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Università: OO.SS. - Associazioni docenti: Documento unitario al Ministro dell'Universita' e della Ricerca

Associazioni

Per quanto riguarda l'Università, la gravità della situazione è tale da richiedere un'ampia gamma di interventi, accogliendo le proposte avanzate dal mondo dell'Università in questi anni, in primo luogo dalle Organizzazioni ed Associazioni della docenza universitaria, ma anche dalle Organizzazioni del personale tecnico-amministrativo, dei precari, degli studenti. Di questi interventi, alcuni richiedono per il loro oggetto l'adozione dello strumento della legge ordinaria e quindi del relativo iter parlamentare, che - per quanto possa essere veloce - richiede i necessari tempi politici e tecnici.
Vi sono però delle urgenze che possono trovare una risposta immediata o almeno più rapida nell'azione normativa autonoma del Ministero, urgenze che possono essere così sintetizzate:
• affermazione del ruolo della Università nel campo della ricerca e dello sviluppo della innovazione, concentrando su questo versante l'impegno politico e di risorse economiche atte a avvicinarsi (meglio ancora a raggiungere) l'obiettivo di spendere il 3% del P.I.L. nella ricerca e nella innovazione. Questa è una scelta non eludibile per ridare competitività al sistema paese;
• superamento del precariato; il fenomeno del precariato (comune anche al personale tecnico-amministrativo), per di più in forme molteplici e del tutto inadeguate ad un rapporto di lavoro, ha raggiunto nelle Università una dimensione quantitativa e qualitativa intollerabile: è indispensabile uno sforzo eccezionale per bandire posti 'freschi' di ruolo per ricercatori, istituendo al più presto un'unica figura contrattuale pre-ruolo di breve durata (con un trattamento economico e normativo che ne assicuri la dignità). Uno sforzo che richiede un grosso intervento finanziario straordinario aggiuntivo e che nell'immediato può essere iniziato utilizzando parzialmente le risorse esistenti, considerati i prossimi pensionamenti;
• approvazione della Carta dei diritti degli studenti;
• implementazione degli attuali meccanismi di valutazione, in attesa di una legge organica ad hoc, che non diventi strumento di ulteriore controllo gerarchico dei docenti, ai quali va garantita la libertà di ricerca e di insegnamento;
• una pausa nel percorso di riforma della didattica e avvio immediato di una profonda valutazione dell'attuazione del "3+2", con il coinvolgimento dell'intera comunità universitaria, prima di procedere ulteriormente;
• una rapida consultazione in ordine ai meccanismi concorsuali per la prima e la seconda fascia dei professori, per una nuova, urgentissima legge: qualunque cosa si pensi della relativa riforma Moratti, è certo che questa comporta tempi così lunghi e meccanismi così farraginosi da sostanziare un vero e proprio blocco (in tempi di numerosissimi prossimi pensionamenti);
• nella prospettiva della netta distinzione tra reclutamento e avanzamento nella carriera dei docenti, necessario e urgente è considerare che gli attuali ricercatori costituiscono la fascia di ingresso della docenza;
• una riflessione sugli attuali criteri di attribuzione del Fondo Ordinario di Funzionamento, tenendo conto delle valutazioni del sistema e prendendo anche in esame le specifiche condizioni delle Università che insistono su territori profondamente differenti e che operano per il miglioramento culturale e sociale delle loro comunità.
Questi pochi punti ovviamente si pongono solo come alcune delle urgenze più gravi e devono essere affrontati nel contesto più ampio di una grande azione di riforma. Le Organizzazioni sindacali e le Associazioni rappresentative della docenza in questi anni hanno espresso molte proposte già puntuali nei contenuti, ma il dialogo è sempre stato rifiutato.
Oggi, all'inizio dell'operare del nuovo Governo, è necessario instaurare un vero confronto tra il Ministro e le forze rappresentative della docenza, dei precari, degli studenti. Le Organizzazioni e le Associazioni della docenza universitaria manifestano tutta la loro piena disponibilità ad incontrare il più presto possibile il nuovo Ministro.

