
Quindi caro Presidente ci aspettiamo un chiarimento e soprattutto stiamo aspettando il Ministro Marco Bussetti, le sue linee chiare e concrete di indirizzo sulla buona scuola e sulla politica scolastica.
Capire se si vogliono:
- Riscrivere una vera legge che rilanci la scuola pubblica laica statale (cancellando la “buona scuola”).
- Cancellare l’Invalsi (molte scuole basano la propria didattica sul superamento dei test in matematica, italiano e inglese). Ricordo che la cultura, la conoscenza non si verifica con un test.
- Cancellare lo sfruttamento minorile dell'Alternanza Scuola Lavoro.
- Trasformare gli stage in facoltativi e non obbligatori. Evitare che un tutor aziendale possa incidere pericolosamente sul voto finale degli esami di stato.
- Definire un piano di stages facoltativi e fuori orario di scuola per gli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado.
- Cancellare i finanziamenti alle scuole private.
- Recuperare gli 8 miliardi di euro sottratti dalla Legge Gelmini alla scuola pubblica statale.
- Ripristinare le ore cancellate delle materie d'indirizzo negli istituti tecnici e professionali dalla riforma Gelmini (Centro destra) e confermate dal Ministro Fedeli (centro sinistra).
- Cancellare definitivamente la deportazione obbligatoria degli insegnanti da una parte all’altra dell’Italia.
- Definire un piano didattico con libri E-book gratuiti per gli studenti.
- Ridare il potere deliberativo obbligatorio al collegio dei docenti.
- Cancellare il comitato di valutazione (così com’è definito).
- Cancellare il bonus premiale.
- Coprire tutti i posti liberi con contratti a tempo indeterminato.
- Cancellare il vincolo dei tre anni. (Si potrà accettare supplenze brevi e incarichi annuali oltre i tre anni consecutivi).
- Cancellare il vincolo imposto dal D.Lvo 29/93 che blocca gli stipendi sotto l'inflazione programmata e finalmente si riconosca seriamente uno stipendio professionale adeguato agli insegnanti e a tutto il personale scolastico.
- Abrogare il D.Lgs 165/2001 che ha privatizzato il "rapporto di pubblico impiego". Ridare dignità e autorevolezza alla scuola pubblica statale.
E’ di fondamentale importanza eliminare questo decreto che in sé riassume tutta la normativa , che ha "privatizzato" la nostra funzione.
L’abrogazione permetterebbe:
1) l'assorbimento, di nuovo, della Scuola come Istituzione e non già come “servizio pubblico" tanto voluto da Matteo Renzi.
2) '"ridiventare' Istituzione (pienamente arte 33 e 34 Cost.) significherebbe riespandere la libertà di insegnamento, rafforzare la giurisprudenza costituzionale in merito, lottare con più forza e tutela contro le derive aziendalistiche;
3) disancorare, finalmente, la funzione docente e la scuola dal resto del pubblico impiego (il quale sarebbe soggetto al diritto amministrativo, e noi, invece, soggetti soprattutto al diritto costituzionale).
Intanto e aspettando il Ministro... caro Presidente Conte le auguro buon lavoro e buona lavoro a tutto il Governo.
Paolo Latella
Insegnante e giornalista
Dirigente Nazionale Unicobas Scuola & Università