Dal 26 gennaio al 9 marzo,
presso il Museo Duca di Martina in Villa Floridiana a Napoli, si tiene
“Per giardini, per selve e per campagne”, seconda parte degli incontri
dedicati ad una serie di conversazioni tra arte, letteratura e musica
sul tema dell’Arcadia in ambito musicale e teatrale.
Bianca Fasano
parmenide2008@libero.it
Giornata pressoché serena quella del 26 gennaio 2013, in Napoli,
laddove presso il Museo Duca di Martina in Villa Floridiana a Napoli,
si da il via alla seconda parte di una serie di conversazioni tra arte,
letteratura e musica sul tema dell’Arcadia in ambito musicale e
teatrale, dal titolo: “Per giardini, per selve e per campagne”,
Parlando di questa manifestazione, giunta alla sua felice seconda
edizione, dobbiamo rimarcare in primis la “necessità morale” che il
popolo napoletano deve sentire di essere il più presente possibile alla
manifestazione stessa, o, in ogni caso, di frequentare il Museo
Nazionale della Ceramica Duca di Martina, dedicato alle arti decorative
il quale, com’è cosa nota, viene ospitato dal 1927 all'interno della
Villa Floridiana, al Vomero.
Dicevamo: “necessità morale” e ne spieghiamo la ragione: non è la prima
volta che la Villa Floridiana corre il rischio di “chiudere i
battenti”: Nella primavera del 21 marzo 2011 i napoletani ebbero
infatti l’amara sorpresa di vedere chiudere il parco a causa della
caduta di alcuni alberi, ma l'assessore all'Ambiente del Comune di
Napoli Gennaro Nasti spiegò il vero nodo del problema: “(…) dopo i
recenti tagli del ministero dei Beni culturali, non ci sono più soldi
per la manutenzione del parco. La Floridiana è infatti di competenza
della Soprintendenza, così come il parco di Capodimonte a Napoli.”- Già
nel 2003 c'era stato un tentativo di chiudere la Floridiana e di far
pagare un biglietto d'ingresso, ma fu risolto con l’intervento del
Comune di Napoli. La Villa Floridiana, benché la Sopraintendente al
Polo museale Napoletano Lorenza Mochi Onori avesse promesso che “nel
giro di dieci giorni la Floridiana avrebbe riaperto”riaprì in effetti i
suoi cancelli ai cittadini lunedì 2 aprile 2012, a distanza di un anno
dalla chiusura totale per ”motivi di manutenzione”,.
Appare chiaro quindi che senza la fattiva dimostrazione di un interesse
specifico da parte del pubblico, napoletano e non, alla manifestazione
ed alla presenza, almeno saltuaria, nei locali del Museo Nazionale
della Ceramica Duca di Martina, a causa della situazione non certo
felice, dal punto di vista economico vissuta dal Comune di Napoli e
dall’Italia intera, si rischia che qualcuno in alto possa giungere alla
convinzione di chiudere il Museo, ritenuto poco conveniente dal punto
di vista economico. Inutile rimarcare il fatto che, a parte la perdita
di prestigio del Vomero per il turismo, vi sarebbero anche
licenziamenti nel personale è soprattutto nella chiusura del parco, un
danno considerevole per le centinaia di cittadini che godono dell'ombra
degli alberi o fanno jogging tra i suoi ombrosi
vialetti. In data sabato 26 gennaio dalle ore
11.00, nel vestibolo della Villa si è tenuto il primo incontro, dal
tema: “Canzoni villanesche alla napoletana”, a cura del
musicologo Cesare Corsi. Ricordiamo a quanti non fossero stati posti in
grado di essere presenti, che Sabato 9 febbraio 2013, ore 11.00, sempre
nel vestibolo, si terrà: “Musica in Arcadia” a cura della musicologa e
dottore di ricerca in Storia della musica Francesca
Menchelli-Buttini, e del musicologo e dottore di ricerca in
Filologia musicale Lucio Tufano. Sono previsti inoltre:
Sabato 23 febbraio 2013, ore 11.00, vestibolo, “Ad una fresca riva”:
villanelle in chiave
jazz, blues, swing e reggae, visita guidata a tema arcadico con
intermezzi musicali de
I Vandalia, gruppo corale diretto dal Maestro Lucio Maria Lo Gatto
Sabato 9 marzo 2013, ore 11.00, vestibolo, “Verzura, ninfe e amori
nella letteratura teatrale italiana” a cura del professore associato di
letteratura italiana e teatrale presso l’Università degli Studi di
Salerno, Antonia Lezza. (Manifestazione per cui l’ingresso risulterà
gratuito fino ad esaurimento posti). Appare interessante annotare che
il C.I.D.I. (ente accreditato per la formazione presso il MIUR),
rilascerà ai docenti e agli studenti, che ne facciano richiesta, un
attestato di partecipazione valido, rispettivamente, ai fini
dell’aggiornamento e del riconoscimento di crediti formativi. in tal
senso ci si attende anche la partecipazione delle scolaresche del
napoletano ed in particolare del Vomero. Vogliamo ricordare che Nel
1823 Ferdinando fece dono alla sua seconda moglie (morganatica), Lucia
Migliaccio (duchessa di Floridia per nascita), del parco sulla collina
del Vomero (al tempo zona quasi del tutto agricola, su cui spiccavano
Castel Sant'Elmo, la Certosa di San Martino ed alcune ville nobiliari
tra le quali Villa Carafa di Belvedere). All'interno di questo parco
egli fece costruire la “Villa Floridiana”, e un'altra villa di
dimensioni minori, cui diede il nome di Villa Lucia. In questa villa il
sovrano e sua moglie trascorsero in tranquillità gli ultimi anni della
loro vita. Di Donna Lucia, cui il re di Napoli Ferdinando IV (III di
Sicilia e I delle Due Sicilie), per anni, scrivendole apriva con un:
–“cara e buona Lucia mia”, e chiudeva con un “E sono il tuo
affezionatissimo compagno che ti ama teneramente Ferdinando B.”-
vogliamo ricordare anche che si trattava di una donna fascinosa, di
animo mite e gentile, bruna, molto seducente e dall’eterno aspetto
giovanile, i cui splendidi occhi neri furono immortalati dai versi
dell’abate, Giovanni Meli, nell’ode Sugli occhi di Nice: “Ucchiuzzi
niuri/ Si taliati/ Faciti cadiri/ Casi e citati./ Jeu muru debuli/ Di
petra e taju/ Cunsidiratilu/ S’allura caju.”Versi tradotti in tedesco
dallo scrittore Wolfgang Goethe, il quale conobbe la gentildonna presso
la corte di Palermo nel 1787.
Per informazioni: tel. 081 5788418,
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