La scorsa settimana i
giornali hanno riportato un dato quanto meno allarmante. “l’abban-dono
scolastico raggiunge nelle scuole medie di Palermo il record italiano
tra bocciati e dispersi”. Tale dato si coniuga con la micro delinquenza
da una parte e con la disoccupazione imperante dall’altra, come ha
sottolineato più volte la Commissione Europea quando riflette sul fatto
che la mancanza di competenze genera disoccupati e dipendenti
dall´assistenza sociale. In definitiva cresce il “disorientamento”. Le cause del fenomeno non ci fanno onore, ma soprattutto non possono sfuggire le eventuali responsabilità.
Risulterebbe anche una stretta correlazione tra l’abbandono scolastico e l’assenteismo: “a Palermo nove iscritti su cento non sono mai stati scrutinati e il 3,5 per cento ha marinato la scuola per tanti giorni da fare scattare la bocciatura automatica: un dato nove volte superiore rispetto a Roma e a Milano (0,4 per cento) e cinque volte maggiore rispetto alla media nazionale”.
Nella scuola media il record di bocciati e dispersi è del 16 per cento a Palermo (contro il 12 di Catania e il 9 di Messina) nel biennio iniziale di scuola secondaria superiore, mentre a Milano e Roma non si supera il 6 per cento.
Chi abbandona dimostra tra l’altro soprattutto la bassa motivazione. Tale dimensione potrebbe collegarsi ai “modi” più o meno attrattivi di una scuola e dunque ai “processi educativi”. Viene facile sottolineare a chi si occupa di scuola per motivi politici, che a nulla vale dunque l’iscrizione obbligatoria se non si mantengono poi le motivazioni e gli ambienti dell’apprendimento.
Faccio anche riferimento a quanto sostiene l’osservatore giornalistico: Il laboratorio Palermo segnala l’inadeguatezza delle politiche di orientamento, l’eccessiva rigidità dei piani di studio e la difficoltà (ma anche la resistenza) dei docenti a gestire una didattica più flessibile e personalizzata già a partire dalla scuola secondaria di primo grado.. A questo proposito il giornale riporta “scuole che bocciano” scuole che promuovono”, scuole che registrano dispersione, io aggiungerei le scuole che registrano sempre meno iscritti.
Maria Frisella,
frimar@live.it
Preside Liceo artistico “Catalano” Palermo

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