Il
Coordinamento Precari Scuola, nella consapevolezza che l'attacco mosso
dalla FIAT ai lavoratori metalmeccanici sia un attacco ai diritti di
tutti i lavoratori ed una violazione inaccettabile delle regole
democratiche e costituzionali, aderisce e partecipa allo sciopero
indetto da FIOM, COBAS, USI, CUB, USB ed UNICOBAS per il 28 gennaio
prossimo.
Da Giugno ad oggi, abbiamo assistito a un'escalation di episodi di
dittatura aziendale che hanno trovato il loro interprete in Marchionne,
prima con l'accordo separato di Pomigliano, poi con i licenziamenti di
Melfi e, infine, con il vergognoso accordo di Mirafiori, che, con la
complicità di FIM, UILM, FISMIC e UGL, non solo rinegozia al ribasso,
peggiorandoli, organizzazione del lavoro, turni e pause, ma non
consente ai lavoratori di scegliersi i propri rappresentanti sindacali,
che verranno decisi dall'alto, dalle sole organizzazioni sindacali
firmatarie del patto. Si tratta di un inaccettabile tentativo di
liquidare, in un solo colpo, il Contratto Nazionale, lo Statuto dei
lavoratori, la Costituzione, e di mettere in un angolo la FIOM.
Ma al ricatto della delocalizzazione, minacciata dai vertici FIAT per
"pilotare" il referendum del 13-14 gennaio, gli operai di Mirafiori
hanno risposto impartendo al mondo del lavoro una grande lezione di
dignità e di coraggio: non solo il plebiscito che Marchionne si
aspettava non c'è stato, ma il SI ha prevalso per una manciata di voti,
mentre il 46% dei lavoratori ha detto NO ai ricatti e al lavoro senza
diritti né tutele.
In quanto lavoratori precari di un settore, quello della scuola, già
duramente colpito dai tagli e dalle politiche dissennate del governo,
sentiamo più che mai la lotta degli operai metalmeccanici come la
nostra stessa lotta. Anche nel comparto scuola, infatti, si è
registrato il tentativo, di gerarchizzare il corpo docente introducendo
forme di delazione e di "caporalato" volte a snaturare la funzione
educativa e a trasformare le competenze degli insegnanti in merce
deprezzata, da parcellizzare e svendere. E anche dalla scuola è venuto
un secco e compatto NO a questa torsione volgare e violenta del valore
del lavoro: i docenti, infatti, hanno respinto unanimemente la
sperimentazione Gelmini sul cosiddetto "merito", rifiutando, con
delibere collegiali dettate dal più profondo sdegno, l'avvilente
"riffa" proposta dal ministero. Inoltre come precari della scuola
chiediamo un radicale cambiamento delle politiche scolastiche portate
avanti da questo governo: è necessario il ritiro dei tagli agli
organici ed ai finanziamenti previsti dalla legge 133, un piano di
immissioni in ruolo su tutti i posti disponibili, il ripristino del
modulo alle elementari, la revisione della riforma delle medie e delle
superiori che abbassa la qualità della didattica, la diminuzione del
numero di studenti per classe in modo da rispettare le norme sulla
misura e capienza delle aule previste dalle leggi sulla sicurezza.
Il 28 gennaio scenderemo in piazza a fianco degli operai metalmeccanici
per rivendicare con forza i nostri diritti, per il lavoro del futuro e
per il futuro del lavoro.
Coordinamento
Precari Scuola Nazionale
CPS