Dopo il
sorprendente e inatteso "buonasera" di Papa Francesco, che ha commosso
Piazza San Pietro il giorno della sua elezione al soglio pontificio, ha
fatto notizia in questi giorni la circolare del preside Tommaso
Bertelli, dell'Istituto Pontormo di Empoli, con la circolare della
"scuola gentile" con la quale ha invitato i suoi 1700 studenti liceali
a dare il buongiorno ai docenti, ma non solo, ma salutare anche i
compagni, perché "la gentilezza fa bene alla scuola". «E' un atto di
educazione e la scuola non esiste solo per insegnare le discipline, ma
ha anche uno scopo pedagogico», ha spiegato Bertelli. "Penso che il
compito di insegnare debba riguardare anche le piccole cose di tutti i
giorni, per esempio i comportamenti che si tengono in classe e fuori,
il rispetto per gli altri e la gentilezza. Nella circolare non ho
scritto dovete salutare, ma "sarebbe auspicabile dire buongiorno"... ».
L'iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai professori e
positivamente, se pur con quel pizzico d'ironia che i ragazzi di
quell'età usano come un gioco, che hanno subito messo in pratica
adottando la nuova norma. «Buon giorno professore», «Buongiorno Marco»,
«Buongiorno Lisa».
"Vai a scuola che t'insegnano l'adducazione" dicevano gli anziani
nonni con la cadenza siciliana e «Insegnare l'educazione fa bene anche
alla didattica», anzi la cultura senza educazione è priva di vitalità e
di efficacia.
Il galateo, le buone maniere, la pratica del bon ton, afferiscono alla
sana "educazione civica", disciplina cenerentola, spesso dimenticata ed
emarginata. Le nozioni del galateo sono insegnamenti che si dovrebbero
apprendere a casa e che, purtroppo, la scuola ha smarrito nel tempo,
trascurando l'essenziale della formazione dell'alunno che a scuola
dovrebbe apprendere anche ad essere "onesto cittadino".
Da alcuni anni a Catania è stato, infatti, riattivato un progetto
didattico dal titolo: "Prìncipi e princìpi- Est modus un rebus"
sostenuto dal Rotary club service, grazie alla tenacia del Prof.
Antonio Bordi, il quale ha coinvolto studenti di diverse scuole
cittadine, insegnando, con le specifiche motivazioni e spiegazioni, le
formule e i gesti di saluto, i segni di rispetto, l'uso del corretto
abbigliamento, come si apparecchia la tavola e come si usano le posate
e i tovaglioli.
Anche nozioni di galateo internazionale sono state utili per
rivitalizzare le norme del galateo che favoriscono un corretto vivere
in una società sempre più globalizzata.
Il corso di galateo e di "buone maniere", anche se di poche ore e
intercalato tra le discipline scolastiche, ha lasciato un positivo
segno, facendo passare nozioni e regole spendibili da applicare
nell'ordinario del quotidiano, ma con la consapevolezza di saper stare
in società.
Nelle scuole salesiane è buona tradizione, come faceva Don Bosco, che
al mattino il direttore dia "il buongiorno", e così con un
«buongiorno», ma anche un «buonasera», si apre lo scrigno della
gentilezza e del rispetto per gli altri.
Assillati dalla solitudine del social network, i ragazzi di oggi sono
invitati a recuperare la password dimenticata della buona educazione,
che favorisce lo "star bene a scuola" e costruisce ancor meglio con la
"buona educazione " una vera "Buona scuola".
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it