Intervistata da Sky Tg24 la Gelmini ha spiegato che di questa idea "si
discute da tempo. Io sono molto aperta su questo. Il nostro paese vive
di turismo e a settembre si possono avere migliori opportunità
economiche per le vacanze" ha detto il ministro. "Posticipare
l'apertura dell'anno scolastico potrebbe aiutare molte famiglie e dare
anche un aiuto al settore turistico. Vedremo come il Parlamento
deciderà in merito".
SINDACATI DIVISI
I sindacati confederali della scuola Flc Cgil e Uil scuola hanno
accolto divisi la proposta. Secondo Mimmo Pantaleo (segretario della
Flc Cgil) quella di Costa è un'idea "un po' stravagante: non se ne
capisce il senso a meno che, come sospettiamo noi dato il il parere
favorevole anche della Gelmini, posticipare l'inizio dell'anno serva al
Ministero per prendere tempo per risolvere le mille incertezze in cui
oggi versa il sistema. Il punto vero - ha continuato Pantaleo - è che
c'è una situazione caotica, soprattutto alle primarie e alle superiori.
Le vacanze estive sono una scusa, dietro il progetto di posticipare ci
sono le conseguenze delle politiche sbagliate del governo".
Possibilista, invece, Massimo Di Menna (Uil scuola), per il quale
"l'idea non è poi così malvagia, ma il mese di settembre dovrebbe
essere dedicato ad attività 'parallele', come attività di integrazione
per bambini stranieri, corsi di recupero per gli studenti con lacune,
accoglienza e orientamento alle prime classi superiori. La
proposta si può approfondire trovando una soluzione - ha detto Di Menna
- ma ancora una volta registriamo che sulla scuola si fanno tante
proposte che creano dibattiti senza poi intervenire seriamente sui
problemi strutturali del sistema, come il sostegno alla scuola pubblica
e la retribuzione del personale".
NO DI LEGA E PD
Contraria alla proposta anche la Lega: "E' inattuabile in quanto la
direttiva europea prevede 200 giorni e va rispettata - ha detto la
senatrice Irene Aderenti - perché se togliamo i giorni di scuola del
mese di settembre si rischia di non rispettare questo minimo. Inoltre,
estendere questa proposta a tutto il territorio nazionale significa
mettere in difficolta le famiglie e i lavoratori dipendenti perché
questi alla fine di agosto, la maggior parte, iniziano il lavoro. E
dove mettono i bambini?". Un coro di no arriva anche dal Pd. "Il fatto
che si parli di slittamento dell`inizio e non della fine ci fa pensare
che si voglia ridurre l`offerta formativa - ha detto la capogruppo del
Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni -sarebbe
una scelta fuori da ogni logica e le aperture del ministro dimostrano
che per questo governo la scuola non è una priorità, è seconda anche al
turismo". (Apcom)