L’Assemblea regionale siciliana, nella seduta dello scorso
25 marzo, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno (interpellanza n. 83 del 16/3/2010) con
cui si impegna il governo regionale a porre in essere ogni azione
necessaria a rinviare all’anno scolastico 2011/2012 l’avvio del
provvedimento di riordino della scuola secondaria superiore, previsto
dalla “Riforma Gelmini”.Pubblicato il 6 aprile 2010 da
cobasscuolapalermo http://cobasscuolapalermo.wordpress.com/
L’Assemblea regionale siciliana, nella seduta dello scorso 25 marzo, ha
approvato all’unanimità un ordine del giorno (interpellanza n. 83 del
16/3/2010) con cui si impegna il governo regionale a porre in essere
ogni azione necessaria a rinviare all’anno scolastico 2011/2012 l’avvio
del provvedimento di riordino della scuola secondaria superiore,
previsto dalla “Riforma Gelmini”.
La mozione sembra per molti aspetti ricalcare, con nostra
soddisfazione, quelle che sempre più numerose vengono approvate dai
Collegi e dalle Assemblee delle scuole ma non ci risulta che in sede di
conferenza unificata Stato-Regioni, in occasione della presentazione
dei provvedimenti di riordino da parte del MIUR, la Regione Sicilia
abbia manifestato alcun dissenso. Strategia, tattiche politiche, grandi
manovre? Comunque sia è quello che diciamo da tempo e che le scuole
chiedono a gran voce e la bontà delle intenzioni si valuterà sul piano
dell’azione politica. La Provincia di Bolzano avvalendosi della sua
autonomia ha già deliberato la richiesta di rinvio all’anno 2011/2012
del riordino delle scuole superiori e la Regione Toscana si
appresta a farlo.
Il rinvio darebbe maggior respiro e forza alle iniziative di lotta per
impedire lo smantellamento della scuola pubblica statale ma viene forte
il dubbio che si tratti di due predatori che si affrontano per la
spartizione della preda.
Il fatto è però che ciò che dalle istituzioni viene sempre di più
considerato solo un problema di spesa o una fonte di finanziamento è
invece per noi tutti un indispensabile bene comune necessario alla
costruzione della libera crescita intellettuale e culturale, alla
trasmissione del pensiero critico, alla realizzazione dell’integrazione
sociale. Che ne tengano conto perché noi su questo non molleremo, mai.