Ma l'USPUR è di diverso parere

Il d.d.l. ìStato giuridico dei docenti universitariî, cosÏ come licenziato dalla Camera, e cosÏ come osservato da molti colleghi, contiene norme interessanti, che incideranno positivamente sul reclutamento, sullíoperativit‡, sulla dignit‡, sulla valutazione e, quindi, sul buon andamento degli studi universitari, a tutto vantaggio degli studenti e del Paese.
LíUspur ha lavorato per la crescita in meglio della normativa del d.d.l. fin dalla sua prima emanazione. Fermamente convinti della necessit‡ di detta normativa, ci siamo sempre mossi facendo osservazioni specifiche e non generiche, sempre improntate al miglioramento della norma e al superamento, mediante proposte costruttive, dei punti critici che ne hanno caratterizzato la discussione da parte della 7™ Commissione cultura della Camera. Le novit‡ salienti e significative del d.d.l. riguardano:
a) il sistema di valutazione dellíattivit‡ didattica, di ricerca e di gestione del docente con commissioni nazionali, nellíambito del sistema di valutazione nazionale;
b) le nuove norme sul reclutamento dei professori universitari con:
 procedure di valutazione comparativa annuali, per ciascuna fascia di docenza, bandite a livello nazionale;
 con formazione delle commissioni su base ìelezione-sorteggioî;
c) il superamento delle situazioni pregresse con:
 riserve di posti per associati, ricercatori confermati e professori incaricati stabilizzati, con determinate anzianit‡ di servizio;
 líincremento del numero dei soggetti che possono conseguire líidoneit‡ scientifica nei giudizi per associati, per le prime quattro tornate. Per la chiamata degli idonei da parte delle Facolt‡ la norma prevede poi la riserva del 30 per cento delle risorse che si liberano per le cessazioni dai ruoli dei professori e dei ricercatori;
 legittimazione del conseguimento dellíidoneit‡ scientifica per la partecipazione ai concorsi per líaccesso alla dirigenza pubblica;
d) istituzione della nuova fascia di formazione alla docenza mediante:
 la stipula di contratti;
 una retribuzione adeguata ed incentivante;
e) apertura dellíuniversit‡ al mondo esterno mediante:
 chiamata diretta di studiosi stranieri e italiani allíestero, che abbiano conseguito uní idoneit‡ accademica di pari livello;
 copertura di posti di professore ordinario in seguito a chiamata per chiara fama;
 conferimento di incarichi di insegnamento a soggetti italiani e stranieri in possesso di adeguati requisiti scientifici e professionali;
 stipula di convenzioni di ricerca con soggetti pubblici e privati.
A nostro avviso il d.d.l. puÚ essere tuttavia migliorato sia nel coordinamento tra alcune parti, sia nella incisivit‡ e validit‡ di alcune norme.
Seguono osservazioni e proposte.
Sistema di valutazione ñ Sar‡ bene precisare che le commissioni verranno nominate a livello nazionale e che la valutazione sar‡ applicata gradualmente, secondo procedure stabilite con decreto del MIUR. Essa avr‡ riflessi sia sulla parte di retribuzione legata allíattivit‡ di ricerca del docente, sia sui finanziamenti dati allíuniversit‡ sulla base della ricerca espressa.
Titolo di professore aggregato ñ Siamo contrari allíattribuzione del titolo a persone, ancorchÈ ricercatori, assistenti del ruolo ad esaurimento e tecnici laureati, che non abbiano mai svolto un insegnamento universitario: titoli conseguiti solo per anzianit‡ non rispondono al principio della meritocrazia e , quindi, non vanno elargiti.
CosÏ pure non puÚ essere dato il titolo in parola a soggetti con elevata professionalit‡, ovvero a laureati dellíarea tecnico-scientifica che, al presente, non stiano svolgendo alcuna attivit‡ di insegnamento.
Líeventuale attivit‡ didattica, svolta in anni precedenti, appartiene al passato e non puÚ darluogo a concessione di titolo. Per contro a tutti i soggetti che, una volta approvato il d.d.l. , risultano essere titolari di un incarico di insegnamento, a meno che non siano docenti universitari di ruolo, Ë attribuito il titolo di professore aggregato, che rimarr‡ valido per tutto il periodo di durata dellíincarico.
Procedure di reclutamento ñ Occorre fare chiarimento sulla normativa che attiene allíelezione dei commissari da parte di ciascun raggruppamento disciplinare.
Detta elezione non puÚ che avere periodicit‡ annuale per evitare che il sorteggio della commissione avvenga ìal primo annoî, con la presenza di tutti i commissari eletti e, al secondo anno, solo con la presenza di met‡ dei commissari eletti, con líinconveniente che tutti saranno premiati dal sorteggio.
Per non creare, poi, una disparit‡ di trattamento tra i candidati delle sedi che hanno dato luogo alla procedura di valutazione (essi non possono avere, tra i commissari eletti, un docente del proprio ateneo), e i candidati degli altri atenei, che non hanno richiesta la procedura di valutazione
(essi possono avere tra i commissari eletti un docente del proprio ateneo) occorrer‡ correggere la norma relativa cosÏ da eliminare tale incongruenza.
Da ultimo si esprime perplessit‡ sulla norma che prevede líincremento del numero massimo di soggetti che possono conseguire líidoneit‡ scientifica.
In sostanza la nuova normativa, e si puÚ essere díaccordo, vuole azzerare le rivendicazionipregresse, ma non ne dovrebbe creare delle nuove, quali:
a) la chiusura dellíaccesso alla docenza per le nuove generazioni;
b) uno squilibrio del rapporto Ordinari/Associati perchÈ il 30% disponibile per le cessazioni degli ordinari va a favore dellíassunzione di nuovi associati.
In considerazione di quanto sopra chiediamo che la frase ìnelle prime quattro tornateî venga sostituita dalla frase ìnelle prime due tornateî.

