Comunicato della Cisl: Quando gli
insulti sostituiscono le argomentazioni
Una caduta verticale di stile, indegna della sua stessa tradizione di
grande sindacato: questo si coglie in una brutta nota diffusa sul sito
della Flc CGIL a commento dell’intesa del 4 febbraio. Evidentemente a
corto di argomentazioni plausibili, ci si scaglia contro la CISL e la
UIL con insolita veemenza, rasentando talvolta l’insulto.
E’ un fatto grave, inaudito, del quale siamo costretti a prendere atto:
la nostra dignità, il nostro stile, la tensione unitaria che ci muove
anche in momenti di così marcata differenza di strategie e di
comportamenti ci impediscono di rispondere con gli stessi toni. Ci
limitiamo pertanto a ribattere, in modo puntuale, al lungo elenco di
falsità con le quali si vogliono nascondere, gettando discredito
sull’azione sindacale che li ha resi possibili, i risultati derivanti
dall’intesa di palazzo Chigi.
E’ falso che CISL e UIL abbiano voluto estromettere la CGIL da
quell’intesa, mentre è vero esattamente il contrario. Pur essendo
infatti in discussione le modalità per rendere esigibile un accordo –
quello sul modello contrattuale – di cui la CGIL non è stata
firmataria, nessuno le avrebbe impedito di dare il proprio contributo
alla definizione dell’intesa, né di sottoscriverla, se non fosse stata
la CGIL stessa a dichiararsi indisponibile a discuterne, abbandonando
platealmente la riunione a cui era stata chiamata a partecipare.
Del tutto infondata e pretestuosa l’accusa a CISL e UIL di aver voluto
“soccorrere un governo scosso dalla questione morale”. Sorvolando sulla
penosa insinuazione con cui ci si vorrebbe tacciare di insensibilità
etica, ci chiediamo quale sforzo di fantasia abbia richiesto la
formulazione di un’accusa così manifestamente illogica, contraddetta
anche da autorevoli osservatori di parte non sospetta (si veda la
lettura che dell’intesa ha fatto, con qualche ironia, il sen. Pietro
Ichino).
La Flc CGIL sa bene quale sia il livello di tensione e di disagio che
si sta da mesi vivendo nelle scuole, in assenza di regole certe sulle
procedure negoziali e con la “minaccia” ricorrente di dare immediata
attuazione alle procedure premiali previste dal decreto legislativo
150/09. Così come conosce i rischi derivanti dall’incertezza
nell'esercizio delle prerogative negoziali in una fase di moratoria dei
contratti, nella quale siamo stati costretti più volte a percorrere la
via giudiziaria per sostenere il principio di una loro ultrattività.
L’apertura di un tavolo negoziale all’ARAN sulle relazioni sindacali e
l’esclusione delle attuali risorse retributive (ivi compreso il fondo
di istituto) da ogni utilizzo attraverso procedure di “premialità” (le
tre fasce) costituiscono pertanto risultati non solo importanti, ma
fortemente attesi dai lavoratori della scuola: si fa chiarezza sulle
modalità di retribuzione, si riaprono spazi per l’azione negoziale del
sindacato. Esattamente il contrario di quanto afferma la nota della Flc
CGIL.
Sfacciatamente pretestuosa – e ancora una volta falsa – appare inoltre
l'accusa rivolta all'intesa di non affrontare “le vere emergenze:
precariato, blocco dei contratti e contrattazione integrativa, scatti
di anzianità ed elezioni RSU”.
Pretestuoso il richiamo a temi certo importanti, ma che esulavano
completamente dall’oggetto del confronto: così è per il precariato,
questione che merita un’attenzione seria e non di essere usata in modo
così clamorosamente strumentale. Ci sorprende a questo punto che non
sia stata denunciata, oltre a questa, l’assenza di ogni riferimento
alla tutela dell’ambiente, all’emergenza clima, all’emergenza
criminalità, ecc. ecc.
