Ieri il
ministro Gelmini ha annunciato le seconde prove scritte per gli esami
di maturità. Ci sono novità clamorose?
Non c’è nulla di eclatante. Si sa che la prima prova scritta, comune a
tutti gli indirizzi di studio, è quella di italiano. Ma si conosce in
anticipo (salvo scelte clamorose) anche la seconda prova, in quanto le
materie che ruotano sono sempre le stesse. Per esempio: al classico una
volta c’è latino e l’altra greco, allo scientifico sempre matematica,
all’artistico ruotano un paio di materie ma sempre quelle, e così via.
Che cosa cambia di anno in
anno?
Teoricamente il ministero potrebbe interrompere la continuità che si è
ormai affermata e fare delle scelte del tutto innovative ma, poiché
opzioni del genere andrebbero a detrimento dell’affidabilità
dell’esame, non lo fa.
Gli esami scritti sono sempre gli stessi?
Assolutamente no. Ogni anno cambia, e anche radicalmente, il tipo di
prova che, nell’ambito di ciascuna materia, viene assegnata. Il
compito, insomma, è sempre nuovo e spesso fortemente innovativo.
Chi sceglie i compiti della maturità?
Il ministero istituisce all’inizio di ogni anno una commissione di
esperti dei vari indirizzi di studio, i quali propongono delle tracce
che poi, dopo un certo numero di riunioni e di confronti, vengono
fissate per iscritto in forma definitiva. Per quanto riguarda il tema
di italiano, normalmente, anche il ministro stesso partecipa alla
scelta delle tracce.
Quando vengono scelti gli argomenti delle prove?
Non ci sono date fisse per questo. Tuttavia, alla luce della
consuetudine, si può dire che già oggi il ministero conosce i temi di
italiano (relativi alla prima prova scritta) e gran parte dei compiti
relativi alla seconda prova. E questo proprio per il fatto che il
lavoro delle commissioni è, a questo punto dell’anno scolastico, ormai
in stato avanzato.
Il fatto che i compiti di maturità siano preparati con così largo
anticipo giustifica le voci su possibili fughe di notizie che - ogni
anno - si susseguono?
In effetti da sempre, alla vigilia della maturità, si rincorrono voci
su possibili temi e perfino su eventuali tracce per la seconda prova.
L’esperienza insegna, però, che si tratta sempre di voci mai confermate
dalla realtà se non in casi rarissimi in cui ci si azzecca solo per
ragioni di probabilità statistica: circolano così tante tracce che una
potrebbe avvicinarsi a quella vera. Comunque cercare di sapere prima le
cose è fatica sprecata, perché nulla è uguale a ciò che poi verrà
effettivamente richiesto.
Perché la seconda prova si fa il giorno successivo alla prima, mentre
la terza a distanza di quattro giorni?
Per il fatto che mentre la prima prova (il tema di italiano) si svolge
in un’unica giornata, la seconda prova - negli istituti tecnici e
professionali ma anche artistici - può essere costituita da un esame
pratico o di laboratorio, per la quale sono previsti fino a tre giorni
di impegno. Stando così le cose, la terza prova viene spostata in
avanti per consentire a tutti gli indirizzi di studio di sostenerla
nello stesso giorno.
Quanti studenti sono interessati dagli esami?
In numero, ovviamente, cambia, ma da una decina d’anni si oscilla tra i
430 e 500 mila studenti, con un tasso di promozione sempre superiore al
90 per cento (fino a punte del 96-97 per cento). E questo perché la
selezione degli studenti avviene negli anni precedenti e perfino in
sede di scrutinio di ammissione e chi arriva all’esame ha già superato
tante valutazioni. Senza dire che chi non ha sufficienze in tutte le
materie oppure ha un voto negativo in condotta, non può avere accesso
alla maturità.
Quest’anno sosterranno l’esame anche le classi coinvolte nel progetto
EsaBac. Di cosa si tratta?
L’EsaBac è un progetto educativo in vigore dal 2009 e frutto di un
accordo tra i governi italiano e francese, che consente agli allievi
dei due Paesi di conseguire simultaneamente due diplomi a partire da un
solo esame, l'Esame di Stato italiano e il Baccalauréat francese. Chi
fa l’esame di maturità dopo aver seguito questo progetto avrà un
diploma automaticamente riconosciuto sia in Italia che in Francia e,
ovviamente, dovrà essere bilingue.
Quante scuole sono coinvolte nell’EsaBac?
Gli istituti interessati sono, complessivamente, 47, ma quest’anno
arriverà alla maturità solo una prima tranche di 29 scuole, presenti
soprattutto nell’area nord-occidentale del Paese. Gli altri faranno
l’esame nel 2013.
(di di Raffaello Masci da La Stampa)
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