
Lo stage formativo si svolgerà a novembre presso un’ azienda, e sotto la guida della docente Calderoni i corsisti osserveranno le fasi di lavorazione e seguiranno personalmente la realizzazione di un costume di scena disegnato e confezionato da loro.
Un’altra bella sfida per la scuola,viene da pensare. L’occasione, cioè, per l’istituzione scolastica oggi in forte crisi, di proporsi come protagonista nei contesti lavorativi, creando un canale diretto tra i suoi corridoi e il mondo esterno. La formazione di un nuovo tecnico dei costumi in grado di creare e confezionare personalmente il prodotto, è questo l’obiettivo del corso, deve infatti tener conto dei cambiamenti sociali, delle nuove tecnologie disponibili e di un bagaglio di competenze che varia nel tempo: ecco perché gli studenti seguono un iter che include lo studio tradizionale, legato alle conoscenze teoriche e l’esercizio della manualità, fino ad arrivare, poi, alla realizzazione di prototipi con appositi software (CAD), l’utilizzo di programmi di grafica in uso nei contesti lavorativi, arrivando infine al confronto diretto con i professionisti, nei circuiti aziendali del settore moda.
“La scelta del prodotto finale si è infine orientata verso i costumi del Balletto “Romeo e Giulietta” – spiega la Professoressa Tiziana Alessi, docente di progettazione e coordinatrice didattica del corso- e i lavori dei ragazzi sono già a buon punto. Per realizzare costumi di scena finalizzati al balletto è stato necessario preparare i ragazzi sotto diversi aspetti, integrando ad esempio alla progettazione informatica anche materie come anatomia umana, oltre ovviamente alla conoscenza dell’opera di Shakespeare, alla quale il balletto è ispirato, approfondita in classe con la visione del film di Zeffirelli”. I costumi che i ragazzi stanno realizzando saranno forse utilizzati, al termine del corso, dagli attori nei teatri di Catania, o da ballerini per una performance nella scuola. Mostre permanenti e istallazioni testimonieranno probabilmente l’impegno della scuola “Lucia Mangano” che ha voluto investire sul futuro dei giovani scommettendo sulla creatività e sull’inventiva delle nuove generazioni, sempre capaci di rispolverare il meglio del passato proponendo soluzioni originali. “I vestiti di scena- conclude la Professoressa Alessi – rispettano le linee classiche del Rinascimento, età di ambientazione del capolavoro shakespeariano, ma testimoniano la contemporaneità dei nostri giovani stilisti nella scelta dei tessuti alternativi, quali ad esempio il jeans”. L’intramontabile jeans, dalla sua creazione in poi quasi un segno di riconoscimento dei giovani di ogni generazione sarà dunque al centro della scena. Icona immortale di novità, il tanto caro jeans, un po’ come Romeo e Giulietta che restano insuperabili emblemi dell’amore eterno in ogni epoca.

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