Si preparano a difendere il
loro diritto all’insegnamento con una protesta singolare gli studenti
di Scienze della formazione primaria. Da mesi sono sospesi in attesa di
sapere quale sarà il loro futuro: il ministro dell’Istruzione,
Mariastella Gelmini, con un provvedimento della riforma della scuola ha
bloccato la Graduatoria a esaurimento per l’insegnamento. Esclusi dalla
possibilità di insegnare nella scuola primaria tutti gli immatricolati
a partire dal 2007. Migliaia in tutt’Italia, tantissimi gli
aquilani.
La protesta singolare è un flash mob organizzato per domani alle
16 davanti alla sede della facoltà, in via Giovanni Di Vincenzo. Un
tormentone che corre sul web da settimane. Aspiranti insegnanti di
tutto il Paese, aderendo all’iniziativa “Settimana del falsh mob”,
manifesteranno il loro dissenso in questo modo: «Il flash mob aquilano
consiste nel fotocopiare il libretto studenti a colori», si legge
sull’evento creato ad hoc su Facebook (“Settimana del flash mob”),
«l'azione sarà strapparlo. Si partirà con la ripresa dall'atrio per poi
girare nei corridoi ed infine tutti in aula dove in piedi sulle sedie
si ripeterà il gesto (chi sarà sprovvisto di libretto fotocopiato
strappa quello vero...ops!...un foglio di carta)». Un gesto che verrà
ripetuto, appunto, in diverse facoltà d’Italia.
L’informazione è stata veicolata su internet attraveros il gruppo
“Laureandi e laureati di Scienze della formazione di tutt’Italia”. Una
piazza virtuale in cui s’incontrano gli studenti per confrontarsi sulle
difficoltà che scaturiscono dal provvedimento. E organizzare iniziative
per sensibilizzare la cittadinanza. Ma con la crisi di governo esplosa
ieri, ora si dovrà vedere che fine farà anche il decreto 44 con cui il
ministero ha bloccato l'ingresso alle graduatorie a esaurimento (Gae)
per gli iscritti dal 2008-2009.
A ottobre un gruppo di studentesse di Scienze della formazione aveva
organizzato all'Aquila un volantinaggio silenzioso, all’ingresso della
facoltà, nel giorno in cui in tutt’Italia si svolgevano i test
d’ammissione alla facoltà. «Un controsenso», spiega una delle
manifestanti, Mara Di Maddalena dell'Aquila. «Continuare a far fare
test d’ingresso a numero chiuso per poi chiudere le porte
all’insegnamento. Fino al 2007», aggiunge. «Quando in precedenza ci si
inscriveva al corso di laurea, si aveva la possibilità di segnarsi con
riserva anche alle graduatorie per l'insegnamento. Questa riserva
veniva sciolta automaticamente con la laurea, entrando in lista. Gli
iscritti nel 2008-2009», spiega Mara, «non sono rientrati nella
graduatoria e questa è una vera e propria discriminazione, perché il
percorso di studi è lo stesso per tutti», aggiunge l'aspirante
insegnante.
Gli esclusi dalle graduatorie all'Aquila sono, dal 2008-2009, circa 750
studenti, in quanto ogni anno possono accedere al corso di laurea in
250, il 90 per cento dei quali, «sono seconde lauree», spiega Mara Di
Maddalena, «perché gli studenti hanno scelto di conseguire la seconda
laurea proprio con l'obiettivo di insegnare».
Marianna Gianforte (da
http://ilcapoluogo.it)
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