Progressiva
scomparsa dei docenti specialisti in lingua inglese, riduzione del
tempo pieno, smembramento di alcune classi e conseguente
sovraffollamento delle altre. Sono questi gli effetti «pesantissimi e
insostenibili» dell´ultima tranche di tagli agli organici previsti dal
ministero dell´Istruzione, che il prossimo anno vedranno scomparire
solo nelle scuole elementari del Lazio circa mille insegnanti.
A denunciarli è il Coordinamento delle scuole elementari di Roma, che
ha organizzato per mercoledì alle 15 un presidio di protesta sotto il
dicastero di viale Trastevere, a cui hanno aderito anche i Cobas e
l´Flc Cgil. Ma, già da domani (e fino a martedì compreso) genitori,
insegnanti e personale Ata della scuola Pietro Maffi di Torrevecchia
occuperanno l´istituto: «Dai noi è previsto il taglio di una classe
funzionante a tempo pieno e di 5 insegnanti – spiega Domenico Montuori,
dirigente amministrativo – Il che significa che dovremo smembrare una
seconda elementare e dividere i bambini nelle
altre.
Inoltre, ci verranno concesse solo 4 prime, a fronte delle 5
richieste, che per forza di cose saranno dunque di 27 alunni». Ma non è
tutto: «Per il prossimo anno non ci sono stati assegnati docenti
specialisti di inglese, quindi a insegnare la lingua saranno anche
maestri poco esperti, che hanno fatto corsi di formazione di poche
ore». Il problema è comune a moltissimi istituti romani, anche perché,
come segnala il segretario della Flc Cgil di Roma e Lazio, Anna Fedeli,
«in tutta la Provincia di Roma sono rimasti ormai solo 98 insegnanti
specialisti (finora erano 445) e andiamo verso la totale estinzione».
A dover smembrare una terza elementare, se le cose rimarranno così,
sarà anche la scuola Leopardi della Balduina, che da settembre perderà
4 insegnanti: «Quest´anno avevamo 20 classi a tempo pieno, ma per il
prossimo ce ne hanno concesse solo 19 – spiega la vicepreside Marina
Cherubini - Ciò significa che saranno sovraffollate e che non potremo
rispettare il tetto di 20 allievi previsto nelle classi frequentate da
bambini con gravi disabilità». Un problema molto sentito anche alla
Maffi, dove il rapporto fra insegnanti di sostegno e alunni
diversamente abili dal prossimo anno sarà di circa 1 a 4.
Preoccupata anche la dirigente dell´elementare Ada Negri, Rosalia Zene:
nell´istituto di via Latina, in seguito alle domande dei genitori si
sarebbero dovute formare 37 classi a tempo pieno, ma ne sono state
concesse solo 35. Anche quelle a tempo normale, inoltre, dovrebbero
subire un taglio delle ore, passando dalle attuali 30 alle 27 del
prossimo anno.
Anche per questo, quasi tutti i sindacati del settore - Flc Cgil, Cisl
Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams – hanno sottoscritto un
comunicato congiunto per chiedere all´Ufficio Scolastico Provinciale
«di riconsiderare la determinazione dell´organico della scuola primaria
e di porre in atto tutte le iniziative che consentano l´adeguamento
della proposta di assegnazione all´effettiva necessità delle scuole di
questa provincia». (da La Repubblica di Sara
Grattoggi)
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