Meno di due mesi all'inizio degli Esami di Stato. Stabili i
candidati provenienti dalle scuole statali, in aumento quelli di private e
paritarie
Boom
di studenti delle paritarie alla prossima maturità. Mancano meno di due mesi
alla prima prova scritta degli esami di Stato, e i ragazzi dell'ultimo anno
delle superiori cominciano a fare i conti con l'ultimo ostacolo della loro
carriera scolastica. Dopo le vacanze di Pasqua "la scuola - dicono loro stessi -
è praticamente finita". Alla fine delle lezioni mancano una ventina di giorni
effettivi. In rush finale, con gli ultimi compiti in classe e le ultime
interrogazioni, è di fatto iniziato.
I numeri della prossima maturità, soggetti ancora a qualche piccola variazione
dell'ultimo momento, possono ormai considerarsi definitivi. E per la prossima
tornata dicono che le scuole paritarie fanno registrare un consistente
incremento di candidati. Rispetto ai numeri raccolti nello stesso periodo
(aprile) del 2005, le scuole private italiane contano più alunni interni, ma
anche più esterni: coloro che si presentano agli esami senza avere seguito
neppure un giorno di lezione.
In calo i candidati delle scuole pubbliche, soprattutto per effetto del minor
numero di privatisti che evidentemente non se la sono sentita di affrontare
l'esame di maturità al cospetto di una commissione formata dai prof della scuola
statale. Preferiscono affidarsi a una scuola paritaria. E dire che per
"presentarsi da esterno" (come si dice in gergo) in una scuola privata bisogna
essere disposti a sborsare da 500 a 1500 euro. Per sostenere lo stesso esame in
una scuola di Stato basta pagare una tassa di poche decine di euro.
Evidentemente le paritarie "danno più sicurezza" a coloro che magari non entrano
da anni in un'aula scolastica e si sono affidati a una preparazione "fai da te".
Sta di fatto che la modifica introdotta nel 2002, con la prima finanziaria del
governo Berlusconi, sulle commissioni degli esami di Stato - ora formate dagli
stessi docenti interni alla scuola - nelle paritarie ha determinato un vero e
proprio boom di privatisti.
Prima della modifica richiesta dal ministro Tremonti - tesa ad economizzare sui
compensi dei commissari della maturità - nelle paritarie le commissioni
giudicatrici erano "a maggioranza statale": metà membri interni, metà commissari
esterni (provenienti dalle statali) e presidente, anch'esso esterno. Adesso,
l'unico garante della regolarità degli esami è il presidente, sempre esterno,
che in parecchi casi però dovrebbe seguire in contemporanea i lavori di decine
di classi.
Al di là di tutto, sembra che la politica messa in atto dal governo Berlusconi,
tesa ad agevolare le famiglie che scelgono per i propri figli una scuola non
statale (bonus statale e buono scuola adottato in parecchie regioni), abbia
cominciato a produrre i propri effetti. E nonostante il limite imposto -
attraverso uno degli ultimi provvedimenti del ministro dell'Istruzione Letizia
Moratti (il decreto legislativo di riforma della scuola secondaria di secondo
grado) - ai privatisti che scelgono le scuole paritarie, il loro numero seppur
di poco è ancora in crescita.
I numeri. Rispetto all'estate 2005 le scuole paritarie porteranno alla
maturità circa 3mila alunni interni in più: 45mila contro i 42mila di 12 mesi
prima. A conti fatti, un incremento rispetto all'anno scorso pari al 7 per
cento. Una sorpresa certamente gradita ai gestori delle scuole private perché, a
differenza degli esterni, gli interni frequentano e, soprattutto, pagano tutto
l'anno. Ma le sorprese per chi ha investito nel business dell'istruzione non
statale non finiscono qui. Anche i cosiddetti candidati esterni, malgrado il
tentativo avanzato dal ministero dell'Istruzione - stoppato recentemente dal Tar
Lazio a seguito del ricorso presentato da due scuole private della Capitale - di
limitarne il proliferare, sono in aumento.
Oltre 10mila studenti, più 2 per cento, che per superare l'ostacolo dell'esame
finale hanno deciso di mettersi nelle mani dei prof delle scuole private.
Stabile, 400 mila circa, il numero dei ragazzi interni delle statali che si
presenteranno puntualmente davanti alle commissioni il prossimo 21 giugno. In
netto calo invece gli esterni che "tenteranno la fortuna" in una scuola statale
della Penisola: 26mila e 500 circa, oltre mille e seicento in meno rispetto al
2005. Scarsa fiducia nei confronti dei prof delle scuole statali? O altro?
(9 maggio 2006)
di SALVO
INTRAVAIA (da www.repubblica.it)