Ieri il
neo ministro dell’Istruzione Profumo ha partecipato a un convegno
presso l’Università di Alessandria ed è stato duramente contestato da
studenti e precari. Ecco il comunicato tratto da globalproject.info:
“La facoltà universitaria di MFN ha ospitato ieri a partire dalle ore
17 un convegno organizzato dai giovani di Confindustria con la
partecipazione del neo Ministro dell’Istruzione Profumo, il Presidente
di BNL Abete e il professor Dallocchio della Bocconi. La passerella
organizzata con cura si intitolava “I Giovani per far crescere
l’Italia” e si poneva l’obiettivo di decantare l’importanza del
rapporto fra banche, imprese e la realtà universitaria alessandrina.
Peccato che una cinquantina di studenti medi e universitari, insieme a
lavoratori precari abbiano deciso di presentarsi all’appuntamento e di
prendersi il palcoscenico tutto appannaggio fino a quel momento di
banchieri, ministri e professoroni della
Bocconi.
Un palcoscenico indigesto nelle ore in cui il governo dei
banchieri e dei tecnocrati guidato dal Premier Monti è intento ad
imporre una manovra economica lacrime e sangue con l’intento di far
pagare la crisi a giovani, studenti, operai e pensionati. Nonostante un
grande dispiegamento di forze dell’ordine la determinazione dei
manifestanti è riuscita a irrompere nel salone del convegno e a
conquistarsi il microfono. Una giovane studentessa universitaria e
lavoratrice precaria ha ricordato al Ministro Profumo che nessun
dialogo con gli studenti sarà mai possibile finchè la riforma Gelmini
non verrà messa in discussione, che l’idea di Università del Ministro,
fatta di ingresso dei privati e prestiti d’onore per gli studenti
troverà la forte e radicale opposizione dei giovani che l’Italia la
fanno crescere davvero praticando democrazia e conflitto nelle scuole e
negli atenei. L’intervento è stato accolto dagli applausi di tanti
curiosi intervenuti per ascoltare il Ministro e dall’evidente mal di
pancia degli addetti ai lavori e degli imprenditori di Confindustria.
Dopo aver rubato la scena, i manifestanti hanno deciso di andarsene per
rendere ancora più evidente che non si erano presentati per
interloquire con Profumo, Abete e i loro seguaci, ma esclusivamente per
contestarli duramente. Chi pensava di poter addomesticare il conflitto
presentandosi nella veste del Ministro dialogante ha fatto male i suoi
conti. L’università italiana puzza di Confindustria e non basterà un
Profumo qualsiasi per fermare anni di lotta del movimento studentesco
ad Alessandria e in Italia. (da
http://www.agenfax.it/cronaca)
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