Al palio di
Siena di quest’anno, dedicato ai 150 anni dell’unità d’Italia, durante
la quarta prova, è morto “Messi”, il cavallo della contrata Chiocciola.
Il baio di sei anni, alla curva di San Martino, ha preso una
traiettoria sbagliata e ha urtato violentemente fratturandosi
l’anteriore destro. Scriveva Montale: “Spesso il male di vivere ho
incontrato:/ era il rivo strozzato che gorgoglia, / era
l'incartocciarsi della foglia/ riarsa, era il cavallo stramazzato…”.
Nonostante sia stato subito soccorso e portato alla clinica del Ceppo,
Messi non ce l’ha fatta e non è sopravvissuto all’incidente, ed è morto
per choc cardiocircolatorio. Proprio quest’anno che l’Italia
voleva proporre il Palio come patrimonio culturale
dell’Umanità. Indignata la LAV. Il Codacons Toscana annuncia un esposto
alla Procura della Repubblica di Siena: "Chiediamo alla magistratura di
fare immediatamente luce e chiarezza sulla vicenda poiché, accertati i
fatti e le eventuali responsabilità.
L'episodio mortale deve portare ad un'attenta riflessione circa
l'opportunità di consentire in Italia lo svolgimento di manifestazioni
che possono provocare danni e lesioni agli animali. Crediamo sia giunta
l'ora di vietare pali e gare che vedano protagonisti cavalli e altri
animali, e che troppo spesso fanno registrare incidenti anche tragici".
E il ministro del Turismo Brambilla, animalista convinta, rilancia: "Il
Palio non è intoccabile. Credo che sia giunto il momento di sottoporre
a un esame rigoroso il Palio di Siena e altre competizioni in cui
creature viventi vengono sfruttate e rischiano la vita per il solo
divertimento dell'uomo". Il sindaco di Siena va su tutte le furie. «Chi
segue il turismo si dovrebbe preoccupare di conoscere il Palio e di
capire quanto questa manifestazione sia davvero veicolo di promozione
del nostro paese. È davvero incredibile che invece un ministro italiano
rilasci dichiarazioni come questa, del tutto priva di fondamenti, mai
era accaduto in precedenza. Questa sì che è una vergogna per il nostro
paese e un attacco a tutta nostra città. Per quanto riguarda il nostro
Palio, infatti, noi abbiamo applicato l’ordinanza per la tutela degli
animali del sottosegretario Francesca Martini, che fa parte del governo
di cui è ministro la stessa Brambilla. Dall’ applicazione
dell’ordinanza della Martini il Palio di Siena risulta promosso a pieni
voti». Matteo Renzi, sindaco di Firenze ha dichiarato: «Può
sembrare strano che lo dica un fiorentino, ma il Palio di Siena è una
bellissima tradizione che consente a quella città di essere ben
governata e l'attenzione che c'è a Siena per i cavalli non c'è da altre
parti. Sono assolutamente solidale con il sindaco Ceccuzzi».
La Contrada della Chiocciola è in
lutto per la morte del cavallo Messi. Non ha corso il Palio della
Vergine del 2 luglio, ma i suoi contradaioli hanno sfilato nel
corteo storico con le bandiere abbrunate e un suono cupo di tamburo
volutamente allentato. Il poeta Mario Luzi scrisse: “Il Palio è il
Palio./ Nessuna interpretazione / sociologica, storica,
antropologica,/ potrebbe spiegarlo./ Sublimazione e dannazione
insieme / del fato in ogni singolo senese/ e nella sua cittadinanza./
Rogo furente della senesità, / in ogni caso impareggiabile/ conferma di
essa/”.
Mi sono fatta una mia opinione, di parte. Sì,
lo confesso sono siciliano ma la mia seconda regione è la Toscana. Era
il 1985 quando ho cominciato a “villeggiare” a Chianciano, nel senese.
Da allora sono fanatico della Formula 1 e del Palio di Siena. Cavalli
vapore e Cavalli animali. Due volte all’anno seguo e registro dalla TV
i due Palii in onore della Madonna. E un giorno anch’io sarò in quella
piazza del Campo a tifare con i colori della contrada che ho scelto per
me: la chiocciola, in onore della mia famiglia di pescatori. Un po’ mi
sento in lutto, anch’io, insieme alla mia contrada perché la morte di
un animale è come quella di un amico.
