A tre giorni
dall'inizio del ddl Gelmini sulla riforma universitaria alla Camera,
sembra destinato ad espandersi il numero di iniziative da parte di
studenti, ricercatori e consigli di facoltà contrari all'approvazione
del testo: uno degli atenei più attivi in questa direzione si conferma
'La Sapienza' di Roma, dove ieri è stata avviata l'occupazione di
Ingegneria ed oggi Economia, Filosofia, Lettere, Scienze politiche e
Sociologia hanno confermato lo stato di agitazione in altrettante
assemblee molto partecipate.
L'impressione è che prima dell'avvio della discussione della riforma
anche altre università possano seguire l'esempio degli studenti di
ingegneria. Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell'Unione degli
universitari, tra le associazioni in prima linea nelle manifestazioni
di venerdì scorso, oggi ha contestato "l'intenzione di accelerare
l'approvazione di un disegno di legge che cambierà la natura e la
funzione del sistema universitario italiano, negando all'aula della
Camera una discussione adeguata ai contenuti della riforma". Gli
studenti dell'Udu, secondo il cui leader "la riforma Gelmini affosserà
la ricerca di qualità ed il diritto allo studio in un quadro di tagli
ingenti e progressivi che non lasciano respiro agli atenei", si sono
date appuntamento - con sindacati, associazioni dei docenti e
raggruppamenti politici del centro-sinistra - per giovedì prossimo
davanti a Montecitorio, quando l'Aula della Camera avvierà la
discussione della riforma. (Apcom) -
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