L’Erasmus
coordinator del Liceo Lombardo Radice, professoressa Valeria
Piana, ha
aperto gli Erasmus days affermando a chiare lettere e
con dati
alla mano che: “il programma Erasmus contribuisce a
moltiplicare le competenze digitali, l’accesso a un’istruzione di
qualità
per tutti, oltre che lo sviluppo dell’identità europea, la costruzione
dello
spazio europeo dell’educazione, promuove la qualità dell’insegnamento e
della
formazione, come hanno sperimentato più di quindici docenti in job
shadowing e referenti di flusso”. Fittissimi gli interventi
che
durante tutta la giornata di venerdì 17 hanno affollato l’aula magna e
hanno
visto la partecipazione delle classi terze di tutte le sedi del nostro
operoso
liceo.“Sviluppare le abilità necessarie al mondo del lavoro e all’imprenditorialità, aprirsi all’internazionalizzazione acquisendo le competenze per affrontare le sfide globali di oggi e di domani sono elementi salienti per celebrare l’importanza di offrire ai giovani valide opportunità di formazione. Quale migliore occasione per riflettere sulle abilità sviluppate dai nostri studenti durante gli scambi internazionali?”, afferma il dirigente Gianluca Rapisarda - intervistato da La Tecnica della Scuola - che ha voluto fortemente questo momento di condivisione di buone pratiche con tutte le autorità e le scuole del territorio.
Il progetto ha raggiunto obiettivi molto incisivi, come a vario titolo afferma il Gop Erasmus con le voci delle professoresse Marilù Ciancio, Grazia Giuffrida e Marcella Labruna, sottolineando quanto sia migliorato il senso di iniziativa e quanto siano state rafforzate l’autostima e la consapevolezza interculturale dei nostri studenti e dei colleghi tutti.
E allora cosa imparano, gli studenti, dal programma europeo di mobilità?
Ce lo ha raccontato la nostra ambasciatrice Erasmus professoressa Irene Confalone, che con ETwinning mette a frutto le competenze interculturali, che ci qualificano come Liceo premiato per qualità di progettazione e impegno nella disseminazione.
Sapete come hanno disseminato l’esperienza Erasmus, i nostri studenti? Tutti hanno affermato di comprendere meglio il valore delle diverse culture, di considerarsi più capaci di cooperare con persone dotate di differenti background e sensibilità, o soltanto più aperti nei confronti di valori e comportamenti altrui. Bene, anche le competenze trasversali, soft skills, come ad esempio la risoluzione dei problemi o la curiosità verso nuove sfide. Gli studenti affermano di aver sviluppato maggiore adattabilità e autonomia. Oltre il 90% degli studenti che hanno disseminato ritiene di aver acquisito una migliore conoscenza dei propri punti di forza e debolezza, e di avere maggiore fiducia in sé stessi.
Gli studenti, veri protagonisti insieme ai docenti degli Erasmus days, ritengono di aver acquisito persino maggiori competenze digitali durante il corso della mobilità Erasmus.
Ecco cosa hanno raccontato della loro esperienza.
Elena: “Ogni cosa durante l’Erasmus è stata un’esperienza davvero significativa. Ho avuto l’opportunità di ascoltare lezioni e ampliare le conoscenze culturali. Ho sviluppato molte competenze, ho perfezionato la mia conoscenza della lingua straniera con il Debate e la didattica museale, ho sviluppato le mie capacità in un ambiente internazionale e ho migliorato le mie capacità di pensiero critico. Ho stretto anche bellissime amicizie, che continuano a durare. Poi posso dire che ho avuto l’opportunità di sviluppare la mia etica professionale grazie al contatto e confronto con le persone conosciute meglio in famiglia oltre che in classe. Penso che ogni giovane dovrebbe provare l’Erasmus almeno una volta nella vita. Consiglio caldamente a tutti i giovani di cogliere ogni opportunità”.
Alessandra: “La mobilità per l’apprendimento all’estero è stata un’opportunità per sviluppare e migliorare nuove competenze linguistiche e professionali. Mi ha permesso di conoscere la cultura locale e di migliorare la capacità di comunicazione interculturale. In una società in continuo cambiamento, sempre più mobile e multiculturale, le esperienze internazionali dovrebbero diventare la norma. Non è solo un’occasione per studiare e formarsi ma è anche un’esperienza di vita e per questo consiglio vivamente di partecipare al progetto Erasmus+. Ci sono tanti motivi per partire, non lasciatevi fermare dalle vostre perplessità, sono partita con tanti dubbi e paure e sono tornata ricca di humanitas e forza!”
Conclude la nostra coordinatrice Erasmus: “Vivere un’esperienza all’estero ed essere “ambasciatori” del nostro Liceo in Europa contribuisce a promuovere la nostra istituzione e l’internazionalizzazione. Gli studenti diventano internazionali: il loro curriculum si arricchisce di nuove esperienze, la loro conoscenza delle lingue straniere migliora, e diventano persone più competitive, capaci di mettersi in gioco da nord a sud, dal Circolo polare artico di Stokmarkners alla Croazia di Zagabria”.
Croazia, Portogallo, Lussemburgo, Francia, Islanda, Norvegia, Germania, Lettonia e Svezia ci hanno regalato la responsabilità di conciliare le competenze acquisite dagli studenti con le necessità di una scuola innovativa che non rinunci alle sue radici. Proprio in questo la mobilità per studenti e docenti può essere utile, direi anzi necessaria.
La referente per i beni culturali professoressa Marcella Labruna




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