Dacci oggi la riflessione quotidiana (04 maggio 2013)
“L’anno scorso, nella mia scuola,
un’alunna, con la programmazione differenziata, è stata bocciata!” (Un
insegnante)
Quanti sono,
ogni anno, in tutte le scuole d’Italia, i ragazzi che con la
programmazione diversificata vengono respinti?
Quante volte
“azioni simili” si sono verificate nelle nostre scuole?
È giusto bocciare un ragazzo con gravi difficoltà cognitive e
compartimentali?
È corretto, moralmente e professionalmente, respingere un alunno con
evidenti e documentati problemi psicofisici e d’apprendimento,
certificati dall’Asl e dall’equipe pluridisciplinare, condizionando
così, pesantemente, le sue aspettative e prospettive scolastiche
future, oltreché, le sue speranze di rinascita e di riscatto?
Perché una “bocciatura”, lo sappiamo, mortifica e affligge qualunque
persona, e, in maniera particolare, un alunno con problemi. E lede,
soprattutto, l’entusiasmo, la motivazione e l’autostima, già fortemente
compromesse. Pensiamoci, al prossimo scrutinio, prima di alzare la mano!
“Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni
molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son
simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I
dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita”.
(Alda Merini)
“Le persone hanno bisogno di essere ascoltate, anche quando non hanno
niente da dire. Soprattutto, quando non hanno niente da dire”.
(Cit.)