In vista degli
ormai prossimi esami di Stato di terza media e di fine ciclo di studi,
stiamo raccogliendo adesioni alla dichiarazione riportata qui sotto.
Invitiamo a farla propria gli insegnanti e i dirigenti scolastici che
avranno il ruolo di presidenti e membri delle commissioni, comunicando
la propria adesione all'indirizzo gruppodifirenze@libero.it.
Proprio in coincidenza (fortuita) con l'avvio della nostra iniziativa,
è uscito un libro di grande interesse e del tutto in sintonia con le
motivazioni che ci hanno spinto a prenderla. Si tratta di Ragazzi, si
copia, di Marcello Dei, edito dal Mulino http://gruppodifirenze2.blogspot.com/2011/05/dichiarazione-di-insegnanti-e-dirigenti.html
DICHIARAZIONE DI INSEGNANTI E DIRIGENTI PER LA CORRETTEZZA DEGLI ESAMI
DI STATO
Fra poco si svolgeranno gli esami di Stato conclusivi del primo e del
secondo ciclo di studi. Negli ultimi anni i mezzi di informazione hanno
riferito di numerosi casi in cui non è stato assicurato il loro
corretto svolgimento. Questo danneggia fortemente la credibilità della
scuola italiana e l’immagine degli insegnanti e dei dirigenti.
Non c’è dubbio che la maggioranza dei colleghi agisca in modo
inappuntabile e faccia il possibile per garantire la regolarità degli
esami. Siamo però consapevoli che un malinteso atteggiamento di
“comprensione” nei confronti degli studenti e la diffusa tendenza a
considerare inutilmente fiscale la fermezza nel far rispettare le
regole (e in alcune situazioni anche pressioni esterne) possono
spingere a “chiudere un occhio” se qualcuno copia, a giustificare o a
tollerare indebiti aiuti e persino comportamenti gravemente scorretti,
come fornire ai propri allievi traduzioni e soluzioni.
Va invece ribadito che certi atteggiamenti non sono affatto un modo di
“fare il bene dei ragazzi” e che anzi feriscono la giustizia e il
merito. Una scuola, infatti, in cui venga in qualche modo compromessa
la regolarità degli esami, abitua gli studenti alla scorrettezza,
commette un’ingiustizia verso chi conta solo sulle sue forze e infine
svaluta il senso dell’esame come momento importante di verifica delle
capacità degli allievi. Viceversa, l’esempio di comportamenti coerenti
con i valori che si insegnano costituisce per i giovani la più efficace
educazione alla legalità.
Noi pensiamo che il ruolo e l’immagine dell’istruzione pubblica si
difendano certamente reclamando nuove leggi e finanziamenti più
adeguati, ma anche facendo nel modo migliore la propria parte e
assumendosi fino in fondo le proprie responsabilità.
Ed è con questo spirito che noi sottoscritti commissari e presidenti di
commissione dichiariamo pubblicamente che ci impegneremo per far sì che
gli esami si svolgano in un clima sereno, ma nel rispetto della
legalità, dell’equità e dell’imparzialità, a tutela del prestigio della
scuola italiana, di coloro che vi operano con ammirevole impegno e dei
tanti studenti che si preparano con serietà a questa importante prova.
redazione@aetnanet.org