La
controriforma dell’Università non avrà vita facile e continuerà ad
essere contrastata con tutte le forme di lotta possibili nella concreta
attuazione che richiederà tantissimi regolamenti, decreti e soprattutto
risorse che in realtà non ci sono. La partita non è chiusa.
Si è voluto in modo autoritario, sulla base della solo forza dei numeri
in Parlamento e non di solide ragioni riformatrici, approvare un
provvedimento regressivo che determinerà meno autonomia degli Atenei,
più precarietà, meno diritto allo studio, meno qualità didattica e meno
ricerca. Sarà garantita la possibilità di studiare solo a coloro che
avranno buone condizioni economiche perché in realtà si avvia il
processo di privatizzazione dell’Università. E’ un attacco ai principi
democratici sanciti dalla nostra Costituzione.
Alle tantissime ragazze e ragazzi, ai ricercatori, ai precari
che hanno riempito le piazze si è risposto con l’arroganza del potere
che nega presente e futuro proprio a partire dall’impossibilità per
tutti di accedere alla conoscenza quale condizione di libertà nel
potere realizzare i propri sogni, nel non essere condannati alla
disoccupazione e alla precarietà. Quei giovani hanno ricevuto tanta
solidarietà e simpatia mentre questo Governo è sempre più distante dai
bisogni reali delle persone.
La Ministra Gelmini dopo aver tentato di demolire la scuola pubblica
adesso si compiace con se stessa di completare l’opera con la
distruzione delle università e della ricerca pubblica. La sfidiamo ad
aprire una discussione di merito e a recepire le tantissime proposte
messe in campo dal sindacato, dagli studenti, dai ricercatori e da
tante personalità di altissimo profilo culturale perché ogni
cambiamento ha bisogno del consenso e non dell’arroganza.
La FLC CGIL non lascerà soli quei giovani, e agli interessi
che si nascondono dietro la controriforma delle università,
contrapporremo quelli generali ad avere un sistema di istruzione e
formazione all’altezza dei bisogni del Paese
Domenico Panatleo (da
Flc-Cgil)
redazione@aetnanet.org