Cara Brambilla, si tolga i paraocchi. Lei è animalista convinta e
quindi dovrebbe capire e distinguere quando si fa violenza o si
torturano o uccidono i nostri amici viventi. E’ mai stata in un
allevamento e poi in mattatoio dove si preparano le carni per i
supermarket? Perché ce l’ha tanto con la tradizione delle feste
storiche dei palii? Si occupi dell’osservanza delle leggi vigenti in
difesa del mondo animale e non giudichi secondo l’istinto. A me
piacciono le etimologie e come lei ben sa “animale” è chi possiede
un’anima, di qualsiasi genere essa sia. Nel quinto dell’Inferno,
Francesca rivolta con dolcezza al ghibellin fuggiasco si complimenta
del suo profondo senso di eneide pietà e chiama Dante: “O animal,
grazioso e benigno…”. In Italia, giornalmente, le morti bianche sul
lavoro (da parte dell’animale-uomo) sono stimate tre al giorno. Stiamo
parlando dell’Italia non di un paese in guerra. C’è la strage ogni
sabato sera per le strade del ritorno a casa da parte di tanti
giovani. Allora, proibiamo di andare a lavorare e di andare in
discoteca? Più sicurezza, per favore. Più sistemi
preventivi! Siamo tutti animali e non dobbiamo morire come Messi.
Quella curva di San Martino andrebbe addolcita, perché spesso è causa
di incidenti a cavalli e fantini. I responsabili che ci governano
devono provvedere perché le feste e la gioia non siano cambiate in
lutto. E chi va a lavorare non deve tornare a casa dentro una cassa di
legno. Il Palio è storia, arte, cultura, turismo, poesia. Oggi la
contrada che ha vinto ha ricevuto un “cencio”, un drappellone.
Quest’anno è stato realizzato da Tullio Pericoli. Si vede uno sfondo
chiaro e delicato come un acquerello, con numerosi richiami al
tricolore per il 150.mo dell'unita' d'Italia: in alto c’è un
particolare della Piazza del Campo con sette cavalli montati da fiamme
rosse e lanciati in corsa; al centro l'immagine dominante di una donna
con tre mele nella mano destra, una verde, una bianca e una rossa e
nella mano sinistra un nastro, ancora tricolore. La Madonna è relegata
in un quadretto in basso, a destra. Sulla Nazione di Firenze del 30
giugno a pag. 29, Beppe Pallini scrive un sonetto su questo Drappellone
dell’Unità d’Italia: “Forse a qualcuno un gli era garbata/ la Madonna
secondo tradizione / che nel Palio d'Agosto fu ammirata/ al centro di
quel degno Drappellone/ e questa volta l'anno gastigata./ Nel mezzo a
tutto campo c'è un donnone/ con una brocca in capo un po' inclinata,/
'na mela, un pomodoro e un peperone./ Quasi nascosto, giù nell'
angolino,/ c'è accanto alla Balzana un Madonnino,/ che scomparisce
appetto a la figura/ di quell' Italia in caricatura/ e lassù in alto,
ci ho capito poco,/ sette cavalli che hanno preso fòco”.
Sono dinanzi a Rai 2 e medito sui versi di
David Torrini per la Chiocciola, contrada “mia” amata: “Ho scalato
Siena/ dalle sue pendici/ superando le insulse modernità a valle,/
anelando al profumo antico delle lastre./ Un vento di terra/ mi accolse
a porta San Marco./ Da lì mi accinsi verso il Campo/con lento passo e
greve”.
Alle 19.48 iniziava la carriera del Palio e,
come diceva Silvio Gigli, “Ogni legge tace quando si abbassa il
cànape”. Alle 19,50 Mississippi , il cavallo dell’Oca col
fantino Tittia, tagliava vittorioso il traguardo.
P. S. Quando ci sarà un bel palio, a Catania, nella splendida piazza
Federico di Svevia attorno al castello Ursino?
Giovanni Sicali
giovannisicali@gmail.com