Il docente per tre
anni aveva avuto un incarico a termine per una cattedra vuota. La
sentenza rappresenta un punto a favore per gli oltre 50mila precari
degli istituti italiani
A Siena una sentenza senza precedenti: un giudice trasforma in posto
fisso la nomina annuale di un insegnante precario. Un segnale
importante per gli oltre 50 mila precari della scuola che nei giorni
scorsi, attraverso le diverse agenzie sindacali, hanno presentato
ricorso per vedersi riconoscere diritti che si ritengono finora negati
dall’amministrazione scolastica. Il posto fisso,
innanzitutto.
Emblematico il caso di Siena dove il giudice ha dato ragione a un
docente che per tre anni aveva ottenuto un incarico annuale su una
cattedra vuota. Sulla base di una tesi precisa: il posto messo a
disposizione era durevolmente libero, quindi da assegnare in via
definitiva. Un altro diritto che ora dovranno valutare i giudici sarà
quello di chi si è visto assegnare una nomina temporanea in scadenza il
30 giugno. Quindi con la perdita degli stipendi di due mesi estivi. Su
questo punto esistono già in diversi tribunali italiani le pronunce di
giudici (l’ultima qualche giorno fa a Milano), che hanno imposto al
ministero dell’istruzione di rimediare ai mancati stipendi. E questo
per sanare una evidente discriminazione fra nomine annuali di pari
impegno professionale, ma con diverso trattamento economico. Come
quelle effettuate su posti liberi che scadono al 31 agosto.
Ora i giudici del lavoro dovranno affrontare decine di migliaia di
casi, e se i precedenti citati fossero seguiti, per Tremonti sarebbe un
bel guaio perché lo Stato sarebbe chiamato a risarcimenti economici
assai rilevanti. Per i precari della scuola già tanto sacrificati dai
recenti tagli degli organici, insomma, una prospettiva finalmente
positiva. (di Augusto Pozzoli da Il Fatto)
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