l ministro
dell'Istruzione Maria Stella Gelmini
respinge le critiche di chi, tra sindacati e studenti, accusa il
Governo di non avere dialogato sulla riforma universitaria in dirittura
d'arrivo in Parlamento. "Abbiamo dialogato con le figure
istituzionali", afferma il ministro in un'intervista alla 'Stampa'. "Il
provvedimento è stato più volte esaminato dalla Conferenza dei Rettori,
il confronto non è mai venuto meno. E comunque è difficile dialogare
con chi insulta o entrare in un'università quando ci sono gravi
problemi di ordine pubblico".
Questo il bilancio che il ministro fa di due anni di lavoro sulla
riforma: "Si può sempre fare di meglio ma sono convinta di sì, ne
valeva la pena e faccio un appello agli studenti perché le loro
contestazioni siano pacifiche. Il tempo sarà galantuomo e saprà far
apprezzare questa riforma". Quanto al disaccordo di merito, "è un
problema di ideologia che rifiuta il cambiamento", secondo Gelmini.
"Comprendo il problema del precariato, della disoccupazione, della
crisi ma per risolverli c'è bisogno di una proposta politica, non di
cavalcare le paure". La mancanza di risorse? "Pura demagogia. Siamo
riusciti ad ottenere un miliardo di investimenti. Non mi aspettavo dei
complimenti ma nemmeno che le critiche aumentassero rispetto a quelle
che ricevevo prima, quando gli investimenti erano solo 800 milioni".
(Apcom)
Gelmini promette: «Un Cepu migliore»
Riforma al Senato
Da
Il manifesto
Gelmini giura e spergiura che lei al Cepu e alle università telematiche
non concederà nulla. Lo ha assicurato, nel suo intervento in aula al
Senato, all'inizio della tre giorni che dovrebbe portare
all'approvazione definitiva della sua riforma al più tardi entro
giovedì mattina. «Il nuovo regolamento sulle telematiche, che intendo
varare quanto prima, dimostrerà - ha dettocon quella che di fatto è una
ammissione - che il Governo intende agire per rafforzare la qualità di
una parte importante del sistema universitario senza sconti ma anche
senza criminilizzarlo a priori». Credono poco alle mezze promesse della
ministra gli universitari di Napoli che ieri mattina, hanno occupato
per circa due ore la sede del Cepu di Napoli, in piazza Borsa. davanti
all'edificio è stato esibito uno striscione.
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