Che non ci
fosse uniformità nell'applicazione di ordinanze e sentenze, da regione
a regione, era un fatto noto. Che in alcune graduatorie ad esaurimento
i docenti si vedessero a pieno titolo, dopo le ottemperanze per
fare eseguire i provvedimenti cautelari, mentre in altre docenti con
medesime caratteristiche o facenti parte degli stessi ricorsi fossero
inseriti con riserva, è fatto altrettanto noto. Ma che addirittura si
arrivasse ad applicare i decreti ministeriale in modo difforme o a
disapplicarli in modo fantasioso, tra una regione e l'altra, ancora non
ci eravamo arrivati. Il caso si è aperto due giorni fa, quando docenti
di primaria e infanzia, in GAE e in I fascia d'istituto grazie alle
cautelari emesse a loro favore, si sono visti comunicare il
depennamento dalla II fascia, nella quale avevano chiesto
l'aggiornamento come ha previsto il decreto 374 del 1 giugno 2017.
L'inclusione in II fascia, per i destinatari di cautelari, era stata
chiesta dall'Associazione Adida e dal Mida precari, al fine di
assicurare alla categoria almeno quanto spetta di diritto in caso
di rigetto definitivo dei ricorsi. Premettendo che non è mai
scemato l'ottimismo sugli esiti dei ricorsi per l'inserimento in GAE
dei docenti di primaria e infanzia diplomati magistrali, per i quali è
stato raggiunto il riconoscimento dell'abilitazione grazie unicamente
ad una azione legale promossa da Adida, ci è sembrato importante
spenderci per garantire i docenti fino in fondo, soprattutto in vista
delle lungaggini amministrative e del marcato ostruzionismo di alcune
amministrazioni provinciali nei confronti dei ricorrenti, molti dei
quali hanno tardato a vedere applicate le ordinanze favorevoli o stanno
ancora aspettando.
Dal 2015, i ricorrenti in questione hanno dovuto sopportare di tutto,
ricorrendo anche alle forze dell'ordine, fino alle querele ed agli
esposti per omissione di atti d'ufficio. Hanno subito mancate
immissioni in ruolo, negazioni di ogni sorta, sebbene in presenza di
provvedimenti inequivocabili. Il Miur è stato persino commissariato,
affinché desse seguito alle ordinanze con indicazioni uniformi per
tutti il territorio nazionale Adesso, dopo che il Ministero ha accolto
la nostra richiesta, inserendo il “cuscinetto” della II fascia per i
ricorrenti in GAE con riserva giuridica nel decreto di aggiornamento,
c'è chi ritiene immotivata questa inclusione, qualche dirigente
benpensante, dimenticando la gerarchia istituzionale che gli impone di
applicare quanto la pubblica amministrazione presso cui presta servizio
gli impone.
Inutile dire che ci siamo mossi tempestivamente.
Come associazione abbiamo inoltrato formale richiesta di chiarimenti ed
intervento al MIUR, mentre lo Studio legale Bonetti ha diffidato il
MIUR affinché intervenga a dirimere la questione.
Alla caotica situazione generata per il malfunzionamento del Sistema
informatico SIDI, utilizzato per inserire le domande, non sembrava
necessario trovare una ulteriore problematica, un nuovo colpo di scena
che però rivela il pressappochismo imperante nelle nostre istituzioni.
Sicuramente la vicenda si concluderà presto e bene, ma intanto mezza
Italia è in subbuglio a causa della fantasiosa interpretazione del
decreto di aggiornamento da parte di qualcuno.
Valeria Bruccola, Coordinatrice
Nazionale Adida