
Con
riferimento alla mobilità 2020/2021 del personale della scuola
(docenti,
personale educativo e Ata) il Ministero dell’Istruzione fa sapere che
ci sarà
il massimo impegno per supportare i dipendenti coinvolti. Si lavora,
infatti, a
sistemi di aiuto per la compilazione delle domande. Si va
dall’attivazione di
help desk su base regionale, a una guida con le istruzioni dettagliate,
per
aiutare chi dovesse incontrare difficoltà.
Si
ricorda che è già previsto, da anni, che la domanda sia compilata
online, in
versione digitale. Si tratta di una mobilità ordinaria, di una
procedura che si
verifica tutti gli anni, nel rispetto e sulla base del Contratto
collettivo
nazionale integrativo firmato dal Ministero con le organizzazioni
sindacali.
L’ultimo è stato siglato il 6 marzo del 2019, un anno fa. Sono
procedure note.
L’ordinanza ministeriale di ieri non fa che declinarne termini e
modalità.
Sulla
mobilità il Ministero si è mosso nel rispetto delle aspettative e dei
diritti
di quanti vogliono poter chiedere il cambio di sede, in vista del
prossimo anno
scolastico, come è sempre avvenuto, ogni anno. Rinunciare all’apertura
dei
termini per la presentazione delle domande avrebbe significato il
blocco totale
della mobilità per l’anno in corso e avrebbe comportato un grosso
disagio,
nonché la lesione di un diritto per migliaia di persone. Farla saltare
o
slittare ulteriormente avrebbe impattato poi negativamente sull’avvio
del
prossimo anno scolastico, il 2020/2021, a danno degli studenti e di
tutto il
personale. La mobilità è, infatti, passaggio necessario, come noto, per
poter
definire gli organici per il prossimo anno.
Con
riferimento alle polemiche sul mancato confronto con il sindacato, il
Ministero
sottolinea che le organizzazioni sindacali, il 5 marzo scorso, hanno
partecipato a un incontro in cui sono state concordate le modalità e
anche lo
slittamento temporale dei termini di presentazione delle domande di
mobilità
per l’anno 2020/2021, proprio per tenere conto dell’emergenza in atto
che non
deve, però, e non può immobilizzare lo Stato: tanti dipendenti stanno
lavorando, in modalità agile o in presenza, per garantire che procedure
come
questa possano avvenire.
miur.gov.it