Il Segretario Nazionale USPUR Prof. Antonino Liberatore

Chi siamo

L' Unione Sindacale dei Professori Universitari di Ruolo (U.S.P.U.R.) è nata nel 1973, in seguito alla trasformazione dell’ANPUR (Associazione Nazionale Professori Universitari di Ruolo) in un organismo non soltanto a carattere rappresentativo della docenza universitaria, ma anche con prerogative di rivendicazioni sindacali per i propri iscritti.
L’ANPUR aveva da sempre rappresentato, a livello nazionale, i professori universitari e, come interlocutore, aveva avuto il ministero della Pubblica Istruzione ed i suoi organi ufficiali, in special modo il Direttore generale dell’istruzione universitaria ed il Consiglio superiore dell’ università.
L’ANPUR era sempre stato altamente rappresentativo perché elevato era il numero dei propri soci: l’unica figura del docente universitario di ruolo era quella del professore ordinario e l’ANPUR era l’unica associazione esistente a carattere autonomo.
Le cose sono cambiate con la legge del 1973 che ha introdotto la figura del professore incaricato.
E’ così nata una seconda associazione autonoma di professori (soprattutto incaricati) e, successivamente, dopo il 1980, anno in cui fu promulgato il DPR 382/80 di riforma delle norme sullo stato giuridico dei docenti universitari, con l’introduzione della fascia dei professori associati, fu costituita una terza associazione autonoma di docenti universitari.
Si precisano ora i compiti dell’USPUR, che in continuazione e ad integrazione dei compiti dell’ANPUR, sono i seguenti:
a) rappresentare di fronte allo Stato e ai terzi i professori universitari di ruolo - straordinari, ordinari e associati - in servizio (anche se fuori ruolo) o in quiescenza, tutelandone gli interessi, d'ordine generale o particolare, giuridici, morali ed economici;
b) salvaguardare i principi dell'autonomia universitaria, della libertà di ricerca e di insegnamento, e dell'accesso a tutti i posti di professore di ruolo attraverso concorsi pubblici, aperti e distinti per ognuno dei due livelli;
c) perseguire il miglioramento normativo, economico e funzionale delle condizioni di lavoro dei professori universitari e l'incremento della collaborazione, dei servizi, della strumentazione e dei fondi necessari alla ricerca e alla didattica;
d) assistere gli iscritti nella difesa di tutti i loro diritti ed interessi legittimi.
L’USPUR è un sindacato autonomo associato alla “International Association of University Professor & Lectures” (IAUPL), ed è maggiormente rappresentativo a livello nazionale, così come determinato da apposito decreto del Ministro della funzione pubblica: ciò significa che l’USPUR mantiene rapporti ufficiali con il Ministro IUR, con i membri del Parlamento, e in particolare con la VII ° Commissione Istruzione e Cultura della Camera e del Senato, con il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) e con le altre istituzioni ufficiali dello Stato.
L’USPUR ha attiva una propria sezione presso tutte le sedi universitarie ed il numero dei soci ufficialmente iscritti ammonta a circa 4000 unità.
L’USPUR ha un Segretario Nazionale, che viene eletto dal congresso appositamente convocato con cadenza triennale. L’attività svolta dall’USPUR è governata dalla Giunta nazionale, che è composta da 22 membri. La giunta è presieduta dal segretario nazionale.
L’USPUR ha una propria rivista “Università-Notizie” , con periodicità bimestrale. In occasione di convegni, di congressi e di discussione di particolari leggi interessanti il sistema universitario vengono approntati e pubblicati dei numeri speciali.
La rivista è aperta a tutti, soci e non, ha lo scopo di generare un dibattito, il più esteso e il più approfondito possibile sui vari problemi universitari. L’USPUR ha un proprio sito internet con il seguente indirizzo : www.uspur.it ; e mail: uspur@tin. it .
L’USPUR, dalla sua nascita, ha tenuto undici Congressi nazionali con periodicità triennale. Il primo Congresso è stato tenuto a Santena (Torino). Le successive sedi congressuali sono state: Marina di Pisa, Viterbo, Milano (3), Verona, Ancona, Firenze (3), Genova.
Per dibattere i problemi inerenti nuove norme di leggi e/o regolamenti, l’USPUR ha organizzato molti convegni con la partecipazione, anche, del Ministro dell’Università in carica, e di Personalità del Parlamento e del mondo politico.
I professori che hanno ricoperto la carica di Segretario nazionale sono stati i seguenti:
Prof. Vittorio Castellano, università “La Sapienza” di Roma, (anno di passaggio dall’ANPUR all’USPUR);
Prof. Romano Lazzeroni, università di Pisa, dal 1974 al 1981;
Prof. Carlo Albero Mastrelli, università di Firenze, dal 1982 al 1993;
Prof. Antonino Liberatore, università di Firenze, dal 1994, continua.
La Segreteria nazionale si trova a Firenze in via Cavour, 82 - Tel. 055-291904, fax 055-2381573; sito internet: www.uspur.it, e mail: uspur@tin.it; è aperta al pubblico tutti i giorni feriali.


Il Segretario Nazionale USPUR
( Prof. Antonino Liberatore )
 









Postato il Mercoledì, 31 maggio 2006 ore 22:24:52 CEST di Salvatore Indelicato
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