemica: bocciare o non bocciare? Tutti
promossi anno dopo anno fino al diploma? Il Land di Amburgo per primo
ha abolito il cosiddetto «sitzen bleiben», «ripetere la classe»,
tradotto liberamente.
E le altre regioni vorrebbero imitare la città anseatica. Bocciare,
sostengono alcuni, non serve a nulla: i ragazzi non migliorano, anzi
quasi sempre peggiorano. È un'inutile umiliazione, si perdono i
contatti con i compagni. Sarebbe meglio cercare di assistere lo
studente che rimane indietro, senza bocciature. La ragione vera, forse,
è che ogni ripetente costa alle casse dello stato in media 5 mila euro.
Una bella somma, se si calcola che ogni anno i bocciati a tutti i
livelli sono circa 250 mila. Nella sua carriera scolastica, sempre
secondo le statistiche, un ragazzo su quattro viene bocciato.
In tempo di crisi, ad Amburgo hanno fatto i loro calcoli, e con
un alibi pedagogico e psicologico vogliono risparmiare un bel po' di
spese. Il provvedimento verrà applicato progressivamente a scaglioni.
Il «sitzen bleiben», spiegano le autorità scolastiche, è un relitto di
altri tempi, di una scuola autoritaria e selezionatrice. Un bambino
costretto a ripetere una classe all'inizio dell'anno è più preparato
dei suoi nuovi compagni, ma il vantaggio svanisce presto. Il ripetente,
più grande rispetto agli altri, finisce per restare fuori dal gruppo, e
si deprime, non trova nuovi stimoli. La bocciatura finisce per
pregiudicare il futuro dello studente, che in molti casi sarà costretto
a cambiare corso di studi, e verrà tagliato fuori da un possibile
studio universitario.
Ma, in effetti, la scuola tedesca rimane fortemente selettiva: a 13
anni, quando si concludono le medie, gli insegnanti, con un giudizio
scadente, possono impedire a uno studente di iscriversi al liceo, e
quindi di giungere all'università. I genitori ad Amburgo hanno accolto
con favore il provvedimento, ma molti hanno dei dubbi. Si finisce per
spostare in avanti il problema del ragazzo: si dovrebbe indagare sul
perché non rende come i compagni, e cercare di porvi rimedio. Le
promozioni automatiche rischiano di diminuire le motivazioni dei
migliori, e di pregiudicare quindi il rendimento complessivo.
In base all'indagine Pisa, che controlla la preparazione degli
studenti, la Germania si trova in una posizione poco gratificante.
Alcuni anni fa era al 27esimo posto al livello del Messico. Per la
cronaca, l'Italia era al 28esimo posto. Si corse ai ripari, e oggi i
tedeschi sono risaliti al 22esimo posto, sempre poco esaltante.
L'Italia è scesa ancora più in basso. Le regioni che ottenevano i
migliori risultati erano quelle meridionali, come la Baviera e il
Baden-Würtemberg, dove le scuole sono più tradizionali e severe. Ma ad
Amburgo si ribatte: i paesi che nella graduatoria Pisa risultano ai
vertici sono la Finlandia e la Norvegia, dove da tempo sono state
eliminate le bocciature. Ma là le classi sono meno numerose e gli
insegnanti possono assistere meglio i ragazzi in difficoltà. Abolire le
bocciature solo per risparmiare sui costi della pubblica istruzione non
è una soluzione.
(da http://it.finance.yahoo.com/ di Roberto Giardina)
redazione@aetnanet.org