da Il mattino
Giovedì, 14 Giugno 2007
Il caso dell’istituto «Da Schio» ripropone i problemi dell’istruzione: «La scuola deve giudicare per educare»
Donazzan: «Quella alunna va bocciata»
Simonetta Zanetti
L’assessore si scaglia contro la studentessa vicentina denunciata per spaccio VICENZA. Un anno scolastico... in fumo. E’ il rischio che corre la diciassettenne vicentina denunciata per spaccio aggravato dopo essere stata sorpresa a scuola con 30 grammi di hashish. La richiesta arriva direttamente dall’assessore regionale a Istruzione e Formazione, Elena Donazzan dopo l’ennesimo sconcertante episodio che travolge un anno scolastico senza precedenti. «Quella ragazza va bocciata - afferma con convinzione l’assessore Donazzan - se si ritiene che sia un luogo di educazione, la scuola non può essere contraddittoria».
«Non si può solo valutare il raggiungimento di competenze - prosegue - ma deve essere considerata la crescita della persona e, uno studente che si macchia di un reato grave come lo spaccio, andrà giudicato dalla magistratura ma anche valutato dalla scuola in una ottica educativa». La vicenda precipita a poche ore dalla chiusura dell’anno scolastico. Dopo una serie di segnalazioni confermate da altrettanti controlli, gli agenti della squadra mobile di Vicenza, durante un blitz nell’istituto professionale «Almerico Da Schio», bloccano una diciassettenne che spaccia. Nel suo zaino, dentro due pacchetti di sigarette, 30 grammi di hashish e 30 euro, secondo gli agenti provento degli «affari» conclusi in mattinata. A quel punto le forze di polizia perquisiscono l’abitazione della studentessa di fronte ai genitori, due professionisti benestanti all’oscuro dell’attività della figlia, alla ricerca di eventuali «scorte». Qui invece trovano un diario in cui la ragazza si rallegra della propria «posizione»: l’attività di pusher infatti, non le serve né per racimolare soldi né per acquistare fumo, permettendole piuttosto di essere cercata e notata. Importante, insomma. Paradossalmente, si tratta di una ragazzina normale, che a scuola se la cava: anzi, lunedì e martedì ha sostenuto, sembra con buoni risultati, gli esami di qualifica di terza. Anno scolastico che rischia comunque di perdere, come proposto dall’assessore Donazzan che, come il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, propone di reintrodurre il voto di condotta, sostenendo l’importanza di dare peso specifico al comportamento degli studenti. «Altrimenti - sostiene l’assessore regionale - il rapporto tra studente, istituzioni scolastiche e autorità dei docenti va irrimediabilmente incontro alla distruzione. Non possiamo arginare il grandissimo dilagare dell’uso di droghe nelle scuole; ecco perché è necessario intervenire anche con atteggiamenti repressivi e punitivi che sotto il profilo giudiziario riguardano la magistratura, ma sotto l’aspetto educativo coinvolgono la scuola e in particolare la famiglia che appare l’anello debole dell’intero equilibrio».
Giovedì, 14 Giugno 2007
Il caso dell’istituto «Da Schio» ripropone i problemi dell’istruzione: «La scuola deve giudicare per educare»
Donazzan: «Quella alunna va bocciata»
Simonetta Zanetti
L’assessore si scaglia contro la studentessa vicentina denunciata per spaccio VICENZA. Un anno scolastico... in fumo. E’ il rischio che corre la diciassettenne vicentina denunciata per spaccio aggravato dopo essere stata sorpresa a scuola con 30 grammi di hashish. La richiesta arriva direttamente dall’assessore regionale a Istruzione e Formazione, Elena Donazzan dopo l’ennesimo sconcertante episodio che travolge un anno scolastico senza precedenti. «Quella ragazza va bocciata - afferma con convinzione l’assessore Donazzan - se si ritiene che sia un luogo di educazione, la scuola non può essere contraddittoria».
«Non si può solo valutare il raggiungimento di competenze - prosegue - ma deve essere considerata la crescita della persona e, uno studente che si macchia di un reato grave come lo spaccio, andrà giudicato dalla magistratura ma anche valutato dalla scuola in una ottica educativa». La vicenda precipita a poche ore dalla chiusura dell’anno scolastico. Dopo una serie di segnalazioni confermate da altrettanti controlli, gli agenti della squadra mobile di Vicenza, durante un blitz nell’istituto professionale «Almerico Da Schio», bloccano una diciassettenne che spaccia. Nel suo zaino, dentro due pacchetti di sigarette, 30 grammi di hashish e 30 euro, secondo gli agenti provento degli «affari» conclusi in mattinata. A quel punto le forze di polizia perquisiscono l’abitazione della studentessa di fronte ai genitori, due professionisti benestanti all’oscuro dell’attività della figlia, alla ricerca di eventuali «scorte». Qui invece trovano un diario in cui la ragazza si rallegra della propria «posizione»: l’attività di pusher infatti, non le serve né per racimolare soldi né per acquistare fumo, permettendole piuttosto di essere cercata e notata. Importante, insomma. Paradossalmente, si tratta di una ragazzina normale, che a scuola se la cava: anzi, lunedì e martedì ha sostenuto, sembra con buoni risultati, gli esami di qualifica di terza. Anno scolastico che rischia comunque di perdere, come proposto dall’assessore Donazzan che, come il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, propone di reintrodurre il voto di condotta, sostenendo l’importanza di dare peso specifico al comportamento degli studenti. «Altrimenti - sostiene l’assessore regionale - il rapporto tra studente, istituzioni scolastiche e autorità dei docenti va irrimediabilmente incontro alla distruzione. Non possiamo arginare il grandissimo dilagare dell’uso di droghe nelle scuole; ecco perché è necessario intervenire anche con atteggiamenti repressivi e punitivi che sotto il profilo giudiziario riguardano la magistratura, ma sotto l’aspetto educativo coinvolgono la scuola e in particolare la famiglia che appare l’anello debole dell’intero equilibrio».