Non ha fatto in tempo a
placarsi la protesta relativa alle scuole materne comunali, che ora il
campanello di allarme suona per quelle statali disseminate in provincia
di Ferrara. L’assessore all’Istruzione della Provincia, Tonino Zanni,
ha incontrato i rappresentanti dei sindacati scuola per fare il punto
sugli organici e sui tanti problemi con i quali dovranno fare i conti
scuole, studenti, famiglie e gli stessi enti locali.
Numerose sono state le preoccupazioni espresse. A partire dal fatto che
a settembre alcuni dirigenti avranno difficoltà a garantire l’apertura
e la chiusura di plessi scolastici e altri ad assicurare il tempo
scuola richiesto dalle famiglie. I problemi maggiori riguardano le
scuole materne ed elementari di Renazzo, Argenta, Copparo e l’istituto
comprensivo di Tresigallo.Numerose sono state le preoccupazioni
espresse. A partire dal fatto che a settembre alcuni dirigenti avranno
difficoltà a garantire l’apertura e la chiusura di plessi scolastici e
altri ad assicurare il tempo scuola richiesto dalle famiglie. I
problemi maggiori riguardano le scuole materne ed elementari di
Renazzo, Argenta, Copparo e l’istituto comprensivo di Tresigallo.
Se non verranno attribuite le risorse aggiuntive richieste dall’ufficio
scolastico territoriale di Ferrara, poi, a rischio è l’intera
istruzione degli adulti, sia quella garantita dai Centri Territoriali
Permanenti sia quella assicurata finora dai corsi serali.
Grave è anche la situazione della scuola materna per la quale, a fronte
di consistenti liste di attesa (470 bambini), pare non vi siano
speranze di avere risorse aggiuntive. Lo stesso vale per l’insegnamento
dello strumento musicale.
I sindacati hanno espresso preoccupazioni anche in ordine all’effettiva
possibilità degli istituti professionali di assicurare i percorsi di
qualifica triennali.
Da parte loro è venuta la richiesta di un “forte coordinamento
provinciale dei Comuni, per definire un quadro di riferimento condiviso
sull’articolazione della rete dell’offerta, che sconta anche i problemi
dei piccoli plessi e delle pluriclassi, e su eventuali interventi
surrogatori dell’intervento statale”.
Finora le prese di posizione di Provincia, Comuni, parlamentari
ferraresi e della stessa Regione, non hanno trovato presso il Ministero
dell’Istruzione l’attenzione auspicata.
“Sprechi da recuperare – afferma l’assessore provinciale Zanni – non ve
ne sono e il taglio delle risorse, in presenza di un costante
incremento del numero degli studenti, rischia davvero di portare al
collasso la scuola. In una realtà come quella ferrarese – prosegue –
che aveva già raggiunto negli anni scorsi il rapporto alunni-classi e
alunni-docenti che il Ministero si prefigge di conseguire a livello
nazionale, non vi sono più spazi di manovra e i tagli non assumono più
il significato di un economico utilizzo delle risorse, ma di un vero e
proprio disinvenstimento sull’educazione”.
(da http://www.estense.com/)
redazione@aetnanet.org