Pretestuosa la denuncia delle incertezze circa le risorse per gli
scatti di anzianità nei prossimi due anni, ovviamente nascondendo che
l’intesa fa invece esplicito riferimento al decreto interministeriale
n. 3/11 e alle prospettive che lo stesso assicura per gli anni
successivi al 2010, nel frattempo già recuperato nella sua piena
validità. Ancora una volta la Flc CGIL si mostra più interessata a
seminare preoccupazioni che a rivendicare, con noi, il mantenimento
degli impegni assunti dal Governo in materia di scatti, dando sempre
più l’impressione di augurarsi che tali impegni siano disattesi,
all’insegna del “tanto peggio, tanto meglio”.
Altrettanto pretestuosa e strumentale la denuncia di una “emergenza
democratica” sulle elezioni RSU, che dimostra in modo palese come
l’interesse della Flc CGIL sia puntato più sulla gestione del momento
elettorale che sulla piena agibilità della contrattazione d’istituto.
La nostra azione, in questi mesi e anche con questa intesa, ha sempre
posto al centro l’obiettivo di salvaguardare materie e prerogative
della contrattazione, ivi compresa quella d’istituto, come condizioni
indispensabili per l’esercizio del nostro ruolo di soggetto negoziale,
e non ripiegato su logiche di puro antagonismo. Quanto al voto, la Flc
CGIL sa bene che ad esso si ricorre – come vi si è fatto ricorso in
questi mesi rinnovando moltissime RSU – ogni qual volta ve ne sia
necessità: non accettiamo da nessuno, e tanto meno dalla Flc CGIL,
lezioni di democrazia.
In una situazione in cui aumenta l’inflazione e il prelievo fiscale,
evitare che sia data applicazione in modo indiscriminato e non
contrattato alla legge Brunetta potrà anche non essere, per la Flc
CGIL, una priorità: per noi lo è, in quanto significa invece tutelare
concretamente i lavoratori, salvaguardando le loro retribuzioni in un
contesto di forte criticità.
L’ipotetico “lancio del salvagente” al ministro Brunetta è solo una
fantasia di chi si affanna a coprire l’assenza di plausibili
ragioni per opporsi ad un’intesa che ha evidentemente un grave torto,
quello di oscurare il protagonismo di chi si sente e si crede
l’ombelico del mondo sindacale.
Stia tranquilla (pur agitandosi) la Flc CGIL: non siamo lanciatori di
salvagente e sta a cuore anche a noi “la tutela dei lavoratori e delle
loro condizioni di lavoro”. Anzi, a noi sta a cuore soprattutto questo.
Sembra piuttosto la Flc CGIL a darsi, oggi, un’altra priorità, tutta
politica, rispetto alla quale passano in secondo piano i contenuti di
qualsiasi accordo.
Siamo allora noi a rivolgerle una domanda, che sempre più affiora anche
nel campo di chi vorrebbe proporsi come alternativa di governo: ma è
proprio sicura che la sua rinuncia a contrattare, pur di
“contrapporsi”, contribuisca davvero a rendere più forte l’opposizione
e più rosee le sue prospettive?
Comunicato della Flc: pienamente
legittimi i contratti sottoscritti per il 2010-2011
Importante risultato merito della
pressione della FLC CGIL sul ministero.
Con la nota che si allega ed emanata ieri dal MIUR a seguito delle
insistenti sollecitazioni da parte della FLC CGIL e delle altre
organizzazioni sindacali, il MIUR chiarisce in modo esplicito e
definitivo che la contrattazione di scuola è pienamente legittima su
tutte le materie previste dall’art. 6 del CCNL di lavoro oggi in vigore.
Questa nota
conferma pienamente le nostre tesi
conferma quanto già detto da qualche direzione scolastica regionale,
quale la Toscana
smentisce quanto sostenuto da qualcun altro (come la direzione
scolastica del Veneto)
premia tutte quelle scuole, la stragrande maggioranza, i cui Dirigenti
scolastici ed RSU hanno già chiuso la contrattazione entro il 2010 come
previsto dal contratto.
Ora si spera che venga superato il contenzioso in atto in alcune scuole
(poche) in cui il contratto non è stato ancora concluso, e che si
adeguino anche quei revisori dei conti che hanno eccepito,
illegittimamente, su alcuni contratti già regolarmente sottoscritti.